mercoledì 20 maggio 2015

IL FAMILION

 Anteprima

Leggevo l'altro giorno un'amico del blog che ci raccontava di essere in procinto di invitare la famiglia della moglie, per un periodo in Italia.
Precisamente in Sardegna, che non e' uno dei piu' brutti posti di questo paese.
Senza ironia alcuna mi immagino la scena dell'arrivo in aeroporto a Roma o Milano, con la figlia che si lancia verso il parentado e il nostro connazionale a combattere con una dozzina di valigie.
E' una scelta che richiede intanto un solidissimo rapporto con la moglie, poi una certa disponibilita' economica e infine una situazione logistica adeguata per una situazione di questo tipo.
Per invitare, da Cuba, i genitori della fanciulla le cose devono prima di tutto andare benissimo con la stessa, cosa per nulla scontata.
Certo se ci sono figli di mezzo, vuol dire che gia' un bel pezzo di cammino e' stato fatto.
In piu', se la coppia ha la possibilita' di passare a Cuba periodi importanti e' proprio verso la famiglia di lei che ci si appoggia, in un modo o nell'altro, quindi, se vogliamo, si tratta anche di ricambiare una cortesia.
Ci vogliono risorse economiche di un certo tipo; los papeles, il viaggio, il mantenimento qua' per alcuni mesi e tutto il resto.
Infine bisogna avere la situazione logistica adeguata, non e' che li si puo' mettere in albergo....
Vivo in un appartamento carinissimo ma piccolo, al massimo ci sta' una fanciulla, i genitori dovrei metterli a vivere sul terrazzo...
Quindi occorrono, per una scelta simile, queste caratteristiche, molti optano per investire questo denaro in uno o due ulteriori viaggi verso l'isola, questo anche dietro la spinta della fanciulla che, solitamente, preferisce rivedere i propri cari nella sua isola piuttosto che farli venire in Italia.
Il rapporto del turista col familion e' sempre, storicamente, piuttosto complicato.
Un luogo comune, non de tutto campato per aria, recita che uno yuma che entra in un familion e' un dono del cielo.
Dipende.
Dipende dallo yuma e dal familion.
Sono stato spesso in visita da amici italiani a Cuba, posso dire di aver visto tutte le situazioni possibili.
Dall'italiano ospite, pagante e mal sopportato e quello rispettato e le cui regole valgono per tutta la casa.
In linea di principio sarei dell'idea, nel caso che si decidesse di mettere su casa, di farlo a una certa distanza dal familion, questo vale ad ogni latitudine del globo terracqueo.
Poi pero' ci sono i discorsi di opportunita', magari la fanciulla non vuole allontanarsi, altre volte la casa esiste gia' e basta ristrutturare, altre volte si costruisce sopra dove vive la famiglia anche per evitare esborsi aggiuntivi, ecc....
Ho visto gente separarsi perche', ogni volta, oltre al proprio frigorifero c'era da riempire quello della famiglia della fanciulla (non posso io vivere bene se loro fanno la fame....dice lei....) altre volte ho assistito a fratelli, primi, sobrini e quant'altro entrare in casa, aprire il frigo e spazzolare tutto quanto trovavano, come se fossero a casa loro.
Sara' che ho una mentalita' sportiva ma resto dell'idea che poche regole metterebbero chiunque al riparo da situazioni simili.
Casa nostra e' casa nostra, punto.
Una mano alla famiglia, occasionalmente, la si puo' dare ma...non si tratta di un vitalizio.
Il primo parente che si avvicina intanto, prima di entrare in casa, deve essere invitato, e poi se accosta una mano al frigorifero o alla dispensa...gliela taglio.
Chiaro occorre una fanciulla che la pensi in questo modo ma...si trovano....si trovano...
In linea di principio, in tutto il mondo, meno la famiglia mette becco nella coppia meglio si campa.
Il familion va bene....ma a certe condizioni.

