Anticipiamo al sabato la
nostra piccola rubrica sullo sport, visto che in campionato si gioca
oggi.
E' terminata la parentesi
della nazionale con un brutto pareggio in Bulgaria, e uno accettabile
con la perfida albione.
Nel primo caso ci ha
capito poco Conte.
Col centrocampo a 3 se
schieri Verratti lo devi proteggere con un cagnaccio, se accanto gli
metti Candreva, che e' un'ala, la difesa va in bambola.
Meglio Valdifiori con gli
inglesi.
Davanti Immobile e Zaza
non li puoi guardare, Ciro e' tornato il pasticcione di Genova mentre
il giocatore del Sassuolo la porta la vede oramai con cannocchiale.
Anche in questo caso molto
meglio a Torino, con Pelle' ed Eder.
Dopo feroci polemiche, la
nazionale e il suo discusso allenatore sono stati bene accolti nella
mia citta'.
Forse sarebbe il caso di
lasciare lavorare tranquillo l'Antonio senza rompergli le palle, lui
dovrebbe impermalosirsi di meno, ricordandosi che e' l'allenatore di
tutti noi, non piu' di una sola parrocchia.
Anche perche' e' bene che
pensi a fare fuoco con la poca legna che il nostra calcio attuale e'
in grado di fornirgli.
Sul Milan sono sempre piu'
insistenti le voci di una cessione ai cinesi del 75% del pacchetto
azionario, si parla di un'operazione che sfiora il miliardo di euro.
La Roma agli americani,
l'Inter ai filippini, il Milan ai cinesi....povero calcio italiano.
Come dicevo riparte il
campionato, noi siamo settimi, ci vorrebbe un sesto posto per tornare
in Europa....ma non e' detto.
I rumors sulla situazione
economica della Sampdoria si moltiplicano, ricorderete che tempo fa
scrissi che una volta terminati i soldi lasciati da Garrone, ne
avremo viste delle belle.
Dall' Europa o hai i conti
a posto o ne resti fuori.
Il campionato e' gia'
deciso, ma c'e' una gran lotta per i posti in Champions e quelli in
Europa League.
Noi siamo li', messi molto
bene in classifica, oggi campo difficilissimo come Bergamo poi avremo
la Roma in casa.
In teoria siamo in piena
corsa per l'Europa, ma Cairo vuole davvero andarci?
E' evidente come la rosa
di quest'anno non fosse adeguata per lottare su 3 fronti, ora si
parla della cessione di Darmian.
Chiaro che sia difficile
resistere di fronte a simili offerte, ma Matteo e' con noi da 4 anni.
Amatissimo dalla
tifoseria, la sua conferma, anche con un sacrificio economico,
sarebbe un segnale forte dell'esistenza di un progetto vero e non del
solito improvvisare nella speranza che il Vate tiri fuori un'altro
coniglio dal cappello.
Da Matteo, Glik,
Maksimovic e la colonia di italiani si potrebbe ripartire con pochi
acquisti, per una nuova stagione, con la consapevolezza di fare
qualcosa di importante.
El limite vendi Bruno
Perez a 13 milioni alla Roma....lo hai pagato 2 un'anno fa...
Anche l'Inter parla di
grandi acquisti, ma il problema e' che rischia di restare fuori
dall'Europa.
Mancano 10 giornate alla
fine del campionato, ne vedremo delle belle.
Da seguire oggi in
particolare Roma-Napoli e Fiorentina- Sampdoria.
Seguo con grande
attenzione il Carpi, sta' dominando il campionato di B, con una
squadra fatta di italiani e un'allenatore che, quando era a Cesena,
allenava pro bono, la squadra di S.Patrignano.
Uomo di valori forti.
Tennis; a Miami Probabile
finale maschile Murray-Djokovic mentre fra le donne la fantastica
Serena affronta la Navarro.
In Fed Cup giocheremo a
Brindisi contro gli Usa, le sorelle Williams hanno garantito la loro
presenza.
La vedo non
dura....impossibile.
Approfitto dell'occasione
per augurare a Voi, alle vostre famiglie, e tutte le persone che
amate e da cui siete amati una serena Pasqua.
