martedì 25 agosto 2015

CESTINI E...ALTRO



La scorsa settimana, al telefono, parlavo con un'amico appena rientrato dalla capitale di todos los cubanos.
Mi raccontava di averla trovata particolarmente sporca, montagne di rumenta all'aria aperta, puzza insopportabile e pantegane grosse come caprioli che ballavano il cha cha cha.
Specificava anche che non era sicuro che non fosse sempre stato cosi', magari questa volta, rispetto ad altre, la cosa lo aveva sorpreso oltremisura.
Conosco discretamente l'Avana, dal punto di vista igenico non si discosta molto da altre capitali del pianeta.
Centro abbastanza pulito e barrios periferici in condizioni deprecabili.
La prima cosa che mi verrebbe da dire e' che, noi italiani, visto le immagini della nostra di capitale con la rumenta sparsa per la strada che hanno fatto il giro del mondo, siamo gli ultimi che dovrebbero parlare ma, come spesso ricordo, non sempre i paragoni servono a qualcosa.
Il cubano, dal punto di vista igenico, diciamo che e' in fase di evoluzione.
Non sono lontani i tempi in cui, dopo aver fatto le sue cose in un sacchetto, lo stesso veniva lanciato sui tetti circostanti.
Non parliamo poi di certi...accorgimenti a cui, anni fa, dovevamo sottostare nei bagni anche delle migliori case de renta.
Quando ero piu' giovane ed ingenuo, pensavo che la pulizia e l'igiene fossero un fatto culturale.
Ero convinto che i nordeuropei avessero da questo punto di vista un qualcosa in piu'.
Da quando, in estate, opero in zone d'Italia in cui loro sono la stragrande maggioranza, mi sono reso conto che mi sbagliavo e anche della grossa.
Sono degli zozzoni come e peggio di noi, soltanto che a casa loro se si comportano in un certo modo gli fanno un mazzo cosi', mentre da noi, visto che portano pikiklini, godono di una certa immunita'.
Quindi la cultura non c'entra nulla, sono i deterrenti che fanno la differenza.
I cubani da questo punto di vista hanno tutta una serie di giustificazioni.
Ho casa a 3 cuadre dal parque tunero, se mi ritrovo un pezzo di carta in mano devo farmi proprio quelle 3 quadre per trovare uno dei 5/6 cestini che esistono in citta'.
Il cubano butta tutto per terra perche' e' stato abituato cosi', non essendoci luoghi istituzionali dove mettere l'immondizia, non ha trovato niente di meglio da fare che gettare tutto per la strada....tanto qualcuno pulira'.
Il cubano non ritiene le strade della propria citta' un bene proprio da salvaguardare, ma bensi' un luogo dove si puo' fare di tutto e di piu'...qualcuno provvedera' a rimettere le cose a posto.
Mancano, nella capitale e intorno, inceneritori e discariche.
Il governo potrebbe risolvere il problema facilmente decidendo dove istituirli senza tutte le menate che capitano da noi.
In Italia basta proporre un inceneritore o una discarica nel territorio di tal comune che si scatena la protesta.
Quelli stessi che protestano poi sono ben contenti che la loro rumenta vada a finire in un'altro comune, i cui cittadini a loro volta protesteranno e via discorrendo...
Non so se Cuba sia piu' sporca rispetto al passato, di sicuro l'innalzamento delle condizioni di vita e un minimo in piu' di benessere rispetto al passato, hanno elevato i consumi e di conseguenza i rifiuti che si vengono a creare.
A Tunas vedi in giro alcuni anziani con la tuta con dietro scritto “Aura” forniti di una ramazza di saggina dell'anno della bomba che puliscono le strade, non credo proprio siano sufficienti.
Servono piu' mezzi, cestini, cassonetti e un'educazione civica che insegni loro che se buttano la merda in strada e' come se la buttassero all'interno della loro casa.
Visto che alla pulizia all'interno delle loro case i cubani ci tengono, non sarebbe male mettere in piedi una campagna pubblicitaria in questa direzione.
Iniziare dalle scuole ad insegnare questi valori sarebbe gia' un bel passo avanti.
Certo che se poi ti devi tenere la lattina in mano per mezzora in cerca di un cestino, allora tutto diventa inutile.

