domenica 28 giugno 2015

DEPORTE


 
"Il rugby è il modo migliore per tenere trenta energumeni lontano dal centro".

Dopo qualche settimana di riposo, riapre questa piccola rubrica domenicale dedicata al deporte.
Riapre con l'ennesima porcheria legata al calcio e al suo mondo oramai, in buona parte, corrotto.
Avrete letto di Pulvirenti e di come sia riuscito a salvare il Catania a botte di partite comprate.
Quello che noi sappiamo e' la punta di un iceberg.
Il caos e' scoppiato perche' il presidente etneo, a seguito di minacce ricevute dai suoi tifosi, aveva chiesto alla digos protezione, cosi' si e' ritrovato col movil messo sotto controllo.
Per questa ragione, casuale, si sono scoperti tutti i casini che stava combinando.
Ho letto che sono inquisiti alcuni giocatori di squadre di B, solitamente uno per squadra e gia' qua' la cosa e' curiosa.
Chiunque abbia giocato a pallone sa benissimo che non basta un giocatore per perdere appositamente una partita, minimo ce ne vogliono3-4.
Sicuramente, per salvare la B, saranno insabbiate molte situazioni e molte squadre che hanno fatto come il Catania saranno salvate per il quieto vivere...ma andiamo avanti.
Pirlo e Tevez hanno lasciato la squadra di Mughini; l'addio del secondo e' un problema mentre Pirlo non mi pare abbia scatenato, con la sua partenza, suicidi di massa.
La sua ultima stagione, tolta qualche punizione, l'ha trascorsa camminando per il campo, perdendo una quantita' industriale di palloni potendo godere di un'immunita' dovuta alla sua straordinaria carriera.
Gli anni passano per tutti, anche per i grandi.
Il Milan, grazie ai mister Bee di turno, doveva spaccare il mondo, invece pare che i fondi, non illimitati, per fare mercato continui a metterli il condannato di Arcore.
Sicuramente Sinisa e' una garanzia ma se non gli comperano giocatori veri potra' fare poco.
Mancini, il piu' grande allenatore di giornalisti al mondo, continua a far comperare giocatori ai suoi dirigenti, vedremo se sara' anche in grado di portare qualche risultato, cosa che fino ad oggi si e' ben guardato dal fare.
Girano cifre folli, 40 milioni per il negher preso dall'Inter, quasi 40 per Dybala, 20 per Bertolacci (?)....mi pare che siano diventati tutti pazzi.
Chi non e' impazzito e' il nostro mandrogno che sta' lavorando bene; 2.5 milioni per Avelar, 3 per Acquah, 1.5 per l'Islandese, 3.5 per il riscatto di Benassi piu' il prolungamento di Molinaro e Castellazzi.
Mancano ancora almeno 3 giocatori e almeno 2 big ci lasceranno, uno sara' Darmian che rimpiangeremo come uomo e come calciatore, se andra' a Napoli spero che arrivino Jorginho e Zapata oltre che palanche.
Per il momento sono contento di quanto abbiamo fatto, Cairo disse che oltre il 30 giugno non avrebbe piu' venduto nessuno ma credo sia l'ennesima palla che ci ha rifilato.
L'Under 21 e' stata cacciata fuori dagli europei di categoria dimostrando, una volta di piu', che il nostro calcio e' in crisi profonda.
In Copa America il Brazil eliminato dal Paraguay dei vecchietti terribili, davvero questa generazione di verdeoro e' Neymar e poco altro.
I giocatori di Rugby sono tornati in ritiro in vista dei mondiali, ritiro che avevano abbandonato quando il presidente federale aveva osato proporre dei premi in funzione dei risultati, invece che assicurati comunque a prescindere dalle figuracce in campo.
Questa e' l'Italia, paese in cui la meritocrazia oramai e' un optional.
Se i giocatori inglesi o francesi per non parlare degli All Blacks avessero osato fare una cosa simile, li avrebbero cacciati a vita con ignominia.
Valentino continua a stupirci e a divertirsi, in un'eta' dove non dovrebbe piu' dimostrare nulla a nessuno, continua a vincere e a fare sportellate con chiunque arrivi a tiro.
Inizia Wimbledon, speriamo in Camila (che gli Orishas la mantengano sana e linda) che sull'erba vale le prime 10 al mondo.
Nibali, sotto il Sacro Colle di Superga si e' confermato campione italiano di ciclismo, dopo una brutta annata, finalmente un raggio di sole.
Sassari vince per la prima volta il titolo di Basket dimostrando che in quello sport non si vince solo coi milioni ma anche con tanta passione
P.S. Sempre Mods

7 commenti:

  1. 20 milioni per Bertolacci è follia. Ste1

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  2. Ho visto fotografie di Maxi Lopez in vacanza, è pronto per la fiera del bue grasso di Carru'.

