lunedì 30 marzo 2015

PLAZO E MULE

 Risultati immagini per mula cubana

Chi segue il blog con una certa costanza (bonta' sua...), ricordera' che non ho mai avuto alcun problema a raccontare che, per anni, ho lasciato un posticino nella maleta per capi di abbigliamento da vendere a Cuba.
Diciamo che mi sono sempre pagato lo scooter in questo modo, a volte anche qualcos'altro.
In realta' personalmente non ho mai venduto neanche un blumer, mezzora dopo il mio insediamento nella casa de renta di turno, arrivava il compratore, si portava via tutto, pagando cash e chao pescao.
Da alcuni viaggi ho abbandonato questa pratica, un po' perche' lo spazio in valigia mi serve per portare giu' cose per la casa, ma anche perche' con il discorso del pagare “a plazo” la cosa si era fatta un po' complicata.
Non che pagassero a plazo a me, ma il compratore aveva difficolta' a piazzare la mercanzia nei tempi giusti.
Il pagamento a plazo, cioe' a rate, ha sputtanato questo negocio rendendolo difficoltoso e, a volte, poco redditizio.
La suegra, con l'aiuto della fanciulla si e' dedicata a questo negocio per alcuni anni, deve ancora prendere oltre mille cuc sparsi fra gente che doveva pagare a plazo e che, per una ragione o per l'altra, non lo ha fatto.
Ogni tanto entra qualche antico pagamento, ma hanno comunque abbandonato questa attivita' definitivamente, anche dietro mio consiglio.
Oggi, anche chi ha i 40 cuc per un paio di jeans da donna elasticizzati, preferisce pagarne 5 in piu' ma tenersi il grano in tasca, pagando l'articolo in 3 comode rate mensili.
Una delle ragioni di questa tendenza, e' stata l'invasione di prodotti e capi di abbigliamento che ha coinvolto l'isola da parte di chi utilizza le mule per fare entrare il tutto nel paese.
Questo malgrado le nuove leggi restrittive in materia di importazione, emanate proprio per cercare di risolvere questa situazione.
Situazione fuori controllo da parte delle autorita' e che non porta all'erario un peso che sia un peso.
Il discorso delle mule e' piuttosto semplice.
Solitamente il negocio e' messo in piedi da 2 persone, una fuori dal paese e una (cubana o no) dentro il paese.
Chi e' fuori fornisce la merce, chi e' dentro la riceve e la vende.
La mula ha il compito di andare a prendere, fisicamente, la mercanzia nel paese del venditore portandola a Cuba.
Faccio un esempio concreto.
La madre di un mio amico, grazie al discorso degli antecedenti, e' in possesso di un passaporto spagnolo, anche se in Spagna non ha e non conosce nessuno.
E' stata “ingaggiata” come mula per andare in Peru', uno dei punti di partenza di questo negocio, insieme ad Equador e, in misura minore, Panama.
E' partita col volo pagato, ha soggiornato a casa del “basista” in loco, si e' caricata di valigie di mercanzia, e' rientrata a Cuba 3 giorni dopo con tutto l'ambaradan che ha consegnato al socio peruviano (studente) a Las Tunas.
A lei hanno, dato per il disturbo, 150 cuc, piu' la possibilita' di portare, da vendere per se, la mercanzia trasportabile nel bagaglio a mano.
Per lei era la prima uscita dal paese, ha guadagnato qualcosa, si e' rivenduta la mercanzia guadagnando qualcos'altro ed e' stata piu' che contenta cosi'.
A Tunas tutta questa mercanzia viene venduta per strada, ma la si puo' trovare anche nei chioschetti che si vedono durante el carnaval e che, alla luce del sole, espongono questi prodotti.
Non so se la policia in questo caso chiuda un'occhio o tutti e due, magari riceve qualche....stimolo per farlo.
Mi dicono che cio' che arriva da Equador e Peru' sia di bassa qualita', mentre la mercanzia che arriva da Panama sia migliore anche se piu' cara.
Fra l'altro dall'altra parte del canale, rispetto a Panama City, c'e' una zona franca dove alcuni paisa' vanno a comperare i motorini elettrici che poi rivendono a Cuba.
Ma questo e' un'altro tipo di negocio.
Alla fine della fiera, contrariamente a cio' che avviene per i voli, quando l'offerta e' maggiore della richiesta i prezzi scendono.
Motivo in piu' per....lasciare fare a loro 

