venerdì 26 giugno 2015

A LO CUBANO



Vista l'attuale contingenza che sta' attraversando il nostro paese, sempre piu' italiani stanno pensando di trasferirsi all'estero.
Ricorderete qualche settimana fa che parlavamo dei pensionati che vanno a svernare in Bulgaria, vedendo la loro pensione riprendere valore e colore.
In rete stanno proliferando i siti che hanno lo scopo di indicare nuovi itinerari e nuove mete dove andare ad appoggiare il meritato catetere.
Ovviamente, visto che come dicevo ieri, siamo il paese col maggior numero di estafador per km2, e' nato tutto un mondo di “consulenti” o presunti tali che, dietro lauto “compenso” inseriscono i fuggitivi nel nuovo contesto.
Cuba, essendo diventata improvvisamente di moda, grazie a tutto cio' che sta' accadendo con l'ingombrante vicino del nord, e' diventata una meta per questi connazionali che vogliono abbandonare o'paese do sole.
Tutto giusto, tutto bello.
Se la situazione economica italiana lo consente, non esistono vincoli famigliari importanti o quelli che ci sono possono mettersi anche loro in viaggio, Cuba rappresenta davvero un gran posto dove fare il salto.
A patto di sapere di cosa si sta' parlando.
L'altro giorno sul Vascello, il gruppo whatsapp del blog, si chiacchierava proprio di questo.
C'era chi affermava che con 500 cuc al mese si poteva vivere a La Habana, facendo base al Vedado o in municipio Playa.
Sommessamente, ho ribattuto che con quel budget, al massimo, si poteva fare base nella Sierra Maestra.
Al di la' delle battute ho l'impressione che molta gente che si appresta a fare il gran salto, non abbia ben presente la situazione, i costi e il tipo di vita che andra' ad affrontare.
Quando sui forum i soliti milionari del club “una tucola con due cannucce” pontificavano che a Cuba occorrevano migliaia di euro ogni mese per vivere (loro poi....), ribattevo che in una citta' come Las Tunas, se hai casa e ti adegui a una vita tutto sommato tranquilla ce la potevi anche fare con 500 EURO al mese.
Il cambio era 1.30/1.35 quindi parlavo di 650/700 cuc al mese.
Viaggiavi schiscio, ma ce la potevi fare.
Ora leggo e sento dire che c'e' gente che parte con poche pretese per vivere “a lo cubano”.
Ma questa gente sa cosa vuol dire vivere a lo cubano?
Per il cubano, che a lo cubano ci ha sempre vissuto, si tratta di una condizione abituale, ma se sei nato da questa parte del bloqueo e hai sempre vissuto in un certo modo, adeguarsi a quel tipo di vita PER SEMPRE e' tutt'altro che semplice.
Se mi trovo in un campo e corro dietro ad una guajira con una quinta di davanzale, per un giorno, posso anche adeguarmi a cagare in un buco.....per un giorno.
Il giorno dopo pero' voglio il mio bel bagno con tutte le sue comodita'.
Posso anche mangiare arroz con frjoles ma deve essere una mia scelta alimentare, non una necessita' perche' il frigo e' vuoto e persino i topolini col loro bravo zainetto hanno lasciato casa.
Posso anche bere cerveza dal pomo o ron dal tanke ma non e' per quello che ho attraversato l'oceano.
La fanciulla che sta' al nostro fianco puo' anche adeguarsi a quello stile di vita, ma se si mette con uno straniero, spesso decisamente piu' stagionato, e' anche per cercare di campare meglio.
Altrimenti tanto vale stare con un cubano.
La casa e' la prima cosa a cui si deve pensare, conosco gente che vive a Tunas in un cuarto de renta a 8 cuc al giorno.
Visto che sono clienti da 9/10 mesi all'anno, il dueno ha fatto pure una cucina nel cuarto, sara' anche una cosa carina ma vivi pur sempre in un cuarto.....
Quindi la prima cosa e' una casa a nostro gusto, fatta secondo lo stile di vita a cui siamo abituati da sempre.
La capitale costa, non ci sono cazzi.
Una casa decente in un buon barrio oggi non viene via a meno di 25/30 mila, poi ci devi mettere le mani e ristrutturare.
Ci vogliono soldi per partire nell'avventura, una volta sistemati bene, a quel punto bisogna pianificare un budget adeguato alla provincia dove si vive e allo stile di vita che si sceglie.
Ce' poi anche il discorso di potersi muovere con un mezzo...e sono altri soldi.
Tutto si puo' fare, ma essendo consapevoli che le cifre non sono quelle che si leggono in giro.

