Come ho piu' volte sottolineato in questi anni, personalmente, non ho risposte da dare ai tanti che mi fanno domande, sul blog o in privato, su Cuba.
A differenza del folto
gruppo di idioti che sostiene di aver capito tutto dell'isola, su
molte cose, a distanza di anni, mi tengo il beneficio del dubbio.
Non ho risposte, ma
domande quante ne volete...
Una che ho in mente da
anni e' la seguente;
VADO A CUBA PER QUELLE
DONNE O VADO CON QUELLE DONNE PERCHE' SONO DI CUBA?
Mi spiego meglio.
Ognuno di noi ha raggiunto
Cuba in eta' differente, con un suo percorso di vita e un vissuto che
e' strettamente personale e non mutuabile con quello di nessun altro.
C'e' chi, nella maggiore
delle Antille, ha potuto avere contatti con l'altro sesso che gli
erano negati in Italia.
Ci sta', ci puo' stare.
C'e' chi invece; vuoi per
una certa faccia di tolla, per un minimo di
predisposizione...genetica, vuoi per certi tipi di lavoro che
favoriscono questo genere di incontri, a Cuba ha continuato, in modo
sicuramente differente, un percorso iniziato in Italia.
Vengo da mondi; Villaggi
Turistici, palestre ecc, dove relazionarsi con l'altro sesso non e'
mai stato particolarmente complicato, non sono sceso esattamente
dalla montagna con la piena.
Il primo giorno a Cuba,
nel dicembre del 2000, al parque tunero mi ritrovai a passare accanto
a decine di fanciulle che mi chiamavano (esattamente come accadeva ad
altri stranieri in quegli anni) da ogni direzione.
La cosa mi sorprese
ma...non mi sconvolse.
Per alcuni viaggi le donne
furono il motore che mi spinse a muovermi, lo ammetto senza problema.
Donne che non creavano
problemi, di bell'aspetto con le quali, per citare un noto spot, si
vinceva facile.
Dopo qualche viaggio
pero', il contorno, il contesto ha preso il sopravvento su questi
istinti diciamo...primordiali.
Ho iniziato ad andare a
Cuba.....per Cuba.
Poi certo c'erano, ci
sono, le donne, ma non e' che in Italia il genere sia particolarmente
carente.
Oggi posso tranquillamente
dire che senza tutto il resto che Cuba sa darmi, di quelle donne, non
mi fotterebbe piu' nulla.
Se le donne fossero la
ragione unica dei miei spostamenti posso tranquillamente dire che ne
farei a meno.
Vado con QUELLE donne dopo
un viaggio di 10 ore perche' sono le donne di QUEL paese.
Anche perche', e qua'
torna in ballo il vissuto personale, quelle donne hanno
caratteristiche di carineria oramai difficilmente riscontrabili da
noi, ma non e' che ce l'abbiano.......messa di traverso....
Voglio dire che le
performance di cui sento ogni tanto parlare alla fine sono
normali....in linea col resto del mondo, non e' che le cubane abbiano
inventato il sesso.
E' tutto il contesto che
ci porta, spesso, a sopravalutare le situazioni amorose che viviamo.
Anche il mio rapporto con
la sessualita' e' differente a seconda che io sia da un lato o
dall'altro del bloqueo.
Qua' ci sono 3000 cazzi
per la testa, non dico che non si faccia, ma non c'e' (almeno io non
sento) quella voglia di non perdere una notte che sia una.
Ho le mie cose, le mie
storie ma essendo appunto inserite in un contesto problematico, sono
marginali.
A Cuba, con molte meno
menate a cui pensare, si torna a sorridere alle donne, a girare la
testa quando passa una buona, a pensare che magari con quella col
culo a mandolino.....
Noi siamo sempre gli
stessi, come dicevo e' il contesto che cambia.
Giusto per fare un
esempio, delle cubane che vivono in Italia non potrebbe fregarmene di
meno, fuori dall'isola perdo interesse per situazioni in cui, a Cuba,
farei scelte differenti.
