Uno dei momenti piu'
significativi dei nostri soggiorni cubani e' sicuramente quello in
cui ci si appresta a tornare in Italia.
Per me, ma suppongo per
tutti, la cosa assume differente valenza a seconda che abbia
trascorso a Cuba un periodo di due settimane piuttosto che due mesi.
Nel primo caso, dal
mercoledi della seconda ed ultima settimana ho la carogna che mi sale
sulla testa.
Mi rendo conto che mi
sara' difficile poter fare tutto cio' che avevo programmato, ne'
vedere tutte le persone che avrei avuto piacere di incontrare.
Quindi sono giorni
piuttosto frenetici, passati in giro in scooter, in mille faccende
affaccendato.
Diciamo che dopo sole 2
settimane di vacanza non me ne vado mai troppo volentieri, mi porto
dentro un senso di incompiuto, ma mi rendo anche conto di essere un
privilegiato, 2 settimane a Cuba sono il sogno, spesso
irrealizzabile, di un'intera vita per tanta gente.
Solitamente affronto il
viaggio in auto verso Holguin di cattivo umore, meno ancora reggo il
plotone di italici temba al gate che si raccontano le loro
imperdibili conquiste.
Se, invece, il mio
soggiorno e' durato, ad esempio,un paio di mesi, non dico che torno a
casa volentieri ma ho dentro di me la sensazione che quello che c'era
da fare...sia stato fatto.
L'ultima settimana
rallento visibilmente i ritmi di qualsiasi attivita' in cui sono
impegnato, mi prendo tutto il tempo necessario per salutare gli amici
e bermi con loro il traco della staffa, aspetto il momento di
andarmene con tutta la tranquillita' e la serenita' di questo mondo.
Se trascorro un periodo
lungo e possibile che il volo di ritorno sia dall'Avana, a volte sono
riuscito a spendere anche 400 euro in meno rispetto a Holguin.
A quel punto, con 2 mesi,
davanti un piccolo sbattimento lo si puo' tranquillamente accettare
se porta ad avere un budget piu' alto da utilizzare durante la
vacanza.
Se rientro da La Habana
prendo il Viazul da Tunas la notte precedente, arrivo nella capitale
in tarda mattinata e, visto che il volo e' sempre in serata, ne
approfitto per vedere amici e conoscenti sfruttando al meglio le ore
che mi aspettano prima di recarmi in aeroporto.
Solitamente un puntata in
calle 23 e un buon pranzo non me li leva nessuno.
Nel caso della vacanza di
due settimane, gli ultimi giorni sono sempre velati da un po' di
malinconia, mentre alla fine di un soggiorno lungo il mio
atteggiamento non cambia con l'avvicinarsi del momento di rientrare.
Negli ultimi viaggi sono
partito con la valigia e il bagaglio a mano, per rientrare in Italia,
a fine vacanza, soltanto con quest'ultimo visto che tutto quello che
c'era nella maleta, compresa lei, e' rimasto a Cuba.
Andare al check solo col
bagaglio a mano, un borsone sportivo, e' una figata e sopratutto nel
caso della giornata da passare a La Habana, una comodita' non da
poco.
Un'altra sensazione che
e' cambiata negli anni e' quella che vivo al momento del decollo
dell'aereo da Cuba.
Per tanti e tanti viaggi
provavo una specie di vuoto nello stomaco, una sensazione di profonda
perdita, come se mi venisse strappato via qualcosa.
Da alcuni anni non succede
piu', d'altro canto sono vicino ai 40 viaggi (e ai 54 anni...), ho
girato mezzo mondo ed e' normale che certe sensazioni siano oramai
metabolizzate.
La sola ed unica certezza
e' che comunque, agli Orishas piacendo, tornero' comunque a toccare
con il piede quella terra e tutto cio' che per me rappresenta.
Una piccola mania che
continuo ad avere e' quella, nel tragitto a piedi dal gate all'aereo,
di riempirmi i polmoni della calda e umida aria del Caribe, come se
dovessi farne scorta per i lunghi, uggiosi e brumosi giorni che mi
aspettano nel nord Italia.
Ognuno alla fine vive gli
ultimi giorni alla sua maniera, secondo il suo carattere e il suo
modo di intendere la vita.
Non esistono regole fisse
ne' atteggiamenti condivisi, ognuno ha la sua Cuba e il suo modo e di
lasciarla, che e' comunque sempre doloroso.
