domenica 29 marzo 2015

NAZIONALE

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Ieri sera abbiamo assistito, con la partita in Bulgaria, molto probabilmente, ad uno degli ultimi atti di Conte allenatore della nazionale.
E' palese che non ne puo' piu'.
Quando lascio', in mala forma, sbagliando tempi e modi, la seconda squadra torinese, si accaso' in nazionale con un contratto biennale di 3.5 milioni all'anno.
Ora, gli manca un solo anno, il Milan offre la stessa cifra per 3 anni, quindi e' naturale che non veda l'ora di andarsene.
Anche perche' e' stato un'anno di battaglie contro la sua ex squadra, battaglie che non fanno bene a una nazionale con cosi' tanti problemi come la nostra.
Per un CT delegittimato nessuno mette il piede.
In piu' lui vuole allenare, mentre la nazionale ha bisogno di un selezionatore, che convochi i migliori e li mandi in campo dopo 2 allenamenti leggeri, non dopo un tour de force.
Ieri sera stranamente male la difesa, ma era il centrocampo che non si poteva guardare.
Verratti non e' Pirlo, Candreva era fuori ruolo e Bertolacci....e' Bertolacci.
Mancava un cagnaccio, uno che facesse filtro...diciamo, visto il campionato che sta' facendo, un Gazzi.
Certo se mancano Pirlo, De Rossi e Marchisio e' dura per tutti.
Davanti schieriamo uno che non gioca mai e un'altro che non segna da dicembre...
Magari capiro' poco di calcio ma se guardo la classifica cannonieri del nostro campionato vedo Toni e la Quaglia in doppia cifra.
Visto che si tratta di una partita secca e non di 3 in una settimana perche' non mettere dentro chi col gol ha confidenza da sempre?
Viste le alternative cosa si rischia...?
Che sia un momentaccio per il nostro calcio e' chiaro, Napoli e Fiorentina che hanno fatto strada in Europa League, quasi mai schierano anche un solo italiano in formazione base.
Al di la' del gran gol di Eder personalmente resto contrario agli oriundi in nazionale, cosi' come sono contrario a questo mercanteggiamento di passaporti che si vede nello sport moderno di alto livello.
Uno che gioca con la nostra nazionale deve perlomeno essere nato qua', come accade in Germania.
Gli oriundi accettano la convocazione unicamente perche' la loro nazionale d'origine non li chiama.
Il caso Marchisio e' strano....ma qualcosa c'e', non credo che fior di professoroni non sappiano leggere una lastra.
Mercoledi, qua' a Torino sfidiamo la perfida albione, chissa' che accoglienza ricevera' il Mister.
La qualificazione alla fase finale dell'Europeo non dovrebbe essere in dubbio, anche se andare a giocarsela a Spalato non sara' una passeggiata di salute.
Non so se avete visto l'incredibile scena del portiere russo colpito, in Montenegro, da un razzo....ma dove andiamo a finire?
A proposito di mister si alzano rumors attorno al nostro Vate.
Non tocca a me difendere un'uomo che non ho mai apprezzato, ma che, sotto un certo punto di vista, in questo caso ha ragione.
Se Cairo gli rivende i migliori, come ha fatto lo scorso anno, Libidine e' probabile che vada altrove.
Molte squadre vogliono chi ti fa rivendere un giocatore pagato 1 milione a 15, due anni dopo, o anche prima.
Come ho gia' detto il mandrogno braccino e' al bivio, o fa una squadra per cui certi traguardi siano un'abitudine e non un miracolo, oppure si chiudera' un ciclo e bisognera' di nuovo ricominciare da capo.
In serie B il Carpi, alla facciaccia di Lotito, sembra avviato ad una trionfale promozione in serie A.
Oggi giornata di motori, c'e' la formula uno per cui non ho molto interesse e la Moto GP che invece mi piace.
Spero che Valentino riesca a farsi valere in mezzo a tutti quegli spagnoli.
Un paio di settimane fa, erroneamente vi avevo dato la notizia della fiction su Mennea che invece sara' in onda, su Rai 1, questa sera e domani sera.
Chi ama lo sport non puo' perdersela.

