giovedì 6 agosto 2015

FALLO...SE PUOI



Uso molto poco facebook, al limite condivido quello che scrivo sul blog, anche Messenger non e' in cima alle mie priorita', in genere, tolto questo blog, la mia vita sui social e' quasi inesistente.
Pero' Messenger mi permette di avere contatti con amici coi quali le occasioni per sentirci o vederci sono piuttosto rare.
Alcuni poi proprio non li conosco, ma in una maniera o nell'altra si riesce a restare in contatto.
Ieri sera, rientrato dai lavori in palestra, ho “chiacchierato” con un conoscente virtuale con cui, da anni, condivido idee e impressioni su Cuba ma anche su altro.
Frequenta Cienfuegos e una bella fanciulla da alcuni anni, il suo lavoro gli permette 4/5 mesi di soggiorno a Cuba, ogni anno invita, in estate, la fanciulla nel bel paese.
Ieri mi diceva che ha deciso di comperare casa a Cuba, ne ha individuata una in citta' con pochi lavori da fare, la richiesta e' di 20 mila cuc, tirando e presentandosi col grano fra le gengive, anche 17/18 mila.
La decisione pare sia presa, verso il termine della nostra chiacchierata e' arrivata la domanda che preferirei sempre evitare.
Tu cosa ne pensi? Faccio bene? In rete se ne leggono tante...”.
Come e' noto a chi frequenta il blog non amo dare consigli, qualcuno diceva che “da' consigli chi non puo' piu' dare cattivo esempio”.
Il tipo va a Cuba da anni, non e' uno sprovveduto, non e' sceso dalla montagna con la piena, se ha preso questa decisione l'avra' fatto a ragion veduta.
Mi sono limitato a dirgli di non dare retta ai 4 sfigati profeti di sventura che, nel web cubano, pronosticano sventure a chiunque cerchi di muovere mezzo passo.
Si tratta di gente incattivita dalla vita, perdenti sia in Italia che in ogni luogo dove abbiano messo piede.
Gente che oramai a Cuba non ci mette piu' piede, preferendo dare la colpa all'Isola e al proprio governo per fallimenti che sono solo loro.
Mi sono limitato a dare solo un'indicazione.
Se lo fai fallo col sorriso, convinto della cosa e dopo non pensarci piu'”.
In linea di massima e' sempre stato il mio pensiero, mentre in Italia, ad esempio prima di investire nella nuova grande palestra, abbiamo fatto il nostro bravo business plan, a Cuba questa sarebbe follia.
Se sei sicuro di fare una cosa falla, se hai i mezzi per poterla fare e ci credi falla, se non devi stornare il denaro dal vivere quotidiano peggiorando il tuo livello di vita in Italia, falla.
Ma fallo con sorriso sulle labbra, non il sorriso deficiente del bobo ma quello consapevole di chi sa che solo gli Orishas hanno tutte le risposte.
Se vuoi la sicurezza di avere una casa solo tua allora sposati, chiedi la Rp, fai un figlio, divorzia lasciando la casa a loro e compratene un'altra.
A quel punto sara' solo tua e nessuno te la potra' toccare.
In caso contrario, se decidi di farlo, fallo consapevole che puo' succedere di tutto.
Vittorie e sconfitte sono solo grandi inganni, non ci si deve esaltare per le prime ne abbattere per le seconde.
E' la vita.
Evita di fare come certi infelici che, a Cuba, ogni 2 minuti rinfacciano alla moglie/compagna i soldi spesi, il costo affrontato e cose simili.
Se uno deve rovinarsi la vita per 4 mura allora meglio lasciare perdere.
Sono felice delle mia attuali cose a Cuba, fra un paio d'anni fra qualcosa che entra, visa familiar e nulla che esce, la casa e' belle che pagata ma se anche cosi' non fosse, andrebbe bene ugualmente.
Me lo sono potuto permettere e me lo potro' permette ancora, questa 'e la mia forza.
A mio avviso, questo modo di pensare deve essere la stella polare di chiunque voglia investire nell'isola, non serve rovinarsi il fegato o diventare vecchie zitelle acide che passano le loro 10 ore al giorno in rete prefigurando sciagure per tutti.
Cuba e' e deve essere un posto di divertimento, di svago, di gioia.
Se poi si tira su qualche soldino meglio, ma l'obiettivo e' quello di cercare di vivere bene lontano dalle menate del nostro paese.
Sia chiaro non parlo di buttare il denaro fuori dalla ventana, semplicemente, se ce lo si puo' permettere, puo' essere una cosa interessante da fare.
Forse andra' bene, forse no....ma in fondo siamo tutti di passaggio.
Tanto vale che il viaggio sia il piu' ricco e sereno possibile.

