sabato 3 gennaio 2015

MASTERCHEF

 

In questo mese di dicembre, come ho detto nei giorni precedenti, mi sono goduto un po' piu' del solito la casa.
In questo modo ho avuto modo di vedere, piu' del poco a cui sono abituato, la televisione.
Al di la' dei soliti film e delle manifestazioni sportive, mi hanno incuriosito le decine e decine di trasmissioni dove i protagonisti sono quelli che cucinano.
Fai un po' di zapping ed e' tutto un fiorire di gente che cucina, frigge, bollisce, manteca, prepara, spiega ecc...
Pare che senza un Masterchef oramai non si possa piu' vivere.
Quella manica di finocchi dei cuochi famosi sono trattati e riveriti piu' delle rock star.
Corrono maratone, presenziano ad eventi, presentano serate in discoteca, fanno il giro delle televisioni; e' un miracolo che trovino il tempo anche per cucinare.
Passi che queste trasmissioni dove si cucina avvengano sulle reti italiane; la cucina e' una delle eccellenze del nostro paese, una delle poche esportabili nel mondo.
Ogni regione, come sappiamo bene, ha la propria cultura culinaria che va salvaguardata e rispettata.
La cosa ridicola e' vedere queste trasmissioni, tipo appunto Masterchef, fatte negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, luoghi in cui, se ai fornelli non c'e' un paisa', si mangiano porcherie indicibili.
Eppure questi grandi chef sono tutti americani...
Ora ho visto che persino i bambini si mettono a cucinare.
L'altro giorno ho guardato una di queste trasmissioni; c'era uno di questi fenomeni, un biondo credo yankee o inglese (un'inglese che cucina...) che andava in un ristorante e iniziava ad insultare tutti quelli che ci lavoravano.
Alla fine, grazie ai suoi saggi consigli, le cose tornavano alla normalita'.
Tutti sembravano contenti di farsi prendere per il culo e offendere da quel decerebrato.
Se avessi un ristorante e mi entra uno di questi, alla prima smorfia lo lancio sul selciato antistante al locale...
Pero' se queste trasmissioni hanno un successo cosi' grande una ragione c'e'.
La ragione e' che la gente, sopratutto le nuove generazioni, semplicemente, non sanno piu' cucinare.
Storicamente il cucinare non e' mai stata una cosa che si imparava sui libri, le nonne tramandavano i loro segreti alle figlie, che a loro lovo volta li tramandavano a chi mettevano al mondo, e via di seguito.
Gli uomini erano al lavoro e le donne si occupavano della casa; vista la miseria che spesso imperava, dovevano fare autentici miracoli, col poco che c'era, per mettere insieme il pranzo con la cena.
Mia nonna, uscita dalla guerra, che non buttava via neanche la pelle del salame a queste 4 checche di cuochi avrebbe tranquillamente mangiato in testa.
Oggi il concetto stesso di famiglia e' cambiato, le madri lavorano come i padri e non insegnano piu' nulla alle figlie, oramai schiave del cibo spazzatura.
Tutti i temba italiani, ultreasessantenni che conosco a Cuba cucinano benissimo, spesso chiedo loro consigli, ma hanno vissuto in un'altra Italia.
Invece le ragazze cubane anche le piu' giovani, sanno quasi tutte cucinare.
Certo parliamo delle solite 4 cose che rappresentano l'essenza della cucina cubana, pero' le sanno cucinare.
Il filo invisibile che lega le generazioni non si e' ancora spezzato come e' accaduto da noi, il sapere, tanto o poco che sia ancora si tramanda.
Certo bisogna mettere nel conto che in molte famiglie l'abitudine di mangiare insieme non esiste, chi arriva a casa deve arrangiarsi con quello che c'e', quindi imparare a cucinare e' una questione di sopravvivenza.
Ovviamente, come dicevo prima, se si esce dalle solite 4 cose e' il panico, per cucinarmi il coniglio la suegra ha dovuto fare una riunione di sciure nel barrio.
Se sul fuoco c'e' la pasta devo sovraintendere le operazioni per evitare di dovermi alimentare di brodaglia scotta.
Non sono un grande cuoco ma, essendo on the road da decenni, qualcosa ho imparato a fare.
Anche a Cuba ci sono, brevi, trasmissioni di cucina e da chi sono tenute?
Dai cinesi...