35 commenti:

  1. bruno gambarotta

    «Se anneghi in Tanaro ti ammazzo». Con questa minaccia mia madre mi consegnava alla littorina che, dopo tre fermate, mi avrebbe portato in vacanza dai nonni in campagna, alla frazione Motta di Costigliole d’Asti. «Se sono già morto come fai ad ammazzarmi?», replicavo quando già ero fuori tiro per un’ultima sberla. Il nostro fiume d’estate era quasi in secca, ma nelle buche scavate dalle draghe per estrarre la sabbia l’acqua faceva dei mulinelli pericolosi: una tentazione irresistibile.
    I miei compagni di gioco andavano in giro scalzi e io, appena arrivato, correvo a togliermi i sandali, per non essere scambiato per un ragazzo di città; per i primi giorni provavo un male boia e invece di camminare, pattinavo sui campi per cercare di evitare gli spunzoni infilzati nelle piante dei piedi. Le barbe strappate alle pannocchie del granoturco avvolte da fogli di vecchi giornali diventavano enormi sigari; i più pregiati erano quelli confezionati con «Tuttosport». Si fumava al riparo di una siepe e si rievocava con nostalgia l’ultima estate di guerra, quando una zia prometteva: «Se fate i bravi questa sera vi porto in collina a veder bombardare Torino».
    Bastava poco per farci contenti. Erano giornate ricche di impegni, come rubare la frutta acerba e andarla a mangiare in riva al Tanaro, pionieri senza saperlo dei prodotti di nicchia a chilometro zero. In una di quelle lunghissime estati mio fratello Franco decise di allevare un cane da tartufi dopo aver visto all’opera quello di un nostro conoscente. Gli chiese come doveva fare: procurati un bastardino, gli risposero, poi ne parliamo.
    Trovato il cucciolo (adesso sarebbe un meticcio ma allora quel termine era sconosciuto) Franco tornò alla carica. Bene, adesso devi allevarlo a frammenti di tartufo, seppellirli sempre più lontano e lasciarglieli mangiare. Mio fratello, non avendo i soldi per comprare i tartufi, allevò il cane a croste di formaggio, creando l’unico cane da gorgonzola di tutto il Piemonte, in grado di scovare gli avanzi di un picnic a chilometri di distanza. Alle vacanze di campagna si alternavano quelle di città e qui regnava sovrana la bicicletta, una per famiglia, con lunghe diatribe tra i fratelli per calcolare correttamente il tempo di utilizzo per ciascuno; non avendo orologio si calcolavano i giri della piazza, con trucchi machiavellici, ricatti e tentativi di corruzione per rosicchiare più tempo del giusto. Se faceva troppo caldo si giocava alle «figu», in tanti modi ma sempre con la possibilità, per ogni giocatore, di cambiare al volo le regole del gioco secondo la convenienza del momento. Senza rendercene conto, ci allenavamo per diventare perfetti cittadini italiani.

    RispondiElimina
  2. DAL BLOG DI REPUBBLICA PULICICLONE

    22 dicembre 2012. "Niang? Si presenta come Balotelli, spero che sia migliore sul piano umano". (Silvio Berlusconi)

    8 gennaio 2013. "Mi spiace di doverlo dire, ma nel Milan, e in ogni squadra di calcio, è molto importante l'aspetto umano della persona. Se lei mette una mela marcia dentro lo spogliatoio, può infettare anche tutti gli altri. Quindi, siccome io ho avuto modo, per vicende della vita, di poter dare un giudizio sull'uomo Balotelli, è una persona che io non accetterei mai facesse parte dello spogliatoio del Milan". (Silvio Berlusconi)

