lunedì 23 marzo 2015

SOLO POSTI IN PIEDI

 Risultati immagini per malecon habanero

La scorsa settimana, al telefono, Simone di Cubacenter mi diceva che marzo, dal punto di vista professionale, e' stato un mese buonissimo.
Un marzo simile, mi diceva, non lo aveva mai vissuto.
Lo slogan del tg di una radio, RTL, recita “Le notizie, prima, passano da noi”.
Con la consueta ruota del pavone ricorderete che avevamo parlato, non piu' tardi di un paio di settimane fa, del fatto che Cuba stia diventando di moda.
Tutti vogliono andare a Cuba, vedevo i segnali di questa tendenza forti e chiari.
Gli aerei sono pieni, i posti in overbooking, gli hotel sono pieni, non si trovano auto da rentare.
Ovviamente, quando la domanda e' cosi' alta e' difficile che l'offerta sia barata.
Per questa ragione, almeno in questo momento non e' semplice riuscire a trovare voli, con partenza nel breve, economicamente vantaggiosi.
Una delle motivazioni che sta' spingendo gente che, a malapena, sa in quale continente si trova la maggiore delle Antille, a volerla visitare e' che “voglio andarci ora che e' ancora cosi', prima che arrivino gli americani e rovinino tutto”.
Che gli americani rovinino tutto dove mettono le mani e' un dato di fatto, che riescano a farlo anche a Cuba e' ancora tutto da vedere.
Sicuramente gli articoli su Cuba usciti su Millionaire, Touring, l'Espresso ed altri importanti organi di stampa hanno suscitato molto interesse.
Per la prima volta la nostra prensa ha parlato di Cuba come veramente e', senza farsi troppo influenzare da ordini di scuderia e bandierine da sventolare.
La gente ha visto le struggenti immagini di una terra bellissima, un popolo sorridente, ha letto dello sviluppo che sta' avvenendo nell'isola giorno dopo giorno.
Certo molti, anche noi, hanno paura che le cose cambino in modo drastico e che con l'acqua sporca si butti via anche il bambino.
Ragione per cui meglio andare a Cuba ora, pensano, respirare la stessa atmosfera del Vecchio e il mare, bere un mojito alla Bodeguita e respirare il salmastro del Malecon.
Prima che sia troppo tardi.
Come sempre la verita' si piazza solidamente nel mezzo.
Sicuramente molte cose cambieranno, dopo il 2018 potrebbe ( il condizionale e' d'obbligo) finire la dinastia dei Castro e il potere finire nelle mani dei 50 enni, generazione che non ha fatto la Rivoluzione.
Indietro non si torna ma, opinione personale, non ci sara' neanche l'assalto alla diligenza.
Molti sono anche preoccupati dei 2-3 milioni turisti americani che invaderanno l'isola, nel caso che el bloqueo finisca.
Per questa ragione preferiscono andarci ora.
Che siano benedetti quei turisti americani, sopratutto se qualcuno alloggera' nella nostra casa de renta o cenera' nel nostro futuro nuovo paladar.
C'e' voglia di Cuba, di questo paese orgoglioso che non ha piegato la schiena davanti alla piu' grande potenza del mondo.
Anche chi Comunista non e', non e' mai stato, ne conosco a bizzeffe, prova un moto di rispetto per il grande caimano e la sua storia.
L'altro giorno parlavo con un dirigente di Forza Italia torinese, amico di antichissima data, mi chiedeva se conoscevo dove poteva, con la famiglia, comperare un buon biglietto per l'isola.
Solo pochi anni fa non si sarebbe mai sognato di fare un viaggio simile.
Gente che conosco da anni, con cui l'argomento Cuba non e' stato mai toccato mi parla, mi chiede, domanda se ci possono essere prospettive nuove sull'isola.
Altri mi domandano se e come si puo' investire, c'e' chi mi chiede se c'e' lavoro e chi mi chiede lavoro, visto che il nome della mia agenzia di animazione ha matrice cubana.
Ogni giorno nei quotidiani leggiamo qualche notizia riguardante Cuba, notizie che non sono piu' improntate sulle solite cazzate sui dissidenti e i diritti civili che ci hanno propinato per decenni.
Cuba e' di moda, dicevo, sicuramente non e' un male.
Nessuna paura, ci siamo divertiti, ci divertiamo e ci divertiremo ancora.

