venerdì 21 agosto 2015

DENGUE

 Risultati immagini per dengue

Avrete forse letto, negli organi di informazione nazionali, di quel missionario riminese che , al rientro da un lungo soggiorno a Cuba, a cui e' stato riscontrato il Dengue.
Al rientro dall'isola ha iniziato ad essere vittima di tutta una serie di dolori muscolari, al pronto soccorso del nosocomio riminese gli e' stata riscontrata la malattia causata, con ogni probabilita' da una puntura della zanzara tigre. E' stato immediatamente attivato il protocollo di sanita' pubblica che ha attivato Anthea per le disinfestazioni ambientali previste. Gli e' stata disinfestata la casa e tutto cio' che c'era attorno per un raggio di 100 mt. Il Dengue si diffonde non per contatto diretto ma a causa di una puntura della zanzara tigre dopo che l'insetto ha punto una persona infetta. Quindi, contrariamente a cio' che pensa tanta gente non si tratta di un fenomeno epidemiologico. Fra l'altro non sapevo che a Cuba ci fossero missionari, men che meno missioni, anche se in giro per Tunas da almeno 3 lustri, vedo le suore della confraternita di Madre Teresa di Calcutta. Ad intervalli regolari si parla del dengue a Cuba, un paio di anni fa, in rete, si diffuse una vera e propria psicosi, c'era gente che mi chiamava o mi scriveva chiedendomi consigli e se doveva, col biglietto gia' in saccoccia, partire o era meglio restare a casa. Come spesso accade gli organi di informazione ingigantirono la cosa anche se la Farnesina non attivo' alcun protocollo per questo tipo di problema. A Cuba il problema esiste. L'innalzamento delle temperature ha sicuramente la sua brava responsabilita' nella recrudescenza del problema.
Tempo fa l'abuelo del familion fu ricoverato al Guevara di Las Tunas per il suo solito cuore ballerino. Quando lo dimisero mi parlo' di un reparto soltanto per i malati di dengue, anche in questo caso si trattava pero' di un sentito dire e non di un qualcosa visto coi suoi occhi. Non esistono dati sul numero di malati e sui decessi nell'isola a causa di questo problema, la cosa e' comprensibile. Si tratterebbe di una botta per il turismo notevole e questo vale non solo per Cuba. Questa estate italiana e' stata caldissima, in Veneto, zona Jesolo, dove operavo con le zanzare e' stato un vero e proprio delirio. Il proprietario di una delle strutture dove operavamo, ma la cosa mi e' stata confermata anche da altra gente, mi ha parlato di alcuni casi di Dengue riscontrati in zona le cui vittime erano ricoverate, in terapia intensiva nell'ospedale di Venezia. Ovviamente la cosa e' stata messa sotto silenzio, in piena estate e con l'80% di turisti salutisti nordeuropei sarebbe stato un suicidio diffondere la notizia. Mettiamoci il cuore in pace, questo brusco innalzamento delle temperature, sopratutto in zone umide, portera' a una recrudescenza del problema negli anni a venire. Che fare? Per quanto riguarda Cuba so che esiste una profilassi antimalarica ma non so se e' valida anche per il Dengue, come non so se ne esista una specifica nei confronti di questo problema. Restano valide le antiche regole di buona igiene. Anche a Cuba, per quanto possibile, vivere nel pulito, evitare zone paludose o di andare in giro al mare nelle ore tardo pomeridiane quando los mosquitos diventano padroni della battigia.
Sostanzialmente vivere in ambienti salubri e con persone pulite, poi ci vuole un po' di culo o perlomeno una certa assenza di sfiga...

29 commenti:

  1. Sempre più viaggiatori e viaggi. Ma sempre meno destinazioni da poter chiamare sicure. Il turismo globale cresce, senza sosta: più che raddoppiato rispetto a vent’anni fa, nel 2012 ha superato il miliardo di arrivi e partenze annui, e anche nel 2015 è in aumento. Ma al tempo stesso si espande, come un virus, anche la mappa dei Paesi a rischio. Quelli da evitare o sconsigliati, quasi sempre per via del terrorismo. È un virus molto mediterraneo, che ha quasi cancellato dalle rotte turistiche nazioni come Tunisia, Egitto, Libano, oltre a Siria e Libia. Oggi anche la Turchia rischia, con gli attentati recenti. Ma le bombe sono arrivate fino a Bangkok. E off limits restano le tante bellezze di Yemen e Iraq, Afghanistan e Pakistan, Corno d’Africa, Sudan, Congo.
    Attacco ai turisti
    Non è un caso che succeda. La bomba nel tempio di Bangkok e la strage in spiaggia a Sousse sono capitoli scritti dentro una storia che ne ha già visti parecchi altri. Il turismo genera il nove per cento del Pil globale e un posto di lavoro ogni undici. Ma per alcuni Paesi - Thailandia e Tunisia comprese - è il perno intorno al quale tutto ruota. Uccidere chi viaggia e seminare il terrore può mettere in ginocchio un’economia e rendere vulnerabile un popolo. L’Isis ha questi obiettivi e per questo continua a farlo.
    «Proprio per l’Isis oggi c’è una preoccupazione più diffusa, non localizzata su uno o due Paesi», conferma Enrico Ducrot, amministratore delegato del tour operator Viaggi dell’Elefante, tra quelli specializzati in itinerari esotici e avventurosi. «Non possiamo snaturarci - dice oggi - ma negli ultimi anni abbiamo dovuto togliere più di un Paese dai nostri programmi. Però rimangono per fortuna luoghi simili dove non ci sono stati problemi: nazioni come Iran, Giordania, Armenia e Marocco, che teniamo nella nostra offerta».
    Questione di fiducia
    Il turismo, insomma, va avanti. Nonostante tutto. Ma deve continuamente ridisegnare le sue rotte, come si è visto anche nei primi quattro mesi del 2015. Da gennaio ad aprile spicca il calo dell’Africa, che è scesa del sei per cento per numero di turisti, tra l’epidemia di ebola e il terrore. Crescono bene invece le Americhe, l’Oceania e l’Europa. «In pochi l’hanno detto - osserva Ducrot - ma i dati positivi sull’Italia dipendono anche dalle difficoltà che attraversano altre destinazioni del Mediterraneo».
    Secondo il World Travel & Tourism Council, è tra gli 8 e i 26 mesi il tempo che serve a una destinazione per riprendersi da una bomba o da un disastro naturale. «Ma alla Thailandia - spiegano - potrebbero bastare due o tre mesi, perché già in passato si è dimostrata capace di rialzarsi. In genere il terrorismo richiede più tempo, perché la percezione pubblica è fondamentale. I turisti tornano se hanno fiducia nella capacità del governo di riportare la sicurezza».

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  2. Paura e tensione tra gli oltre 11 milioni abitanti di Cuba, da diversi giorni infestata da una epidemia dei Dengue ormai ufficializzata dalle stesse fonti governative.
    È una malattia febbrile acuta causata dall'infezione da parte d'un virus ad Rna monoelica appartenente alla famiglia delle Flaviviridae ed al genere dei Flavivirus: il virus Dengue. Di questo virus, esistono quattro sierotipi differenti: Den-1, Den-2, Den-3, Den-4. Il virus Dengue viene trasmesso all'uomo attraverso la puntura della zanzara Aedes aegypti. La zanzara Aedes aegypti si riproduce in pozze d'acqua sia all'interno degli edifici sia all'esterno e si nutre prevalentemente di giorno. Una volta che l'insetto viene infettato da uno dei virus della Dengue, lo rimane per tutta la vita ed è in grado di trasmetterlo dopo 8-10 giorni d’incubazione. Esistono due manifestazioni cliniche da infezione da parte del virus Dengue: la Dengue febbrile classica e la Dengue febbrile emorragica. Non esiste, al momento, un trattamento specifico per la Dengue ma una terapia di supporto. La prevenzione consiste nell’eliminazione del vettore. Ciò si può ottenere cercando di limitare la presenza di pozze d’acqua dove le zanzare possono deporre le uova. Dopo giorni di silenzio, anche il regime scende in campo contro il morbo; Fidal Castro ha deciso di interrompere la convalescenza per dare un forte segnale alla nazione e proporre la sua ricetta anti-virus, convertendo il movimento dei pensionati in una squadra anti Aedes Aegypti. I 330 mila ex lavoratori iscritti al CTC (Sindacato dei Lavoratori Cubani Central de Trabajadores de Cuba) andranno ad aggiungersi ai ragazzi del servizio militare, agli studenti dei licei, e all’armata giovanile del lavoro (EJT) agli inservienti di ristoranti ed alle imprese statali che incessantemente battono la città cospargendola di insetticidi e fornendo consigli igienici per prevenire la formazione di focolai di zanzare soprattutto nelle acque stagnanti. Dopo ogni disinfestazione i locali devono restare chiusi per 40 minuti, per permettere all’agente chimico di fare il suo effetto. Gli ispettori governativi pattugliano la città controllando la scrupolosità del lavoro di bonifica, multando chi si rifiuta di rispettare le direttive governative creando pericolo sia per sé stesso che per il prossimo. Anche la televisione e la radio si trovano in prima fila nella campagna a favore della prevenzione, mandando in onda martellanti slogan pubblicitari, in uno di questi un boxer mette Ko la micidiale zanzara. Secondo la stampa messicana le autorità cubane starebbero investigando riguardo al contagio, in particolare riguardo alla possibilità di un contagio volontario, introdotto intenzionalmente nell’isola. Nel 1984 un dirigente della organizzazione anticastrista “Omega7”, Eduardo Arocena, confessò durante un processo in Florida di aver introdotto i germi del Dengue emorragico a Cuba, tre anni prima. Si ritiene che ogni anno nel mondo vi siano 50 milioni di casi di Dengue. Nelle Americhe, nel 2001, vi sono stati più di 609.000 casi di Dengue; nel solo Brasile ve ne sono stati almeno 390.000. L'OMS stima che durante un'epidemia di Dengue il tasso d'attacco sia del 40-50% con possibilità di picchi sino all' 80-90%; ogni anno vi sarebbero 500.000 casi di Dengue febbrile emorragica di cui almeno il 2,5% muore. Si stima che la mortalità per Dengue febbrile emorragica sia del 20% in persone non trattate, valore che può scendere fino all' 1% nel caso di utilizzo di una terapia intensiva di supporto. Negli ultimi anni si stima un numero di decessi intorno ai 24.000 all’anno. Sviluppare un vaccino contro la Dengue è complicato perché bisogna fare in modo di ottenere una copertura contro tutti e quattro i sierotipi di virus altrimenti si rischia di favorire l'insorgenza della forma emorragica. Al momento si sta valutando l'uso di vaccini a virus vivi attenuati.