28 commenti:

  1. RACCONTO DI UN FAMILION / CUBA PRATICA 2004

    Abuela ha avuto 4 figli prima di sbattere fuori di casa il marito alla fine dell'ultima delle loro frequenti liti durante la quale le spacco in testa il vecchio ventilatore russo. Da quel giorno non gli ha mai più rivolto la parola, sono passati 32 anni e nessun uomo é mai più entrato nella sua vita.
    Quando le chiedo se ce l'ha ancora con abuelo alza le spalle guardando il cielo e scappa via.
    Abuela ha una risata fragorosa e contagiosa, la camminata da papera dovuta ai suoi 120 kg uniformemente distribuiti su 160 cm di altezza ed il viso segnato dalla revolución e dai periodi speciali. Tra un paio di mesi andrà in pensione dopo una vita passata in una caserma della FAR come responsabile dell'economato e delle cucine, il suo maggior impegno però é sempre stato quello di prevenire ed evitare i furti di generi alimentari.
    E' una convinta rivoluzionaria, ha riscattato la sua casa e non ha mai accettato i regali che i suoi dirigenti gli offrivano per meriti speciali. Non vi dico l'incazzatura del familión quando a febbraio ha rifiutato l'ultimo regalo (un televisore 21 pollici a colori) affermando che il suo 15 pollici bianco e nero é più che sufficiente per seguire las novelas ed i discorsi del comandante.
    C…. il suo primogenito tra una borrachera e l'altra fa il fumigador, é un ex-pugile e tra non molto dovrebbe andare in missione in Venezuela come allenatore di boxe.
    K…. l'ultima delle figlie é un instancabile ama de casa, passa le sue giornate pulendo tutte le case della famiglia anche più volte al giorno.
    I…. l'altra figlia é peluquera particular nonché presidente del CDR del barrio, bastano un paio di birre per trasformarla in una versione femminile di Gino Bramieri.
    G…., il secondo genito, é appena uscito di prigione dopo aver scontato la pena inflittagli (tre anni ridotti a due) per aver cambiato 15 $ en la calle. Non se l'é passata tanto male in quel carcere senza mura di cinta, lavorava nelle cucine, lui che non sa distinguere un cetriolo da una zucchina, é uscito con 20 kg ed un paio di cicatrici in più. Durante la sua detenzione non é mai mancato ad una festa familiare, specialmente quando c'ero io pronto a facilitare i suoi permessi speciali regalando all'ufficiale del carcere 2 bottiglie di ron o 4 rasoi Bic o 1 stecca di Popular. Adesso ha dei grandi progetti, alcuni già realizzati: ha venduto due stanze della sua casa alla sorella parrucchiera, il ricavato dovrebbe bastargli per le pratiche del viaggio dei suoi sogni: Miami. Ma visto che per uscire dall'isola non basta avere i soldi per il viaggio eccolo convolare a giuste nozze. Si é sposato con la moglie (non di papeles) del suo migliore amico, felice di prestargliela per poter dividere le 4 casse di birra e la torta che lo stato offre il giorno della boda. La fresca sposina chiederà ai suoi parenti residenti in Florida di aggiungere il nome di suo marito alla richiesta di riunificazione familiare. Lui é convinto che il suo sogno si realizzerà. < Me voy pa' el yuma! Yo si que voy a salir del país..no como Popeye el marino > ripete spesso accennando un sorrisetto ironico e beffardo.

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  2. Popeye el marino é il soprannome affibbiato a A….il figlio della sorella più giovane, un bel diciottenne furbo ed intelligente che si é dato un gran da fare per risparmiare i soldi che avrebbe investito nella realizzazione del suo sogno, lo stesso dello zio: Miami. Non chiese mai niente a nessuno, come mai a nessuno disse quali fossero le sue intenzioni. Vendette la catena con il crocifisso, l'anello, le Nike seminuove e tutto ciò che possedeva, il ricavato aggiunto ai suoi risparmi dava un totale di 1100$, credo non li avesse mai visti tutti insieme. Dopo più di un mese di preparativi, una notte di luna piena e mare calmo, lui ed i suoi 11 compagni d'avventura salparono su un barcone di legno in direzione di Miami. Erano fiduciosi e ben organizzati, avevano cibo, acqua e carburante in abbondanza. Racconta che la terra non si vedeva più già da un pezzo quando si ruppe il motore, il vecchio diesel Nissan rese la sua vecchia ed arrugginita anima a Dio, o forse a Nettuno, fatto stà che non ne volle più sapere di far girare quella maledetta elica. La mattina dopo vennero avvistati e rimorchiati a terra, ma non quella che speravano di raggiungere. Il barcone, i bagagli e le provviste vennero sequestrati, mentre agli improbabili marinai venne offerta ospitalità gratuita in una specie di prigione di Puerto Padre. Lo liberarono dopo 3 giorni e 2 notti, grazie all'intervento del familión che, dopo una lunga trattativa, concordò il pagamento di una multa di 4000 pesos.

