domenica 15 marzo 2015

ALZARE LA SEDIA

 Emiliano Mondonico e una sedia entrata nella storia

Questa noia di campionato di calcio, giocato ai 2 all'ora, prosegue anche se i verdetti che contano sono gia' stati scritti.
Il dubbio e' su chi andra' in Champions direttamente e chi ai preliminari, lo stesso problema per l'Europa League.
Giovedi' ci saranno i ritorni di questa manifestazione, al di fuori dai sogni e' probabile che passino due italiane su cinque, tre se va' davvero di lusso.
Martedi giocano quelli la'...
Comunque appena le nostre squadre mettono il naso fuori casa, si imbattono in un ritmo di gioco che e' il doppio del nostro e ne pagano le conseguenze.
Ieri e' tornato in panca il Maestro Zeman, cacciato dal Cagliari quando la squadra era ancora salva, richiamato ora che la situazione e' disperata.
Il primo risultato e' stato il S.Elia pieno di gente come nei giorni migliori.
E' arrivato un pareggio con l'Empoli subito nel recupero, dopo aver dominato e preso 2 pali, meglio del nulla propinato dal buon Zola.
Il Milan sta' per essere venduto a cinesi o thai, ai figli del delinquente del calcio non puo' fregare di meno, lui non caccia piu' un'euro per il suo vecchio giocattolo.
Mazzarri, rispetto al Mancio, media punti alla mano, continua a fare un figurone...
Il Toro affronta domani la Lazio, non sarebbe male evitare di rimediare la terza sconfitta in 8 giorni, anche perche' e' dal campionato che, eventualmente, si torna in Europa e non viceversa.
Giovedi' notte, dopo l'inguardabile partita di Leningrado la squadra e' tornata a casa, a Caselle, malgrado la figuraccia rimediata in Russia, centinaia di Fratelli a festeggiarla.
Peccato non avere un allenatore che sappia meritare e cavalcare tanto affetto.
Anche questo e' il Toro.
Oggi, nel 6 nazioni di rugby, affrontiamo in casa la Francia, decisamente piu' forte di noi oltre che paese in cui il rugby conta piu' del calcio.
Basti pensare che Scozia-Italia di due settimane fa e' stata vista in tv da due milioni.....di francesi.
Oggi inizia la formula 1, vi confesso che non sono molto interessato a questo avvenimento, certo Forza Ferrari...ma nulla di piu'.
Chiudo postando un racconto che mi e' stato inviato da Mirco, che ringrazio sul Mondo che alza la sedia.
Fra le foto che questo blog ospita, oltre che quelle degli Eroi de la Revolucion, quelli dell'ultimo scudetto Granata e degli Invicibili c'e' proprio il Mondo che, ad Amsterdam, alza la sedia.
Per me e' una metafora della vita.
Puoi sopportare di tutto, mangiare guano, subire dei torti, combattere ogni giorno con mille rompimenti di coglioni, tollerare poveracci con una vita talmente inutile che per darle un senso devono ficcare il naso nella tua, ma c'e' sempre un momento in cui BISOGNA alzare la sedia come atto di ribellione contro le ingiustizie del mondo.
Alzare la sedia puo' anche voler dire prendere un boleto de avion, sbarcare in una famosa isola e, ritrovando la serenita', sorridere davanti al piu' bel culo ambrato del mondo.
Malgrado la maledetta neve.....Buona Domenica a tutti.

Arrivare secondi è la cosa più brutta che esista. Uno è meglio che venga eliminato al primo turno. Perchè arrivi in finale, arrivi secondo, e ti accorgi che non conti più niente.

