giovedì 23 luglio 2015

ARRAFFA ARRAFFA...

 
DA CUBA FACILE
Fuentes que solicitaron el anonimato se comunicaron con El Nuevo Herald para denunciar que la disidente cubana Berta Soler, líder de las Damas de Blanco, había sido acusada de apropiarse de fondos enviados desde Miami por la Fundación para los Derechos Humanos en Cuba.Tomando como base recientes acusaciones del disidente Guillermo Fariñas, quien acusaba a la señora Soler de "estafadora" se creó una comisión interna en las Damas de Blanco, quienes estudiaron varios documentos sobre los fondos de la agrupación. De esa auditoría se elaboró un documento cuyos principales resultados relacionan a Berta Soler con los siguientes desfalcos:
- Se apropió de 37 mil cuc (1cuc=1usd) para comprar un apartamento en Alamar, al este de La Habana.
- Utilizó 10 mil cuc de la organización para comprar la canastilla de su hija.
- Se apropió de 85 mil cuc para comprarse una lujosa residencia en reparto Santos Suárez (imagen del artículo)
- Utilizó 40 mil cuc para comprarle un auto moderno a su esposo Angel Moya.
- Gastó en compras de artículos de lujo 17 mil usd en Panamá durante su participación en Cumbre de Las Américas.
- Hay un faltante de 27 542 cuc que todavía no se ha podido detectar donde y cómo fueron gastados.
Una de las participantes en la auditoria le expresó a Berta Soler que ya era inconcebible que ella siguiera escondiendo los 50 mil usd recibidos por el Premio Sajarov y que la propia Berta ha dicho en varias ocasiones "los tiene guardados para esperar el momento preciso para invertirlo"

El Nuevo Herald trató de comunicarse con Berta Soler y ni ella ni su esposo respondieron al teléfono.
I piu' attenti lettori del blog ricorderanno che, tempo fa, postai un video da you tube dove, queste signore vestite di bianco, si accusavano l'una con l'altra di aver messo le mani nella marmellata, alcune di loro lamentandosi che erano rimaste senza nulla attaccato alle unghie.    L'articolo che ho postato oggi e' del Nuevo Herald, non esattamente il Granma o il Manifesto, anche questo, se vogliamo, e' un segno dei tempi che cambiano.Probabilmente prima della svolta, di tutto cio' che sta' accadendo fra Cuba e gli Usa, una notizia del genere sarebbe passata in cavalleria e nessuno avrebbe saputo nulla. La signora non si e' fatta mancare nulla; 37 mila per un appartamentino ad Alamar, 10 mila per un regalito alla figlia, 85 mila per il maniero che vedete nella foto, 40 mila per un carrito al suo amore (vuoi mica mandarlo in giro a piedi....), 17 mila per qualche ricordino di Panama e ne mancano piu' di 27 mila ma avra' pur diritto una paladina dei diritti civili di avere 2 soldini da parte.... Per anni, una folta schiera di rimba italiaci hanno, sul web cubano, tenuto il bordone a questi personaggi, raccontandoci che erano dei perseguitati politici e che la loro vita, sotto i Castro, era fatta di privamenti e repressione. Se questa e' la repressione spero che la policia si incazzi un poco anche con me, ho un secondo cuarto de renta da avviare...Da anni, contrariamente ai predicatori di cui accennavo sopra, affermo che la dissidenza cubana e' una roba da operetta, un qualcosa messo in piedi giusto per permettere ai vari Candito nostrani di gettare un po' di fango su Cuba. Ricorderete i 53 "intellettuali" perseguitati che la iglesia cattolica riusci' a far espatriare in Spagna. Dopo due anni a ufo mantenuti dal governo di sua serenissima maesta', gli hanno tagliato i fondi scatenando una manifestazione di piazza senza precedenti. Della Giovanna non parlo piu', tutto cio' che si poteva e si doveva dire e' gia stato detto. Queste damas en blanco, che qualche storico della domenica ha accostato alle madri di plaza de mayo in Argentina, rappresentano soltanto l'ultimo episodio di una saga fatta in funzione di chi riusciva ad imboscarsi piu'   grano. Oramai notizie come queste sono all'ordine del giorno, non fanno piu' neanche scalpore. Le madri di plaza de mayo manifestavano, con immensa dignita', la loro disperazione per aver visto i loro figli, padri e mariti, incarcerati, torturati, assassinati, gettati giu' dagli elicotteri, ogni paragone non soltanto e' fuori luogo ma rappresenta una vergogna storica. Gli Usa nei colloqui oramai quotidiani con Cuba, ciclicamente tirano fuori il discorso sui diritti civili nella maggiore delle Antille, ma quale sarebbe il loro riferimento sull'isola? Questa gente?  Bisognerebbe poi capire perche' gli Usa avrebbero diritto di giudizio in una materia simile visto tutto cio' che sta' accadendo, sopratutto alla comunita' nera, all'interno dei loro confini. Non ultimo l'episodio del divieto di uso della bandiera confederata, a seguito dell'ultima strage di neri da parte del nazista di turno. Comunque la signora non risponde al telefono....chissa' magari per risparmiare avra' disdetto la linea.... 
Abbiate pazienza per il carattere e le spaziature....oggi e' cosi'. 