Personalmente mi basta
pensare che il problema non e' mai lasciarla, ma sarebbe il non
poterci tornare, per rendermi accettabile anche un momento cosi'
complicato come la desperdida da Cuba..
luca mercalli
RispondiEliminaIl 13 agosto 2015 è l’Overshoot Day, il giorno del sovrasfruttamento delle risorse terrestri: da domani a fine anno si intaccherà il capitale naturale, abbattendo foreste tropicali millenarie, pescando più pesce di quanto se ne possa riprodurre, immettendo in atmosfera gas a effetto serra che cambieranno il clima per secoli, spargendo nell’ambiente miriadi di composti tossici prossimamente nei nostri piatti.
L’anno scorso il conto è andato in rosso il 17 agosto (19 agosto nei comunicati dei media, poiché le date della serie storica vengono retroattivamente riviste ogni anno in base alle nuove informazioni disponibili), quindi quest’anno l’anticipo è di circa quattro giorni. L’ultima volta che la popolazione umana - allora 3,5 miliardi contro i 7,3 attuali - riuscì a mantenere i propri consumi all’interno degli «interessi» annui prodotti dalla natura fu il 1970, vale a dire che la giornata del sovrasfruttamento cadeva in prossimità del 31 dicembre.
Brama di energia
Dopo 45 anni la nostra brama di energia e di oggetti ha divorato sempre più in fretta le risorse, al punto che un recentissimo lavoro di John Schramski, docente di ecologia all’Università della Georgia, definisce la biosfera terrestre come una gigantesca batteria che si è caricata durante centinaia di milioni di anni di lenta attività, e che ora noi stiamo rapidamente «scaricando». Schramski e collaboratori ci ricordano che «le leggi della termodinamica che governano la carica e la scarica rapida della batteria terrestre sono universali e assolute» e noi rischiamo di mandare in black-out l’intero ambiente che ci sostiene, come peraltro ha perfettamente interpretato l’enciclica di papa Francesco «Laudato si’». Non possiamo permetterci di continuare su questa pericolosa traiettoria; le Nazioni Unite hanno appena aggiornato le proiezioni demografiche: 9,5 miliardi di individui al 2050. Se tutti continueremo a bruciare materiali fossili accelerando il riscaldamento globale, prelevare massicce frazioni di biomassa e restituire rifiuti non biodegradabili, avremo bisogno per fine secolo dell’equivalente di tre pianeti, missione impossibile.
Italia in default
L’Italia in particolare è messa male: il nostro giorno del sovrasfruttamento, calcolato in base alle risorse effettive dei nostri 301.000 chilometri quadrati di territorio e mari adiacenti, è già avvenuto il 6 aprile 2015. Ci siamo mangiati tutti i nostri interessi naturali in poco più di tre mesi, per il resto dell’anno intacchiamo il capitale del nostro futuro e importiamo energia e materie prime da altri Paesi più dotati. Per essere in equilibrio con il nostro standard di consumo dovremmo avere un territorio quattro volte più vasto! Nonostante l’importanza estrema di questi argomenti, dai quali dipende il benessere di una società e la sopravvivenza fisica delle persone, si continua bellamente a ignorarli. La priorità dell’agenda politica italiana è la crescita economica, palesemente impossibile alla luce della fisica, mentre dovrebbe essere la sostenibilità del nostro bilancio ecologico. Italia o Mondo comunque fa poca differenza, siamo tutti sullo stesso pianetino. Un’astronave che sta andando in riserva e dove piloti e passeggeri se ne infischiano degli indicatori lampeggianti e degli allarmi acustici diramati dagli scienziati che chiedono una sosta per manutenzione degli ecosistemi, una bonifica per inquinamento della cabina e un rifornimento di energia rinnovabile.
Oggi il Comandante en Jefe compie 89 primavere, auguri!!
RispondiEliminaAuguri Comandante da tutto il blog!
EliminaProve generali di campionato: il Milan sembra rigenerato e vince il trofeo Tim battendo ai rigori un buon Sassuolo, dopo aver sconfitto 2-1 l’Inter. Con un doppio ko (battuti 1-0 dalla squadra di Di Francesco) i nerazzurri rimediano una brutta figura in una serata amara per Roberto Mancini. Il colombiano Bacca è scelto come miglior giocatore del torneo. Mihajlovic sorride ma non si esalta: «Voglio vincere il derby, quello vero, alla terza giornata di campionato». Fa spallucce invece Mancini: «Se mi devo preoccupare del Trofeo Tim...».