15 commenti:

  1. ROMA. Sfuriata in diretta per Joe Bastianich, il severo giudice di MasterChef Italia. A farlo arrabbiare è stato l'aspirante chef italoamericano Filippo che, durante la prova dell'Invention Test, si è presentato ai giudici con un pollo "crudo".

    "Non sono qui per assaggiare piatti di merda", è stata la pronta valutazione di Joe

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  2. «Bastianich? Maleducato, io i piatti non li tirerei mai»: è questa l’opinione che Carlo Cracco ha espresso del suo collega, giudice insieme a lui di MasterChef, il talent show culinario di Sky. «Ma lui è americano, fa quello di mestiere. Io non lo farei mai. Anche quando non mi va di assaggiare un piatto perché magari non è fatto bene, mi sforzo, buttare il piatto è da maleducati», ha sottolineato durante un’intervista alla trasmissione La fine del mondo, condotta da Selvaggia Lucarelli e Fabio de Vivo su M2o.

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  3. purtroppo a Cuba ho dovuto assistere a come assassinare un piatto di spaghetti in vari modi..... cuocere la pasta in 2 pentole diverse per evitare l'esclamazione:ESTA'CRUDO',poi vederli tagliare con il coltello.....la banana sul lato......la maionese......
    quando assisto a tanto terrorismo mi rimane solo qualche battuta per non piangere
    PORQUE NO LE HECHAS UN POCO DE MARMELADA DE GUAYABA?(meno male che nello scherzo nessuno mi ha mai preso sul serio)

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    1. Per fortuna da me apprezzano la pasta al dente. Solo le penne col gorgonzola le hanno mangiate per compiacere il cuoco. Ma forse chiedevo troppo. . .

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  4. El Loco quei cuochi sono odiosi

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  5. Nei ristoranti che frequento(poco)qua a modena ormai non si riesce a mangiare un piatto di tortellini decente e con un brodo che e' acqua,e io dico a mia mamma se al giorno d oggi faceva la cuoca in un ristorante si faceva ricca,quando non ci saranno piu' le sessantenni di oggi il mangiare fatto in casa non esistera piu,per mille motivi,purtroppo.paolino.

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    1. Ciao,
      in effetti sarà così.quelle che noi dalle nostre parti chiamiaamo "resdore" sono lentamente in via di estinzione.Per fortuna mia madre è ancora in gamba.Eventualmente si è già attivata anche mia moglie (una cubana che fa i caplet......) con ottimi risultati.

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  6. A Cuba il Fifo insegnava pure a Nitza Villapol, famosa cuoca , come si dovesse cucinare ahorrando... famosa la pelle del pompelmo impanata ( in pieno periodo especial ) :-)

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  7. Volpiano parlare della moringa meglio della carne di vacca?

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  8. Una donna che dimostra scarso interesse per la cucina e declina dalla preparazione dei pasti non rappresenta il mio tipo di ideale fa abbassare di molto l'asticella del mio interesse nei suoi confronti. P68

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  9. Diciamo che dovrebbe far parte del pacchetto

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  10. Tornare a casa e trovare la giovane moglie cubana che gestisce la ciurma di figli urlanti come se fosse la cosa più' normale del mondo, che essendo intelligente ha imparato a cucinare all'italiana con qualche vena criolla, ti sorride e ti dice: assaggia la torta che ho fatto nel pomeriggio.
    Tutto ovviamente condito dal sorriso e dalla sensualità che solo i figli della Isla hanno...beh la vita ha un senso.
    Prova a mettere una italiana al suo posto...dal paradiso all'inferno in un secondo, e senza passare dal via.

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    1. Ho sempre pensato che il monopoli sia una grande fregatura

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