Emiliano Mondonico

A volte basta un gesto per entrare nella storia. Un gesto totalmente inaspettato, fuori dal contesto, qualcosa di mai visto. Eppure un gesto semplice, senza fare rumore, senza alzare la voce. Basta una sedia alzata al cielo. E’ il 13 maggio del 1992. Ajax e Torino sono in campo allo Stadio Olimpico di Amsterdam, si stanno giocando la Coppa Uefa. Nella finale di andata, al Delle Alpi di Torino, non ci sono stati vincitori nè vinti. Un 2-2 che però costringe il Torino a vincere in Olanda, o a pareggiare con almeno 3 gol. E’ il Torino di Enzo Scifo, Gianluigi Lentini, Walter Casagrande, e, per noi, di Pasqualone Bruno. E’ il Torino guidato in panchina da Emiliano Mondonico.
E’ il Torino, alfiere del tremendismo granata, che ha eliminato clamorosamente in semifinale il Real Madrid di Hierro e Butragueno. E’ il cuore Toro da esportazione, formato europeo. Che ora è a 90 minuti dal trionfo europeo, ma ha bisogno di un gol, almeno un gol, un maledetto gol, quel 13 maggio ad Amsterdam.
E il Toro, ad Amsterdam, ci va senza paura. Attacca, a testa bassa. Attacca, come se non ci fosse un domani, come se da quel gol e da quella partita dipenda la sopravvivenza di ognuno dei giocatori in campo. L’atmosfera è tesa, la voglia di vincere tanta. Ma il Torino non deve vedersela solo con l’Ajax. E’ una partita che sembra maledetta. Al 20′ Walter Casagrande raccoglie di testa una pennellata di Lentini. Indirizza un bolide verso la porta dei lancieri, un bolide che sembra destinato a finire in fondo al sacco. Ma gli dei del Pallone, seduti in tribuna all’Olympisch Stadion, decidono di schierarsi dalla parte di Stanley Menzo, portiere dell’Ajax. Palo. Un rumore sordo, secco, come un tonfo. Lo stesso tonfo che quel palo fa nelle pareti del cuore dei tifosi del Torino.
E’ una partita stregata, è una partita iconica della storia intera del Torino, lastricata di delusioni, sofferenze e lacrime. Il primo tempo si chiude sullo zero a zero, ma i granata non rinunciano ad attaccare. Fino al momento della storia. Roberto Cravero si incunea in area di rigore, tenta di saltare Frank De Boer. Cade a terra. Non ci sono ancora moviole, replay, ricostruzioni al computer. Con il senno di poi, oggi, possiamo dire che il rigore probabilmente non c’era. Ma le cose vanno vissute sulla propria pelle, prima di poter parlare. Dalla panchina sembra rigore, abbastanza netto. Dalla panchina si alza Emiliano Mondonico. Anzi, è Emiliano Mondonico ad alzare la panchina. All’Olimpico di Amsterdam non ci sono ancora le panchine classiche, nè tantomeno quelle specie di poltroncine da cinema che ammiriamo oggi. All’Olympisch Stadion di Amsterdam, la panchina nient’altro è che una serie di sedie tradizionali, di quelle con le stanghette in metallo.
 Emiliano Mondonico non ci pensa due volte. Prende una sedia e la solleva al cielo. E’ la protesta di chi è convinto di aver subito un torto inequivocabile, è il gesto di ribellione di chi si crede vittima di un errore arbitrale abbastanza palese. E’ la rivolta contro un sopruso. Un gesto genuino, di cuore, di pancia, di puro istinto. E’ l’attimo che consegna alla storia Mondonico e la sua sedia.
Il Torino continua ad attaccare, l’Ajax regge arroccato nella propria metà campo, nella propria trequarti. Roberto Mussi, alla mezzora della ripresa, lascia partire una cannonata da oltre 30 metri. Ma quel giorno, forse, in porta poteva starci anche la sedia sollevata da Mondonico, il pallone non sarebbe entrato lo stesso. Il tiro di Mussi viene deviato. Menzo è fuori causa, può solo guardare il pallone sfilargli alle spalle. Palo. E dei del Pallone che sghignazzano sotto i baffi.
Ma non è finita qui. C’è tempo per un’ultima ingiuria a quei burloni degli Dei. Minuto 89, la palla arriva sui piedi di Gianluca Sordo, ragazzino entrato in campo al posto di Cravero, che, in quella maledetta azione si era pure fatto male. Gianluca Sordo che, a un minuto dalla fine, si ritrova sui piedi un pallone che può voler significare la storia. Gianluca Sordo che si gira, chiude gli occhi e tira. Chiude gli occhi, sperando di sentire le urla dei suoi compagni, l’abbraccio dell’esultanza. E invece, ancora una volta, mentre gli spettatori olandesi trattengono il fiato, l’unico rumore che riecheggia nell’aria di Amsterdam è il sordo incocciare del pallone contro il legno, quello della traversa, stavolta. E’ l’ultima beffa del destino in una giornata maledetta.
Roberto Policano, in arte Rambo, mentre il tempo è agli sgoccioli, prende a calci Stefan Pettersson, che sta perdendo tempo sulla bandierina del calcio d’angolo. Lo svedese lascia il campo in barella con un braccio rotto. Non c’è più tempo per farlo, quel maledetto gol. L’arbitro fischia 3 volte e l’Ajax si porta a casa la Coppa. I lancieri alzano le mani al cielo, i granata se le mettono in faccia per coprire le lacrime.
Mondonico deve accontentarsi di entrare nella storia con la sua sedia sollevata al cielo, quella sedia che il Mondo avrebbe preferito fosse una coppa. Deve beccarsi anche una giornata di squalifica in campo europeo, giornata che, ad oggi, il Mondo non ha ancora scontato. E che noi ci auguriamo sconti, prima o poi, nella sua vita. Come un risarcimento per quel torto subito. Non tanto dall’arbitro, quanto dal destino.
Valerio Nicastro