30 commenti:

  1. DA FORMICHE

    Come nel Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “tutto cambia affinché nulla cambi”. E’ questo il commento di molti osservatori sulle annunciate nuove relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Il presidente Raul Castro aveva rispettato la scorsa settimana la promessa di liberare un gruppo di prigionieri politici e oggi il suo omologo americano, Barack Obama, ha fatto la sua parte: il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha modificato alcune restrizioni di movimento e per i cittadini americani sarà più facile viaggiare sull’isola. Ma sono davvero cambiati i rapporti tra Cuba e Stati Uniti?
    ISOLA APERTA
    Da quando il 17 dicembre scorso è stata annunciata la fine dell’embargo economico, le tensioni tra i due Paesi sono diminuite (nonostante la reazione del presidente russo Vladimir Putin, che si è sentito tradito dall’alleato centroamericano). Dopo lievi modifiche messe in atto nel 2012, ora ci sono nuove regole che concedono la possibilità di viaggiare sull’isola: può prendere un aereo per Cuba chi vuole fare visita ai familiari, visite istituzionali, attività di organizzazioni umanitarie, scambi professionali, educativi, religiosi, culturali o sportivi. Tutti motivi che fino a ieri potevano costare un’accusa per “tradimento” o “spionaggio”.
    INTERESSE YANKEE
    “Le misure annunciate ci avvicinano alla sostituzione di politiche che non hanno funzionato, lasciando spazio ad altre che promuovono la libertà economica e politica… Cuba ha un grande potenziale di crescita economica. Aumentando viaggi, commercio, comunicazioni e affari, gli Stati Uniti aiuteranno i cubani a determinare il proprio futuro”, ha spiegato in un comunicato il segretario del Tesoro americano, Jacob Lew.
    RIFORME ECONOMICHE
    Da oggi non serve il permesso speciale del governo, che è stato più volte negato a personaggi noti dell’opposizione cubana, come ad esempio la blogger Yoani Sanchez. Neanche le agenzie di viaggi o compagnie aeree hanno più bisogno di autorizzazioni per coprire le tratte verso Cuba.
    I turisti potranno portare fino a 10mila dollari per le rimesse familiari o donazioni a organizzazioni religiose e educative; potranno inviare fino a 2000 dollari ogni tre mesi. Chi non è cubano potrà usare, senza limiti, le proprie carte di credito e comprare beni fino a un valore di 400 dollari. Per l’alcool e il tabacco potranno spendere fino a 100 dollari.
    I PRIMI INVESTIMENTI
    Oltre a Caterpillar, AT&T, Verizon, Sheraton e Marriott International – le prime compagnie a mettersi in fila a dicembre poche ore dopo l’annuncio della fine dell’embargo (qui l’anticipazione di Formiche.net su tutti gli investimenti che stanno sbarcando nell’isola) -, il governo ha annunciato agevolazioni per imprese di telecomunicazioni e istituzioni finanziarie. Così come la vendita libera di computer, telefoni cellulari e altri dispositivi tecnologici.
    L’ARRIVO DI GOOGLE
    A giugno scorso, una delegazione di Google formata da Eric Schmidt, e i manager di Google Ideas, Jared Cohen, Brett Perlmutter e Dan Keyserling, è stata in visita a La Habana per incontrare rappresentanti del governo e della dissidenza. In un articolo pubblicato sul The New York Times l’11 marzo 2014, Schmidt e Cohen hanno assicurato che “in 10 anni il mondo avrà 5 miliardi di persone collegate a Internet e si stima che la maggiore crescita sarà in società che ora sono sotto censura. Luoghi dove fare click ad un articolo scomodo può portare un’intera famiglia in carcere o qualcosa di peggio”. E nella lista c’è Cuba.

