martedì 7 luglio 2015

CIAO GIOVANNA

 Risultati immagini per YOANI SANCHEZ CONTESTATA

  "La donna che non riesce a rendere affascinanti i suoi errori, è solo una femmina."

Ogni tanto la mia citta' riesce a darmi le sue brave soddisfazioni, calcistiche e non.
Prima Bilbao, poi il derby....poi la finale Champions (EH EH) e ora....la Giovanna.
Il consiglio comunale di Torino ha respinto la proposta di dare le cittadinanza onoraria a Yoani Sanchez, la nota, solo fuori da Cuba, bloggara a gettone.
La proposta era nata 3 anni fa, ai tempi del suo tutt'altro che glorioso e ben remunerato “tour” in alcuni luoghi del vecchio continente.
Era venuta a Torino, al circolo della Stampa, giornale che pubblicava i suoi scritti tradotti dall'ineffabile Gordiano Lupi, per una “conferenza”.
Si era beccata insulti di ogni tipo da chi la riteneva un personaggio squallido al soldo degli americani.
Scena che si e' ripetuta numerose volte durante quel suo infelice giro di “conferenze”.
La proposta di elevarla a torinese ad honorem era dunque nata nel 2012, grazie alla pensata del consigliere de La Destra Maurizio Marrone.
Era stata firmata anche da 7 colleghi di maggioranza, centro sinistra, (due Moderati e uno del PD) e opposizione.
In Sala Rossa....cosi' si chiama dove si riunisce il consiglio comunale a Torino in memoria dei tanti che hanno perso la vita per la nostra liberta', la mozione non e' passata.
16 voti contrari, 13 a favore e 3 astenuti.
Fassino, il sindaco, presente in aula, opportunamente, fiutando l'aria da consumato politico, non ha partecipato al voto.
Il regolamento comunale per le cittadinanze onorarie prevede che occorrano 27 voti a favore, la maggioranza qualificata.
Si e', incredibilmente, opposto il PD, a parte Sivio Viale, un radical chic che fa il politico dai tempi del liceo e che non ha mai lavorato veramente un solo giorno in vita sua.
Quindi perfetto per essere dalla parte della Giovanna.
L'esponente PD Laura Onofri ha dichiarato “Nel caso di Yoani Sanchez, la giornalista (?) ha sempre potuto esprimere il suo pensiero. Ci sono figure, nel mondo, di dissidenti davvero perseguitati e censurati, lei non e' certo una martire del regime.”
Il buon Viale ha risposto “ Nelle discussioni che ci sono state in questi anni, e' sempre venuto fuori da parte dei miei colleghi (una volta fra di loro si chiamavano Compagni....) di partito il sospetto, la battuta, che la Sanchez fosse una spia della Cia. Siamo antistorici.”
Voglio ricordare alcuni personaggi che sono cittadini onorari della citta' di Torino, citta' medaglia d'Oro della Resistenza.
Bono, Andrey Sacharov, Lech Walesa, Nelson Mandela, Rita Levi Montalcini, Rigoberta Menchu', Dalai Lama, Roberto Saviano, Primo reggimento granatieri di Sardegna, Aung San Suu Kyi, Ernesto Olivero (Sermig), Arma dei Carabinieri, Umberto Terracini, Ferruccio Parri, Desmond Tutu, Mario Soldati, Vittorio Foa, Maria Jose' di Savoia, Atleti olimpici e paraolimpici medaglie d'oro olimpiadi di Torino 2006 e molti altri....
Come vedete parliamo di gente di grande valore morale, gente che ha dato un'enorme contributo alla nostra citta' e al paese.
Altri sono personaggi di levatura mondiale che hanno scritto la storia e che, col loro esempio, hanno infiammato i cuori di tante generazioni.
Converrete con me che la Giovanna in un simile elenco non soltanto stonerebbe, ma sarebbe un'insulto alla citta' e a tutto cio' che rappresenta.
Ora che i suoi amati americani sono venuti a patti con il Demonio, che Gordiano, fulminato sulla via di Damasco, l'ha mollata non dopo essersi tolto le montagne rocciose dalla scarpa, ecco che anche la cittadinanza onoraria di Torino le e' stata negata.
E' tempo che questo personaggio torni nel limbo da cui e' arrivata, sparisca da quel poco di notorieta' che le e' toccata e chissa'....per una volta in vita sua si trovi un lavoro vero.
La cuccagna e' finita.

