lunedì 22 giugno 2015

IL MONDO SI AVVICINA

 Risultati immagini per internet cuba

Uno degli scopi di questo blog e' quello di riportare le novita' che riguardano la nostra isola e di commentarle, cercando di capire quale impatto possano avere sui nostri progetti e il nostro, eventuale, futuro cubano.
In questa ottica si inquadra la notizia della prossima apertura, nell'isola, di 35 spazi pubblici per connessione wi fi, ognuno dei quali con capacita' di gestire in contemporanea 50/100 utenti.
Cinque nella capitale e gli altri 30 disseminati nelle altre provincie del paese.
Internet di un certo livello vuol dire, per molti, la possibilita' concreta di un trasferimento totale o parziale potendo continuare a fare, maomeno, il mestiere attuale vivendo a ritmi e velocita' piu' adeguate per l'organo epatico.
Questa nuova direttiva non si muove ancora in funzione del soddisfacimento di questa esigenza, ma perlomeno e' un'ulteriore passo avanti.
La tariffa oraria passera' dagli attuali 4.5 cuc ai 2.5 che e' gia' un bel calare, assolutamente in discontinuita' con le abitudini in voga a quelle latitudini.
Gia' adesso, giusto per fare un esempio, a Las Tunas, l'hotel Cadillac ha il wi fi, i ragazzi si piazzano sulle panchine del parque di fronte al bar dell'hotel e da li riescono a connettersi in rete.
Lo scopo del governo, quello dichiarato, e' di fare in modo che tutti i cubani, entro il 2020, possano avere la possibilita' di connettersi.
Questo vorra' dire permettere anche di poterlo fare da casa a una tariffa abbordabile, ma anche e sopratutto a una velocita' che non sia quella del maturare del dattero.
Questo e' il vero problema che dovra' essere risolto con la caduta, si spera prossima, del bloqueo.
Se non sono rimasto indietro nelle informazioni mi pare che Cuba continui ad utilizzare quell'unico, benedetto, cable sottomarino col Venezuela.
La velocita' e' quella che e', miracoli non se ne possono fare.
L'eventuale fine del bloqueo porterebbe in dote l'opportunita'' di nuovi collegamenti e nuovi cable con gli Stati Uniti che sono giusto ad un tiro di schioppo.
Questa sarebbe la vera Rivoluzione per chi volesse fare il grande salto, continuando pero' a lavorare nel proprio ambito professionale grazie al pc.
Una velocita' di connessione simile alla nostra, che permetterebbe di poter restare collegato col resto del mondo in modo fattivo e consentirebbe discorsi professionali al momento assolutamente prematuri.
Il costo attuale, anche se portato a 2.5 cuc, resta alto se si tengono come paragone i salari cubani, e' come se qua' la connessione ci costasse, tenuto conto di un salario medio, piu' di 200 euro al mese.
Saremo ancora tutti li' coi piccioni viaggiatori.
Ovviamente qualunque cosa, comparata al salario cubano, risulta fuori mercato...
Personalmente accolgo queste novita' con piacere ma senza particolare enfasi.
So che questo permettera' di potersi connettere dal movil o coi tablet, leggere le mail, presto poter utilizzare wathsapp.
Una delle cose che amo di piu' quando sono a Cuba e' proprio il fare a meno di tutto cio'.
Lascio il mio sofisticato e ultramoderno Samsung nel comodino della nostra camera, per andare in giro col mio Nokia dell'eta' della bomba, che possiede solo 4 funzioni.
Chiama e riceve telefonate, manda e riceve messaggi.
Stop.
I miei lavori, qualunque siano, non richiedono che, a Cuba, debba essere connesso col mondo, al limite un paio di volte la settimana in un punto Etecsa e sono piu' che contento.
Sto' passando l'estate con sto' cazzo di telefono sempre in mano, a volte per lavoro altre per diletto, quando sono a Cuba mi piace evitarmi tutto cio' e vorrei che le cose continuassero in questo modo.
Mi rendo conto pero' che per i cubani, sopratutto per chi ha la famiglia all'exterior, sia un passo avanti enorme e rispetto in pieno i loro sentimenti, dico solo che per me alla fine non cambiera' molto.
Cuba invece continua a cambiare....