32 commenti:

  1. EL LOCO 500 cuc per vivere a L'Avana? Un folle!

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  2. Dciamo uno che conosce poco...diciamo

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  3. Tra le persone che frequento, ultimamente, si parla di Canarie come meta di emigrazione.

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    1. Caldo tutto l'anno e.....Europa

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    2. Sono abbastanza informato in materia e ti assicuro che le cose sono cambiate anche nelle isole delľ eterna primavera...fiscalmente sempre meglio di questo paese di merda ma opportunitá e prezzi non sono quelli di 10 anni fa...

      Freccia

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    3. Non so come era 10 anni fa ma dai resoconti che mi hanno fatto la situazione non è affatto mala.
      Inizio 2016 dovrei andare a fare un lavoro da quelle parti.

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    4. Non è male affatto ...forse più per i pensionati...ma anche per aprire piccola attività
      Stefano

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  4. Non per farti un complimento ma hai fatto disamina da scolpire sulla pietra..il punto basico è: se cambio vita radicalmente lo faccio per stare meglio non certo per andare a soffrire al di là del bloqueo come al di qua'..sul vivere a lo cubano mi sento di dire che oltre a mancare a noi la forma mentis e abitudine a farlo si incontreranno anche problemi oggettivi:possiamo avere residenza ,rp o tutti i papeles che si vogliono ma saremo visti sempre come yuma e non ci sarà certo quella forma di solidarietà verso di noi che hanno tra di loro e li aiuta a arrivare almeno alla terza settimana.....il cambio poi ci sta mettendo il suo carico per completare situazione..buona giornata Milco
    stefano

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  5. Quoto ogni singola parola del post...e pensare che quando dicevo le stesse cose lustri fa apparivo un folle...

    cazzo ma quanti fenomeni circolano per il mondo?

    P.S.:
    A quando la novitá?

    Freccia

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  6. Sai quanti cadaveri di fenomeni ho visto passare seduto sulla riva del Po?
    ........manana......

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  7. Io sostengo che vivere a Cuba è ben diverso che andarci in vacanza. Non conta quanto sia lunga la vacanza. 15 giorni, due mesi, 1 anno sono sempre periodi di vacanza dai quali sappiamo che torneremo, per cui siamo disposti anche a vivere in modo differente.
    Ma se il trasferimento è definitivo allora le cose cambiano. Devi avere un reddito da lavoro o una rendita fissa che ti consenta di vivere all'italiana, senza problemi, ma anzi con delle prospettive.

    I mentecatti pontificatori con le hollywood arrotolate sulla spalla, il ron nella tasca dei jeans e le collanazze sul petto, con l'arrivo degli yankees spariranno definitivamente.
    Fidati amico mio.

    Simone

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  8. Dico solo che tutto va ben pianificato con ampi margini di elasticita economica

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  9. Ciao ci presentiamo: siamo Fabio (36 anni), Elisa (34 anni) e Argo il nostro cagnolone di 5 anni e siamo tutti e 3 di Roma. Da due anni viviamo nella bellissima e caldissima Tenerife.
    Il nostro trasferimento è stato abbastanza veloce, nel senso che abbiamo maturato l'idea di trasferirci in estate e a Febbraio eravamo già in viaggio verso la nostra nuova vita, con tante nuove speranze e tanta voglia di costruirci quel futuro che ormai in Italia purtroppo non era più possibile.
    A Roma lavoravo per una società, avevo un buon contratto a tempo indeterminato e tutto è filato liscio fino a che la crisi non ha colpito anche la mia azienda e si è fatto sempre più concreto il rischio di cassa integrazione, mobilità e licenziamento, mentre mia moglie Elisa era precaria. E' abbastanza ovvio che i presupposti per lasciare e ricominciare daccapo c'erano tutti, sicuramente ci ha facilitato anche il fatto di non avere ancora figli e quindi il 'rischio' sarebbe stato solo per noi. Abbiamo cominciato a cercare le possibile mete, e devo dire che Tenerife è stata subìto la nostra scelta. In primis perchè fa parte della comunità europea e non avremmo quindi avuto difficoltà con visti e burocrazia in generale, e in secondo luogo per la qualità della vita che quest'isola offre e poi (dettaglio non trascurabile) il clima. A novembre abbiamo fatto un primo sopralluogo per capire cosa quest'isola poteva offrirci in termini di lavoro e ci è saltato subito all'occhio come il turismo qui sia costante, praticamente 11 mesi l'anno, così come è costante il mercato immobiliare e ome sia forte la richiesta di gente che decide di trasferirsi qui. Così tornati in Italia ci siamo subito messi all'opera abbiamo creato il nostro sito web www.trasferirsiallecanarie.com ed in poco tempo abbiamo acquisito moltissimi contatti. Possiamo dire che grazie al sito è partito tutto.