28 commenti:

  1. QUE PAIS....

    massimo gramellini

    Lo zio d’America esiste, si chiama Giuseppe Giuffrè e un bel giorno si presenta alla Asp7 di Ragusa con in testa l’idea di regalare due milioni di euro all’ospedale della sua città d’origine. Per formalizzare la donazione ha fissato un incontro col manager della struttura Maurizio Aricò, luminare della lotta alla leucemia con una visione molto personale del concetto di rispetto per il prossimo, noto per le sue abitudini di indossare il farfallino e di dare buca agli appuntamenti (da cui il soprannome di «Voce del Silenzio», affibbiatogli da un sindacalista).
    Giuffrè e il suo assegno benedetto arrivano puntuali e si siedono in sala d’aspetto. Passano i minuti, i quarti d’ora, le mezze ore. Il brav’uomo fa presente alla segretaria di avere preso un aereo apposta e di non essere lì per chiedere soldi, ma per darne. Gli viene risposto di pazientare ancora un po’, tra breve il dottore si degnerà di riceverlo. Pazienta un’ora, pazienta due, alla fine anche uno zio d’America si deprime. Lui e l’assegno rispiccano il volo, lasciando l’ospedale di Ragusa orfano di due milioni.
    Pensiero malizioso da gufo: le cose sarebbero andate diversamente, se Giuffrè avesse destinato parte della cifra a un’opera chirurgica di oliatura? L’onestà dei funzionari pubblici è un dogma a cui ci inchiniamo, in assenza di prove contrarie. Non così la loro capacità di trattare i cittadini contribuenti con gentilezza e buona educazione. Una cosa è certa: tutto si potrà dire della nostra sanità pubblica, tranne che manchi di coerenza. In Italia le code in ospedale non le fanno solo i pazienti, ma anche i benefattori.

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  2. CUBA? NO......