Quindi la risposta alla
mia domanda iniziale potrebbe essere che sicuramente vado con quelle
donne perche' sono di quel luogo.
Senza quel luogo attorno,
di quelle donne, non potrebbe fregarmene di meno.
Esattamente come te, alle cubane che vivono da noi, non sono interessato. Giuseppe
RispondiEliminaFrequento amici sposati con cubane ma questo e' un'altro discorso.
EliminaNON E' CUBANA MA E' UNA BELLA STORIA
RispondiEliminamassimo gramellini
Ci prendiamo due minuti per una favola? Ana Dos Santos Cruz è la ragazza brasiliana con la fossetta sul mento e i lunghi capelli scuri che sta rovistando nei cassonetti della spazzatura di un quartiere elegante di San Paolo. Ha un compagno balordo in galera e un figlio di tre anni a cui ogni giorno deve trovare qualcosa da mangiare. Da un mucchio di cartacce spunta un libretto degli assegni. Sono già compilati per decine di migliaia di dollari, senza destinatario. Ma nel leggerne le causali Ana scopre che si tratta di donazioni per il Barretos Cancer Hospital. E qui si fa dura. La immaginiamo piantata in mezzo alla strada, con gli assegni in una mano e il bambino di tre anni nell’altra. Quale sarà la scelta giusta?
Il male è facile da raccontare e anche da leggere: il confronto con la parte peggiore degli altri ci fa subito sentire migliori. Per i motivi opposti, narrare il bene è un esercizio fastidioso. Perché appena uno scopre che Ana la barbona ha consegnato gli assegni all’ospedale senza provare a incassarne neppure uno per sé, pensa a come si sarebbe comportato al posto suo e non sempre trova risposte che lo fanno sentire tranquillo. Stavolta a toglierci dal disagio irrompe il lieto fine. Il direttore dell’ospedale ha raccontato la storia in giro, le tv hanno rintracciato Ana tra i cassonetti innalzandola a caso umano, un centro commerciale l’ha presa come modella per la sua campagna pubblicitaria e con i soldi dell’ingaggio Ana ha ripreso a studiare e soprattutto a sfamare regolarmente il figlio. Una scelta di rinuncia le ha donato un’inattesa abbondanza. Più che la morale della favola, è la favola della morale.
Sarà che la mia compagna ormai da sei anni l'ho conosciuta il primo giorno del mio primo viaggio a Cuba, ma se continuo ad andarci è per la serenità che quel luogo sa darmi, non certo per andare a mignotte. Di quelle è pieno anche qui e, con l'attuale cambio e preziario, sono pure più convenienti...
RispondiEliminaPoi, chiaramente, le fanciulle cubane che incontri por la calle hanno un fascino tutto loro.
Simone
Beh....non e' che si incontrano solo mignotte Simone e lo sai bene...
RispondiEliminaNon fraintendermi, io facevo riferimento alle signorine che ti fischiano o ti chiamano per la strada che citavi nel post. Lungi da me pensare altrimenti :P
RispondiEliminaSimone
Coi rischi che corrono, oggi, è come dici tu ma nel 2000 era un mondo differente
RispondiEliminaSanta Fè- La bellezza delle cubane è indubbia ma come ben dicevi tu il luogo rende tutto più semplice e affascinante, personalmente raramente ho trovato un posto al mondo dove appena sbarcato cominci a lucidarti gli occhi con la guardia della dogana, passando per la cameriera, poi in seguito alle ragazze di strada, le vicine, le studentesse che attendono alle fermate, c'è poco da girare..son proprio le più belle, le più calde, le più sensuali al mondo, e giusto per non perder tempo mi son sposato la più bella dell'isola! (se non posto questa riga mia moglie mi stacca le orecchie a morsi..)
RispondiEliminaUno dei momenti piu' belli e', una volta arrivato a Holguin, fare in carro il viaggio fino a Tunas.