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    1. Scusa, ma di quando è questo articolo? Io ricordo bene la campagna contro l'aedes aegypti e risale ad una decina di anni fa e poi: "Fidel Castro ha deciso di interrompere la convalescenza"... Comunque io il dengue l'ho avuto 2 anni fa nel periodo della psicosi del colera (ed infatti all'inizio al policlinico pensavano potesse essere quello)

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    2. Sei guarito restando a Cuba?
      Un sms oggi mi racconta dello spostamento del carnaval a Holguin proprio a causa del dengue...

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    3. Si, sono guarito completamente in 8 - 9 giorni, probabile forma lieve

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    4. Devo specificare che ero all Habana del Este zona Bahia

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    5. Credo ti sia andata piuttosto bene pur nella sfiga...

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    6. Eri anche non lontano dai pochi ospedali decenti che ha il paese

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  3. Pare che a Cuba la situazione non sia delle migliori. Ste1

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  4. Santa Fè- Hola hermanos, vi darò notizie più certe riguardo al dengue (Munic.Habana) tra qualche ora, i miei suegros stanno sorvolando l'oceano e sbarcano tra 4h a fiumicino...
    Vi confido che questa attesa è pari al mio ultimo viaggio nella isla.

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  5. Ok aspettiamo notizie anche perche molti qua' sopra sono vicini alla partenza.....

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  6. MAURO BERRUTO SULLA MORTE DI DON ALDO, CAPPELLANO DEL TORO.