18 commenti:

  1. Il piano di Barack Obama per chiudere il super carcere di Guantanamo è «nelle fasi finali». La Casa Bianca rassicura sulla volontà del presidente e gli sforzi in atto all’interno dell’amministrazione per centrare l’obiettivo, ancora più pressante dopo la riapertura delle relazioni diplomatiche con Cuba.
    La chiusura di Guantanamo sarebbe infatti un importante passo concreto e distensivo nei rapporti fra Washington e L’Avana, sui quali pesa ancora l’embargo americano. John Kerry sarà nella capitale cubana il prossimo 14 agosto, diventando così il primo segretario di Stato dal 1945 a recarsi a Cuba.
    Una volta pronto il piano - afferma il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest - sarà presentato in Congresso, dove la battaglia si preannuncia dura. Nonostante le rassicurazioni ufficiali, c’è scetticismo sul raggiungimento dell’obiettivo da parte di Obama, che sta attraversando un periodo positivo con la “distensione” con Cuba, l’accordo sul nucleare iraniano e il via libera della Corte Suprema all’Obamacare. I ritardi accumulati sul tema, con il nuovo ministro della Giustizia Ashton Carter che non ha ancora presentato un piano per il trasferimento dei detenuti, preoccupano.
    I nodi da sciogliere sono vari. Guantanamo conta su una popolazione di 116 detenuti, di cui 52 potrebbero essere trasferiti se le condizioni di sicurezza necessarie saranno rispettate. Molti dei 52 sono yemeniti e gli Stati Uniti puntano a non rimpatriarli date le tensioni nel paese, ma a trasferirli altrove. Sono in corso trattative con diversi paesi per «il trasferimento di un grande numero di detenuti» afferma con il New York Times Lee Wolosky, l’inviato del Dipartimento di Stato per trattare gli accordi di trasferimento. «Il processo subirà un’accelerazione nelle prossime settimane perché la riduzione del numero dei detenuti tramite trasferimenti esteri è una componente essenziale degli sforzi più ampi per chiudere il carcere» mette in evidenza Wolosky.
    Il Pentagono «continua a lavorare con il team per la sicurezza nazionale e il Congresso per chiudere il carcere in modo efficiente e responsabile», aggiunge il vice segretario alla Difesa, Robert Work.

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    1. El Loco era alla base del suo programma elettorale.

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  2. A margine dell'amichevole disputata questo pomeriggio a Bormio dal Torino di Giampiero Ventura ha parlato il presidente granata Urbano Cairo: "Quello di oggi non era un test attendibile, resta una partita estiva. Tuttavia ho visto cose buone".
    Il presidente ha poi parlato del duro lavoro svolto in settimana: "Ovviamente il lavoro fisico svolto in settimana ha pesato, ma ho visto buone cose. Saranno comunque le gare ufficiali a parlare. Fin qui abbiamo segnato 28 reti senza subirne nessuna, certo non avevamo contro il Real Madrid, ma comunque siamo soddisfatti."
    Il presidente parla poi della gara odierna nello specifico: "Il Savona nella prima mezz'ora ha fatto una buona partita e ha dimostrato di avere una buona organizzazione di gioco"
    Cairo si sofferma poi sul mercato: " Sono arrivate offerte, senza dire per chi e da quali società, tuttavia, a prescindere dalle offerte, la nostra intenzione è quella di non cedere nessuno, a meno che qualcuno ce lo chieda. Penso che la squadra sia questa, più magari un altro innesto e con i giovani che andranno piazzati. Darmian invece è un caso a parte; già l'anno scorso avrebbe voluto andar via, ma considerando le cessioni di Cerci e Immobile gli ho chiesto se poteva rimanere con noi ancora un anno. Per Belotti al momento non c'è nessuna trattativa. E' un buon giocatore, ma ne seguiamo anche altri. Defrel? Anche lui è un attaccante giovane e promettente che ha fatto bene la scorsa stagione. In ogni caso preferisco non dire chi sono gli elementi che ci interessano, perché non è rispettoso delle società di appartenenza. Inoltre molte volte quando fai dei nomi poi diventano irraggiungibili. Dico solo che abbiamo quattro giocatori nel mirino. Abbiamo solo calciatori di proprietà perché puntiamo a farli crescere perché poi ci fruttino, come successo con Darmian. Per ora abbiamo accantonato le altre formule cambiando strategia. Con i soldi di una sola cessione abbiamo comprato cinque giocatori, e questo è quello che vogliamo fare. Abbimo speso circa 23 milioni".
    Segue un focus sugli obiettivi: "Abbiamo giocatori di qualità, con solide nozioni calcistiche e un bel mix tra giovani ed esperti, ma non mi piace dire di puntare a questo o a quello; sarà il campo a dire dove potremo arrivare. Restiamo umili e sereni e, se si lavora bene, i risultati arrivano. I giocatori devono seguire le direttive del Mister."
    Il presidente parla poi della Coppa Italia: "Ci teniamo, e abbiamo la possibilità di arrivare al derby ma prima pensiamo ai turni precedenti".
    Ci sono poi anche parole dolci per Glik: "E' un ragazzo per bene e serissimo che ha fatto passi avanti enormi. E' il nostro capitano. Quando ha fatto cinque gol gli ho dato un premio extra. Se vuole prendere un caffé con me lo faccio volentieri, ma basta che sia solo uno se no poi diventiamo nervosi".