15 commenti:

  1. Ora et labora. Non è un monaco, ma il motto va benissimo anche per Antonio Conte, che alla preghiera ci pensa con la fede, e per il resto c’è il campo da calcio: «Io, nella mia vita, ho sempre lavorato - dice il ct, appena finita Bulgaria-Italia - e sono stato chiamato dalla Nazionale per lavorare. E quindi chiedo di poter lavorare, se possibile in pace». Dopo due giorni di polemiche, Conte cerca così di chiudere fuori tutte le parole, anche se poi, quando l’avvisti sul pullman che porta gli Azzurri all’aeroporto di Sofia, per il rientro in Italia, pare davvero stremato. Non è tutto passato, però: «Alcune dichiarazioni subdole non riesco a farmele scivolare via così. Mi hanno sicuramente ferito, e io ho una memoria da elefante».
    Finalmente, può parlare di calcio: «Sono confortato dalla prova della squadra, sotto tutti i punti di vista - spiega il ct - anche se è inevitabile che bisogna essere molto più cattivi sotto porta, tramutando in gol le occasioni create. Non mi sono piaciute quelle due ripartenze concesse, ma meritavamo di vincere».
    I giocatori hanno reagito bene: «Le polemiche? La squadra non s’è fatta condizionare, credo sia abituata a essere circondata da casino. Noi andiamo avanti così, nonostante le assenze: e le risposte sono state sicuramente confortanti. In fase di possesso cerchiamo di dare ampiezza alle giocate, ma a volte c’è il rischio che se gli interni restano larghi allora gli avversari possono andare in porta». La Croazia è scappata avanti: «Ma non è una cosa che mi fa innervosire - chiude Conte - perché ha dimostrato finora di essere più forte dell’Italia, ed è giusto così. Ci giochiamo la qualificazione con loro e la Norvegia. Lavoriamo per colmare la differenza che al momento c’è».

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  2. Sarà un Toro sempre più verde. Proseguendo nella strada nel rinnovamento, il club di Urbano Cairo sta già pianificando i colpi per la prossima stagione nella quale proverà ad alzare ancora l’asticella delle ambizioni e quindi degli acquisti. Abbassando l’età. L’input per il ds Gianluca Petrachi è scovare forze sempre più fresche. Il primo è Gaston Camara, un fenomeno nella sua categoria classe 1996: gioca nella Primavera dell’Inter ma ha già esordito in serie A (a Parma lo scorso novembre).
    E’ un attaccante tutto da scoprire che con Giampiero Ventura potrà trovare la sua collocazione in campo: possiede scatto, tiro e dribbling. I tifosi del Toro lo conoscono già, avendolo ammirato e applaudito l’anno scorso al torneo “Mamma Cairo” riservato ai baby: qualche temerario chiese anche a Petrachi, presente nella tribuna dello stadio di Alessandria dove si svolse il quadrangolare con Milan e Juve, di acquistarlo. L’Inter ha offerto Camara - oltre all’altra metà di Benassi - ai granata per oliare la trattativa per Darmian, ma il giocatore - approfittando dei buoni rapporti tra i due club - potrebbe finire da Ventura in ogni caso.
    L’altro giovane seguito dal Toro è Daniele Verde della Roma, diciannovenne che trova la sua collocazione naturale in attacco: a differenza del nerazzurro, lui la serie A l’ha già frequentata con più assiduità, almeno negli ultimi tempi. I giallorossi potrebbero inserirlo nella trattativa per un altro gioiello del Toro, Bruno Peres: il brasiliano pare già d’accordo con la Roma che però deve trovare ancora l’intesa con Cairo. Oggi molto difficile, visto che la società granata ha più che raddoppiato il prezzo del cartellino del terzino, portandolo da 8 a 20 milioni. L’apertura del mercato ufficiale è ancora molto lontana, ma dietro le quinte chi può si sta già muovendo. Toro compreso.