Che possiate passarla nel
migliore modo possibile.
Senza mangiare troppo...
SMS RICEVUTO QUESTA MATTINA
RispondiElimina"Saluti dalla piazza di Las Tunas! Complimenti per la casa! Grazie mille.Antonio"
Nella Milano da vendere ci sono un cinese e un thailandese che si contendono il Milan di Berlusconi, mentre l’altra squadra storica cittadina è da oltre un anno in mani indonesiane: l’Inter di Moratti è diventata l’Inter di Tohir, suona strano, ma dobbiamo farci l’orecchio. Nel resto d’Europa funziona così da tempo, l’Italia del calcio è costretta ad adattarsi per sopravvivere: mentre la Roma e il Bologna sono in mani americane, adesso l’ex capitale del calcio si apre a finanziatori asiatici.
RispondiEliminaGli sfidanti
La cordata cinese fa capo a Richard Lee, fino a due anni fa importatore di Ferrari a Hong Kong. Mister Lee ha cenato ad Arcore giovedì sera. «Non si è parlato di calcio», è la smentita di rito da fonti Fininvest. Il fronte thailandese è rappresentato da Bee Taechaubol, a capo di un gruppo finanziario che avrebbe già pronto un piano di rilancio fondato su Paolo Maldini e altre ex star del pallone. Mister Bee ha ammesso la trattativa e vorrebbe chiudere entro giugno. Lee terrebbe Barbara Berlusconi come amministratore, Bee punterebbe su Adriano Galliani, entrambi stanno cercando di mettere insieme un miliardo per concludere l’affare.
Il ciclo cominciato da Berlusconi a metà Anni Ottanta, termina trent’anni dopo con l’imminente addio dell’ex Cavaliere. Il Milan degli olandesi che si afferma in Europa, la serie A che diventa «il campionato più bello del mondo», i fuoriclasse che fanno la fila per sistemarsi nel Belpaese sono lo specchio rovesciato del calcio italiano di oggi, dove i (pochi) fenomeni finiscono sotto contratto all’estero appena segnano il decimo gol e non c’è società che abbia i mezzi per trattenerli. Il campionato ha perso l’ingrediente dell’incertezza: a tre mesi dalla fine si sa già chi arriverà ultimo, il Parma fallito, e chi vincerà lo scudetto, per la quarta volta di fila la Juventus, unica squadra che ha uno stadio di proprietà e si è preparata in tempo al nuovo corso.
La scommessa
La Premier League inglese è il punto di riferimento del calcio spettacolare e redditizio, ma lo schema è identico: dieci squadre sono in mani straniere, incluse le prime cinque in classifica. Nella Liga spagnola, altro esempio di show business redditizio, tre società sono state cedute: Valencia a un imprenditore di Singapore, Malaga a uno sceicco del Qatar, Granada a Giampaolo Pozzo, già patron di Udinese e Watford. Le grandi (Barcellona e Real Madrid) resistono a prezzo di scandali, inchieste per evasione fiscale e aiuti di Stato. E infine la Ligue francese, cinque società cedute ad altrettanti investitori stranieri, in testa il Psg della Qatar Sport Investments, fondo sovrano che mette a profitto il fiume di denaro generato da petrolio e gas.
Il modello italiano segue al ribasso: se nel Regno Unito arrivano i rubli di Roman Abramovich, numero 68 nella classifica mondiale degli uomini più ricchi con 11 miliardi di euro di patrimonio, e in Francia opera lo Stato più opulento del pianeta, da noi arrivano i benestanti. La questione stadi, uno sport impoverito, polemiche e scandali tengono lontani i grandi capitali. L’Italia deve accontentarsi di Lee&Bee.
Buona Pasqua a tutti. Stefano
RispondiEliminaAnche a te e famiglia
RispondiEliminaSarà una bella lotta per le zone di champions e uefa sino l ultima giornata e poi molti scontri diretti decisivi.
RispondiEliminaPaolino.mamma mia che difese Roma e Napoli,da brividi.
EliminaComunque vincete...
EliminaNapoli meritava il pareggio ma a questo punto conta solo vincere,bene così.paolino.
