domenica 6 settembre 2015

DOMENICA

 

Finalmente domenica.
Con la vita che mi si e' incasinata mi godo questo giorno come non accadeva da tempo.
Il primo spunto sportivo lo dedico all'inaugurazione di ieri della Fly Gym.
Tanta gente a coronamento di una bella settimana che, speriamo, sia il viatico per un'attivita' di successo.
Visto che ho una socia cubana sono arrivate molte coppie miste, un paio di istruttrici cubanite hanno fatto un'esibizione di ballo davvero notevole....sotto tutti i punti di vista....
Il campionato e' fermo per la nazionale, penosa la partita con Malta, speriamo che questa sera coi bulgari vada meglio.
Siamo comunque qualificati, o quasi, alla fase finale degli europei che e' quello che conta.
Certo mette tristezza pensare ai tempi in cui le polemiche vertevano sul fatto di schierare Bettega o Pulici, Causio o Claudio Sala, Schillaci o Vialli, Baggio o Zola, Totti o Del Piero mentre ora siamo ridotti a parlare di Pelle' e Zaza.
Non e' un grande momento per il nostro movimento sportivo, ma a differenza di altre attivita', il calcio vive un boom di praticanti, quindi questa mancanza di talenti preoccupa ancora di piu'.
Molti danno la colpa agli stranieri del nostro campionato che, francamente, sono troppi, ma io credo che il problema nasca dai settori giovanili.
Oggi con questa storia di “fare squadra” si tende a uniformare tutto.
Francamente non ho mai capito, giusto per fare un'esempio, questo concetto di partitela a “due tocchi”, se uno ha talento perche' deve fare due tocchi?
Saltare l'uomo, da che mondo e mondo, crea sempre una superiorita' numerica, perche' impedire a chi ne ha le qualita' di metterle in pratica?
I difensori e i mediani poi meritano un discorso a parte, lo dico da mediano.
Oggi bisogna per forza “tenere la zona” a noi insegnavano che l'uomo andava seguito anche al cesso, “entrando con lui non aspettandolo fuori...”.
Oggi non c'e' piu' nessuno che sappia marcare decentemente e i risultati si vedono.
Poi magari e' anche un periodo in cui madre natura ha distribuito poco talento.
Maksimovic si e' rotto un piede in allenamento con la Serbia, lo perderemo 3 mesi, magari lo avremo piu' fresco da gennaio in poi....
Mettiamola cosi' perche' perdiamo il solo difensore rapido che abbiamo.
Oggi GP di Monza, speriamo per le rosse messe abbastanza bene nella griglia di partenza.
Nella Vuelta Aru conserva la maglia rossa, con 26 secondi di vantaggio sul secondo in classifica.
Disastro Basket.....il nostro dream team pieno di giocatori NBA perde con la Turchia una partita importantissima agli europei.
Abbiamo un girone di ferro ed era fondamentale vincere coi turchi.
Fognini batte per la terza volta in un'anno Nadal agli US Open, ultima prova del grande slam.
Se avesse un minimo di testa stazionerebbe in pianta stabile fra i primi 10 al mondo e non sarebbe alla posizione numero 32.
Passano anche la Vinci e la Pennetta mentre la Errani va a casa sconfitta dalla Stosur.
Bene ai mondiali di canottaggio il 4 senza che conquista l'oro, parliamo di un'altro sport che senza i gruppi sportivi militari sarebbe estinto da decenni.
Ennesima sconfitta nel rugby nel test contro il Galles per 23-19.
Dopo il disastro con la Scozia perlomeno salviamo la faccia, anche se ogni tanto vincere una partita non ci farebbe male.
Chiudo con l'archiviazione chiesta dal PM di Rimini sull'indagine bis riguardante la morte di Pantani.
Pare non si tratti di omicidio ma che la morte sia stata causata da un mix di farmaci e cocaina.
Lasciamo riposare in pace il Pirata.....