26 commenti:

  1. Cuba ha annunciato l'intenzione di realizzare degli spazi Wi-Fi pubblici e dimezzare, da 4,50 a 2 dollari l'ora, il prezzo per connettersi a internet. Lo ha annunciato il capo della compagnia statale di telecomunicazioni Etecsa. "Si tratta di un primo passo verso una maggiore connessione al we", ha detto Luis Manuel Diaz al giornale statale. I segnali Wi-Fi saranno trasmessi in 35 spazi pubblici, di cui cinque a L'Avana. Ogni spot sarà grado di gestire 50 a 100 utenti, con una velocità di un megabit al secondo ogni utente.

    Fin'ora sull'isola caraibica, che registra uno dei tassi più bassi di utilizzo di Internet al mondo, solo in un piccolo numero di case (il 3,4%) era disponibile l'accesso alla rete. Dal 2013 sono stati realizzati 155 internet caffè pubblici, ma il costo della connessione rendeva il servizio inaccessibile alla maggior parte dei cubani, il cui salario medio è di circa 20 dollari al mese.

    Tuttavia il governo del presidente Raul Castro vuole che tutti i cubani abbiano la connessione a Internet entro il 2020. Allo stesso tempo, il presidente Usa Barack Obama ha definito la possibilità di un maggiore accesso dell'isola al web, uno degli obiettivi dello storico disgelo tra Washington e L'Avana, annunciato lo scorso dicembre.

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  2. «Fa piangere vedere lo spettacolo di questi giorni in cui esseri umani vengono trattati come merci...». In piazzetta Reale, nel primo appuntamento della sua lunga domenica torinese, Papa Francesco si rivolge ai rappresentanti del mondo del lavoro e dell’imprenditoria senza dimenticare le immagini dei migranti di Ventimiglia o di quelli transitati nelle stazioni di Roma e Milano. «Trattati come merci», scandisce, in un passo aggiunto all’ultimo momento al testo preparato. «L’immigrazione aumenta la competizione dice Papa Bergoglio - ma i migranti non vanno colpevolizzati, perché essi sono vittime dell’inequità, di questa economia che scarta e delle guerre».
    È soltanto l’inizio di una giornata intensa, che ha visto riversarsi per le strade della città migliaia di persone. Una visita che rappresenta il ritorno alle origini, ai luoghi dai quali alla fine del 1928 i nonni e il papà di Jorge Mario lasciarono l’Italia. L’occasione per il viaggio è l’ostensione della Sindone e il bicentenario di don Bosco. Dopo l’incontro con il mondo del lavoro, Francesco va a venerare il telo di lino in cattedrale. Rimane seduto, nel silenzio rotto in continuazione dai clic dei fotografi. Rimane seduto quasi nella penombra davanti a quel lino che poco dopo, all’Angelus, definirà «icona dell’amore» di Cristo. Sta davanti al quell’immagine misteriosa che parla di passione e di crocifissione abbassando spesso lo sguardo. Non la scruta, piuttosto si lascia guardare dal volto di quell’uomo torturato e ucciso esattamente come raccontato nei Vangeli.
    In piazza Vittorio, sotto il sole, ci sono già sessantamila persone ad attenderlo per la messa. L’altare è sobrio, la cerimonia composta, ma il calore dei torinesi si fa sentire, insieme al sole cocente che impone di trasformare le pagine dei quotidiani in cappelli di fortuna. Così come aveva fatto durante il percorso in papamobile, anche rivestito dei paramenti verdi, il Papa non si sottrae al contatto con i fedeli: saluta i bambini, accarezza gli ammalati. Nell’omelia spiega che anche i cristiani rischiano di dimenticare l’amore infinito di un Dio che perdona sempre e vuol salvare tutti: «Anche noi cristiani corriamo il rischio di lasciarci paralizzare dalle paure del futuro e cercare sicurezze in cose che passano, o in un modello di società chiusa che tende ad escludere più che a includere». Si sente a casa, Papa Bergoglio. Rivolgendosi ai «fratelli e sorelle torinesi e piemontesi» traccia un identikit della «solidità» dei loro antenati recitando i versi di «Rassa nostrana», del «famoso poeta nostro» Nino Costa. Gli trema la voce quando li pronuncia, ripensando a nonna Rosa che glieli ha insegnati da bambino. E dopo all’Angelus si definisce «nipote» di «questa terra benedetta».
    A pranzo, come al solito, non ci sono autorità o notabili, ma undici giovani del carcere minorile Ferrante Aporti, cinque immigrati, cinque homeless e una famiglia Rom. A servire al tavolo sono i volontari del Sermig di Ernesto Olivero. Saluta e abbraccia uno ad uno i suoi commensali, ascolta le loro storie.
    Se a fine mattinata Francesco sembrava stanco, l’entusiasmo dei giovani nella piazza di Valdocco sono una scossa di nuova energia. Ai salesiani racconta di quanto sono stati importanti nella sua infanzia e giovinezza. Mette da parte il discorso «formale» e improvvisa, invitandoli a essere coraggiosi e a rischiare, come ha fatto don Bosco. Le suore lo attorniano. Il Papa ne saluta una con il braccio ingessato fino alla spalla: «Che cosa ha fatto?», chiede. «Sono caduta...». «In tentazione?» domanda Francesco sorridendo. «Anche...», replica lei.