20 commenti:

  1. EL LOCO Povera Giovanna......

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    1. In effetti l'accordo Usa-Cuba le ha tolto la poca terra che le restava sotto i piedi.

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  2. È aprile e non ho molto da fare, a parte guardare dal balcone e verificare che tutto procede come a marzo o a febbraio. La Piazza della Rivoluzione - un cono troncato che spaventerebbe qualsiasi bambino - domina i condomini del mio quartiere. Davanti a me, diciotto piani di cemento mostrano l’insegna del Ministero dell’Agricoltura. La sua grandezza è inversamente proporzionale alla produttività della terra, perciò mi sono messa a guardare con il mio cannocchiale gli uffici vuoti e le finestre rotte. Vivere in questa zona “ministeriale” mi permette di interrogare gli alti edifici da dove escono le direttive e le risoluzioni che riguardano tutto il paese. Ho l’abitudine di orientare la lente e pensare: “loro mi osservano, ma pure io osservo loro”. Per essere sinceri, dalle me ispezioni con il telescopio azzurro ho tirato fuori ben poco, anche se dal vetro traspare un’impressione di inerzia e filtra attraverso il cemento del mio edificio modello jugoslavo.
    Guardo le persone che si dirigono al mercato con la borsa della spesa vuota e molto spesso tornano come sono partiti. Pure io possiedo una borsa di plastica, anche se la mia se ne sta piegata sempre in una tasca, per non far capire che sono stata logorata dal meccanismo della coda, dalla ricerca di cibo e dal pettegolezzo su quando il pollo sarà disponibile sul mercato…Sono ossessionata come tutti dalla strenua ricerca di qualche prodotto, ma faccio in modo che non si noti troppo.Mentre passo il tempo contando i condor che sorvolano il cono troncato e mi chiedo come riempirò la borsa, maturo l’idea più pericolosa dei miei trent’anni di vita. La partenza sembra influenzata dall’umida follia di aprile, frutto evidente della malsana angoscia primaverile. Avvicino la tastiera del mio vecchio computer portatile, acquistato sei mesi fa da un cubano che aveva bisogno del motore di una Chevrolet per fuggire dall’Isola, e comincio a scrivere. Il viaggio di questo apprendista Magellano è finito male, ma ormai il computer era nelle mie mani e non è tornato indietro. Comincio con qualcosa che sta a metà strada tra il grido e la domanda, non so ancora che questo sarà il mio primo post, figlio primogenito di un blog. La scena è semplice, una donna debole e priva di sogni, ha smesso di guardare per cominciare a descrivere ciò che non trova nella noiosa televisione e nei ridicoli periodici nazionali.
    Prima di cominciare le mie disincantate vignette di realtà, la voce dell’apatia mi avvisa che la scrittura non riuscirà a cambiare niente. Il sussurro della paura mette in primo piano mio figlio di dodici anni e i danni che la catarsi materna potrà arrecare al suo futuro. Sento la voce di mia madre gridare: “Figlia mia, perché ti sei cacciata in questo guaio?” e prevedo le accuse di infiltrata della CIA o della Sicurezza di Stato che di sicuro non mancheranno. Il vigilante dietro le mie ciglia si sbaglia poche volte, ma il matto con cui divide lo spazio fa in modo che non lo ascolti. In questo modo comincio a completare il primo post ed è grazie a lui che la borsa della spesa, l’alto ministero improduttivo, l’angoscia della fame e la zattera che galleggia nel Golfo passano in primo piano.