 

domenica 29 marzo 2015

NAZIONALE

 Risultati immagini per mennea fiction

Ieri sera abbiamo assistito, con la partita in Bulgaria, molto probabilmente, ad uno degli ultimi atti di Conte allenatore della nazionale.
E' palese che non ne puo' piu'.
Quando lascio', in mala forma, sbagliando tempi e modi, la seconda squadra torinese, si accaso' in nazionale con un contratto biennale di 3.5 milioni all'anno.
Ora, gli manca un solo anno, il Milan offre la stessa cifra per 3 anni, quindi e' naturale che non veda l'ora di andarsene.
Anche perche' e' stato un'anno di battaglie contro la sua ex squadra, battaglie che non fanno bene a una nazionale con cosi' tanti problemi come la nostra.
Per un CT delegittimato nessuno mette il piede.
In piu' lui vuole allenare, mentre la nazionale ha bisogno di un selezionatore, che convochi i migliori e li mandi in campo dopo 2 allenamenti leggeri, non dopo un tour de force.
Ieri sera stranamente male la difesa, ma era il centrocampo che non si poteva guardare.
Verratti non e' Pirlo, Candreva era fuori ruolo e Bertolacci....e' Bertolacci.
Mancava un cagnaccio, uno che facesse filtro...diciamo, visto il campionato che sta' facendo, un Gazzi.
Certo se mancano Pirlo, De Rossi e Marchisio e' dura per tutti.
Davanti schieriamo uno che non gioca mai e un'altro che non segna da dicembre...
Magari capiro' poco di calcio ma se guardo la classifica cannonieri del nostro campionato vedo Toni e la Quaglia in doppia cifra.
Visto che si tratta di una partita secca e non di 3 in una settimana perche' non mettere dentro chi col gol ha confidenza da sempre?
Viste le alternative cosa si rischia...?
Che sia un momentaccio per il nostro calcio e' chiaro, Napoli e Fiorentina che hanno fatto strada in Europa League, quasi mai schierano anche un solo italiano in formazione base.
Al di la' del gran gol di Eder personalmente resto contrario agli oriundi in nazionale, cosi' come sono contrario a questo mercanteggiamento di passaporti che si vede nello sport moderno di alto livello.
Uno che gioca con la nostra nazionale deve perlomeno essere nato qua', come accade in Germania.
Gli oriundi accettano la convocazione unicamente perche' la loro nazionale d'origine non li chiama.
Il caso Marchisio e' strano....ma qualcosa c'e', non credo che fior di professoroni non sappiano leggere una lastra.
Mercoledi, qua' a Torino sfidiamo la perfida albione, chissa' che accoglienza ricevera' il Mister.
La qualificazione alla fase finale dell'Europeo non dovrebbe essere in dubbio, anche se andare a giocarsela a Spalato non sara' una passeggiata di salute.
Non so se avete visto l'incredibile scena del portiere russo colpito, in Montenegro, da un razzo....ma dove andiamo a finire?
A proposito di mister si alzano rumors attorno al nostro Vate.
Non tocca a me difendere un'uomo che non ho mai apprezzato, ma che, sotto un certo punto di vista, in questo caso ha ragione.
Se Cairo gli rivende i migliori, come ha fatto lo scorso anno, Libidine e' probabile che vada altrove.
Molte squadre vogliono chi ti fa rivendere un giocatore pagato 1 milione a 15, due anni dopo, o anche prima.
Come ho gia' detto il mandrogno braccino e' al bivio, o fa una squadra per cui certi traguardi siano un'abitudine e non un miracolo, oppure si chiudera' un ciclo e bisognera' di nuovo ricominciare da capo.
In serie B il Carpi, alla facciaccia di Lotito, sembra avviato ad una trionfale promozione in serie A.
Oggi giornata di motori, c'e' la formula uno per cui non ho molto interesse e la Moto GP che invece mi piace.
Spero che Valentino riesca a farsi valere in mezzo a tutti quegli spagnoli.
Un paio di settimane fa, erroneamente vi avevo dato la notizia della fiction su Mennea che invece sara' in onda, su Rai 1, questa sera e domani sera.
Chi ama lo sport non puo' perdersela.

sabato 28 marzo 2015

MACEDONIA

 