    14 gennaio 2013. "La mela marcia? Non mi riferivo a Balotelli, ma era un discorso sulla necessità che nello spogliatoio ci fossero delle presenze positive. L'acquisto di Mario Balotelli non è assolutamente una mossa elettorale, bensì un investimento voluto dalla parte tecnica della società. E poi, l'unica cosa positiva che ho pensato è questa: Balotelli ha segnato due gol, facendo piangere i tedeschi, mentre l'altro Mario, Mario Monti, ha segnato due gol anche lui, con l'Imu e il redditometro e ha fatto piangere tutti gli italiani". (Silvio Berlusconi)

    3 febbraio 2013. "E adesso andiamo a vedere il negretto della famiglia, la testa matta...". (Paolo Berlusconi)

    18 febbraio 2013. "In allenamento e in campo Balotelli è irreprensibile, ma quando è fuori a volte esagera". (Silvio Berlusconi)

    16 dicembre 2013. "Sono stato a Milanello e ho parlato con alcuni di loro. Ho fatto qualche ragionamento. Per esempio con Balotelli. Gli ho detto: secondo te quando si va in campo, si va per vincere o per perdere? E lui ha risposto: per vincere. E per vincere bisogna fare gol o no? Bisogna fare gol. E per fare gol bisogna tirare in porta oppure no? Bisogna tirare in porta. E per tirare in porta devi stare a centrocampo o vicino all’area di rigore? Vicino all’area di rigore. E allora perché vai sempre a centrocampo? Ha capito…". (Silvio Berlusconi)

    12 maggio 2014. "Sono insoddisfatto, del Milan e di Balotelli". (Silvio Berlusconi)

    7 giugno 2014. "Speriamo che Balotelli impari a fare il centravanti: io voglio un Milan di giovani e di italiani e possibilmente lombardi”. (Silvio Berlusconi)

    22 giugno 2014. "Balotelli non è insostituibile". (Barbara Berlusconi)

    2 luglio 2014. "E' una testa dura ma è un campione". (Pier Silvio Berlusconi)

    3 luglio 2014. "Il Mondiale l'ho perso io, perché stavo vendendo Balotelli a una squadra inglese per svariati milioni, ma dopo questo Mondiale chi me lo compra più?". (Silvio Berlusconi)

    13 ottobre 2014. "Balotelli ricordo che era stato acquistato contro il mio parere”. (Silvio Berlusconi)

    26 agosto 2014. "E' stato un errore abbandonare il calcio inglese. Volevo tornare in Italia e ho sbagliato. Il calcio inglese è migliore, è bellissimo". (Mario Balotelli)

    23 agosto 2015. "Certi amori non finiscono, fanno giri immensi ma poi ritornano. E io e il presidente Silvio Berlusconi siamo persone romantiche" (Adriano Galliani)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Andassero a vivere insieme in un monolocale all'Olgettina con una pensione sociale di 400 €. Balotelli, Berlusconi e Galliani.

      Alessandro

      Elimina
    2. Mettiamoci anche qualche troione via....

      Elimina
  3. Anche in questo Cuba é una contraddizione. Vi sono zone che sembrano la Svizzera x ordine e pulizia (villa panamericana, tarara...) e poi interi barrios che paiono la Kabul dei tempi peggiori.
    Ma qualche cestino in più non guasterebbe...
    Simone

    RispondiElimina
  4. Parli della carta igienica nel cestino? Giuseppe

    RispondiElimina
  5. Ciao.

    Purtroppo anche al Tarara non scherzano; ci sono appena stato ed assicuro che i prati adiacenti non sono esattamente il Camp Nou prima della finale dei Mondiali.

    Scena a cui ho assistito proprio al Tarara: bambino, mamma e nonna. il bambino butta la lattina per terra; sua madre gli grida: Y Porque ?

    Io mi mordo la lingua per non chiederle: ma brutta troia, tutto qua ? Chiudi il cerchio e fagliela tirare su, no ? Starno, perchè io solitamente sbotto facile.

    Comunque, anche su questo tema Milco sembra che ci siamo parlati...d'accordo sulle misure correttive, a partire da delle belle multe inflitte da agenti in borghese; cominciassero a seminarne per la città, radio calle farebbe il resto.