    Don Aldo, ti abbiamo accompagnato questa mattina. Un oceano di persone a celebrare, con gli occhi lucidi, la gioia e il dono di averti conosciuto. Nello stesso giorno i telegiornali si sono occupati di uno sfregio alla decenza e al valore della legalità rappresentato dal funerale di Vittorio Casamonica, un capoclan salutato con la musica de “Il Padrino”, petali lanciati da un elicottero, Rolls Royce, e un tiro di sei cavalli neri davanti al feretro.
    Tutto sotto gli occhi di un parroco che ha celebrato, Aldo. Un salesiano, come eri tu.
    No, non è così. Lui non è come te e adesso provo a raccontare il perché.
    Ho parlato con te di calcio, di Teologia della Liberazione, di montagna, di oratori, di Borgo San Paolo, di pallavolo, di Mato Grosso, del Filadelfia, di giovani, del Grande Torino, di passato, di presente e soprattutto di futuro. Perché tu non potevi che coniugare tutti i tempi al futuro, come tutti coloro che sono mossi da una visione.
    La tua ultima telefonata una manciata di giorni fa. Tu, capace di trovare tempo per me in un mio momento difficile. Tu, che avevi invitato me tante volte a parlare alla tua “Scuola di Sport”, con pazienza e affatto mi hai parlato di regole, di rispetto, di dignità.
    Ti ho ascoltato, Don Aldo. Come sempre.
    Fondamentalmente perché tu eri uno di quelli che quando dicono una cosa è perché l’hanno già fatta.
    Tu scrivevi: “ancora oggi sto dalla parte dei giovani, realtà stupenda e faticosa, quotidiano incontro che mantiene fresco lo spirito, ma logora il fisico. Eppure, va bene così!”
    Lo hai fatto fino all’ultimo giorno e non ci siamo accorti che il tuo fisico si stava logorando. Abbiamo la consolazione di sapere che non sarebbe servito a niente, perché chi ha una visione non conosce limiti. Chi ha una visione ha una dimensione del tempo che non è uguale a quella degli altri. Chi ha una visione non ha altra opzione che correre, e sempre per primo, davanti al gruppo. Anche in questo caso. “Sei andato avanti”, come dicono gli Alpini.
    Avevi chiuso la telefonata, come sempre, con il nostro Toro.
    Ancora cito parole tue: “Il Toro è cosa che non si può capire se non standoci dentro. È realtà di persone che, nella semplicità dei gesti e dei rapporti, creano famiglia. È condivisione quotidiana di ideali e di valori che vanno oltre il tifo”
    Aldo, tu avevi una visione e tante missioni.
    “Il mio Toro, la mia missione” è il titolo del libro che ti ho quasi costretto a dedicarmi. Era pochi mesi dopo i Giochi Olimpici di Londra, a una cena.
    “Tu chiedi l’autografo a me?”.
    Sì, Don Aldo, io chiedo l’autografo a te e adesso me lo tengo stretto come un tesoro.
    Ti chiedo l’autografo perché hai vissuto la vita intera dalla parte dei giovani, dalla parte dei poveri, dalla parte dell’America Latina, dalla parte del Toro.
    Capisci la differenza, Aldo? Capisci perché i telegiornali non hanno parlato di te ma di un capoclan e di un prete cha ha chiuso gli occhi?
    Perché tu hai scelto sempre la parte giusta. E di quella non si parla mai.
    Parliamo tutti noi di te, Don Aldo.
    E ne parliamo come di quei fuoriclasse che dove i giocatori normali non vedono altro che tibie e parastinchi, vedono invece lo spazio per un tunnel.

    Buon viaggio, fuoriclasse.

    Per favore, fatti sentire ogni tanto. Tu, senz’altro, troverai il modo.

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  7. IN AUMENTO CASI DI DENGUE E FOCOLAI DI AEDES AEGYPTI...
    Suspenden 'Noches Holguineras' ante aumento de casos de dengue
    HOLGUIN, 3 agosto, 2015
    La grave situación epidemiológica que atraviesa la ciudad de Holguín obligó a suspender este fin de semana la primera edición de las Noches Holguineras correspondiente a este mes de agosto. El aumento de casos de dengue ha desatado las alarmas entre las autoridades locales que piden a la población extremar las medidas para evitar el contagio.
    La cancelación de los festejos populares se sucedió cuando ya habían quedado instalados los kioscos de venta de alimentos y bebidas en la Avenida de los Libertadores. La céntrica calle es el escenario principal para esta verbena, donde se mezclan la música, los servicios gastronómicos y la venta de productos para el hogar.
    La Dirección Provincial de Salud ha hecho público un informe en el que explica que diariamente se identifican entre 100 y 150 focos de mosquitos Aedes aegypti en el territorio. La cifra ha provocado un aumento del índice de infestación del municipio de Holguín que se sitúa en un 3,3 frente al 0,05 que, en condiciones normales, ronda el área.
    La preocupante situación podría afectar la celebración de los carnavales holguineros, prevista para los días del 20 al 23 de este mes, así como al turismo internacional. La provincia ocupa el tercer puesto nacional en llegada de visitantes foráneos.
    Varios centros hospitalarios como el Hospital Docente Clínico Quirúrgico Lucía Iñiguez Landín, el Hospital Pediátrico Octavio de la Concepción y de la Pedraja y la filial de enfermería de la cabecera provincial, han sido convertidos en lugares de aislamiento para pacientes infectados. En las últimas dos semanas se reportaron 611 pacientes con síntomas febriles inespecíficos de los que 258 fueron confirmados como casos de dengue.
    Las áreas de salud que más casos reportan, entre confirmados, sospechosos y probables, son Mario Gutiérrez con 1.052; Máximo Gómez, con 1.018, y el Reparto Alex Urquiola, unido a Pedro del Toro, que ahora presenta más de 600 enfermos, según reportó a los medios locales la doctora Elizabeth Segura Sierra, directora de salud pública en el territorio.
    Este domingo fueron movilizados 450 trabajadores del resto de la provincia para apoyar el trabajo de control y fumigación durante todo el mes de agosto.
    Junto a la fumigación intensiva intradomiciliaria se realizará la fumigación aérea a partir de la mañana de este martes.