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    1. Ribadisco il concetto...non sarebbe il caso di lavorare almeno un giorno nella vita?

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  3. La vicenda delle cittadinanze onorarie a Torino sta diventando una storiella. Negli ultimi anni si sono succedute proposte a cascata, prima quasi tutte accolte, poi, una volta che ci si è resi conto che si rischiava l’inflazione, quasi tutte negate.

    Questa volta è toccato a Yoani Sanchez, la blogger dissidente cubana, ricevere il no alla cittadinanza onoraria dalla Città di Torino.

    La proposta era stata presentata nel 2012 dal consigliere della destra Maurizio Marrone e firmata da sette colleghi di maggioranza (due Moderati e uno del Pd) e opposizione. Per tre anni è rimbalazata negli ordini del giorno e ieri è arrivata ad una votazione. 16 i voti contrari, 13 quelli a favore, 3 gli astenuti. la spiegazione che alcuni esponenti del Pd (che ha votato compatto per il No ad esclusione di Silvio Viale) hanno dato è che in realtà la Sanchez ha sempre potuto esprimere la propria opinione, quindi non è realmente perseguitata.

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  4. 09 Maggio 2014
    Yoani Sánchez ha disdetto il contratto con La Stampa e ha fatto di me un uomo libero, ché fino a ieri non potevo dire quel che pensavo, visto che la traducevo. Adesso che non ho più alcun legame e che gli interessi della blogger più ricca e premiata del mondo vengono gestiti dalla sua agente, Erica Berla, posso togliermi i sassolini dalle scarpe. Mi stavano facendo un male…

    Ho avuto il torto di credere nella lotta di Yoani Sánchez ritenendola una lotta di David contro Golia, una lotta che partiva dal basso per colpire il potere, una lotta idealista per la libertà di Cuba. Mi sono dovuto rendere conto – a suon di cocenti delusioni – che l’opposizione di Yoani era lettera morta, per non dire di comodo, come per far credere al mondo che a Cuba esiste libertà di parola. Ho cominciato a dubitare che Yoani fosse non tanto un’agente della Cia – come dicevano i suoi detrattori – quanto della famiglia Castro, stipendiata per gettare fumo negli occhi. Ma anche se non fosse niente di tutto questo, basterebbe il fatto che mi sono reso conto di avere a che fare con una persona che mette al primo posto interessi per niente idealistici. Una blogger che conduce la sua vita tranquilla, che a Cuba nessuno conosce e che nessuno infastidisce, che non viene minacciata, imprigionata, zittita, che non ha problemi a entrare e uscire dal suo paese. Per la sua bella faccia mi sono preso offese e minacce di castristi e comunisti italiani, per aver condiviso una lotta inesistente, un sogno di libertà sperato da molti, ma non certo da lei, che pensava solo al denaro proveniente da premi e contratti. A questo punto non lo so se Yoani Sánchez è un’agente della Cia o della Rivoluzione Cubana. Non lo so e non m’interessa neppure di saperlo. So solo che non è la persona che credevo. Tanto mi basta.

    Un episodio su tutti avrebbe dovuto farmi aprire gli occhi sulla realtà, oltre un anno fa, quando mandai mia suocera a casa di Yoani per chiederle chiarimenti sul viaggio italiano. Ebbene, la fecero attendere sulle scale. Non la fecero passare neppure in sala. Un comportamento molto strano per un cubano del popolo. Avrei dovuto credere a mia suocera quando mi diceva: “Quella gente non lotta per la libertà di Cuba. A loro interessa solo riempirsi le tasche”. Non l’ho fatto e ho sbagliato. Ho creduto in una lotta ideale che non esisteva. In realtà lo scopo di Yoani Sánchez è sempre stato quello di diventare ricca e famosa. Adesso l’ha raggiunto. Adesso stia lontano da me, che ho perduto persino il diritto di rientrare a Cuba, mentre la principessa delle blogger entra ed esce come se fosse un moscone che un po’ ronza all’Avana, un po’ a Miami. La parola farfalla non le si addice. Moscone è il termine più confacente. Adesso Yoani Sánchez aprirà un periodico farlocco, come li chiamiamo qui in Italia, qualcuno dei servizi glielo traduca in cubano, io non lo so fare. Un periodico farlocco come L’Avanti di Lavitola, con tutto il rispetto per Lavitola. Aprirà un giornale, insieme ai suoi amichetti, che a Cuba non leggerà nessuno, perché consultabile on line. Ma a Yoani cosa importa? A lei basta che qualcuno lo finanzi, che si legga a Miami, tanto tanto in Spagna, che la comunità cubana continui a illudersi per una paladina inesistente.

