Da quando, a dicembre, e'
arrivata la notizia del possibile e presunto disgelo fra Cuba e gli
Stati Uniti, non passa un giorno senza qualche notizia che rischia di
destabilizzare 55 anni di solida stabilita'.
Alcune di queste notizie
sono positive; ultima ma non ultima la ristabilizzazione di
relazioni...telefoniche fra i due paesi.
Fra le altre cose Cuba
aspetta dagli yankee un sacco di soldi proprio per le telefonate che,
in questi decenni, sono intercorse fra i cittadini dei due paesi.
Solitamente, a meno che le
cose non siano cambiate, se chiamiamo in Francia, una parte del costo
della telefonata va' all'ente telefonico italiano e un'altra a quello
francese.
Gli americani, con parte
di quei soldi indennizzarono le famiglie dei piloti morti sui cieli
cubani, parlo di Hermanos al rescate...ma lasciamo stare perche' ci
sarebbero diversi argomenti da aprire in materia.
Comunque questa e' una
notizia positiva, ma accanto a questa ne sono arrivate altre
inquietanti.
La possibile apertura di
un campo da golf, la creazione di migliaia di posti barca per i
panfili dei ricconi del nord, la prospettiva di avere fabbriche
americane di Coca Cola sull'isola,, l'arrivo di Mc Donald's, la
costruzione (non avviene dal 1959) di nuove chiese sull'isola.
Queste sono soltanto
alcune delle “novita” che questo nuovo corso potrebbe portare per
la isla.
A naso direi che, tolta
quella della telefonia, non mi sembrano iniziative che mirino a
migliorare la condizione della popolazione cubana.
Mi sembrano specchietti
per allodole messi li' per cercare di attirare, sull'isola, piu'
capitali possibili.
Se le cose andranno come
capita in tutti i paesi del mondo, tutto finira' con l'arricchimento
di qualche inutile alto papavero governativo.
A Cuba, dopo decenni di
quasi immobilismo, con l'avvento di Raul, e' partito un piano di
riforme che ha portato piu' novita' in 6 anni che nei precedenti 50
con Fidel.
E' anche vero che, con la
crisi economica mondiale, le alternative non esistevano.
Pero' si 'e sempre
trattato di fare due passi avanti ed uno indietro, che e' comunque un
modo per andare avanti.
Ora mi sembra che ci sia
una decisa fuga in avanti verso l'ignoto, un paese che si e' sempre
distinto per la calma con cui ha inserito nel tessuto sociale le
poche novita', sta' cambiando drasticamente il proprio modo d'essere.
Mi pare che le cose stiano
marciando troppo in fretta, almeno per un popolo che e' abituato a
fare le cose con una certa, ragionata calma.
Capisco il voler
dimostrare, all'ingombrante vicino del nord, la buona volonta' di
cambiare, nella speranza che l'embargo venga sollevato ma, mi pare,
che si stia correndo un po' troppo.
Questo mentre dall'altra
parte, quella riguardante l'apertura di ambasciate, Cuba rallenta
rispetto ai tempi americani.
Rallenta fino a quando si
trova inserita nella lista dei paesi canaglia.
Mi preoccupa la
costruzione di nuove chiese....
Stormi di corvi e di
baciapile pronti a calare sull'isola, mentre di Monsignor Romero in
giro non se ne vedono...
Arrivera' il solito
vescovo ultraconservatore che, se trovera' acqua bassa da parte del
governo, fara' cio' che vorra'.
Non sono mai contrario al
rinnovamento, Cuba ha bisogno di novita' ma in tempi e modi
compatibili con la sua storia e il suo sistema politico.
Se si cambia per
migliorare va bene, ma se si cede alle lusinghe del presunto
modernismo si rischia di fare piu' danni che la grandine.
Coi salari a questi
livelli potranno esserci merci anche 10 volte maggiori rispetto ad
oggi, ma gli acquisti resteranno possibilita' soltanto di chi ha
rimesse o di chi puo', nel suo contesto lavorativo, rubare come un
toro.
Questa eccessiva voglia di
cambiamento un po' mi preoccupa, sto' entrando, in punta di piedi,
nel mondo turistico di Cuba.
Vorrei poterlo fare in un
paese che mi garantisca ancora qualche tutela, non in un'altra
giungla.
La Chiesa cattolica cubana potrà costruire un nuovo luogo di culto sull'isola, che sarà il primo dal tempo della rivoluzione, nel 1959. Secondo le informazioni dell'arcidiocesi de L'Avana, date all’agenzia Fides, il luogo scelto è una cittadina nella provincia occidentale di Pinar del Río.
RispondiEliminaSarà dedicata al Sacro Cuore di Gesù
La nuova chiesa sarà dedicata al Sacro Cuore di Gesù, occuperà una superficie di 200 metri quadrati nel centro di Sandino, il più grande Comune della provincia, e potrà ospitare circa 200 persone sedute, come ha annunciato il vescovo della diocesi di Pinar del Río, mons. Jorge Enrique Serpa Pérez. Secondo i dati dell'arcidiocesi dell'Avana, il 60% della popolazione cubana (11,1 milioni di abitanti) è cattolica, e sull’isola ci sono 650 chiese, 340 sacerdoti e 600 religiosi.