RispondiEliminaRivedere quelle strade, quei paesaggi, quella gente.....
Mamma mia che magone mi fai venire........Stessa sensazione anche se il tragitto aeroporto-capitale è ben più corto.Oltretutto passo pure davanti alla Plaza de la Revolucion per arrivare a casa.....
EliminaEsatto...."a casa...."
EliminaSanta Fè- Ogni volta l'emozione di essere ritornato a casa...il sorriso delle persone che ami e rivedi dopo tempo.
RispondiEliminaLa prima alba appena svegliato..la ritmica confusione habanera e dei bambini che vanno in gruppo a scuola.
Questo e.......tanto altro
RispondiEliminaSecondo me non è tanto la bellezza o la sensualità o l'allegria cose peraltro innegabilidelle cubane ma il potere che noi esercitiamo su di loro e di cui quasi sempre non ne siamo consapevoli. E'un meccanismo inconscio che ci fa sentire più forti sicuri e sopratutto ricchi perché abbiamo il culo bianco e veniamo dall'Europa e quindi loro ci fanno credere che siano tutte possibili prede per noi maschi fisiologicamente cacciatori quali siamo.
RispondiEliminaPoi sta a noi stare al gioco ma loro le regole le sanno benissimo e non mi si venga a dire che il dìnero e'una cosa imprescindibile dal rapporto con una cubana perché sappiamo benissimo come funziona.
Quindi direi di si,almeno all'inizio si va a Cuba perché le donne di Cuba ci fanno sentire bene,poi forse subentra l'abitudine e si razionalizza,oppure ci si sposa,ma questo è un altro discorso. Pablo
Ogni testa e' un piccolo mondo, questo e' il tuo che, detto per inciso, non invidio per nulla...
Eliminapotrai anche non invidiare il mio piccolo mondo ( questa storia della testa e del piccolo mondo ha stancato ) ma a Cuba,sopratutto nei primi anni che la frequentavi tu la storia era quella e tu ne sei stato partecipe. O ci sei andato per interessi socio politici culturali? Pablo
RispondiEliminaSe la storia ti ha stancato lascia perdere questo blog e cercati un modo migliore per tirare sera.
RispondiEliminaTi assicuro che non ci saranno suicidi di massa.
Quello che ha stancato sono quelli come te, sempre incazzati, sempre con la bile in mano,con la bava alla bocca, sempre pronti a buttare merda su tutto e tutti.
Si vive male cosi' credimi....oltre a fare la figura di chi e' incazzato col mondo.
Cuba ti ha rotto i coglioni? Ti ha fottuto? Lasciala perdere....dedicati ad altro, trovati una donna e goditi la vita, se ne hai abbastanza da godere.
Ho postato questo tuo assolutamente inutile scritto per rispondere a te e a tutti quelli che impestano il web cubano con i loro post acidi e astiosi nei confronti di uno dei posti piu' belli al mondo.
Fai altro....ne troverai giovamento...e noi anche.
Parole sante Aston. Stefano
RispondiEliminaMa dai....dopo tutti questi anni ancora gente che, nascosta dietro a 1000 nick, fa il giro di tutti gli spazi dove si parla di Cuba per tirare una palata di merda, sempre con le solite 3 cazzate da 20 anni.
RispondiEliminaCazzo ma davvero si trovino una maiala per tirarle due colpi, si rilassino.....
Tanto hanno perso, Cuba cambia in una direzione differente da come volevano.
Ci sono cosi' tanti bei posti al mondo...