10 commenti:

  1. DAL BLOG DI REPUBBLICA PULICICLONE

    IN fondo un assist che cos’è: il punto più alto nella domenica di una squadra riuscita, il segno di un’intesa, della sua concordia. Il narciso dribbla, il generoso passa. Riccardo Meggiorini tutt’e due. Ha due anime in un corpo solo. Vede questo pallone che sta scappando oltre la linea di fondo e interpreta la scena come se fosse dentro una di quelle vite che piacciono tanto a Ligabue. Gonfia polmoni da mediano, lui che sarebbe un attaccante, e si mette a inseguire la palla come l’assoluzione un peccatore. Non solo. Quando s’accorge che l’unico modo d’afferrarla sarebbe lanciarsi in scivolata, una volgarità da stopper di provincia anni Settanta, lui proprio in scivolata si lancia, a costo di perdere ogni traccia di nobiltà e passare per gregario. Ecco. Quello è il momento in cui si sdoppia Meggiorini, l’istante in cui all’estetica della fatica sostituisce la dimensione del sollazzo. Dentro un’azione di fango infila una vena d’oro. Adopera l’unica parte del corpo che nel calcio può farti passare per un genio o per un cretino, il tacco, dipende solo da te, da come lo usi, e quando; la parte che più d’ogni altra s’identifica con l’egocentrismo e la frivolezza; ma trasformando così un colpo colmo di vanità in un gesto d’altruismo. Assist di tacco, di controbalzo e senza guardare. No-look direbbero al basket. Troppo. Il capolavoro è suo, il gol di Paloschi. Come commentò Pablito Rossi a proposito del cross di Bruno Conti nella semifinale mondiale ‘82 con la Polonia, sul pallone c’era scritto: “Basta spingere”.
    Come una spalla a cinema o a teatro, l’uomo dell’assist fa da filtro. Accompagna, detta il ritmo, crea l’attesa del gol, della risata. La bravura sta nel prendere il tempo, nell’assecondare l’estro. Intere carriere sono state consacrate alla disponibilità verso il compagno. Carlo Campanini, Mario Castellani, Bombolo. Cosa sarebbero Luke e Leila senza Chewbecca? Carmelo Bene divinizzava il lampo: «Un assist è più interessante di qualunque attimo di teatrante internazionale». Per la verità diceva un assist di Maradona, ma era il passaggio al compagno che Bene trovava ludico: «Recupera l’equivoco del mito». Il calcio riconosce l’arte dell’assist appena da 30 anni. La Fifa iniziò a raccogliere i dati solo dal Mondiale ‘86. Ci scherzò su Héctor Adolfo Enrique, difensore dell’Argentina, quando contro l’Inghilterra appoggiò sciattamente il pallone fra i piedi di un marcatissimo Maradona, obbligandolo all’impossibile. Quello partì per il suo gol più celebre, 60 metri, una veronica e cinque avversari dribblati, e alla fine si sentì dire: «Sfido che hai segnato, con l’assist che ti ho fatto». Quattro anni prima, non ancora censito, Paulo Roberto Falcão aveva servito di tacco al volo un assist per la testa di Pruzzo in un Roma-Fiorentina. Quasi si scusò della sua grandezza: «Era l’unico modo per passargliela».
    L’assist di Meggiorini sembrerebbe la foto di un’irripetibilità, lo scatto simbolico di questo momento singolare, in cui il Chievo è primo e la Juve ultima; per giunta una giocata fatta con il 69 dietro la schiena, l’unico numero che si legge nello stesso modo anche al contrario, mentre al contrario ci pare ora di leggere la classifica. Se non fosse per il fatto che già un anno fa Meggiorini usò il tacco per un assist, sempre per Paloschi, contro il Palermo, una delizia al volo, da metà campo. Del resto, si sa, pure Peppino in certe scene era più bravo di Totò.