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  3. L'altro elemento di cui si parla molto è Maksimovic: " E' un giocatore di valore a cui teniamo, e non lo vogliamo cedere. La nostra politica è quella di prendere giocatori giusti, ma non disdegniamo quelli esperti laddove servono, come dimostrano i casi di Moretti, Quagliarella, Gazzi e Vives. in una rosa è giusto avere cinque o sei giocatori esperti e di carattere in grado di dare consigli ai più giovani".
    Il presidente parla poi di Baselli e Zappacosta: "Ha fatto un ottimo lavoro Petrachi con gli agenti e poi è servito il mio ottimo rapporto con i Percassi con cui in passato eravamo anche soci. Tutto insieme ha garantito la chiusura dell'affare. I Percassi si sono dimostrati ottime persone con cui basta una stretta di mano. Nel calcio ci sono ancora persone serie. Con loro l'accordo era già chiuso prima delle firme"
    Si parla poi della continuità nello staff tecnico: "Noi abbiamo una continuità dello staff tecnico che poi ovviamente aiuta. È quello che ho fatto sempre nelle mie aziende in cui ho direttori e collaboratori con cui lavoro da vecchia data. Una volta che ho trovato Ventura e Petrachi non li ho più mollati. C'e grande unità di intenti, grande collaborazione non solo con Ventura e Petrachi ma anche coi rispettivi staff. Questo favorisce la rapidità di azione. Ormai l'intesa è assoluta e abbiamo affinato anche una serie di dettagli, come il fatto di arrivare in ritiro con la squadra praticamente fatta. Prima non ragionavamo cosí. Ora abbiamo capito che è più importante questo piuttosto che aspettare per avere uno sconto in più negli acquisti dei giocatori. Il ritiro è fondamentale perché serve a gettare le basi della stagione. Il mister ci tiene molto e noi adesso abbiamo chiaro questo tema".

    Seguono alcune parole sul possibile ritorno di Cerci: "Voi sapete quanto siamo affezionati a lui, tutti quanti. A partire ovviamente dal mister. Però non la vedo come una cosa possibile. Lui quando arrivò qui voleva prendere il Toro come un trampolino di lancio, per spiccare il volo.Oggi non sarebbe la stessa cosa evidentemente.Le motivazioni nel calcio sono tutto. Ecco perché non vedo il suo ritorno come una cosa possibile".

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  4. Lo spero vivamente per il popolo cubano ( e per noi yuma) che tolgono il bloqueo, ma la vedo dura....i repubblicani non mollano l'osso, e se non togli il bloqueo è come se il lavoro fatto da Obama e Castro ( e Papa Francesco) non fosse servito a nulla...è il bloqueo che paralizza Cuba e la sua economia, non l' aprire o non aprire le ambasciate.

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  5. Diciamo che ha anche fornito un buon alibi.....

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  6. Paragonare le damas de blanco alle madri di plaza de mayo oltre che un falso storico è un insulto ,una vergogna ed un dimostrazione di ignoranza e/o malafede....ma la cosa più sorprendente è come le organizzazioni anti castriste di Miami buttino via così fior di soldi,affidandoli a gente come la signora in questione..mah...ultima cosa :tu dici la dissidenza cubana fatta da personaggi da operetta(di infima categoria)...verisimmo..ma non certo perché il regime i dissidenti duri e puri li ha fatti sbranare dai cani come in Corea..almeno a me non risulta,diciamo che mancano proprio alternative politiche di livello decente?ciao Milco
    Stefano

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  7. Perché mai dovrebbero fare casino? Dove lo trovano un altro che consente loro di fare un cazzo per 55 anni?