10 commenti:

  1. Starà finendo un ciclo come hai detto tempo fa. Ma 14 punti sulla seconda é un bel godere. E non credo che dipenda solo da quanto scarsi gli altri.
    Simone

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  2. Infatti sono stati quattro scudetti super meritati
    Però intanto la super coppa italiana è andata, dalla Coppa Italia siete tre quarti fuori e per il resto. . . Vediamo martedì

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  3. Il tecnico granata Ventura ha da poco stilato la lista dei convocati in vista della partita di domani sera contro la Lazio. Assenti Gazzi e Molinaro, torna l'uruguaiano Gonzalez dopo i problemi al menisco. Il rosso mediano è stato colto da un affaticamento muscolare, l'esterno sinistro rimane ai box per un'influenza intestinale.

    Di seguito la lista dei convocati del Torino.

    PORTIERI: Luca CASTELLAZZI, Daniele PADELLI, Salvador ICHAZO,
    DIFENSORI: Cesare BOVO, Matteo DARMIAN, Kamil GLIK, Pontus JANSSON, Nikola MAKSIMOVIC, Emiliano MORETTI, Bruno PERES, Gaston SILVA
    CENTROCAMPISTI: Migjen BASHA, Marco BENASSI, Omar EL KADDOURI, Alexander FARNERUD, Alvaro GONZALEZ
    ATTACCANTI: AMAURI, Maxi LOPEZ, Josef MARTINEZ, Fabio QUAGLIARELLA

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  4. Scudetto strameritato ma senza avversari veri,questo è evidente,se si vince con questi distacchi è perché dietro non c'è nessuno.paolino.

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  5. Questa non e' una colpa di chi vince, ma una totale mancanza di programmazione da parte degli altri.
    Noi ora siamo senza centrocampisti perche' il mandrogno maledetto non ha aperto il borsellino a gennaio

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  6. Su canale 52 Italia-Francia del sei nazioni

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  7. Con umile rispetto un pensiero per il sig. Enrico Angelini preso in prestito da un uomo che come lui ha vissuto gli anni bui del nazifascismo...Hermann Hesse dal libro Non uccidere:

    Il nostro compito quali esseri umani consiste nel compiere, all’interno della nostra propria, unica, personale esistenza, un passo in avanti sulla strada che dalla bestia porta all’uomo...

    Purtroppo qualcuno ancora si ostina ad essere bestia...forse come tale andrebbe considerato...tristemente!

    Freccia

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  8. Il problema è che quando se ne andranno tutti avremo perso la nostra memoria storica.
    Non ci sarà più nessuno che potrà raccontarci queste storie

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