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  3. Il coraggio, innanzitutto. Poi la forza di volontà, la convinzione, la caparbia ma anche tanta umiltà. E soprattutto la voglia di vivere una vita «normale». Anche se la vita di Monica Priore, 39 anni, grandi occhi marroni e cascate di riccioli castani che tradiscono le sue antiche origini mediterranee. malata fin da bambina di diabete del «Tipo 1», cioè quello che costringe ad assumere insulina più volte al giorno per poter sopravvivere, normale non è di certo. E non per la malattia: non tutti attraversano a nuoto e senza pinne lo Stretto di Messina, 3 chilometri e mezzo (anche se lei ne ha fatti cinque) di acqua tra le più insidiose del Mediterraneo per le correnti fortissime e i mulinelli improvvisi. Nemmeno fanno 21 chilometri, sempre a nuoto, nel Golfo di Napoli, dai faraglioni di Capri alle spiagge di Sorrento circondate da alberi di profumati limoni , impresa sconsigliata dalla Guardia Costiera, ma intrapresa ugualmente e interrotta dopo molte ore soltanto per il vento forte. E l’elenco potrebbe continuare, con una raffica di medaglie in gare di nuoto (oltre 40 nei circuiti Master, Olimpiadi 2012 comprese ) e successi anche nella pallavolo. Senza contare i progetti anche nel futuro immediato. Ma perchè tutto questo? La risposta è semplice e immediata: «Io non intendo farmi piegare dalla malattia, voglio semmai piegarla. Io non so che Monica sarei senza il diabete, ma so che “grazie” al diabete so combattere con tenacia e determinazione».

    Ed è questo lo spirito con cui Monica che domani darà inizio una nuova impresa che la porterà in tutta Italia a misurarsi in varie discipline , vuole lanciare il messaggio ai 3 milioni e 800 mila diabetici italiani dei quali, il 5%, cioè quasi 200 mila, è affetto dal «Tipo I» ed è pertanto insulino-dipendente quotidiano. «Il mio esempio deve servire da stimolo a chi è affetto da questa malattia subdola e feroce perchè non si sentano “inferiori”, diversi dagli altri. Quando ero ragazzina e giocavo a volley non mi fecero il certificato medico sportivo perchè dissi di essere diabetica. Ho invece nascosto la mia malattia quando ho voluto fare agonismo nel nuoto e dopo i primi successi ho deciso di confessare e gridare al mondo la mia situazione per dimostrare che anche persone come me, come noi, malate di una patologia grave, possono fare tutto quello che fanno gli altri e, nello sport, raggiungere risultati anche migliori dei sani». Un messaggio di determinazione più che di riduttiva e mera speranza.

    E da domani Monica Priore ricomincia la sua battaglia, «sua» ma combattuta anche per gli altri, dando il via a un tour sportivo. Si chiama «Volando sulle onde della vita» e, da solo, il logo spiega di che cosa si tratta: un delfino con le ali di farfalla. Il tour partirà da Gallipoli e risalirà a tappe tutta l’Italia fino a toccare i laghi e i torrenti alpini. Monica non nuoterà soltanto: farà anche rafting tra le rapide della Valle d’Aosta e Hydrospeed in Trentino Alto Adige, passando attraverso Molise, Marche, Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Toscana, toccando Calabria e Sicilia, fino a terminare il 21 agosto in Campania a Sorrento. Chi volesse seguire in tempo reale le imprese di Monica Priore, può collegarsi attraverso il sito www.volandosulleonde.it oppure sulle pagine Facebook Monica Priore oppure Monica Priore Fans Club.

