venerdì 13 marzo 2015

TROPPO IN FRETTA

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Da quando, a dicembre, e' arrivata la notizia del possibile e presunto disgelo fra Cuba e gli Stati Uniti, non passa un giorno senza qualche notizia che rischia di destabilizzare 55 anni di solida stabilita'.
Alcune di queste notizie sono positive; ultima ma non ultima la ristabilizzazione di relazioni...telefoniche fra i due paesi.
Fra le altre cose Cuba aspetta dagli yankee un sacco di soldi proprio per le telefonate che, in questi decenni, sono intercorse fra i cittadini dei due paesi.
Solitamente, a meno che le cose non siano cambiate, se chiamiamo in Francia, una parte del costo della telefonata va' all'ente telefonico italiano e un'altra a quello francese.
Gli americani, con parte di quei soldi indennizzarono le famiglie dei piloti morti sui cieli cubani, parlo di Hermanos al rescate...ma lasciamo stare perche' ci sarebbero diversi argomenti da aprire in materia.
Comunque questa e' una notizia positiva, ma accanto a questa ne sono arrivate altre inquietanti.
La possibile apertura di un campo da golf, la creazione di migliaia di posti barca per i panfili dei ricconi del nord, la prospettiva di avere fabbriche americane di Coca Cola sull'isola,, l'arrivo di Mc Donald's, la costruzione (non avviene dal 1959) di nuove chiese sull'isola.
Queste sono soltanto alcune delle “novita” che questo nuovo corso potrebbe portare per la isla.
A naso direi che, tolta quella della telefonia, non mi sembrano iniziative che mirino a migliorare la condizione della popolazione cubana.
Mi sembrano specchietti per allodole messi li' per cercare di attirare, sull'isola, piu' capitali possibili.
Se le cose andranno come capita in tutti i paesi del mondo, tutto finira' con l'arricchimento di qualche inutile alto papavero governativo.
A Cuba, dopo decenni di quasi immobilismo, con l'avvento di Raul, e' partito un piano di riforme che ha portato piu' novita' in 6 anni che nei precedenti 50 con Fidel.
E' anche vero che, con la crisi economica mondiale, le alternative non esistevano.
Pero' si 'e sempre trattato di fare due passi avanti ed uno indietro, che e' comunque un modo per andare avanti.
Ora mi sembra che ci sia una decisa fuga in avanti verso l'ignoto, un paese che si e' sempre distinto per la calma con cui ha inserito nel tessuto sociale le poche novita', sta' cambiando drasticamente il proprio modo d'essere.
Mi pare che le cose stiano marciando troppo in fretta, almeno per un popolo che e' abituato a fare le cose con una certa, ragionata calma.
Capisco il voler dimostrare, all'ingombrante vicino del nord, la buona volonta' di cambiare, nella speranza che l'embargo venga sollevato ma, mi pare, che si stia correndo un po' troppo.
Questo mentre dall'altra parte, quella riguardante l'apertura di ambasciate, Cuba rallenta rispetto ai tempi americani.
Rallenta fino a quando si trova inserita nella lista dei paesi canaglia.
Mi preoccupa la costruzione di nuove chiese....
Stormi di corvi e di baciapile pronti a calare sull'isola, mentre di Monsignor Romero in giro non se ne vedono...
Arrivera' il solito vescovo ultraconservatore che, se trovera' acqua bassa da parte del governo, fara' cio' che vorra'.
Non sono mai contrario al rinnovamento, Cuba ha bisogno di novita' ma in tempi e modi compatibili con la sua storia e il suo sistema politico.
Se si cambia per migliorare va bene, ma se si cede alle lusinghe del presunto modernismo si rischia di fare piu' danni che la grandine.
Coi salari a questi livelli potranno esserci merci anche 10 volte maggiori rispetto ad oggi, ma gli acquisti resteranno possibilita' soltanto di chi ha rimesse o di chi puo', nel suo contesto lavorativo, rubare come un toro.
Questa eccessiva voglia di cambiamento un po' mi preoccupa, sto' entrando, in punta di piedi, nel mondo turistico di Cuba.
Vorrei poterlo fare in un paese che mi garantisca ancora qualche tutela, non in un'altra giungla.

20 commenti:

  1. La Chiesa cattolica cubana potrà costruire un nuovo luogo di culto sull'isola, che sarà il primo dal tempo della rivoluzione, nel 1959. Secondo le informazioni dell'arcidiocesi de L'Avana, date all’agenzia Fides, il luogo scelto è una cittadina nella provincia occidentale di Pinar del Río.

    Sarà dedicata al Sacro Cuore di Gesù
    La nuova chiesa sarà dedicata al Sacro Cuore di Gesù, occuperà una superficie di 200 metri quadrati nel centro di Sandino, il più grande Comune della provincia, e potrà ospitare circa 200 persone sedute, come ha annunciato il vescovo della diocesi di Pinar del Río, mons. Jorge Enrique Serpa Pérez. Secondo i dati dell'arcidiocesi dell'Avana, il 60% della popolazione cubana (11,1 milioni di abitanti) è cattolica, e sull’isola ci sono 650 chiese, 340 sacerdoti e 600 religiosi.