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  3. Per me che amo connettermi ovunque e' una gran cosa. Stefano1

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  4. Santa Fè- Io spero che un virus divori tutti i computer e che un ciclone abbatta tutti i pali delle varie compagnie telefoniche...non riesco a sopportare tutti questi zombie di fasce d'età che variano dai 10 ai 75 anni, incollati al loro cellulare e sempre aggiornati su tutte le cagate del mondo, il continuo cinguettare negli autobus, le persone che si isolano mentalmente con i loro interlocutori e parlano di problemi intimi come se attorno ci fosse il deserto.
    Non sono riusciti nell'impresa di drogare e alienare tutta la popolazione ma ci son riusciti con questa diavoleria chiamata internet, e non venitemi a dire che si può prendere a piccole dosi, è praticamente impossibile.
    Noi dementi a lavorare per i contratti e le ricariche mentre i gestori in piscina a tempo indeterminato.

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    1. Bhe, Santa Fè. internet non è solo quello che dici tu. Se non ci fosse su questo blog non scriveresti, faresti ancora le code in banca o in posta, prenoteresti i voli in agenzia. Le aziende come la mia non esisterebbero...

      Simone

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    2. Infatti esistono tanti fattori positivi.

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    3. S.Fe veniamo dalla stessa era geologica, ho acceso il mio primo pc che avevo 40 anni.
      Ora uso molto il movil ma e' piu' per diletto che per altro, credo che davvero dipenda da quello che vuoi tu, in pieno libero arbitrio.
      Il mio internet e' questo blog, un paio di giornali, le mail, qualche sito che parla di Cuba, qualche agenzia di viaggio on line e un paio di gruppi whatsapp.
      Sono su Fb per modo di dire in realta' condivido solo quello che scrivo qua'.
      Alla fine sei schiavo se scegli di esserlo.
      Una volta partivo per la stagione con 2 valigie metalliche per i cd e una per i copioni, ora basta una chiavetta....

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  5. Più che altro poi si potrà chiamare con watsapp senza spendere il fatidico cuc al minuto già questa è una bella notizia . dado

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    1. Si ma poi devo chiudere il Vascello, il gruppo del blog, altrimenti, visto che si scrive come indemoniati, mi scasserebbero la uallera anche a Cuba.....

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  6. Ciao Milco.
    Come ben sai per il mio lavoro questa non può essere che una novità gradita.
    Il costo rimane proibitivo (immaginando di dover sempre essere collegati sarebbero una ventina di cuc al giorno, 400 al mese) e la qualità appena sufficiente.
    Diciamo che è un passo nella direzione giusta che accontenta soprattutto l'utilizzatore dei social network, non ancora le imprese.
    Nei prossimi mesi arriverà il cavo dagli stati uniti e inizierà il cablaggio serio, di alta qualità, a basso prezzo.