Questa mattina (finalmente...Primavera) sono stato protagonista della solita, pietosa scena dell'alzarmi dal letto “a strati” dopo la partita dei Villans di ieri sera.
Gran bella sfida a otto coi ragazzi, persa 7-5 quando a 20 minuti dalla fine si vinceva 4-1...
35 anni di differenza vorranno pure dire qualcosa.
Nel nostro prudentissimo 3-3-1 sto' facendo la punta centrale, ruolo che non amo e, essendo fatto tutto di scatti, che mette a rischio la mia precaria incolumita' rispetto a quello classico di metronomo davanti alla difesa.
Sono pero' il meno lento dei 50 enni e vedo la porta, ieri 4 gol di cui 2 di ottima fattura, quindi la scelta e' obbligata.
Di solito uno parte davanti e con gli anni arretra...io ho fatto il contrario.
Comunque gran bella partita, si e' perso e girano sempre le palle ma quando ti diverti, e dopo mangi bene, sei contento lo stesso.
Bisogna godere a pieno delle piccole gioie quotidiane altrimenti siamo fritti.
La fotografia a testa del post mostra una gru che toglie la scritta Isef dall'edificio che, per quasi 70 anni l'ha ospitata.
In realta' l'Istituto superiore di educazione fisica non esiste piu' da oltre 15 anni, sostituito da un inutile corso di laurea aperto a tutti, in perdita, e che ci ritroviamo, con le tasse, tutti sul groppone.
Ora anche il SUISM ha cambiato sede.
Togliere quella scritta e' stato un po' come violentare un mio luogo della memoria.
Ai quei tempi l'Isef era davvero una scuola d'elite, limite di accesso ai 28 anni, concorso con cui entravano 120 maschi e altrettante femmine, le domande al concorso erano, solitamente 10 volte maggiori.
Ci voleva un calcio in culo e un presente sportivo.
Era una via di mezzo fra la continuazione delle superiori e un college americano.
Un corso di 30 studenti, all'epoca maschi e femmine erano divisi.
Lezioni pratiche, dure, al mattino e pomeriggi con lezioni teoriche facoltative.
Nel mio corso su 30 almeno una ventina erano nel giro delle nazionali dei vari sport.
Io venivo dalla nazionale militare di Judo ed ero in rappresentativa piemontese, ed ero uno dei meno titolati...
Metodo di studio in stile ventennio, un mazzo cosi' sulle lezioni pratiche, molto meno su quelle teoriche.
Le mitiche feste dell'Isef alla discoteca Big, le settimane di vela d'altura e di windsurf, la settimana bianca, tanta ma tanta figa disponibile.....che tempi gente!
Togliere la scritta da quell'edificio storico e' stato un brutto vedere, questo paese davvero sta' smarrendo la propria memoria.
Ieri, a seguito del forte vento, la Tim, qua' in valle e' saltata per aria....
Ore senza connessione ne' la possibilita' di chiamare o ricevere, quando verso le 16 sono sceso a Torino sono rientrato nella civilta'.
E' incredibile come anche uno come me, cresciuto prima di tutte queste menate, fatichi a viverci senza.
Per fortuna, a Cuba, spengo tutto e lascio attiva solo la linea cubana...ma durera' questa pace?
Concludo con la disgrazia del pilota che ha trascinato, nella sua folle depressione, 150 persone a guardare le margherite dalla parte della radice.
Pare che il tipo fosse ancora fuori di melone, questa e' la dimostrazione che anche una compagnia come quella dei crucchi puo' fare cazzate.
Faccio almeno 4 viaggi in aereo l'anno cosi' come molti di voi, potevamo tranquillamente esserci noi su quell'aereo, avrebbe potuto essere un Condor, uno di quelli che utilizziamo spesso per raggiungere l'oriente cubano.
A volte vivere o morire dipende da piccoli episodi, dal trovare o meno posto su quello specifico volo.
Mi verrebbe da dire che era la loro ora, ma morire per un pazzo non e' una cosa che dovremo vedere, non in quel modo.
Riferendomi al pilota, quando dico che ogni testa e' un piccolo mondo mi sa che ho proprio ragione.