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  10. A febbraio c'è stato il trasferimento vero e proprio. Non abbiamo trovato grosse difficoltà, qui in una giornata ti rilasciano il NIE, che equivale al nostro codice fiscale, importante perché indispensabile per ogni tipo di operazione (conto in banca, contratto telefonico, acquisto auto,etc). Diciamo che l'ostacolo iniziale è stata la lingua. Qui si parla spagnolo, ma lo spagnolo 'canario' è molto più stretto e veloce. Dopo il primo mese di adattamento abbiamo cominciato ad addentrarci nella realtà del posto e in loco ovviamente ti rendi conto di ciò che ti può offrire questa bellissima isola. Ci siamo resi conto, in virtù proprio delle numerosissime richieste di trasferimento dall'Italia verso le isole Canarie, di quanto fosse elevata la richiesta immobiliare ed è proprio dalle numerose richieste che ci arrivavano attraverso il sito che nasce la nostra collaborazione con diverse agenzie del luogo e tour operator dall'Italia
    Ovviamente non sono mancate le difficoltà iniziali. La lingua sicuramente è stato lo scoglio principale: sei in un posto nuovo e non riuscirti a rapportare adeguatamente con le persone è stato un po' frustante ... hai la sensazione di sentirti tagliato un po' fuori. Inoltre ti ritrovi a dover ricominciare tutto daccapo, lontano dagli affetti, dagli amici e ci vuole tempo per potersi ricreare dei rapporti sociali. Poi ti devi adattare alla vita dell'isola, che per chi viene dalla grande città senza dubbio non è proprio facilissimo, ma quest'ultima cosa non la definirei proprio una difficoltà perché parliamoci chiaro vivere lontano dal caos e dallo stress cittadino non è che sia proprio un sacrificio .
    Comunque ad oggi ci guardiamo indietro e ci sentiamo felici, appagati e per nulla pentiti della nostra scelta. Le difficoltà sono state ampiamente superate e abbiamo acquistato tanto in termini di qualità di vita. Riscopri la bellezza e il piacere di fare cose che prima avevi perso. Passeggiare sul lungomare la sera con i meravigliosi tramonti che solo quest'isola può offrirti è impagabile. Per quanto il lavoro ci porti via molto tempo, non è stressante e poi qui hai il tempo di fare tutto: negozi e supermercati aperti oltre le nove di sera, giornate lunghe anche in inverno e l'assenza di traffico che praticamente ti rende facile spostarti da un posto all'altro dell'isola, nonostante le distanze non siano brevissime. Inoltre in termini di servizi tutto funziona sicuramente meglio.
    Ovviamente l'Italia l'hai sempre nel cuore ma l'idea di tornare a viverci non ci sfiora minimamente. Diciamo che ci torniamo volentieri giusto per vacanza, anche se ad essere sinceri sono più le volte che sono gli altri che preferiscono farsi una bella vacanza da noi … chissà com'è!

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    1. http://www.aprireazienda.com/trasferirsi-alle-canarie-aprire-attivita/
      ciao milco
      stefano

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  11. Sono d'accordo col tuo post Milco, ma chi gliela fa a stare a Cuba un anno di seguito? Io sinceramente no, oggi come oggi dopo 2-3 mesi mi rompo i coglioni, subentra la monotonia, la mancanza di comodità che abbiano in Italia che a lungo si fanno sentire, la mancanza di libertà per potersi muovere in autonomia, ecc, però apprezzo chi riesce nell'impresa, un giorno quando avrò fatto 7 mesi a Cuba e 5 in Italia sarà grasso che cola. E sinceramente mangiare tutti i giorni riso e fagioli non se ne parla proprio.

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  12. Infatti l'altro ieri parlavo proprio di questo....