Un segno del disgelo tra governo cubano e Chiesa cattolica
L'autorizzazione alla costruzione della nuova chiesa era già stata data il 9 settembre 2014, proseguendo così la fase di disgelo nelle relazioni tra la Chiesa cattolica e il governo cubano, che ha portato all’autorizzazione a svolgere le processioni pubbliche, a dichiarare festivo il Venerdì Santo ed a trasmettere in televisione il messaggio del card. Ortega e alla restituzione alla Chiesa di alcuni luoghi di culto che erano stati espropriati. Su questa linea, la costruzione di nuovi edifici di culto è una delle richieste della Chiesa cattolica, che intende recuperare gli spazi necessari per svolgere la sua missione evangelizzatrice. (C.E.)
Mentre a Washington ripartono i negoziati tra Stati Uniti e Cuba per la normalizzazione dei rapporti, Paris Hilton è in visita all’Avana.
RispondiEliminaL’ereditiera americana ha pubblicato su Instagram una foto che la ritrae nella città vecchia, 54 anni dopo la nazionalizzazione dell'Hotel Hilton appena aperto dal bisnonno Conrad nella capitale cubana. Paris è a Cuba con le modelle Kate Moss e Naomi Campbell (entrambe viaggiano con passaporto britannico) per l’International Havana Cigar Festival.
L’Hilton dell’Avana aprì nel 1958, con Conrad presente, ma solo un anno più tardi, dopo aver rovesciato il regime di Fulgencio Batista, Fidel Castro lo sequestrò stabilendo al suo interno il suo quartier generale. L’albergo venne nazionalizzato nel 1960 ed è attualmente battezzato Habana Libre. Il round di negoziati a Washington è il secondo tra Stati Uniti e Cuba e l’obiettivo dichiarato degli Stati Uniti è di arrivare alla riapertura dell’ambasciata americana nella capitale cubana in tempo per il vertice delle America di aprile a cui dovrebbero partecipare sia Barack Obama sia Raul Castro. La delegazione cubana mette i bastoni tra le ruote: vuole ottenere prima la rimozione dalla lista degli sponsor di terrorismo - L’Avana è stata inserita nel 1982 per il suo presunto appoggio ai separatisti baschi dell’Eta e alle Farc in Colombia - che impedisce la possibilità di transazioni con le banche Usa e altre attività di base necessarie per aprire una sede diplomatica a Washington.
Due donne hanno condotto il negoziato al Dipartimento di Stato: per gli Usa la assistente segretario di Stato per l’America Latina Roberta Jacobson, mentre Josefina Vidal ha rappresentato la parte cubana. Il segretario di Stato John Kerry ha affrontato lo stato della trattativa in una conferenza stampa con la presiedente della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf. "Riapertura delle ambasciate e lista dei terroristi sono questioni separate - ha detto - la prima è un negoziato, l’altra è una valutazione politica fatta su requisiti fissati dal Congresso. Non possono essere affrontate contestualmente".
El Loco l'ereditiera all'Avana provoca incazzatura solenne
RispondiEliminaCuba di garanzie e tutele a noi culi bianchi ne da ben poche, ed ancora meno se ci si affida a prestanome cubani, peggio ancora se parenti.
RispondiEliminaAndrea
Quindi meglio continuare a guardare quello che fanno gli altri?
EliminaMeglio continuarci ad andare in vacanza senza troppi pensieri, senza impelagarsi in improbabili ed improvvisati "affari". I soldi hanno solo una direzione che è quella Italia-Cuba (mai l'inverso), secondo il mio modesto punto di vista ovviamente.
EliminaAndrea
Andrea la logica è dalla tua parte ma non sempre la logica. . .
EliminaComunque davvero le cose stanno cambiando alla velocità della luce.
RispondiEliminaUn mio caro amico è appena tornato dopo tre mesi all'havana e mi ha fatto vedere le foto di alcuni locali che non conoscevo.
Mi sono chiesto se fosse davvero la Capital oppure Miami.
Anche lato internet si cambia. La connessione ora costa la metà (è comunque sempre carissima) e ci sono dei locali in cui il wi-fi schizza ai nostri livelli.
Speruma bin...
Simone
Speriamo che le cose siano gestite bene
EliminaIn effetti. . .
RispondiEliminaCon i mc Donald si realizzera' il sogno di Willy Chirino che in una vecchia canzone descriveva che aveva sognato questo genere di locali a L'Avanzo. Intanto il nostro Ministro Gentiloni ieri ha incontrato Raoul Castro a L'Avanzo per ribadire la vicinanza de L'Italia a Cuba. Il politico italiano ha invitato il fratello del leader maximo in Italia, probabilmente per la prossima estate, magari in occasione della giornata cubana a l'Expo, il 26 luglio. P68
RispondiEliminaQuando la figlia viveva a Palermo Raul era spesso da noi. Ma nessuno lo sapeva
EliminaDiventerà sempre più modello Repubblica domenicana,penso.paolino.
RispondiEliminaCi sono stato. . . Spero proprio di no
EliminaInteressante articolo sul dollaro con grafico di lungo periodo difficilissimo da trovare.....
RispondiEliminahttp://icebergfinanza.finanza.com/2015/03/13/dollaro-la-battaglia-di-fort-alamo/?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews
Freccia
Ottimo
Eliminae questo con tutte le previsioni delle banche fino al 2017
RispondiEliminahttp://intermarketandmore.finanza.com/ok-il-prezzo-e-giusto-alla-ricerca-della-corretta-valutazione-del-cross-eur-usd-71615.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews
Freccia
Tempi grami. . .
RispondiEliminaMilco col fatto che Obama ha dichiarato guerra al Venezuela, e che il governo cubano si sia schierato a totale difesa dei venezuelani, può darsi che la cosa rallenti un pò le relazioni tra usa e cuba.
RispondiEliminaCuba in questo momento ha altre priorità rispetto che stare dietro a Maduro
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