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  4. Non siamo ancora arrivati al 30 giugno, ma il calciomercato sembra già aver spiccato il volo. Tra acquisti, cessioni, e la fine di un’epoca (quella delle comproprietà), l’estate si preannuncia bollente. Il Toro ha già messo a segno due colpi (Acquah e Avelar) più uno (Bjarnason, manca solo l’ufficialità), ai quali va certamente sommato il riscatto di Benassi. La società granata sembra essersi mossa finora (e da qualche stagione a questa parte) con estrema oculatezza: nessun esborso spropositato, l’inserimento calcolato di giocatori specifici e la volontà di seguire un progetto tecnico ed economico ben preciso. Il tutto, sempre sotto la guida tattica di Ventura, che come ogni anno ha le idee chiarissime sulla lista della spesa, in modo tale da poter partire per il ritiro con la squadra il più possibile al completo.
    Non solo il Toro, però, si è mosso in questi infuocati giorni di giugno. Sono tante le altre squadre, in Italia e in Europa, che stanno già movimentando il mercato. Non tutte, però, sembrano seguire un progetto tecnico così definito come avviene in casa granata, ma anzi sembrano acquistare a caso e a prezzi totalmente insensati. Le cifre messe sul piatto per giocatori che per quanto bravi hanno ancora molto da dimostrare, sono pura follia: sembra una gara a chi spende di più, poi però i bilanci diventano in rosso. L’esempio più eclatante, in questi giorni, è l’Inter di Mancini, che si è attribuito le prestazioni di Kondogbia (4 gol in quattro stagioni) per 35 milioni di euro (!) e sta per acquistare Imbula per 20 milioni. Per carità, giovani e talentuosi senza dubbio. Ma davvero valgono 55 milioni in due? Con 55 milioni ed un progetto serio si sarebbe potuta rifare una squadra intera con innesti di qualità in tutti i reparti e con investimenti importanti per il futuro. Possibile, ma difficile che questi giocatori procurino un boom di vendite, immagine, sponsor e abbonamenti tale da giustificare l’esborso: stiamo parlando di ottimi giocatori, ma certo non di campioni assoluti. Ed inoltre, quando tra qualche anno dovranno essere ceduti, davvero Thoir pensa di poterci guadagnare più di 55 milioni? In poche parole, sembra tanto un investimento a perdita assicurata, anche qualora dovessero attendere le aspettative sul campo. Stesso discorso per il Milan e Bertolacci: davvero con 20 milioni non si poteva fare di meglio?
    Una domanda sorge spontanea: cosa avrebbe potuto fare il Toro con quei soldi a disposizione? La risposta, ad oggi, appare scontata, ed è certamente positiva: con quel capitale a disposizione la società sarebbe riuscita a costruire una squadra in grado di lottare per traguardi nettamente superiori. I granata hanno imparato dai loro errori e anche a budget ridotto sono oggi in grado di competere con potenze economiche molto più forti (negli ultimi due anni, le posizioni di classifica lo dimostrano). L’altro esempio virtuoso sotto questo aspetto è (ahimè difficile ammetterlo) la Juventus. La società bianconera ha costruito 4 scudetti spendendo meno dell’Inter in questa sessione, con i colpi di Pirlo e Pogba a zero, e Tevez a dieci milioni.
    Insomma, dagli errori si impara: oggi Cairo e lo staff granata sono un esempio per tutti e i tifosi possono essere soddisfatti di un presidente che spende il giusto, con oculatezza, per mantenere in regola il Toro. In questi tempi bui per il calcio nostrano, tra bilanci, debiti e fallimenti c’è già da leccarsi i baffi.

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  5. Il Napoli è sempre interessato a Matteo Darmian. De Laurentiis è pronto ad offrire al Torino tre giocatori come contropartite per arrivare al terzino: si tratta di Zapata, Jorginho ed El Kaddouri. La proposta sta facendo riflettere Urbano Cairo, che valuta Darmian 20 milioni di euro. Entro il 30 giugno il presidente granata prenderà una decisione, come riporta Tuttosport.

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  6. Jorginho per me è buono buono se non hai Rafa come allenatore che lo fa giocare incontrista in centrocampo a due..ieri notti ho visto Brasile...partitaccia..fantastica pero' telecronaca José Altafini..tra le perle 'questo Brasile è il peggiore da quando sono nato'...mi colpiva prima dei rigori inquadratura di Diaz e Dunga ..argentino garra grinta cojones..altro pareva un morto..Hope Solo...solo speranza...direbbe Verdone da ricordare quando avrò figlia femmina..ciao Milco
    Stefano

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  7. A Verona sembrava un gran giocatore....

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