venerdì 27 marzo 2015

CUBA-COSMOS

 Risultati immagini per cuba-cosmos

I Cosmos di New York rappresentano la squadra di calcio americana, storicamente, piu' famosa al mondo.
Alcuni decenni fa, quando gli yankee pensarono di lanciare il calcio in quel paese raccattando ogni dinosauro a fine carriera, giocarono con quella maglia, fra gli altri, Pele', Beckenbauer e il nostro Giorgione Chinaglia che, se non ricordo male, per un certo periodo ne fu anche presidente.
A giugno, durante una pausa del campionato americano, i Cosmos giocheranno, all'Avana, contro la nazionale di calcio della Repubblica di Cuba.
Ovviamente, anche questo avvenimento si inserisce nel solco di cio' che e' accaduto fra i due paesi dal 17 dicembre 2014 in poi.
Ho visto uno stralcio della conferenza stampa di presentazione.
La cosa piu' comica e' stato sentire l'allenatore della nazionale cubana (ricordo che anni fa, per un breve periodo, tocco' anche a un'italiano questo incarico) affermare che quando gli avevano proposto la cosa....aveva accettato.
Come se dipendesse da lui giocare o meno...
Con una similitudine un po' forzata si puo' paragonare l'evento de La Habana a cio' che accadde col ping pong fra Nixon e Mao.
Durante la conferenza stampa hanno chiesto al coach cubano se il calcio, oggi, e' piu' importante del baseball a Cuba.
Il tecnico ha, ovviamente, affermato che i due sport oramai vanno di pari passo.
Al di fuori delle dichiarazioni di facciata occorre fare dei distinguo.
Mentre la pelota e' popolare per motivi storici e per il fatto che, malgrado alti e bassi, Cuba e' una delle nazionali piu' forti al mondo con un campionato nazionale di livello, il calcio vive per cio' che il cubano vede in tv.
Il calcio locale e' quello che e', i giovani si appassionano non per i loro compatrioti in braghette, ma per le gesta di Messi e di Cristiano, oltre che per il campionato tedesco di cui ogni settimana si possono vedere due incontri.
A questo punto rispolvero un mio vecchio cavallo di battaglia.
Visto che sta' arrivando a giocare nell'isola una squadra professionistica americana a che alcuni peloteri vanno a giocare, con il beneplacito dello stato, nella liga nipponica, ha ancora senso l'ostracismo nei confronti dei pallavolisti?
Cuba oggi potrebbe schierare probabilmente la migliore nazionale al mondo coi vari Simon, Leal, Leon, Juantorena e altri.
Tutta gente che gioca fuori e che e' uscita legalmente dal paese.
Invece di fare figure di menta schierando nelle competizioni internazionali ragazzini brufolosi, perche' non richiamare questi campioni che non vedono l'ora di poter di nuovo vestire la maglia del proprio amato paese?
Ultimamente e' cambiato il vertice dell'Inder, a gennaio leggevo sul Granma un comunicato in cui, il vertice stesso, si proponeva di discutere nuove medidas in materia, riguardanti i 33 sport di alto livello a Cuba.
Sara' la volta buona o si rimane nel medio evo sportivo?
Se giochi, in casa, contro i professionisti, perche' continuare a chiudere ogni porta con un atteggiamento che richiama al miglior Tafazzi?
Cuba deve continuare a farsi rubare i migliori talenti dell'atletica da sotto il naso come e' avvenuto negli ultimi anni?
Un cubano, dicevo ieri, resta sempre un cubano, sopratutto se puo' portare lustro al paese....magari mettendosi in saccoccia qualche pikilino.
Tornando all'incontro coi Cosmos ovviamente non ci sara' partita, sicuramente gli yankee avranno precise indicazioni di andarci leggeri e di non umiliare i cubani.
A Cuba c'e' molta attesa per l'incontro e per tutto cio' che, di non sportivo, rappresenta.
La copertura mediatica sara' importante, cosi' come lo sara' in ogni parte del mondo.
Raramente una partita cosi' senza storia dal punto di vista tecnico, ne avra' cosi' tanta dal punto di vista politico.
A naso direi che allo stadio ci sara' piu' policia che pubblico ma.....questo e' un altro discorso.
Raul contro Raul....chi l'avrebbe mai detto?
Per restare in tema, questa sera partita a otto coi Villans, speriamo che gli antichi e usurati muscoli reggano cotanta pugnace tenzone....oramai solo questo mi preoccupa.....Gasp.