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  2. Tre punti strappati a Malta col braccio di Pellè, tutti contenti perché tutto sommato ora si mette bene, quel che conta è il risultato, come si dice. E basta, però. La nazionale oggi questa è, siamo quasi al deserto azzurro ormai. L'Italia vince tenendosi furbescamente un gol sgraffignato con destrezza, e senza che il suo autore, sleale, senta nemmeno il dovere di andare dall'arbitro e confessare: "Guardi ho segnato col braccio, non è gol". Anzi, non lo ha nemmeno ammesso dopo, ha fatto finta di nulla. Inutile poi dare lezioni di fair play se un calciatore azzurro non fa di questi gesti. La nazionale non è una squadra qualsiasi, e certi doveri dovrebbero essere chiari e indiscutibili. E chissà che l'Uefa non decida di mandare un segnale a chi si prende tre punti in questo modo sleale.
    Il torpore di Italia-Malta dopo l’adrenalina di Roma-Juve. Ho rinunciato a capire e dare un senso al calcio - soprattutto quello italiano - da tempo. Non c’è da meravigliarsi perché il Franchi di Firenze non si sia riempito per la partita della nazionale, c’è da sorprendersi casomai di quei diecimila che ben sapevano di andare a vedere uno spettacolo noioso (anzi, pure deprimente) e però ci sono andati lo stesso. Categoria dei santi benemeriti del pallone.
    Anche Conte ha preso e incassato con cavalleria, tanto "contava solo vincere" e "il gol si può fare anche con ... puntini ... punti...". Va bene, sono molto solidale con Antonio Conte che si è scelto un lavoro complicato - e proprio per questo ben retribuito… - e cioè quello di rianimare un paziente malconcio. Ma a me sinceramente quando vedo l’Italia faticare contro Malta - senza entrare in alcun discorso tecnico, avremo almeno mille volte i loro calciatori - vanno di traverso tutti i ragionamenti sugli stranieri che sono maggioranza in serie A, sui campioni come Baggio, Rivera o Paolo Rossi che non nascono più, sui nostri giovani che diventano adulti sonnecchiando in panchina, sui club che mettono i bastoni fra le le ruote alla nazionale o, come dice il telecronista, sul fatto che non esistono più le squadre materasso. E del resto lo ha ripetuto anche Conte alla fine: "Non esistono più le squadre materasso". Anzi, ripetevelo anche voi, compresa la solfa che la Croazia ha pareggiato con l'Azerbaigian, così vi convincerete e siamo tutti più tranquilli...

    FABRIZIO BOCCA

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  3. Aru inaspettatamente(almeno per me) protagonista ma 'Purito' Rodriguez a 26 secondi mi fa paura, di Fognini niente da aggiungere , Nadal non è più lui onestamente ma il ligure ha compiuto un'impresa, strepitosa Flavia Pennetta , ragazza che forse con qualche problema fisico in meno e la testa centrata solo al tennis poteva pure fare di più in carriera, per il resto finito calciomercato mi pare Inter molto rafforzata con Perisic e Lajic altra testa un po cosi ma di talento, buona domenica a tutti
    Stefano

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  4. Risposte
    1. Bella milf e per me domani contro Sam Stosur australiana dal fisico da pesista kazako vince ancora..qui sole...ciao Milco
      Stefano

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  5. Se le big della Serie A mostrano un monte ingaggi stratosferico, il Torino – che si gode un avvio di stagione da incorniciare – vanta una rosa tra le più giovani del campionato, con la maggior presenza di giocatori in nazionale e soprattutto con gli stipendi meglio proporzionati. Totale uscite 11 milioni di euro netti (bonus esclusi), ciò significa che rispetto alla passata stagione (qui la tabella inerente al campionato 2014-15) il club di via Arcivescovado risparmia precisamente 1.850 milioni di euro sugli ingaggi netti di tutta la rosa.
    Ed il motivo di tale abbassamento delle spese è presto spiegato: Cairo e Petrachi, in sede di mercato e di rinnovi contrattuali, hanno amministrato al meglio le risorse. Tagliando via Gillet (650mila euro netti all’anno), ma anche Barreto e Larrondo i quali guadagnavano circa 600mila netti all’anno. Niente colpi alla Nocerino (750mila euro netti a stagione, come spiegato a fondo articolo). ma solo giovani pronti a fare il salto di qualità. Come Baselli, Zappacosta, Acquah e Belotti, solo per citarne alcuni. Tutti livellati sui 500mila euro a stagione e blindati da contratti lunghi. Lunghissimi nel caso del ‘Gallo’ che ha firmato per 5 anni.
    É Toro, quindi, che gioca a far la formichina. Ma attenzione a sottovalutarlo, perché quegli animali lì, sono in grado di sollevare e scagliare in terra fino a sette volte il proprio peso corporeo. Pescara, Frosinone e Fiorentina se ne sono già accorte…