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  2. IL CONTESTO CUBANO
    Yoani Sanchez è cauta sui cambiamenti in atto: “È vero che Raul Castro ha lasciato in libertà una cinquantina di prigionieri politici e ha scarcerato Alan Gross in cambio di tre spie. Ma solo quest’anno ha arrestato più di 2mila oppositori e ha aggredito fisicamente un centinaio di loro, con speciale accanimento sulle ‘Damas de Blanco’ (un’associazione di mogli e figlie di dissidenti arrestati dal governo cubano)”. “In realtà, Obama non aveva cambiato prima la politica nei confronti di Cuba per motivi elettorali. Comanda l’urna elettorale. Obama ha aspettato le elezioni di medio termine del suo secondo mandato. Solo in quel momento ha cominciato ad agire”, ha spiegato la Sanchez da Cuba.
    IL FATTORE DENARO
    Per il blogger dissidente Orlando Luis Pardo, a guidare il processo di transizione nei rapporti tra Cuba e Stati Uniti è il denaro: un gruppo di compagnie e lobbisti con interessi economici avrebbe fatto pressione su Washington per poter investire più liberamente nell’isola.
    Secondo il sito web americano The Hill, sia a Cuba sia negli Stati Uniti si attendono manifestazioni contro l’apertura economica. L’articolo cita Sarah Stephens, direttrice del Centro per la Democrazia delle Americhe, che nel Consiglio nazionale del commercio estero (Nftc) ha detto: “Ci saranno ostacoli al processo di normalizzazione dei rapporti. Forse non ci riusciranno a fermarlo, ma si faranno sentire”.

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  3. LA PROPOSTA DEI DISSIDENTI
    Le proteste dei cubani non si sono fatte aspettare. Oggi circa 300 attivisti, giornalisti, sindacalisti e accademici, oppositori al governo di Castro, hanno presentato una proposta con i possibili cambiamenti che la società civile si aspetta dopo la ripresa dei rapporti diplomatici con gli Stati Uniti. Il documento è firmato dal Foro per i diritti e libertà. L’obiettivo è quello di mettere in primo piano la questione dei diritti umani a Cuba. “Abbiamo due strade da percorrere: o la mutazione del regime a un capitalismo autoritario, dove il cubano si dovrà accontentare di piccole concessioni, mentre gli eredi del castrismo si rifaranno con le ricchezze. O la seconda, esigere cambiamenti concreti per una vera democrazia”.
    MA GLI STATI UNITI ASPETTANO
    E mentre il regime dei Castro spalanca le porte agli investimenti americani sull’isola, gli Stati Uniti saranno più cauti sulle iniziative cubane. Il vicepresidente del Global Trade Issues del Nftc, Jake Colvin, ha detto che il processo di ricezione delle attività economiche cubane in America non sarà immediato.
    L’INIZIO DEL DIALOGO
    Il primo appuntamento dei negoziati sulla normalizzazione delle relazioni diplomatiche è fissato per il 21 e il 22 gennaio a La Habana. In rappresentanza degli Stati Uniti sarà presente la segretaria di Stato per gli affari dell’emisfero, Roberta Jacobson.
    E FIDEL CASTRO?
    Resta un mistero se sarà presente o meno Fidel Castro. La scorsa settimana è circolata (ancora una volta) la notizia della sua morte. È un anno che il leader della Rivoluzione cubana non si fa vedere in pubblico, per cui il governo aveva annunciato una conferenza stampa lo scorso venerdì per smentire le voci sulla presunta morte. Ma al posto di Fidel sono arrivate lettere con la sua firma. L’ex calciatore argentino Diego Armando Maradona ha diffuso sui social network un video dove fa vedere la missiva e rassicura: “Fidel è vivo, sta molto bene e mi ha pure scritto”.
    RESTARE IN VITA
    Su quanto cambierà o meno la vita quotidiana a Cuba dopo la fine dell’embargo e le riforme economiche si è espressa la scrittrice cubana Wendy Guerra sul suo blog “Habáname”: “Passi a trovare gli amici del quartiere che, nonostante le illusioni della fine dell’anno, ripetono: qui nulla è cambiato. Rispondo il telefono e una voce mi chiede di Castro. No, qui non vive nessun Castro. Squilla di nuovo e una giornalista mi chiede cosa penso della morte di Castro. Cerco di rispondere e cade la linea. Richiama e cade ancora la linea. Non c’è modo di spiegare nulla. Stacco il telefono, chiudo le finestre e mi siedo a scrivere sulla realtà che mi circonda. Mi torna in mente una gran verità: La morte non è più una notizia. Qui la vera notizia è restare vivi”.

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  4. Per questa ragione i voli sono così cari. Giuseppe

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  5. Che simpaticoni quelli che ti chiedono se c'è lavoro a Cuba! Pablo

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  6. ¡hola tio Milco!