giovedì 26 marzo 2015

LA DIASPORA

 Risultati immagini per mariel fuga

In base ad alcuni conteggi, fatti recentemente da alcuni organi di informazione, sono circa 4 milioni i cubani che vivono stabilmente al di fuori del proprio paese.
Nell'ultimo decennio, 40 mila persone, ogni anno hanno lasciato il paese  legalmente, a questi vanno aggiunti tutti i poveracci che se ne sono andati con mezzi di fortuna.
In piu', in questo calcolo, andrebbero aggiunti anche quelli che ci hanno provato e non sono riusciti a raccontarlo.
L'esodo iniziale di questa diaspora si perde nei primi giorni del Trionfo della Rivoluzione.
Probabilmente anche prima, quando tanta gente che aveva forti interessi commerciali sull'isola, decise di andarsene subodorando il fatto che per Batista i giorni fossero contati.
Dopo l'ingresso dei Barbudos a La Habana l'esodo, assolutamente legale, prosegui' per mesi.
Ricorderete, nel film La Habana con Redford e la Olin, le file di auto al molo, in attesa di imbarcarsi.
Mettendomi nei panni di che avesse avuto delle attivita', dei negozi, dei ristoranti avrei con ogni probabilita' fatto la stessa cosa, vista la prospettiva non particolarmente rosea di perdere tutto e di non avere mezzi per affrontare il futuro.
A un certo punto, una volta che chi doveva andarsene se ne era andato, Fidel chiuse le frontiere, per quanto si possa chiudere una frontiera di mare.
Da quel punto sono iniziate le fughe in balsa o con qualunque mezzo possibile e galleggiabile.
Poi ci fu l'estate del Mariel, dove, per un breve periodo, fu permesso ai cubani di andare via.
Arrivarono ogni sorta di imbarcazioni da Miami e Fidel, come chi ha visto Scarface sa bene, si libero' ANCHE di ogni sorta di delinquente presente sull'isola rifilandolo al buon Carter.
La partenza di quelle imbarcazioni fu salutata da lanci di uova nei confronti dei “gusanos” che lasciavano Cuba e la sua Rivoluzione.
Si racconta che uno di questi “gusanos”, anni dopo, in pieno periodo especial, con la fame nera a fare da compagna del vivere quotidiano, si presento, rientrato di visita a La Habana, da chi gli aveva tirato le uova con una confezione delle stesse.
In pratica restitui' cio' che gli era stato tirato, pare che il contenuto della confezione non ando' sprecato....
In quegli anni, era presente troppo odio dai due lati dell'oceano. Perche' le cose potessero davvero cambiare occorreva che i vecchi, da entrambe le parti, si avvicinassero alla loro naturale estinzione.
Fidel, Raul da un lato e i vecchi della diaspora dall'altro dovevano lasciare il posto a nuove teste, nuove persone.
Chi ha lasciato Cuba negli ultimi 2 decenni non lo ha fatto per motivi politici ma per cercare di vivere meglio.
Si tratta di gente che non sogna un ribaltamento della situazione politica nell'isola, ma vuole solo che i loro parenti rimasti vivano bene, che gli aiuti arrivino, che i viaggi siano permessi.
Ora, con tutto cio' che sta' accadendo, e' davvero il momento di mettere una grande pietra sopra ad un passato che e' stato quello che e' stato, ma e'...passato.
E' il momento che “gusanos” e “comunisti” mettano da parte decenni di odio per provare a costruire un paese nuovo.
Se il futuro e' in mano ai giovani, gli stessi dovranno costruirlo partendo da basi nuove, dimenticando o comunque mettendo da parte l'odio che ha motivato la vita dei loro padri.
Come dice Arjona in una sua canzone, ci vuole un ponte ideale fra i due lati della diaspora.
Cuba per crescere ha bisogno di tutti i suoi figli, perche' dentro e fuori dal paese tutti sono cubani.
Il fatto che Cuba non consenta la doppia cittadinanza ha fatto si che ogni cubano della diaspora, in grado di farlo, mantenesse  i propri documenti in ordine che e' anche, se vogliamo, un modo di non dimenticarsi delle proprie radici.
Un cubano e' tale ovunque si trovi e questo a prescindere da quanti anni manchi dalla sua isola.
I vecchi se ne stanno andando tutti, e' la legge della vita, e' il momento di ragionare su basi nuove mettendo da parte ideologie e situazioni che sono figlie del passato.
Di un'altro secolo.
Probabilmente il Socialismo sopravvivera' ma su basi nuove, piu' umane e accettabili da tutti.
Anche perche' se l'alternativa e' questa merda in cui tutti siamo immersi allora, prima di cambiare, e' bene farsi due conti.