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    1. Diciamo che forse uno spaccato del livello della dissidenza cubano lo offre un programma abbastanza noto tra gli ispano americani 'Maria Elvira live',tra gli invitati c'è di tutto dagli ex alti ufficiali delle farc ai guardiaspalle agli ex agenti dei vari enti seguridad cubana..senza offesa ma basura unica,gente esule a Miami solo perché pescata a sgraffignare troppo e non certo x alti motivi ideologici..e che riversano su Cuba una marea di menzogne ..programma interessante solo per l'avvenenza della conduttrice tale Maria Elvira Salazar
      stefano

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  8. Su you tube ho visto un paio di puntate del programma di Otero e mi sono bastate.

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  9. A me non dispiace vivir del cuento, la serie con panfilo e chequera che però va in onda sulla tv cubana. Alberto

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  10. Certo! Lunedi sera, non me lo perdo mai.

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  11. ...quindi tutte le damas en blanco sono truffatrici o qualcuna la salviamo?

    Freccia

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  12. Io ho riportato l'ennesimo caso, ognuno tragga,come sempre,le proprie conclusioni

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    1. Se un giorno ti darai alla politica...mi offro fin d' ora come portaborse...

      Gran paraculo...con simpatia!

      Freccia

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  13. Maria Elvira......bona quella.....! Milco,l'hai mai vista la puntata del suo "programma"con l'infame Posada Carriles...? Penosa....gusaneria della peggior specie...anche Juan Manuel Cao,però....non scherza.....! Saluti,blanco79

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  14. Msi vista e nessuna intenzione di vederla.

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  15. Un anno di 14ymedio
    22 Maggio 2015
    Il quotidiano online 14ymedio, fondato dalla blogger cubana Yoani Sánchez, compie un anno. Per Internazionale questa è una notizia, in fondo anche per noi, altrimenti non avremmo letto e commentato. Scrive il mensile diretto da Giovanni De Mauro: «Fin dal primo giorno, l’accesso al sito dall’isola di Cuba è stato bloccato, con la giustificazione che era finanziato interamente con fondi provenienti dall’estero. Secondo il quotidiano nazionale Granma, l’obiettivo del sito è sempre stato quello di alimentare le campagne di disinformazione e diffamazione contro Cuba. In un editoriale pubblicato oggi dal titolo Un anno, nonostante la censura, i redattori del giornale hanno scritto di essere soddisfatti di aver fatto informazione senza scendere a compromessi. La più grande soddisfazione che abbiamo sperimentato in questo primo anno di lavoro è stata quella di informare tutti i giorni, e farlo con la nostra voce, con indipendenza di giudizio, senza scendere a compromessi con terzi e avendo resistito alla censura tecnologica, hanno scritto. Il sito 14ymedio è interamente finanziato da investitori privati, per lo più residenti in Europa».

    A questo punto della commedia viene spontaneo chiedersi a chi serva un simile periodico on line, se proprio ieri mi hanno scritto le Damas de Blanco, confessando che il loro messaggio partiva dall’Ufficio di Interessi USA e aggiungendo – con enfasi – che tra breve diventerà l’ambasciata di tutti i cubani. Ecco, se ho un peccato da confessare, è quello di essere stato tanto sciocco e credulone da cadere nella rete di personaggi così squallidi. Le Damas de Blanco cubane, appoggiate da Yoani Sánchez e dal suo giornale, hanno sempre scritto i loro proclami dall’Ufficio di Interessi USA, vero e proprio quartier generale. Ma adesso che a Cuba tutto sta cambiando e che i rapporti con gli Stati Uniti vanno verso una logica normalizzazione, questa gente a chi serve? Perché continuare a sovvenzionare le Damas de Blanco e il giornale della Sánchez? Questa è la vera domanda che necessita urgente risposta, non certo celebrare un anno di vita di un giornale inutile. Da parte mia resto un uomo senza certezze. So solo che presunti giornalisti come Yoani Sánchez e il suo gruppo non hanno niente a che spartire con gli ideali di libertà e di uguaglianza, ma sono soltanto a caccia di visibilità e denaro. Scoraggiamo sovvenzioni finalizzate a ingigantire un ego smisurato. Se dobbiamo aiutare i cubani, rivolgiamoci al popolo non a chi parla e rappresenta solo se stesso.

    Gordiano Lupi

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