    NAturalmente dovrebbero anche installare molti più cestini e cassonetti più capienti; riguardo ai quali, pare ci sia il vezzo di portarsi vie di notte le ruote, pensa te...

    Confido nel fatto che la ripresa del turismo USA li induca a fare una pensata seria in tema di nettezza urbana, asì como in tema di rifacimento di strade, marciapiedi e illuminazione.

    Vedremo.

    Alessandro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fai conto che in tutta Tunas ci saranno una decina di cestini

      Elimina
  6. Libania Grenot fuori dalla finale dei 400........

    RispondiElimina
  7. ORO PER CUBA!
    LA CABALLERO NEL MARTELLO FEMMINILE

    RispondiElimina
  8. avete mai visto la gente che vende mollette per il bucato,imbuti,,appendi abiti ecc....fatta di quella plastica strana alla vista?
    sono i cassonetti che rubano, staccano le ruote per attaccarle a qualche carretto e sciolgono la plastica per fare quegli oggetti......
    poi ci si chiede come mai ci sono poche pattumiere in giro

    RispondiElimina
  9. Milco partiamo dalle origini, ossia, da dentro le case dei cubani (non tutti per fortuna), ti risultano che siano tenute ordinate? Pulite? In ordine? La maggior parte di case in cui ho dormito (dalla capital a Santiago), quelle di amici, non sono il max dell'ordine e della pulizia...Allora come possiamo pensare che tengano pulite le strade delle LORO città? Serve educarli al senso civico, e soprattutto al rispetto per l'ambiente, fin da bambini, altrimenti non cambierà mai nulla, e noi con una Roma conciata in questo modo dobbiamo essere gli ultimi a dare lezioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non condivido,io ho trovato case poverissime ma stranamente pulite,penso che il popolo cubano sia molto pulito seppur la maggior parte senza mezzi per pulire e igienico,parlo per le case e le persone da me frequentate,come igiene personale molto meglio i cubani poveri che noi benestanti italiani.paolino...

      Elimina
    2. La penso come paolino. Pur avendo vissuto situazioni un po' borderline (carta igenica nel cestino, serbatoio d'acqua del water che no sirbe...) ho sempre apprezzato igiene personale dei cubani.
      Certi individui italioti li riconosci perchè lasciavano la scia di profumo e non sanno neanche cosa sia una doccia...
      Discorso diverso sull'ordine, dove non sono proprio encomiabili, ma non lo sono nemmeno io.

      Simone

      Elimina
    3. Ho perso il conto dei "No se bagna" riferiti ad italioti a Cuba...

      Elimina
    4. Ragazzi come considerate ad esempio la cucina di una casa, dove nella parete del lavandino c'è una finestra che da nel patio dove sono custoditi i maiali, e dove le mosche e altri insetti fanno festa, soprattutto mentre si cucina? Per non parlare dell'odore nauseante di maiali che c'è dentro casa...oppure donne che danno lo straccio usando la nafta al posto dei detergenti...
      Ho specificato che non tutti i cubani sono così, per fortuna, ma ho vissuto molte di queste situazioni.

      Elimina
  10. No.
    Il 90% delle case che ho frequentato erano pulite e dignitose a volte nella loro povertà. Poi ognuno ha la sua Cuba....

    RispondiElimina
  11. Forse un po' fuori tema col post di oggi, però argomento a me molto "caro". La Grenot fuori dalla finale, una mantenuta da tutti noi solo per essere un'atleta discreta nel vuoto italiano. So che molti la penseranno diversamente riguardo i gruppi militari, però a mio avviso mantenere carrozzoni di discreti atleti per non ottenere risultati.. in un periodo storico come quello che stiamo vivendo... potrei anche essere d'accordo coi gruppi sportivi, però condizionati ai risultati altrimenti a casa a cercarsi un lavoro. Così manteniamo a vita tra stipendio e pensione gente anche a 1800 euro al mese che si allena 4 ore al giorno. Mi si dirà che senza gruppi sportivi ci sarebbe il vuoto, ma dai risultati che sto vedendo gli ultimi anni... Nb. Niente di personale contro la Grenot, la mia è solo un'opinione riferita all'aspetto tecnico-sportivo del tema. Vale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda ne parlo nel pezzo di venerdi. Dico solo che una carriera dura pochi anni, i 1500 euro sono....vitalizio