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    1. Tutte le tucola a due cannucce che partono per vivere a lo cubano vorrei proprio vederle ahahahahahah nei forum e nei social fanno a gara a chi ne sa di più (di cazzate), che tristezza.

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    2. Un idiota in Italia è difficile che a Cuba si trasformi in uno scienziato

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  13. Vivere a lo cubano?Hahahahahahahaha.Ma per favore.....

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    1. A Tunas girano italiani che vivono peggio dei cubani. Fidati

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  14. Tra l'altro Milco il bellissimo video che hai messo rende esattamente idea di come NON è vivere a lo cubano....diciamo buono come specchietto x le allodole......confessa lo hai messo volutamente...scusa se rompo la p...a ,solo a casa malato è unica compagnia..ciao
    Stefano

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  15. Assolutissimamente le Canarie restano un posto che merita...
    proprio ieri sera guardavo un volo per 2 pers. Orio/Las Palmas A/R circa 500/600 in autunno...si vedrà...

    Copio-incollo info che avevo ricercato a suo tempo...fine 2013.

    Contrariamente a quanto possano pensare alcuni, le Canarie non sono un paradiso fiscale. Le tasse si pagano; privati ed imprese. Anche se meno rispetto all'Italia ed alla stessa penisola Iberica.

    L’avvio di una nuova attività è abbastanza semplice; se si tratta di una professione autonoma bastano solo alcuni giorni per ottenere l’autorizzazione da parte dell’Agenzia Tributaria mentre che per la società di tipo SL (SRL Italiana) il tempo è più lungo, dovendo ottenere la registrazione nel registro mercantile e lo statuto societario realizzato da un notaio. La più complicata è la società per azioni SA (SPA Italiana).

    Nel primo caso il lavoratore autonomo ottiene l’autorizzazione ad iniziare a lavorare con il suo stesso NIE (Numero Identificación de Extranjero) che è anche codice fiscale, invece nel caso delle società, la stessa Agenzia Tributaria attribuisce un nuovo codice CIF. Per la costituzione di una SL sarà necessario versare un minimo di 3050 euro sul conto societario mentre che per la SA la somma si eleva a 60.000.

    La gestione della contabilità è più semplice che in Italia, così che i costi del commercialista si abbassano notevolmente con un minimo di 55 euro al mese per l’autonomo e 150 euro al mese circa per le società.

    Ora veniamo alla parte interessante: quanto si paga di tasse alle Canarie?

    Ora la cosa si fa particolarmente interessante, dato che negli ultimi mesi il Governo spagnolo ha introdotto alcune agevolazione al fine di incentivare la creazione di nuove aziende ed il lavoro in proprio. Basicamente queste agevolazioni includono che: i minori di 30 anni di età pagheranno la Seguridad Social (INPS locale che comprende pensione e sanità), in misura ridotta, circa 170 euro mensili contro i 256 euro minimi per la prima fascia di reddito. Inoltre, beneficeranno di un’imposizione IRPEF forfettaria del 15% fisso fino ad un reddito (utili) di 300.000 euro.

    Gli altri, quelli cha hanno superato i 30 anni, beneficiano comunque sempre secondo la nuova legge di un incentivo in termini di aliquote fisse forfettarie sempre fino ad un tetto massimo di 300.000 euro di utili dopo il quale si applicano le aliquote correnti. Queste aliquote fisse forfettarie sono del 20% per gli autonomi e del 25% per le società. Le aliquote normali possono raggiungere un massimo del 48% per i redditi più alti, ma generalmente l’imposizione media si attesta sul 35%. Cioè, se non si superano i 300.000 euro di reddito non si paga più del 20% di IRPEF come autonomi ed il 25% come società, oltre i 300.000 euro si paga la differenza secondo le aliquote classiche.

    L’autonomo può anche scegliere di pagare le tasse con la soluzione “modulo” che prevede l’anticipo di circa cento euro al mese (pagabili trimestralmente) che verranno scontati nel calcolo della dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. Ma precisiamo che si tratta di un scelta, non è obbligatorio. Per il resto non esiste nessun tipo di anticipo a novembre come in Italia. Non esistono infine IRAP o TARES o tasse equivalenti, e l’IBI (ICI spagnola) è meno alta che in Italia.