    DI SEGUITO IL RIEPILOGO STIPENDI DEL CAMPIONATO 2015-16

    PORTIERI
    Padelli 350.000 scadenza 2017
    Ichazo 200.000 scadenza 2019
    Castellazzi 150.000 scadenza 2015 (con opzione per il prolungamento)

    DIFENSORI
    Bovo 600.000 scadenza 2016
    Glik 450.000 scadenza 2017
    Jansson 250.000 scadenza 2018
    Maksimovic 300.000 scadenza 2018
    Molinaro 400.000 scadenza 2016
    Moretti 600.000 scadenza 2016
    Peres 350.000 scadenza 2018
    Gaston Silva 250.000 scadenza 2018
    Avelar 450.000 scadenza 2019
    Zappacosta 500.000 scadenza 2019

    CENTROCAMPISTI
    Benassi 350.000 scadenza 2019
    Farnerud 350.000 scadenza 2016
    Gazzi 500.000 scadenza 2016
    Vives 400.000 scadenza 2016
    Acquah 450.000 scadenza 2019
    Obi 450.000 scadenza 2019
    Baselli 500.000 scadenza 2019
    Prcic 250.000 (prestito e opzione di riscatto)

    ATTACCANTI
    Quagliarella 750.000 (piú bonus) scadenza 2017
    Amauri 750.000 scadenza 2016
    Maxi Lopez 550.000 scadenza 2016
    Belotti 500.000 scadenza 2020
    Martinez 350.000 scadenza 2018

    Ventura 800.000 (piú bonus) scadenza 2016

    Totale 11.000.000 mln netti

    DI SEGUITO IL RIEPILOGO STIPENDI DEL CAMPIONATO 2014-15

    PORTIERI
    Gillet 650.000 scadenza 2015
    Padelli 350.000 scadenza 2017
    Castellazzi 150.000 scadenza 2015 (con opzione per il prolungamento)

    DIFENSORI
    Bovo 600.000 scadenza 2016
    Darmian 500.000 scadenza 2018
    Glik 450.000 scadenza 2017
    Jansson 250.000 scadenza 2018
    Maksimovic 300.000 scadenza 2018
    Masiello 250.000 scadenza 2015
    Molinaro 500.000 scadenza 2015
    Moretti 600.000 scadenza 2016
    Peres 350.000 scadenza 2018
    Silva 250.000 scadenza 2018

    CENTROCAMPISTI
    Basha 300.000 scadenza 2015
    Benassi 250.000 (comproprietà da risolvere a fine stagione)
    El Kaddouri 600.000 scadenza 2016
    Farnerud 350.000 scadenza 2016
    Gazzi 500.000 scadenza 2015
    Nocerino 750.000 (prestito prolungabile)*
    Perez 300.000 scadenza 2018
    Sanchez Miño 350.000 scadenza 2018
    Vives 400.000 scadenza 2016

    ATTACCANTI
    Amauri 750.000 scadenza 2016
    Barreto 600.000 scadenza 2016
    Larrondo 600.000 scadenza 2016
    Martinez 350.000 scadenza 2018
    Quagliarella 750.000 (piú bonus) scadenza 2017

    Ventura 800.000 (piú bonus) scadenza 2016

    Totale 12.850.000 mln netti

    *i restanti 750mila li pagherà il Milan, per uno stipendio totale di 1.5 milioni di euro

    DIFFERENZA INGAGGI 2014-15 e 2015-16 = 1.850.000 mln netti

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  6. Hamilton vince a Monza. La Ferrari di Vettel seconda

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  7. Aru conserva la maglia rossa per 1 secondo.

    Fognini fuori

    Nel basker battiamo con molta fatica la piccola Islanda.

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