    La gioia del ritorno a casa fu per lui di breve durata…………

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  3. Alla larga dal familion.Stefano

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  4. Io per fortuna non ho di questi problemi.Viene solo mia suocera ed ogni 2/3 anni.Con la carta di soggiorno poi è una pacchia,non devo più chiedere nessun permesso.Agli altri non ci penso neanche lontanamente a farli venire,troppi problemi.

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  5. Se non ci sono troppi papeles in mezzo è tutto piu facile

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    1. Santa Fè- Buondì Milco, in effetti non è semplice avere spazi ma per due mesi ci si sacrifica, stanza bimba per i due suoceri e bimba in camera con noi, per quanto riguarda la comida ci si salva ugualmente con quello che possiamo peremetterci, abbiamo un budget come sempre ma con la differenza che questa volta non li spendiamo per Cuba ma qui in Sardegna, spenderemo più per il gasolio facendo giri nell'isola con borsa frigo fissa nella mia vecchia Stilo.
      Il rapporto instaurato con i genitori di mia moglie è ottimo, sono due lavoratori indipendenti e umili, mi hanno subito voluto bene, mi hanno chiesto aiuti solo in casi estremi (20 euro 2 mesi orsono per una cucinetta da campeggio)
      Debbo dire che inizialmente ero MOLTO DIFFIDENTE per il fatto di essere per loro un salvavida ma dopo anni si sono dimostrati quello che sono, una famiglia vera.
      Mia moglie merita questo (e tanto altro) ma lo meritano sopratutto i miei suoceri dopo aver sognato questo volo fuori dall'isola per 55 anni.
      Comunque se si parte con l'idea che il familion è solo un disturbo meglio evitare l'invito, le cose si fanno bene o non si fanno, se non si ha un buon rapporto e si vuol fare ad ogni costo un "regalo" è meglio portarli a Varadero o qualche Cayo e fargli passare una bella settimana, si risparmia molto e si evitano brutte figure difficilmente rimediabili.

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  6. "molti optano per investire questo denaro in uno o due ulteriori viaggi verso l'isola"
    Firmato e sottoscritto.
    Suegros del campo dopo che han visto le gru e fatto un giro per Torino, qui creano solo problemi.
    Simone

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    1. Santa Fè-Io son dieci anni che opto per quella soluzione ma ora voglio che vedano il luogo dove la famiglia vive, che conoscano mia madre ultra settantenne, il tempo vola ed è meglio godersi tutto ora prima di rimpiangere qualcosa..

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    2. Invitare un familiare la prima volta è un vero e proprio salasso.Anche facendo tutto da soli si superano facilmente i 1000€ tra assicurazione sanitaria,polizza fidejussoria,passaporto,visto ed altro.E meno male che hanno tolto la carta d'invito e la carta blanca.
      Consiglio vivamente a chi si appresta ad invitare i familiari per la prima volta a richiedere il permesso di soggiorno per ricongiungimento,nel caso gli invitati siano genitori/nonni di cittadino italiano lo concedono senza problemi.Si evitano un sacco di sbattimenti.

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    3. Hai assolutamente ragione.
      Il mio pensiero è strettamente legato alla mia situazione contingente con un suegro che lavora per l'esercito e una suegra che oltre a fare la maestra deve badare a mia cognata di 16 anni.

      In questo momento sarebbero più le controindicazioni che i vantaggi.
      Simone

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    4. Nel tuo caso, per quanto riguarda il suegro la vedo dura riuscire a farlo uscire dal paese

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    5. Santa Fe' la tua e' una situazione ottimale per l'invito a patto di rispondere ai requisiti che citavo nel post.

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  7. I problemi sorgono quando ci si ostina a farli rimanere più del necessario.Specialmente quando sono un pò avanti con l'età dopo poche settimane cominciano a sentire la mancanza della loro terra e delle loro abitudini.Per amor di madre/padre mai ti diranno che vorrebbero andarsene,sono ovviamente combattuti,però ti accorgi che bruciano dentro.