    A pedali, ma non sprovveduti. Ecologici, ma tecnologici. E soprattutto stanchi di vedersi portar via la bici. Sarà che crescono di numero ogni anno, e non poco, ma i ciclisti italiani stanno cambiando. Chiedono più sicurezza, sulla strada e a ruote ferme. Vorrebbero non parcheggiare ogni volta col magone, come se fosse un addio. E magari non dover girare con un’acciaieria dietro, per provare ad evitare quello che poi - spesso, troppo spesso - puntualmente avviene. Perché contro i furti delle due ruote una soluzione definitiva non c’è. Ma ci stiamo andando sempre più vicino, grazie anche a idee semplici ma efficaci.
    Ecco la punzonatura
    «Qui non passa giorno senza un nuovo caso. E si figuri che sono andati a rubare anche sotto le finestre del sindaco». Luigi Altamura, comandante della polizia municipale di Verona, è uno di quelli che ai furti di bici non ha proprio voglia di rassegnarsi. E insieme alla Fiab è pronto a varare una novità mica male: la punzonatura. Ogni cittadino che compri una bici, se vuole, può farci incidere il proprio codice fiscale e renderla inequivocabilmente sua. «È importante - spiega il comandante - perché abbiamo decine di bici recuperate che non riusciamo a restituire. Noi pubblicavamo sul nostro sito le foto delle bici ritrovate, ma spesso si presentava qualcuno che non era il vero proprietario, o senza una denuncia in mano. E così abbiamo dovuto interrompere il servizio».
    Il bando del Comune sarà pubblicato a breve, e poi si partirà. Unendo Verona a Padova e ai pochi altri centri dove da qualche mese si sperimenta lo stesso sistema. «Qui passammo per troppo zelanti - racconta Altamura - quando nel 2009 multammo un ciclista che parlava al telefonino. Ma con quest’iniziativa ci siamo riconciliati con gli Amici della bicicletta. I test sono già stati fatti. E vogliamo partire prima possibile. Le denunce sono purtroppo in calo, ma i furti no. Le bici vengono usate come moneta di scambio, a volte barattate con la droga o persino con il rame».
    Il satellitare
    La tecnologia, in effetti, ha già iniziato a proporre le sue soluzioni alla fatidica questione. Da tempo molti Comuni usano Facebook e i siti internet per esporre le foto delle bici ritrovate: un servizio utile, ma con i problemi di cui sopra. Il sito RuBBici.it propone una sorta di bacheca nazionale - quasi un social network - dove segnalare furti, recuperi, addirittura bici sospette, lasciate da qualche parte e in odore di furto. E ancora c’è RegisterBike, idea palermitana che propone un kit di 19 etichette, tra codici seriali e QR code, da applicare ovunque sulla bici. Con l’app collegata, i codici si associano a nome e cognome e il gioco è fatto: la bici ha un legittimo proprietario registrato.
    Ma il non plus ultra della lotta ai ciclocriminali, il sogno di ogni pedalatore geloso del suo destriero resta uno: acciuffare il ladro subito, prima che sia andato in fuga. A questo serve Lock8, speciale lucchetto berlinese capace di inviare un sms - sul cellulare del proprietario - ogni volta che viene forzato. Ma a questo servirà soprattutto Sherlock, il primo antifurto satellitare per bici, cui sta lavorando una startup di Torino. Anche qui con coerenza invidiabile, l’ideatore del progetto si chiama Pierluigi Freni. «Il funzionamento è semplice - dice - e con il Gps la bici sarà sempre rintracciabile. In caso di furto, ovviamente, l’idea non è fare da soli, ma appoggiarsi alle forze dell’ordine. E infatti a settembre inizieremo i test, in collaborazione con il Comune di Torino e la polizia municipale. Poi a inizio 2016 ci sarà la campagna su Kickstarter, per iniziare a finanziare la produzione in serie. I costi? Per ora preferisco non dire nulla, perché stiamo lavorando per abbassarli. E stiamo anche pensando a un servizio in abbonamento, come per Spotify e simili. Potrebbe funzionare soprattutto in nord Europa, dove sono già più abituati di noi a questo modello».

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    1. nche in Abruzzo sono diventati molto frequenti i furti di biciclette, qua una bella rassegna:

      http://www.abruzzo24ore.tv/search.php?q=ladri+di+biciclette

      P.S. X me se me la rubassero (sgrat, sgrat) sarebbe un bel problema, visto quello che l'ho pagata, ma anche se non avesse un grande valore commerciale mi dispiacerebbe dover rinunciare alla mia uscita quotidiana.P68

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    2. Comunque è un gran brutto segno....

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  3. È vero tanti profeti di svenrura eheheh. Giuseppe

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  4. Ci provano ogni tanto anche da noi.
    Alla seconda riga è già basura

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  5. Santa Fè- Io normalmente i consigli li "ascolto" ma poi decido di testa mia, nel mio caso specifico prima di convolare a nozze ho riflettuto per sei mesi circa, il tempo per preparare la documentazione, poi una volta arrivato ad un mese esatto dal "patibolo" ho messo a conoscenza i miei familiari e amici.
    Hanno provato anche in quell'arco di tempo a confondermi le idee con i vari sei sicuro?, ma sai cosa stai facendo? stai attento..
    Nessuno meglio di chi è in gioco può comprendere cosa sta accadendo, in ogni caso come ogni scelta importante bisogna riflettere, cubane o italiane non fa differenza, certo è che sposarsi e fare un figlio giusto per avere una casa nell'isola è un'idiozia senza senso, e purtroppo Cuba è piena di queste basure di connazionali.

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  6. Alla fine ognuno e il boss del proprio destino.

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  7. OT. Ma non troppo...