    ¿como esta la cosa? espero todo bien

    è da un pò che non ti scrivo ma ti leggo a diario

    è proprio vero dal 17/12 cuba è diventata una moda a torto o ragione
    secondo me l'apertura ed il conseguente cambio sarà manovrato con molta prudenza perchè la casta non vuole perdere troppo potere ed allo stesso tempo devono cogliere le opportunità per incrementarlo con i nuovi cambiamenti.
    sul lato degli utili chi ne beneficerà saranno le multinazionali made in usa gli europei eccetto qualche grossa catena di alberghi non penso abbiamo le capacità di insinuarsi in un mercato fatto a pennello per gli stati uniti.
    era inevitabile che il giorno arrivasse ed i problemi economici del venezuela non hanno fatto altro che accelerarlo, d'altronde cuba ha sempre avuto bisogno di una stampella, lo dice la storia.
    alla fine il modello economico sarà, almeno all'inizio, un timido capitalismo manovrato con maggiore " benessere per il popolo" con maggiori libertà di informazione grazie alla diffusione della rete, il tutto monitorato attentamente dal potere.

    per noi turisti, residenti o semi a livello di prezzi potrebbero aumentare i costi della renta per esempio questo perchè gli americani come i canadesi hanno un maggiore potere d'acquisto, per i divertimenti aggiuntivi bollos in primis siamo sinceri andare a troie a cuba è ormai diventato caro per quello che viene offerto sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo mi riferisco al mondo della disco e dei posti turistici
    ormai andare sull'isola solo per sforacchiare delle tipe a pago puro non ha più senso e penso di non dire cazzate dato che la frequento dal 7/2004
    in questo campo l'apertura distruggerà definitivamente gli itaglioti lovers che avranno dei rivali che guadagnano almeno il doppio di loro, quindi molta basura se ne andrà
    già in questi anni molti sono migrati da la capital a santiago ( e sicuramente anche a las tunas) speculando sulle miserie in tutti i sensi

    il mondo cambia, chi avrebbe mai pensato che ci saremmo ridotti così nel paese di merda in cui viviamo?

    M.R.

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    1. Ciao
      E' sempre un piacere rileggerti, ho diviso la tua missiva in tre parti visto che hai toccato vari argomenti.
      Vero che hanno sempre avuto bisogno della stampella ma e' anche vero che i vecchietti hanno sempre avuto la vista lunga.
      Ricorderai che dopo la visita di quell'idiota russo con la macchia sulla fronte Fidel avviso' subito che sarebbero arrivati tempi durissimi.
      Anche in questo caso hanno capito, con anticipo, conoscendo Maduro...che la cosa si sarebbe messa male.
      Gli italioti da Guanabo sono gia' giunti in oriente ma...dureranno poco...

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  7. vorrei delle info sulla tua casa:
    per ora solo per curiosità vorrei sapere i prezzi della tua renta (per 7 o 14 gg) e quelli dei trasporti da e verso gli aeroporti e quello dell'autista per trasferte tipo a puerto padre o città vicine tipo holguin o camaguey.
    con quanto tempo d'anticipo dovrei prenotarla per bassa stagione tipo da ottobre alla prima sett di novembre?
    per quanto riguarda la posizione il parque, supermercati sono raggiungibili a piedi?
    M.R.

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    1. Rispondo ad una domanda che mi ha fatto anche altra gente.
      I prezzi PER VOI vanno dai 15 ai 20 cuc al giorno a seconda della temporada.
      Dico per voi perche' per altri occorre aggiungere 5 cucchini al giorno
      Il viaggio in aeroporto e' sui 40 cuc mentre per Puerto padre siamo sui 35/40
      Sia chiaro sui viaggi e cose simili non guadagnamo nulla e' un servizio in piu' ....pro bono.
      Un mese in anticipo per la prenotazione andra' bene comunque quando vieni dovrei essere giu' dividendomi fra Tunas e Camaguey.
      Siamo a 3 cuadre dal parque e dal centro, 5 minuti a piedi.