      Elimina
  12. Io la capitale, ma anche Holguin e Camaguey (le realtà che conosco meglio) le ho sempre trovate mediamente pulite nel centro ma igienicamente disastrose nelle periferie dove topi e rifiuti la fanno da padrone ma è problema non solo di Cuba ma anche di molti paesi europei, lasciando perdere l'Italia se vai a Barcellona (e io considero la Spagna molto meglio amministrata dell'Italia) non è che Raval o Hospitalet de llobregat siano barrios puliti come Plaza de España o Plaza Catalumnya, io ho da sempre una curiosità ma scusate le montagne di spazzatura raccolte a Cuba dove finiscono? A Holguin c'è discarica a cielo aperto , paesaggio da incubo, ma impossibile sia sufficiente. ..ultima cosa e mi taccio da giovane ragazzo a Cuba vedendo Miramar o Plaza della Revolucion tanto pulite mi dicevo'non c'è spazzatura perché i cubani riciclano tutto e non buttano via niente causa ingiusto bloqueo', poi con gli anni ho capito altro...d'altronde un vecchio non diventa più saggio solo più esperto. ..ciao Milco
    stefano

    RispondiElimina
  13. All'Habana una discarica è di fronte a Tarara (23.164999, -82.202125) ma credo serva maggiormente Guanabo, mentre il più grande è il Vertedero Calle 100 (23.062075, -82.410377) dalle parti dello Josè Marti.
    Posti simpatici, a cielo aperto senza compattatori.
    Altro business mica da poco, ma questo già si sa...

    Simone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. uguale a quella di Holguin Simone,tra l altro nella città dei parchi è pure relativamente vicino al centro in linea d aria,ma non so io ho impressione non siano sufficienti e spazzatura finisca chissà dove...speriamo che i casalesi non leggano blog o gli abbiamo dato idea nuovi orizzonti....ciao Simone
      stefano

      Elimina
    2. Ho appena trovato fuori dalla porta di casa la testa di un cavallo morto....GASP

      Elimina
  14. Santa Fè- Hola Milco, mi scuso per il ritardo riguardo agli aggiornamenti sul dengue, a quanto pare nelle ultime due settimane ci son stati diversi ricoveri ( 8 al momento)e mi riferisco alla zona di Santa Fè-Baracoa-Jaimanitas (Mun.Playa).
    Il sistema per disinfestare funziona parzialmente poichè molti non vogliono far fumigar la casa e quindi, come nel caso di mia suocera, lei disinfesta mentre i due vicini no..a quanto pare il disinfestante è diverso dai precedenti e non è cosi "colorito" come l'ultimo che sembrava una torcia da stadio.
    Sono in rete solo per questo aggiornamento dovuto, ci si risente la prossima settimana quando rientro al trabajo.(ps. non ho smartphone e la rete è quella domestica "nuragica")
    A presto

    RispondiElimina
  15. A presto carissimo.
    Da quando la fumigazione e' diventata facoltativa?

    RispondiElimina
  16. personalmente ci tengo a preservare l'ambiente, che purtroppo è già abbastanza inquinato, stò attento a un buttare per terra le carte nche quando vado in bici rimettendo in tasca l'incarto della merendina. Trovo molto positivo il fatto che alcune manifestazioni amatoriali abbiano adottato la squalifica per chi viene colto in flagrante a gettare una carta durante la gara ciclistica.P68

    RispondiElimina
  17. Risposte
    1. Questo è una delle poche cose che non mi sono mai piaciute di Cuba....la totale mancanza di senso civico....per esempio mi ha sempre colpito...la quantità di lattine di birra gettate in acqua a Playa del este.....la domenica dovevi fare lo slalom tra una e l'altra....blanco79

      Elimina