EliminaA dieci giornate dalla fine quello che conta è fare punti
EliminaIl bel gioco è un optional
Lo credo anche io
RispondiEliminaPersonalmente potrei vivere benissimo anche senza il calcio. Preferisco gli sport individuali che portano all'estremo lo sforzo fisico. A proposito ho sentito del marciatore nordico, che dopo essere stato smascherato per fatti di doping, si sottoporrà come "cavia" a test scientifici. Buona Pasqua. P68
RispondiEliminaDovrebbe essere da esempio per un nostro certo marcatore. . .
Elimina0-1 La Quaglia
RispondiElimina0-2 Glik
RispondiEliminaMilco da interista dico che restare fuori dall'europa sarebbe meglio paradossalmente, perchè la sanzione per il far play finanziario verrebbe spostata all'anno prox, e l'Inter quei soldi potrebbe utilizzarli per fare un mercato all'altezza del Mancio.
RispondiEliminaIntanto potrebbe iniziare, il filippino, a pagare i debiti lasciati da Moratti...
RispondiEliminaMa col Parma riuscite a vincere......?
Primo tempo 0-2
RispondiEliminaMi arrivano sms di Fratelli entusiasti, a tutti rispondo, da uomo di sport, nello stesso modo;
NON DIRE GATTO.......
Fra l'altro Darmian in panca, gioca Molinaro.
1-2 Pinilla
RispondiEliminaEspulso Basha appena entrato
RispondiEliminaEspulso anche Pinilla....
RispondiEliminaFANITA!
RispondiEliminaInizia bene la missione impossibile
Segnano, di nuovo, Fabio Quagliarella e Kamil Glik, la punta di riferimento e il difensore-bomber. Due gol su palla inattiva che fruttano il 2-1 in casa dell’Atalanta e accorciano da -7 a -5 il gap sul sesto posto che a fine stagione varrà il pass per i preliminari di Europa League. Il Toro non si ferma e non delude nemmeno nel momento più delicato della stagione: quello in cui, uscito dall’eurocoppa, si sarebbe potuto registrare un calo di tensione e pagata la stanchezza di una stagione già lunga 44 partite.
RispondiEliminaA Bergamo, invece, i granata fanno subito la voce grossa. Sono padroni per un tempo contro un’Atalanta che dimostra eccome di non valere più del suo quart’ultimo posto. Poi, però, sciupano almeno tre chiare chance per andare sul 3-0 e chiudere la partita. E si autocondannano a un finale da brividi dopo il capolavoro di Pinilla che vale il 2-1. Successo giustissimo, comunque. Il sesto esterno di un campionato da protagonista che potrebbe ancora riservare grandi soddisfazioni a un gruppo ridotto ma in grande salute. Merito di Giampiero Ventura ma anche del suo staff.
Dal vice Sasà Sullo al preparatore atletico Alessandro Innocenti, al quale tutto il Toro ha dedicato il successo bergamasco dopo la caduta dalla bicicletta che in settimana gli aveva causato la frattura del bacino. «Lo rivogliamo al più presto con noi», è l’augurio di Ventura, a nome di tutti. Intanto, a dirigere i lavori alla Sisport sarà Paolo Solustri, vice di Innocenti.
E’ merito anche loro se questo Toro corre tanto e bene. Se, ad esempio, uno come Omar El Kaddouri adesso sembra davvero un giocatore vero. Si accendeva a tratti, ma il suo calcio era più ombre che luci. Ieri ha confermato la sua crescita, la sua maturazione. Sbaglia ancora qualche ultimo passaggio di troppo ma è ovunque e dà una mano fondamentale in copertura. «Non stupitevi, però, se Omar fa partite di questa qualità - avverte Ventura -. La sorpresa, piuttosto, doveva essere nei suoi primi sei mesi a corrente alternata. Ha grandissime prospettive, dipende tutto da lui concretizzarle». Un po’ come questo Toro che sembra spesso viaggiare oltre i propri limiti, ma che da quando è iniziato il ritorno procede con ritmi da Champions. Potrebbero valergli un altro pass per l’Europa League. Dovesse far bene anche domenica in casa contro la Roma, lo strepitoso traguardo sarebbe ancora più vicino.