    Un segno del disgelo tra governo cubano e Chiesa cattolica
    L'autorizzazione alla costruzione della nuova chiesa era già stata data il 9 settembre 2014, proseguendo così la fase di disgelo nelle relazioni tra la Chiesa cattolica e il governo cubano, che ha portato all’autorizzazione a svolgere le processioni pubbliche, a dichiarare festivo il Venerdì Santo ed a trasmettere in televisione il messaggio del card. Ortega e alla restituzione alla Chiesa di alcuni luoghi di culto che erano stati espropriati. Su questa linea, la costruzione di nuovi edifici di culto è una delle richieste della Chiesa cattolica, che intende recuperare gli spazi necessari per svolgere la sua missione evangelizzatrice. (C.E.)

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  2. Mentre a Washington ripartono i negoziati tra Stati Uniti e Cuba per la normalizzazione dei rapporti, Paris Hilton è in visita all’Avana.
    L’ereditiera americana ha pubblicato su Instagram una foto che la ritrae nella città vecchia, 54 anni dopo la nazionalizzazione dell'Hotel Hilton appena aperto dal bisnonno Conrad nella capitale cubana. Paris è a Cuba con le modelle Kate Moss e Naomi Campbell (entrambe viaggiano con passaporto britannico) per l’International Havana Cigar Festival.
    L’Hilton dell’Avana aprì nel 1958, con Conrad presente, ma solo un anno più tardi, dopo aver rovesciato il regime di Fulgencio Batista, Fidel Castro lo sequestrò stabilendo al suo interno il suo quartier generale. L’albergo venne nazionalizzato nel 1960 ed è attualmente battezzato Habana Libre. Il round di negoziati a Washington è il secondo tra Stati Uniti e Cuba e l’obiettivo dichiarato degli Stati Uniti è di arrivare alla riapertura dell’ambasciata americana nella capitale cubana in tempo per il vertice delle America di aprile a cui dovrebbero partecipare sia Barack Obama sia Raul Castro. La delegazione cubana mette i bastoni tra le ruote: vuole ottenere prima la rimozione dalla lista degli sponsor di terrorismo - L’Avana è stata inserita nel 1982 per il suo presunto appoggio ai separatisti baschi dell’Eta e alle Farc in Colombia - che impedisce la possibilità di transazioni con le banche Usa e altre attività di base necessarie per aprire una sede diplomatica a Washington.
    Due donne hanno condotto il negoziato al Dipartimento di Stato: per gli Usa la assistente segretario di Stato per l’America Latina Roberta Jacobson, mentre Josefina Vidal ha rappresentato la parte cubana. Il segretario di Stato John Kerry ha affrontato lo stato della trattativa in una conferenza stampa con la presiedente della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf. "Riapertura delle ambasciate e lista dei terroristi sono questioni separate - ha detto - la prima è un negoziato, l’altra è una valutazione politica fatta su requisiti fissati dal Congresso. Non possono essere affrontate contestualmente".

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  3. El Loco l'ereditiera all'Avana provoca incazzatura solenne

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  4. Cuba di garanzie e tutele a noi culi bianchi ne da ben poche, ed ancora meno se ci si affida a prestanome cubani, peggio ancora se parenti.

    Andrea

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    1. Quindi meglio continuare a guardare quello che fanno gli altri?

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    2. Meglio continuarci ad andare in vacanza senza troppi pensieri, senza impelagarsi in improbabili ed improvvisati "affari". I soldi hanno solo una direzione che è quella Italia-Cuba (mai l'inverso), secondo il mio modesto punto di vista ovviamente.

      Andrea

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    3. Andrea la logica è dalla tua parte ma non sempre la logica. . .

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  5. Comunque davvero le cose stanno cambiando alla velocità della luce.
    Un mio caro amico è appena tornato dopo tre mesi all'havana e mi ha fatto vedere le foto di alcuni locali che non conoscevo.
    Mi sono chiesto se fosse davvero la Capital oppure Miami.
    Anche lato internet si cambia. La connessione ora costa la metà (è comunque sempre carissima) e ci sono dei locali in cui il wi-fi schizza ai nostri livelli.

    Speruma bin...

    Simone

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  6. Con i mc Donald si realizzera' il sogno di Willy Chirino che in una vecchia canzone descriveva che aveva sognato questo genere di locali a L'Avanzo. Intanto il nostro Ministro Gentiloni ieri ha incontrato Raoul Castro a L'Avanzo per ribadire la vicinanza de L'Italia a Cuba. Il politico italiano ha invitato il fratello del leader maximo in Italia, probabilmente per la prossima estate, magari in occasione della giornata cubana a l'Expo, il 26 luglio. P68

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    1. Quando la figlia viveva a Palermo Raul era spesso da noi. Ma nessuno lo sapeva

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  7. Diventerà sempre più modello Repubblica domenicana,penso.paolino.

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  8. Interessante articolo sul dollaro con grafico di lungo periodo difficilissimo da trovare.....

    http://icebergfinanza.finanza.com/2015/03/13/dollaro-la-battaglia-di-fort-alamo/?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

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  9. e questo con tutte le previsioni delle banche fino al 2017

    http://intermarketandmore.finanza.com/ok-il-prezzo-e-giusto-alla-ricerca-della-corretta-valutazione-del-cross-eur-usd-71615.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

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  10. Milco col fatto che Obama ha dichiarato guerra al Venezuela, e che il governo cubano si sia schierato a totale difesa dei venezuelani, può darsi che la cosa rallenti un pò le relazioni tra usa e cuba.

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  11. Cuba in questo momento ha altre priorità rispetto che stare dietro a Maduro

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