    Fin qui abbiamo viaggiato insieme, cara Yoani. Adesso basta. Il mio viaggio prosegue da solo, lontano dalle tue mire. Tocca anche Cuba, certo, che fa parte della mia vita, anche se molti cubani mi hanno deluso. Proverò a non pensarci, per rispetto a mia moglie, che è una cubana del popolo e non ha niente a che vedere con la tua alterigia borghese. E poi, l’ha detto anche Fidel Castro che sarà la storia a decidere. Vediamo chi assolverà.



    Gordiano Lupi

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  5. Ho fatto il militare nei granatieri di Sardegna.....ho la cittadinanza onoraria? ahahaahah Alessio

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    1. E io che ho fatto 3 anni di militare a Cuneo e sono uomo di mondo...?
      Ahahahahaha

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  6. Certo che se Giordano Lupi scrive queste cose.....vuol dire che Y è prorio basurs..per dirlo lui....personaggio squallido la nostra eroina,manco merita tuo articolo...fa la star..ma il mondo su di lei ha aperto gli occhi,troppo tardi temo per minare la felicità del suo conto in banca...ne ha scritte di pingate in questi anni..ciao Milco
    Stefano

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    1. Tutto vero pero' Gordiano ha il pregio di saper scrivere davvero molto bene, in un Italia di semianalfabeti non e' poco.

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  7. In medio stat virtus...

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  8. Le vacanze in casa Toro stanno per terminare, infatti, domani ci sarà il raduno e domenica la partenza per la prima parte del ritiro a Bormio. A tenere banco ovviamente il mercato in uscita come quello in entrata. Allo stato attuale delle cose la deadline delle cessioni dei big, fissata in un primo momento dal presidente Cairo per il 30 giugno, è stata posticipata al 12 luglio e i due giocatori che maggiormente sembrano sul punto di essere ceduti sono Darmian e Peres. Per Darmian c’è una trattativa in corso con il Manchester United e il Torino sta lavorando per arrivare il più possibile vicino ai 20 milioni di euro, dai 12 iniziali forse si è quasi arrivati a circa 15 più bonus e per il giocatore è pronto un contratto da 2,5 milioni a stagione per quattro anni a fronte dei 700 che percepisce attualmente. Per Peres continua il pressing della Roma, iniziato a gennaio, che oltre al contante potrebbe inserire contropartite tecniche che servono al Torino: il colombiano Carbonero o il greco Torosidis.
    Giallo Bjarnason. Ci sono stati altri incontri fra i procuratori del giocatore e la società granata, ma non si è trovato ancora l’accorso sull’ingaggio, la richiesta è di 500 mila, l’offerta sui 400 e con un contratto di tre anni. Se continuerà così il tira e molla la corda si spezzerà e l’islandese resterà al Pescara, il Torino non sembra proprio avere intenzione più di tanto di cedere rispetto a quanto pattuito inizialmente e la pazienza sembra ormai quasi del tutto esaurita.
    Il Torino deve anche decidere se per il ruolo di secondo portiere punterà su Lys Gomis oppure se rivolgerà le proprie attenzioni altrove, ma questa non è la priorità, infatti, al momento Castellazzi ha rinnovato per un’altra stagione, però già l’anno scorso era il terzo portiere quindi individuare un vice Padelli è comunque importante.
    Zappacosta e Cigarini dell’Atalanta, Sala del Verona, Sabelli del Bari, Carbonero del River Plate che ha giocato nella scorsa stagione in prestito al Cesena su avvallo della Roma, Guidetti che è svincolato dal Manchester City e proviene dal Celtic, Belotti del Palermo, Duncan della Sampdoria sono fra i più gettonati a vestire la maglia del Torino. Stando alle dichiarazioni del presidente Cairo arriveranno ancora un centrocampista e un attaccante. Chi dipenderà soprattutto dalle partenze che condizioneranno non solo la qualità dei new entries, ma anche il numero perché è implicito, o dovrebbe esserlo, che chi va via deve essere sostituito al di là dei rinforzi che vanno presi per completare l’organico. Non tutti i giocatori accostati al Torino e potenziali nuovi granata hanno la stessa esperienza e lo stesso peso specifico, alcuni sono soprattutto calciatori di prospettiva o che arrivano da periodi con luci e ombre e già la scorsa stagione alcuni nuovi arrivati non confermarono le aspettative.