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  8. Purtroppo la profilassi anti malarica contro la dengue non serve ,oltretutto (a differenza di vaccinazioni contro tifo e epatite c che consiglio vivamente)è anche pericolosa avendo gravi e frequenti effetti collaterali, a me era giunta da Holguin stessa comunicazione che a Milco , ma mi si diceva che tutti i numerosi casi sono di gente che vive in municipi periferici e mi si faceva nome di Camarones e Agua Claras, che il centro città e ovvio Guardalavaca siano ben bonificate...vai a sapere quale verità ci arriva dall'isola. ..comunque a mio avviso chi soggiorna nei normali circuiti turistici e in situazioni logistiche decenti rischi meno, mi fanno scusate lo sfogo solo arrabbiare le battuglie del lavoro volontario mobilitate contro la pandemia. ..il dengue si previene prima di tutto con l'igiene, i rifiuti vanno rimossi non solo in centro, le fogne a cielo aperto vanno eliminate (e non è lavoro di alta ingegneria) e soprattutto per favore chi ha potere decisionale di noi yuma sul familion cubano incentivi eliminazione di creare puerco..ultima cosa e vi prego prendetela con le pinze un vecchio amico, rispettato (ma dedito al bere)dottore del pediatrico di Holguin mi parlava anche di alcuni casi di febbre gialla..non so...ciao Milco
    stefano

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  9. Criar purrcos è negocio y comida...

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  10. mio suegro con una scrofa gigantesca si è fatto il plasma... hai voglia a dissuaderlo...

    Simone

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  11. Sono diversi giorni che leggo sui siti cubani di questo problema, addirittura dello spostamento del carnevale a Holguin, sicuramente la siccità e il gran caldo fanno la loro parte, e con la siccità si va incontro anche ad altre epidemie purtroppo.

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    1. Pare che l'universita' di Holguin sia attualmente usata come ospedale.....

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    2. Milco io stanotte ho fatto due telefonate, entrambe le persone negano fermamente che università sia adibita a ospedale. ..sono certo queste persone sappianovla verità. ..non sono certo la abbiano detta a me ..io riporto ciò che mi hanno detto
      Stefano

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    3. Allora mi è arrivata una notizia errata...

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    4. Io invece penso abbiano detto a me mentira e sia vero
      stefano

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    5. Mah...la fonte la conosci visto e' che e' uno del Vascello, il gruppo whatsapp del blog, la figlia e' a Holguin....non saprei....

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  12. Notizia di oggi, quasi un migliaio di maiali sono stati abbattuti a causa di un focolaio di virus del colera del maiale nel porcile Unità Remate. La struttura, situata nel comune di Placetas attuato il provvedimento dallo scorso 6 agosto fino ad oggi.
    http://yusnaby.com/virus-del-colera-porcino-desata-alarma-local/

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  13. A Cuba Digo Y confirmo, Que El Dengue existe de manera allarmante, desde hace 50 Anos. Y El Colera existe desde hace 4 Anos, Ambos virus viven En Cuba Por la Falta de Higiene Y dd responsabilidad . La insdisciplina social Y la Falta dd higiene es tan grande, Que no creo se pueda eliminar estas enfermedades virales Que matan a tantos Cubanos Y algunos turistas contagiados, però Como estamos alimentados bien. Somos mas fuerte a estos virus.

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  14. A Cuba posso confermare che la Dengue esiste di modo allarmante , più di 50 anni. E il colera esiste da 4 anni, queste i virus vivono a Cuba per la mancanza di igiene e di responsabilità dd. insdisciplina sociale e mancanza di igiene; è così grande che non riescono a rimuovere queste malattie virali che uccidono tanti cubani e alcuni turisti infetti, ma come siamo nutriti bene. Siamo più forti è possiamo resistere questi virus. È allarmantissime queste malattie a Cuba e loro gli nascondono perché pregiudica là intrata di turismo ☝️🇨🇺

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