    Inoltre, ottenere il permesso per avviare un’attività è particolarmente semplice, dato che dal gennaio 2010 non è più necessaria la licenza ma basta dichiarare l’inizio delle attività nella maggior parte dei settori commerciali. Per quanto riguarda i dipendenti, la paga minima per il tempo pieno è di 640 euro al mese. Ogni eventuale dipendente pagato con il minimo salariale costerebbe così 640 euro + 256 di Seguridad Social più una trattenuta forfettaria di circa 40 euro ogni trimestre.

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  16. Aziende iscritte al registro ZEC nelle isole Canarie

    Esiste infine la possibilità di ottenere lo statuto ZEC (Zona Especial Canaria). Le Canarie che sono considerate regione ultraperiferica insieme all'Irlanda ed all'isola Portoghese di Madeira, offrono questa opportunità. Venire registrati all’interno del consorzio ZEC significa beneficiare di alcuni finanziamenti europei e di una forte riduzione dell’imposizione fiscale. I soggetti che vengono accolti nel registro ZEC pagano infatti l’IRPEF su base forfettaria ad un massimo del 4% all’anno. Importante a questo punto specificare che, nel momento in cui gli utili vengono trasferiti dal conto della società che fa parte del consorzio ZEC ad un conto privato di uno dei soci allora vengono sottoposti alla tassazione vigente.

    Ma attenzione, per essere accettati è necessario presentare un dettagliato Business Plan presso gli uffici preposti; le categorie commerciali ed industriali accettate sono moltissime ma va sottolineato che si privilegiano coloro che si occupano di innovazione tecnologica e scientifica e che investono molti soldi oltre a creare nuovi posti di lavoro. Infatti, un requisito imprescindibile per ottenere l’iscrizione allo ZEC è quello di investire almeno 50.000 euro in una delle isole minori (Fuerteventura, La Palma, Lanzarote, El Hierro) ed assumere almeno 3 residenti e 100.000 euro e l’assunzione di almeno 5 residenti nelle isole di Tenerife e Gran Canaria. L'amministratore della società ZEC deve risiedere obbligatoriamente nelle isole.

    Attenzione: i requisiti per l’ottenimento dello status ZEC menzionati sopra sono quelli minimi. Ovviamente, per ottenere l’approvazione, nel Business Plan che eventualmente presenterete dovrete provare concretamente la vostra intenzione di investire progressivamente di più e assumere più persone. Il costo annuale per rinnovare l’iscrizione al registro delle imprese ZEC è di poco superiore ai 1000 euro. Infine, la buona notizia è che l’Europa ha deciso di prorogare il regime ZEC fino al 2030.

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  17. 20% di tasse per gli autonomi.....quando si parte?

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  18. Nuovo arrivo a centrocampo per il Torino, che dopo Afriye Acquah ha chiuso con il Pescara per l'arrivo di Birkir Bjarnason. L'isalndese arriva in granata per 1 milione di euro, e lunedì sosterrà le visite mediche.

    Avelar....Acquah,,,,,il riscatto di Benassi....il rinnovo di Molinaro....ora questo che e' proprio forte.....i 4 big non ancora ceduti....

    O il mandrogno e' impazzito o....vado a camperare la vaselina....

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  19. Anche se per pochi giorni ho provato a vivere mas o meno a lo cubano... stando a casa svaccato su un divano (per dirla alla Gutiérrez non avevo un cazzo da fare!), spiluccando qualcosa piuttosto che seguire un regime alimentare regolare, con orari canonici, una novela che passa la televisione e un paio di volte a la playa. Ebbene se devo dirla tutta, a parte la figa della quale non c'è traccia (almeno che non si rientri in quella percentuale di chi si accontenta.. gode !!) sui monti dell'Abruzzo, preferisco, almeno nella bella stagione (se non fosse che odio il freddo, anche il resto dell'anno) stare qua, almeno ho sky (anche se guardo pochissimo la TV), internet (mi posso collegare quando voglio senza lo scassamento di coglioni al quale mi porterebbe la cola alla Etecsa) e soprattutto posso andare in bici in bici dove più mi piace. Certo Cuba resta un posto in cui vorrei toranre (e prima o poi lo farò), ma spesso rappresenta pe rmolti più un luogo dell'anima, ovvero una metà che una volta raggiunta potrebbe non essere più quella che continuavamo a sognare P68

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  20. Perfettamente d accordo anch io con Pedro.
    Sono 5 anni che nn vado a Cuba ed uno dei miei "timori" è proprio quello...
    Roberto

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