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  9. Mi sembra che anche il nostro presidente del consiglio Matteo Renzi non abbia lavorato un solo giorno in vita sua. Pablo

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  10. Mah.....gestire il bene pubblico non è semplica per nessuno. Parlare è facile.....

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  11. Yoani $anchez.....! blanco79

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  12. scrivere su un giornale, nonostante quello che si possa pensare, è un vero lavoro, nel senso che dà quattrini veri. La sanchez, a differenza di tanti giornalisti indipendenti di cuba, si fa per dire, non viene pagata 15 cuc ad articolo, come i colleghi di cubanet, ma molto di piu'.
    Scrive su el pais e ora su 14ymedio, finanziato molto probabilmente dall'usaid.
    Ha trovato il modo, dopo aver ricevuto tanti premi in moneta, arrivati dalla stessa fonte, per sfangarla alla grande!

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  13. Infatti Nino non ho mai detto che sia stupida.....anzi....

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  14. LA HABANA, 6 (ANSA)- El viceministro italiano de Desarrollo Económico Carlos Calenda y el subsecretario para los Asuntos Exteriores y la Cooperación Internacional Mario Giro, encabezan una misión empresarial en La Habana para analizar la colaboración con Cuba.
    Tanto Calenda como Giro ya han visitado antes la isla. En Roma la Confederación de Industriales del país europeo (Confindustria) expuso en una declaración que la misión buscará identificar y conocer "las perspectivas reales de inversiones e intercambio" con el mercado cubano.
    Esa fuente divulgó que la misión está formada por mas de un centenar de representantes de empresas, asociaciones industriales y grupos bancarios. La misión empresarial italiana cumplirá un programa en La Habana hasta el miércoles en el cual se incluye una visita a la Zona Especial del Puerto del Mariel, a unos 45 kilómetros al oeste de la capital cubana, que ofrece facilidades impositivas y financieras a inversores extranjeros. Se anunció además un Foro Italia-Cuba para mañana martes en La Habana, y diálogos sectoriales con empresarios y funcionarios cubanos.
    En otro orden de hechos, este fin de semana se anunció en La Habana que la compañía italiana MSC Cruceros informó que a partir de diciembre próximo tomará como puerto base a la ciudad, para sus operaciones de invierno en el Caribe.
    La empresa expuso que la inclusión de Cuba como destino base modifica la programación original de la temporada invernal 2015-2016 de la compañía líder de cruceros por el Mediterráneo, Sudáfrica y Brasil, prevista a realizar en el buque MSC Opera.
    Cuba es percibida actualmente tras el inicio del "deshielo" con Estados Unidos, como un mercado turístico en expansión que ya recibe anualmente a mas de tres millones de visitantes. (ANSA). BY2/MRZ
    06/07/2015 16:15

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    Alberto

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  15. Forse hai postato nell'argomento sbagliato......

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