Fuori dai coglioni
Nel 2004 ho fatto il primo viaggio a Cuba, forse ho fatto in tempo a conoscere la vera alma de l'isla che forse oggi esiste solo nella pubblicità.P68
RispondiEliminaVolendo si trova ancora a patto di non pensare di aver capito tutto
RispondiEliminaTRE BELLE CUBANE
RispondiEliminaÈ l’alba dei ruggenti anni Venti quando per Miguel Celorio giunge l’ora della scelta: trovarsi un destino migliore dei suoi fratelli maggiori, Ricardo, Rodolfo e Severino, che hanno impunemente rosicato l’eredità ricevuta dal padre Emeterio, intrepido spagnolo delle Asturie diventato ricco in Messico col commercio del pulque, l’intruglio che si produceva nelle pianure di Apan.
Miguel ha avuto il miglior tiro di cavalli di Città del Messico, comprato abiti di ottimo taglio, praticato la falconeria e il nuoto, corteggiato belle donne, bevuto profusamente molti ottimi vini. Ma ha saputo fermarsi in tempo. Dopo il tragico epilogo della vita dei fratelli, ha cambiato rotta. Si è iscritto all’università di Oxford, ha studiato diplomazia e, quando non ha avuto piú un quattrino in tasca, è tornato in Messico dove ha affrontato la povertà in solitudine, potendo contare soltanto sull’orgoglio ispanico e le buone maniere.
Ora, però, è l’ora di un po’ di pace nella sua vita tribolata. L’amico Juan de Dios Bojórquez, che è diventato rappresentante diplomatico del Messico in Honduras e Guatemala, ha ottenuto per lui un incarico nella missione diplomatica del Messico a Cuba. Oxford, il portamento elegante e le buone maniere servono pure a qualcosa!
Eccolo dunque ora all’Avana, in una sera fatidica del 1921, seduto all’ultima fila del cinema Tosca di Calzada de Jesús del Monte, col cappello di feltro tra le mani con cui ha sfidato il sole infuocato delle Antille lungo il Malecón.
Le luci non si sono ancora spente, il film non è ancora iniziato, quando fanno la loro trionfale entrata nel cinema tre belle cubane, accompagnate da una tata. La maggiore è molto bella, la minore molto irrequieta e la mediana, che non è bella come la maggiore e nemmeno irrequieta come la minore, ha uno sguardo dolce e sereno in cui brilla l’intelligenza.
Miguel Celorio, elegante e povero diplomatico messicano, ne è subito conquistato: s’innamora di lei seduta stante e l’innamoramento durerà tutta la vita…
Ricostruendo la storia della sua famiglia, che ruota attorno alle tres lindas cubanas,Virginia, Rosita e Ana Maria, le tre ragazze che trascorrono l’intera infanzia e giovinezza a Cuba, ricevendo l’educazione propria delle fanciulle del primo Novecento: suonare il piano, ricamare, studiare, Gonzalo Celorio ci restituisce la storia di un paese dove il secolo trascorso ha scritto una delle sue pagine piú intense.
Le luci e le ombre di Cuba, il puro ideale mistico e la tirannia che ha rappresentato, rivivono in questo romanzo attraverso una grande saga familiare.
Le luci e le ombre di Cuba, il puro ideale mistico e la tirannia che ha rappresentato, in una grande saga familiare.
«Gonzalo Celorio celebra il Novecento cubano ricostruendo la storia della sua famiglia».
El Mundo
Io penso che all'inizio si va a Cuba per le donne che sono bellissime, sensuali, calienti, e soprattutto "diverse" dalle italiane, però poi dopo diversi viaggi questo passa in secondo luogo, soprattutto se uno a Cuba ha trovato l'amore, come me, come tanti di noi...Le cubane in Italia non le guardo proprio, in primis perchè non sono nel contesto cubano, e poi perkè quando vengono in Italia si trasformano, in peggio, volendo somigliare in tutto e per tutto alle italiane, perdendo tutta quella carica di femminilità, sensualità, bellezza, simpatia, che solo la Isla le dona.
RispondiEliminaD'accordo con te Valter..le donne dopo diventano un contorno..piacevole ...ma i ricordi e i momenti topici rimangono atri..per me almeno..ma è un paese strano
Eliminastefano
Esatto...dopo qualche viaggio le priorita' cambiano
EliminaIn parte e vero ma non tutte sono cosi
RispondiEliminaSi trasformano soprattutto quelle che sono già peggiori anche a Cuba,quelle buone rimangono tali.io penso questo.paolino.