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  8. sto guardando ora i voli, non noto aumenti particolari per le mie date, ormai non si trovano più i prezzacci che giravano fino al 2009 dove anche con 500 € facevi a/r con iberia, air europa o air france
    da notare lo spietato cartello delle compagnie con i prezzi dei biglietti che non risentono del calo del greggio, stessi prezzi più o meno di quando era a 110 $ barile di media, come al solito consumatori maltrattati.......

    bueno, ahora te dejo

    cuidate y mucha suerte

    chao

    M.R.
    M.R.

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    1. Come tu dici i prezzi avrebbero dovuto scendere visto il calo del prezzo del petrolio al barile ma, come dicevo nel post, se la richiesta e' alta i prezzi....di sicuro non scendono.

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    2. I prezzi ora si stanno calmierando molto, klm e airfrance in estate volano a 550 euro, mai visto prima!!!!
      Secondo me è Iberia che sta facendo rimodulare i prezzi

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    3. Speriamo bene per settembre....

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    4. L'altro giorno, dopo aver letto che Ryan Air vuole aprire agli intercontinentali, mi sono fatto un giro per vedere i costi di un volo USA-Habana: spaventosamente alti.

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    5. Per ora, aspetta che tolgano l'embargo

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  9. Milco considera anche che il turismo si sta spostando geograficamente a causa del problema ISIS, quindi i molti che una volta bazzicavano Asia ed Africa, ora sono costretti a spostarsi dall'altra parte per stare più sicuri!

    Gianni

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    1. Anche questo e' vero pero' concorderai che di Cuba, dal 17 dicembre, si parla ovunque molto piu' di prima.

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  10. Concordo con Milco, dopo il 17 dicembre di Cuba si parla moltissimo, sta andando molto di moda, anche se continuo a pensare che i cambiamenti saranno minimi e relativi nel breve periodo, lo ha dichiarato anche lo stesso segretario di stato Usa.

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    1. Ah beh.....se lo dice un politico....allora ci credo...

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    2. Io la vedo come fonte attendibile, che ne sa più di noi, vedremo cosa succede

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    3. Amico mio sei il primo che ti scagli, giustamente, contro i nostri politici.
      Non e' che appena oltre Ponte Chiasso la situazione sia molto diversa.
      I politici mentono in tutto il mondo.
      Obama aveva promesso la chiusura di Guantanamo....

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  11. Turistas quieren visitar Cuba antes que lleguen los viajeros estadounidenses.

    LA HABANA 23.3.2015

    http://www.elnuevoherald.com/noticias/mundo/america-latina/cuba-es/article16066898.html

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  12. Esattamente quello che dico nel post.

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    1. proprio per quello l'ho postato, e l'articolo casualmente è di oggi

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  13. Ma come mai non piace a nessuno questo turismo statunitense?
    Dalle strutture che frequentano che ho potuto visitare e da quelli che vedo girare per la mia città direi che sono vacanzieri senza tanto stile e piuttosto volgari. Non parlo di comportamenti ma proprio nel saper comprendere cosa e bello e cosa è decente.

    Dal mio canto, se Cuba si sputtana e diventa come La Dominicana o le Bahamas, bhè, ci sono tanti altri posti al mondo!

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  14. Credo che a molti spaventi il fatto ciò hanno le tasche più piene di noi, con tutto quello che comporta. . .

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    1. Credo che la paura è dovuta al fatto che arrivando loro "sverginano" la Cuba che tutti conosciamo e che ci ha fatto innamorare.

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    2. Valter...non vorrei darti una brutta notizia...ma la verginita' l'ha persa da tempo....

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  15. O.T......E STI' CAZZI....GASP!

    Le bugie si sa, hanno le gambe corte e la vendetta delle donne non conosce limiti, soprattutto quando si tratta di amore. E’ quello che è successo a Scarborough, in Inghilterra. Dopo aver scoperto di essere state ingannate da un uomo, che le frequentava contemporaneamente, quattro donne inglesi hanno reagito in maniera coordinata, e feroce. Natalie Lilley, 19 anni, Leah White, 22 anni, Lorraine Earles e Brendan Teale, 27 anni si sono accordate: dopo aver attirato la vittima in un appartamento della cittadina lo hanno legato a una sedia e per ore lo hanno torturato con una piastra per capelli e con un accendino. Non solo: l’uomo ha dovuto anche bere un detersivo. Le donne sono state arrestate e saranno processate. La notizia è stata riportata dal Mirror.

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