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  3. La storia era cominciata di mattina, a scuola, con il suo professore, Alberto Autorino. Per farla sconfinare nel pomeriggio, ci volle Franco Mascolo, il tecnico dell’Avis Barletta, l’uomo del velodromo, come si vede in una delle prime scene della fiction di Rai 1 che racconta “Pietro Mennea La Freccia del Sud” domenica 29 e lunedì 30 marzo, in prima serata. Il velodromo, ma anche le salite, la sabbia, gli allenamenti del ragazzino che studiava da campione e sognava Tommie Smith. Oggi Franco Mascolo, che nella miniserie è interpretato da Vito Facciolla, lo chiama “humus, senza l’humus di Barletta, della periferia, senza tutto ciò non ci sarebbe stata la storia di Mennea”.
    IN TESTA UN OBIETTIVO — Mascolo ci tiene a sottolineare gli inizi, perché prima di Mosca, di Messico, e di Vittori, il suo allenatore storico, ci furono le fughe da casa, la madre che non ne voleva sapere dell’atletica, le vulnerabilità dell’adolescenza. “Era attento, determinato, aveva già in testa un obiettivo. Ma aveva anche qualche fragilità fisica, ricordo quando lo portai da uno specialista per un problema alla mascella”. Poi arrivarono le prime gare, i primi successi, Formia.
    CUCINA ITALIANA — E le prime Olimpiadi: “A Monaco. Era stressato, aveva bisogno di evadere, subiva il Villaggio Olimpico. Andammo in giro per la città, mangiammo fuori, un amico cuoco entrò nella cucina di un ristorante e concordò un menu italiano. Rifiatò, 5 o 6 giorni dopo vinse la medaglia di bronzo nei 200 metri”. Ma i problemi arrivarono dopo. Il post Monaco fu un periodo balordo, complicato.
    LE LACRIME — “Era il novembre del 1972. Distacco del quadricipite femorale destro: Questa fu la diagnosi, ma furono mesi di calvario. Lui lasciò Formia, venne a Barletta, lo ricordo come ieri. Eravamo nella palestra della scuola elementare “Fragianni”,che ci metteva a disposizione il direttore scolastico, il dottor Frieri. Era con noi anche un’altra persona della nostra società e amico di Pietro, Savino Albanese. “Fammi una divaricata”, gli dico. E lui non riusciva a portare la gamba fuori: fu preso dallo sconforto, si mise a piangere. Ci aiutò molto il professor Ruggero Lattanzio, primario dell’ospedale civile di Barletta. Cominciammo un giro d’Italia: Bari, Firenze, Bologna dove ci fu il consulto con il professor Gui, che impose un lungo riposo. Tutto a spese dell’Avis Barletta, lo scriva”. Per fortuna Pietro recuperò, ricominciando il viaggio verso gli Europei di Roma dell’anno dopo. Ma come vivrà l’imminente due giorni televisiva l’allenatore del primo Pietro Mennea? “Con emozione. Abbiamo avuto i nostri momenti sì e no, ma per me era come un figlio”.

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  4. La nazionale è quella che è,poi con molti assenti,in attacco abbiamo poca roba e non mi aspettavo la difesa bianconera ballare in quel modo.bella vittoria Ferrari!!!paolino.

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    1. Bello sentire Vettel, subito dopo il traguardo, dalla radio a bordo ringraziare tutti
      In italiano. . .

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    2. Qel ragazzone di Vettel mi e' risultato subito simpatico, da quando l' ho visto correre le prime volte 4 o 5 anni fa'. Vederlo ora correre sulla rossa e súbito dopo aver vinto una magnifica gara, entusiasmarsi e ringraziare nella nostra lingua e' stato proprio un grande spettacolo. YUMA

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    3. È un bel gesto nei confronti del paese che ti ospita. Ricordo che Mou la sua prima conferenza stampa la fece in italiano

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    4. Ed ora Valentino primo in motoGP! Una tripletta italiana sul podio. Una domenica sportiva tutta italiana, ma il ritorno di superValentino e' davvero una cosa fantástica! Che meraviglia! - YUMA

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    5. Mamma mia che domenica italiana!!!forza Italia!!!paolino.

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    6. Paolini a 38 anni ha vinto una grande classica del nord di ciclismo

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  5. Anche Darmian non è piaciuto. Troppo a ridosso della linea laterale e fuori dal gioco

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  6. A me la nazionale non piace, e le domeniche senza campionato sono una gran rottura di maroni....Guardate questo servizio del Tg5 sugli almendrones a Cuba...

    PS: Milco quel mio amico di Facebook ha imprese a Cuba, se vuoi farci due chiacchiere se può esserti utile bene, altrimenti come non detto.
    Buona domenica!!!

    http://www.video.mediaset.it/video/tg5/servizio/che-meraviglia-le-almendrones_525352.html

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    1. Ti ringrazio per la segnalazione
      Il progetto sembra interessante ma le società troppo affollate non sono il mio forte
      Comunque seguirò con interesse la cosa

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  7. Completano la bellissima domenica per lo sport italiano le vittorie di Penneta ed Errani a Miami, ora accedono agli ottavi.
    Abbastanza carina la prima puntata delle fiction su Mennea, Barbareschi da' dell'atleta un'immagine un po' troppo buonista.
    In realta' il barlettano era uomo molto piu' complicato rispetto a quanto visto ieri.

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