    Mentre ero in villeggiatura in Cote Azur non ho potuto fare a meno di notare i fiumi di persone che si fiondavano nelle gelaterie per combattere il caldo. Due palline 4 euri.
    Curioso come al solito, mi sono attivato e ho conosciuto due ragazzi liguri che hanno aperto anche loro una gelateria in paese. Gentili e preparati mi hanno fatto assaggiare le loro creazioni (a volte bizzarre - frutto della passione e basilico - ma molto ben fatte). Gli ho parlato di Cuba, e ci siamo ripromessi di approfondire il giorno dopo.

    Così è stato. Mi hanno portato in laboratorio e abbiamo fatto due conti.
    Alla fine è emerso quello che temevo. Non ci si può improvvisare.
    Ci vanno parecchi grani per avere buone attrezzzature, devi considerare di imparare ad aggiustarle e a recuperare i pezzi di ricambio, ci vanno gli ingredienti giusti (altro che un po' di latte e mango...) e poi, soprattutto, bisogna essere capaci a farli i gelati.

    A quel punto è tutto in discesa e i piklini arrivano di sicuro.
    Quindi mi permetto di estendere il titolo di questo post: Fallo se puoi e se ne sei in grado...

    Ti abbraccio.
    Simone

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  8. Se conosci un mestiere in qualche modo ne vieni sempre fuori

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  9. Concordo.. La spesa va fatta solo se non compromette il proprio equilibrio economico.. Poi per il resto ognuno fa quel che vuole! Mat

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  10. Cuba al momento è un di più. Non il tutto

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  11. Santa Fè- Bisogna avere palle (o essere instabili mentalmente) per "mollare tutto" e puntare tutto unicamente su Cuba..per quanto riguarda la capitale prezzi alle stelle per tutto e tempi infiniti per richieste formali di qualsiasi genere, anche un semplice chiosco in riva al mare non è semplice da far fruttare, sognare va bene ma evitare gli incubi è doveroso.

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  12. Infatti nel mio futuro non ci sarà mai un trasferimento in pianta stabile. 5/6 mesi poi.....Italia.

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    1. Idem per me.....e quando ti passa un anno intero a Cuba? Se avessimo quasi tutte le cose che abbiamo in Italia forse ce la farei, ma così come è ora, faccio già fatica a stare 2 mesi a volte.

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    2. Oggi due mesi faticherei a reggerli

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  13. Santa Fè- E' la scelta migliore senza discussioni.
    Per quanto adori Cuba mi sembra ovvio avere, perlomeno nel nostro caso, un piede in due scarpe..

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    1. Anche perche il piede italiano è ora diventato più grande

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  14. I consigli sono sempre ben accetti (non da tutti), bisogna saper scegliere le persone cui farsi consigliare, anche se poi al final uno deve fare quello che si sente, seguire il proprio istinto.

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    1. È pieno di idioti che pontificano su cose che non sanno.
      Mi limito a dire come mi sono comportato in situazioni simili.
      Ognuno poi prende ciò che serve

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  15. Santa Fè- Quando avevo 20 anni facevo il biglietto Twa destinazione Nueva York e ci stavo due settimane senza problemi e senza conoscere la lingua, ora che ho moglie e bimba di 5 anni mi pongo tanti di quegli scrupoli che davvero è un problema trovare una città dove stare sereni senza paranoie..l'Havana è una delle poche dove respiro, anche grazie ai familiari que me quidan.

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  16. Pensa che ora mi faccio problemi per il cane.. .se avessi figli.....

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  17. Santa Fè- Perlomeno è un buon segno..si diventa saggi nel nostro caso e non solo vecchi come alcuni.
    Hasta manana hermanos

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  18. Giusto fallo se puoi...non ha senso altrimenti, complicarsi la vita nell'isla come fossimo qui che senso ha? Mi scuso se qualche volta nel blog e non solo ho dato impressione di fare il lamentoso per la casa persa a Cuba...in realtà casa me ne frega zero o quasi ..mi lamentavo aver perso la rubia..si muore Milco..oggi un forno qui..sempre più dura tirare carretta
    Stefano

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  19. Mai piangersi addosso,al prossimo incrocio troverai nuove sfide e opportunità. I forti vivono le proprie vite i pagliacci si aggrappano a quelle degli altri.

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  20. Bel post Milco, condivido pienamente. Nulla da aggiungere.
    Roberto.

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