RispondiEliminaEppure - in questi fuochi finali del calcio d’agosto - il Milan sembra già più squadra: gioca con intensità e cattiveria, dimostrando una fame di vittorie che lascia ben sperare i tifosi a pochi giorni dall’inizio del campionato. I nuovi arrivati impressionano, Bertolacci segna, Bacca va in gol e sforna assist. Nocerino è redivivo e fa la differenza nella partita contro il Sassuolo. La difesa rossonera è arricchita da Romagnoli che si presenta con un salvataggio sulla linea, evitando all’Inter di pareggiare. Insomma, il Milan c’è e conferma le ambizioni della vigilia
Se poi dovesse arrivare anche Ibrahimovic, lo scudetto potrebbe ben più di un sogno. È un’ipotesi, come conferma Adriano Galliani: «Se il Psg lo lascia partire, noi ci siamo. Di percentuali non ne faccio perché il giocatore ha ancora un anno di contratto con il Psg quindi dico che al momento non è ipotizzabile. Però... noi saremo attenti». «Se dovessi fare previsioni - aggiunge - direi di no, ma il mercato è strano. Io credo che non ci serva nulla, siamo coperti in tutti i ruoli. Ci fermiamo qua, in questo momento il mercato è chiuso ma possono aprirsi soluzioni non prevedibili. A fine agosto vedremo. Voto al mercato del Milan? Lo devono dare tifosi e giornalisti, ma il presidente Berlusconi ha fatto un grande sforzo economico». Obiettivo del Milan per la stagione? «Certamente arrivare tra i primi tre posti».
Il Milan ci crede e punta su una grande annata così come l’Inter di Mancini che stasera però fa preoccupare non poco il suo popolo. Attacco inconsistente, centrocampo a rilento, difesa assente. E, tuttavia, la parola d’ordine è minimizzare: «Non sono preoccupato, solo un po’ arrabbiato per delle situazioni, dovevamo essere più reattivi. Mancano 10 giorni, ci vorranno 3, 4, forse 5 partite di campionato per trovare la forma migliore. Quello di stasera non conta. Gli arbitri? Dovrebbero parlarci di più». Mancini non perde il sorriso, né la speranza, soprattutto quella di avere Perisic: «Sono fiducioso per tante cose».
El Loco gli ultimi giorni sono una tristezza
RispondiEliminaAllegri in effetti non sono...
EliminaIo gli ultimi giorni a Cuba sono iper attivo e cerco di fare tutto visto che la maggior parte della vacanza la parto in relax, la cosa più brutta e' il tragitto da casa/hotel ad aeroporto..mi viene un magone terribile, per non parlare della sensazione quando aereo decolla e vedi Cuba piano piano scomparire all'orizzonte...quando arrivo in Italia sono totalmente svuotato per parecchi giorni; oltretutto fino a poco tempo fa avevamo certezza al ritorno di ritrovare tutto uguale ora lo sa Iddio quali cambiamenti riserva il futuro, ciao Milco..penso che tu abbia descritto nel post sensazioni e stati d'animo comuni a molti dei lettori
RispondiEliminaStefano
Il segreto di questo blog è proprio il fatto che voi vi ritroviate in ciò che scrivo
RispondiEliminaMilco non ti conviene l'avion per andare all'havana da tunas, visto che con poche decine di cuc in più rispetto al costo del viazul, sei all'havana in un ora mao meno?
RispondiEliminaLasciare Cuba è sempre triste, soprattutto quando stai 20 giorni, mentre non soffro più di tanto quando sto 2 mesi.
L'avion c'è una volta la settimana.....
RispondiEliminagli ultimi giorni, ma soprattutto le ultime ore sono una via crucis.P68
RispondiEliminaDai....adesso non esageriamo...
RispondiEliminaMagari potessi farmi 2-3 settimane a cuba per girarla, una settimana intera quando ci riesco mi sembra un enormità, la media 4-5gg .. La to positivo é che spesso il biglietto aereo va in nota spese :-) mat.
RispondiEliminaBeh...note spese....non e' da tutti.
EliminaEh si....lasciare Cuba è sempre molto difficile,soprattutto se come hai detto te,....il soggiorno è stato solo di 10-15 giorni...! Mi ritrovo molto(come mi succede spesso...) nelle parole dell'amico Stefano.....il tragitto fino all'aeroporto Josè Martì è sempre stato tragico....,ma io aggiungo un'altra cosa....l'ultimo tramonto sul Malecon....! E per finire....la fila per l'imbarco all'aeroporto....l'ultima volta(due anni fa...) a stento ho trattenuto le lacrime...! Lo so sono esagerato....ma è l'amore che provo per Cuba....dal lontano 1997...! blanco79
RispondiEliminaA Tunas il tramonto sul Malecon lo vediamo un po' da lontano....al limite il tramonto sul campo...
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