    Mi sono dato tempo tre anni, prima che la bimba inizi le elementari. Qualche cliente cubano inizio ad averlo. Sembra addirittura che paghino... Vamos a ver

    Simone

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    1. Infatti per te la cosa e' ancora prematura...
      Pagano.....?

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    2. Sto facendo un po' di web marketing per due ristoranti all'Havana. Abbiamo preso accordi epistolari. Il lavoro l'ho fatto e loro credo abbiano ottenuto alcuni risultati. Pensavo sarebbero spariti. Invece si sono presentati all'appuntamento con il suegro con il contante.
      Chiaramente di quel denaro io non ne vedrò mai nemmeno l'ombra, ma lo faccio volentieri, anche perchè mi costa poca fatica.
      Nel frattempo inizio ad addentrarmi nelle mecaniche cubane anche lato web e mi faccio un minimo di portfolio per il futuro.

      Simone

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    3. Santa Fè- Simone..visto che sei dei nostri e per te internet vuol dire molto, farò in modo che qualche palo della telefonia rimanga in piedi e i virus non siano cosi deleteri!

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  7. Ci ha lasciati Laura Antonelli,la divina creatura.
    Un altro pezzo della mia adolescenza che se ne va....

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  8. Mah...ho letto al riguardo commenti entusiasti..a me francamente per ora non fa né caldo né freddo e credo che valga il detto 'vamos a ver que pasa'...può essere cosa positiva annunciatrice di futuri sviluppi ma anche risolversi con un nulla di fatto..per ora che si dimezzi il costo non cambia niente x i cubani e quasi niente per noi...chi deve lavorarci diariamente affronta costi improponibili per chi deve salutare casa due cuc in meno non cambia granché..mi sorprende una notizia a margine del tuo post e cioè che al Cadillac wi fi è free..ero convinto fosse a pagamento comprando tarjeta alla carpeta..ultima cosa pare che una torre wi fi sarà installata su loma de la Cruz a Holguin?un delitto paesaggisticamente parlando..ciao Milco ,buona settimana a tutti
    Stefano

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  9. Chiaro che devi avere tajeta ma se non c'è wi fi con quella ti pulisci i denti

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    1. Mi era parso intendere fosse free tipo come quando vai fuori ufficio interessi Usa sul malecon..chiedo venia

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  10. A Cuba gia' trovare una connessione e'...free

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  11. Per caso sapete le città dove sono stati aperti questi punti? In oriente ad esempio? Vale

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  12. Si tratta di aree e credo siano ancora un progetto

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  13. Ciao Milco,
    se me lo permetti, volevo approfittare del blog per chiedere un informazione ai lettori.
    All'havana c'è un paladar italiano molto buono. Si chiama la Carboncita ed è gestito da un italiano di nome Walter.

    Qualcuno lo conosce e ha per caso la sua mail? In caso affermativo potete inviarmela a info@torinositiweb.it

    Grazie anticipatamente.

    Simone

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  14. Ciao a tutti: Ho provato internet seduto sulle famose panchine dell'hotel cadillac a LAs tunas questo fine maggio. La navigazione nn e' veloce pero' whazzapp e mail vanno bene.
    Se avete notato la filosofia di Cuba verta ancora sul consumo orario e non sui GIGA. Da ormai tanto tempo nn siamo piu' abiuati a pesare di fare tutto il piu' velocemente possobile poiche' con le attuali connessioni che tutti abbiamo sui telefonini ma ancor piu' a casa, l'utilizzo della rete e' basata sulla quantita' di dati.....
    stavo aspettando con ansia che il governo cubano mettesse internet nelle case MA WIFI !!!! senza cablare nulla (come ormai in Italia esiete da tempo (vedi WiFi max etc...). ma questa e' fantascienza
    FABIO di BS

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