RispondiEliminaCredo dipenda tanto anche da noi
RispondiEliminaLe donne cubane sono come il ron, va bevuto a Cuba....quando bevo il ron in Italia ha tutt'altro sapore rispetto a quando lo bevo a Cuba,infatti non lo bevo mai, e così è per le donne cubane, a Cuba hanno un altro sapore, l'originale.
RispondiEliminaDiscorso differente, ovviamente, per chi ha fatto scelte famigliari e ora tira su bambini accanto della sua cubanita.
EliminaCiao Milco....io sono stato a Cuba per la prima volta nel 97....a 18 anni....e sicuramente le donne hanno rappresentato il motivo principale del mio viaggio...anche se ,essendo di sinistra,la storia di Cuba e della Rivoluzione mi aveva sempre affascinato....(Ps: Prima volta a Cuba...e ho visto Fidel....alla Festa della Gioventù Comunista dell'America Latina....Discorso di Fidel all'Università dell'Havana...) Poi però...mi sono innamorato...di Cuba....della sua gente...dei suoi colori...dei suoi odori...e dell'Havana,città a mio parere,di un fascino senza pari....da allora ci sono tornato 2 volte l'anno fino al 2004...poi crisi e tragedie familiari me l'hanno impedito....Ci sono tornato nel 2012...e non sai la gioia che ho provato,nel tornare sul Malecon...verso l'aterdecer...col mio puros...! Tornando alle donne...la cosa che mi ha sempre colpito...i loro occhi...il loro sguardo...e la cantilena della parlata Cubana...che mi fa impazzire...! Scusa se ti ho annoiato...ma quando inizio a parlare di Cuba......potrei farlo per ore....! Complimenti per il blog....ti seguo da sempre.....! blanco79
RispondiEliminaMa quale annoiato....?
EliminaScrivi piu' spesso che leggerti e' sempre un gran piacere.
Grazie.....mi sono scordato una cosa.....un fatto curioso che mi capitava spesso(e ogni tanto mi capita ancora...) quando ero in Italia,che mi ricordava Cuba....: Coda al semaforo in motore....puzzo dei gas di scarico delle macchine....e subito...Flash-back,e pensiero all'Havana.....sintomo di Cubanite...? Ps: Se tutto va bene....15-20 giorni,a Novembre nell'Isla Grande,non me li toglie nessuno....! Saluti...blanco79
RispondiEliminaVero. Sopratutto lo scarico dei camion ai semafori.....
RispondiEliminaCiao.
RispondiEliminaIncredibile: i gas di scarico ai semafori anche a me ricordano Cuba; e in ciò ho la conferma che gli odori e la musica sono i più poderosi filtri magici per la memoria.
Certo che è la strana la nostra mente.
C'è poi la tromba di El Cuarto De Tula in Buena Vista Social Club che mi fa tornare in modo prepotente al primo viaggio a L'Avana, ad aprile del 2000. Devo aver sentito un suono del genere salendo le scale di qualche palazzo coloniale in cui mi si era consigliato di andare in cerca di mulatte. Non ricordo bene il luogo in sè ma il salone in cui ero arrivato; grandissimo, disadorno, e quasi vuoto, in cui un gruppo di musicisti suonava qualche bolero.
Alessandro.
Chan Chan.....ne vogliamo parlare.....?
RispondiEliminaMamma mia....Chan Chan.....! Inoltre il Docu-film di Wim wenders,cominciò a circolare in Italia verso la fine del 99....per me,in piena fase di innamoramento per Cuba...! Spettacolare l'inizio,con Ry Cooder e figlio in sidecar nelle strade dell'Havana vieja.....con Chan Chan in sottofondo.....blanco79
RispondiElimina