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    1. Un mesetto, credo, sia piu' che abbondante.
      Anche perche' nel frattempo non e' che si possa smettere di lavorare per loro....

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  8. Il detto recita mogli e buoi dei paesi tuoi, io l'ho riadattato in moglie cubane in Italia, e suoceri a casa loro jajajajajaj
    Scherzi a parte, è una enorme spesa invitare il familion, preferisco mille volte spendere quei soldi andando io a Cuba, unendo utile e dilettevole, vacanza e visita ai parenti della fanciulla.

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    1. Una spesa ma anche una responsabilita' mica da ridere.

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  9. Io avevo una famiglia cubana molto invadente. .......non sempre chiarire le cose e mettere paletti aiuta...molto dipende dalla testa della fanciulla dove per testa intendo cultura, intelligenza, affetto e/o rispetto. .la mia era una palestrina che preferiva loro a me ...meglio salvatomi in corner alle soglie dell'altare..diluvia si.....
    stefano

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  10. Aston li mortacci tua...questo post te lo potevi risparmiare...

    proprio ieri sera la Splendida mi ricordava che ho promesso di invitare "mi suegra querida" in Italy l' anno prossimo...ragazzi dopo quasi vent' anni me tocca...rischierei il divorzio...

    premetto che fino ad oggi mi sono risparmiato questo strazio, non per cattiveria ma, per sincero affetto nei suoi confronti...mmmhhh...fatico ad immaginare l' arzilla vecchina girare per Milano e dintorni per poi ritornare dopo un mese a Cuba...resterebbe traumatizzata per tutti gli anni a venire...non me la sento di rovinarle l' esistenza...

    il programma potrebbe essere questo:
    arrivo giugno 2016 dopo la fine delle scuole così si gode il nipote senza il trauma del clima, scarrozzamento giornaliero a carico di mia madre e mia zia entrambe pensionate e logorroiche quanto la suegra (la figlia lavora), cene insieme, pernottamento a casa nostra e del nipote a casa della nonna italiana o viceversa...questo in linea di massima...negli WE prevedo avrò impegni di lavoro o mi trasferirò dall' amico Frank in Liguria...magari!?!?

    giààà lo so...sarà un incubo!!!

    mission: ridurre al minimo le ore di presenza a chisme, tour, ecc...

    ce la farò...che ne dite?

    Zzzssseee sogna ragazzo sogna...già mi risuonano nelle orecchie le parole della Splendida che con occhi dolci mi ripete: "dale por favor, no seas pesao...tiene que meterte la suegra al menos una vez en la vida..."

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  11. "Casa nostra e' casa nostra, punto.
    Una mano alla famiglia, occasionalmente, la si puo' dare ma...non si tratta di un vitalizio.
    Chiaro occorre una fanciulla che la pensi in questo modo ma...si trovano...si trovano...
    In linea di principio, in tutto il mondo, meno la famiglia mette becco nella coppia meglio si campa.
    Ci vuole un po' di carattere per imporsi, carattere che non deve essere confuso con quell'arroganza che molti manifestano soltanto per il fatto di avere in tasca 4 centavos, che spesso sono anche meno.
    Il familion va bene...ma a certe condizioni."

    QUOTO 100%

    così è per noi da sempre...o quasi...confermo che molto è dipeso dalla Splendida...anche se per lei comprensibilmente no es facil...maaa con sano egoismo, prima viene la nostra famiglia...poi, se possibile, il familion, stop!

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    1. Anche perche' quando hai dato una volta.....poi ti tocca dare sempre altrimenti ti becchi del taccagnone come ridere....

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  12. Dopo 20 anni non solo e' approppriato ma anche DOVEROSO!

    No seas pesao......

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    1. fanculo Aston...amichevolmente!

      sia chiaro probabilmente è andata bene così anche alla Splendida...perché se tanto voleva mammina in Italia ti assicuro sapeva come scassare i maroni...quando ce se mette è da primi posti in classifica...

      probabilmente adesso vedendo la madre over 60...sai com' è un po' di tenerezza...bohhh

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    2. Freccia (abbasso un po' il tono e uso una voce cantilenante...) NO SEAS TAN PESAOOOOOOO.......

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  13. Ma poi.....da come si evince dalla mia estraneita' nella foto...molte delle cose che sono la base della vita del familion, come dividere la carne del puerco, per me, sono assolutamente indifferenti...mah...

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