giovedì 10 settembre 2015

IL VIAGGIATORE



La foto che vedete nella copertina odierna del Blog e' stata scattata nel 1983.
Siamo appena giunti in Toscana, ci aspettava una vacanza piena di belle cose, le nostre facce da bravi ragazzi, se non ricordo male, riscossero un discreto successo fra le ragazzotte procaci durante quell'estate....avevamo 20 anni...
Siamo quasi tutti Villans, gli stessi che in questi giorni si allenano insieme per un eventuale torneo di fine mese.
Siamo carichi di bagagli, si andava in campeggio, come avrete fatto voi tante volte.
C'era gia' nel mio cuore la voglia di viaggiare, l'istinto del viaggiatore che mi accompagna da quando ero ancora piu' giovane di allora e giravo l'Europa in treno.
Sarebbero poi venuti tanti altri viaggi prima in Europa e poi nel mondo, i lunghi mesi di lavoro alle Seychelles, Maldive, Turks and Caicos, Tobago, Roatan, Gracia, Spagna, Egitto ecc...
Poi, a 38 anni, e' arrivata Cuba.
Vi ho gia' parlato del piacere del viaggio, ho sempre creduto a quel motto che dice “quando un dito indica la luna, solo lo stolto guarda il dito”.
Per me il dito e' sempre stata la destinazione e la luna il viaggio.
Provo un reale piacere fisico nel viaggiare, piacere che inizia quando chiudo casa e vado a prendere il carro per spostarmi verso Malpensa, oppure quando un Villans, che di mestiere fa il taxista, mi viene a prendere, spesso nottetempo, per portarmi a Torino a prendere la corriera, comodissima, che mi porta nello scalo lombardo.
L'aeroporto, ne abbiamo gia' parlato, per me e' casa, ci vivrei.
Ho passato notti buttato in giro per il mondo appoggiato alla mia essenziale maleta, in attesa di un volo per Dio solo sa dove, ogni volta che questo accadeva aggiungeva piacere a piacere.
Mentre detesto fare 5 minuti di attesa in posta, passerei ore e ore in giro per negozi, bar e ristoranti interni ai grandi aeroporti europei e del mondo.
Salire su un aereo nelle brume padane e, ore dopo, sentire sul volto il caldo e umido primo refolo di Caribe e' una cosa che non ha prezzo.
Neppure lo scalo avanero, quasi sempre fatto all'andata, mi disturba.
E' l'occasione per la prima Cristal, il primo panino di plastica, i primi momenti cubani.
Sbarcare ad Holguin, uscire dalla porta dello scalo e trovare qualcuno che mi aspetta.
Poi il viaggio verso Tunas, la strada che ho percorso decine e decine di volte; gli animali, i carretti, le bici, la gente sulla porta di casa senza un cazzo da fare.
L'antenna dell'Etecsa che si vede da lontano e mi annuncia che stiamo arrivando in citta'.
Trovare tutte le strade, i negozi, i chioschetti esattamente come li avevo lasciati.
Trovare anche la mia casa invece che una comunque piacevole renta, rappresenta un ulteriore valore aggiunto da non sottovalutare.
In tutto questo, guardando la cosa con un certo distacco, mi resta dentro un rimpianto, non so se grande o piccolo.
Cuba mi ha dato e continua a darmi tantissimo, ma mi ha tolto la possibilita' di vedere ancora tanto mondo.
Sono oramai vicino ai 40 viaggi cubani, quanti altri posti avrei voluto vedere e non vedro' mai.
Nella vita occorre fare delle scelte, le nostra vacanze sono un bene prezioso e non si possono fare in piu' che un luogo, un paese per volta.
Mi resta sul gargarozzo la voglia di tanti luoghi che vorrei ancora vedere ma che, preso come sono dalle cose cubane, resteranno un pio desiderio.
Vietnam, Madagascar, Nuova Zelanda, Filippine, Sud Africa, Bali, Polinesia ecc ecc......
Ci vorrebbe piu' di una vita o nascere milionario e non fare un cazzo tutto il giorno, ma in questo caso....chissa'...non essendomeli guadagnati forse mi godrei meno quei viaggi dando tutto per scontato, grazie al borsillo senza fondo.
Mancano poco piu' di 40 giorni prima del prossimo viaggio.
Sono pronto...come ogni viaggiatore degno di questo nome.

26 commenti:

  1. New York chiama e Berlino risponde. Sull’inedito asse si parla italiano e questo è l’aspetto ancora più inedito. La prima clamorosa pennellata d’azzurro la dà, dall’altra parte dell’Oceano, Flavia Pennetta che dopo una semifinale tirata e giocata più di nervi che di racchetta, stende Petra Kvitova, già regina di Wimbledon, e si guadagna la semifinale degli Us Open. Non sarà da sola, Flavia, perché ad aspettarla c’è già Roberta Vinci. Due italiane tra le migliori quattro in un torneo dello Slam: nell’era Open non era mai successo, neanche tra gli uomini.
    Nemmeno il tempo di metabolizzare l’impresa che il cuore ricomincia a battere ancora più forte. Alla Mercedes Arena di Berlino l’Italia del basket soffre, sbuffa, vacilla, recupera, passa in vantaggio, si mette nelle mani pazze di Belinelli e alla fine stende la Germania, padrona di casa. Perdendo, avremmo avuto un piede fuori dall’Europeo: con la vittoria anche il primo posto nel girone è possibile. Intanto gli ottavi sono già una certezza.
    Nelle difficoltà ci esaltiamo, ma stavolta lo stellone non c’entra: stavolta Italia vuol dire qualità. A New York come a Berlino. E potrebbe non essere finita qui. In Spagna c’è un ragazzo che è a tre secondi dalla maglia rossa di leader della Vuelta: si chiama Fabio Aru, da qui alla fine le tappe sbilanciano il pronostico dalla sua parte. È la bellezza della fatica.

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    1. E' ufficiale:

      AMO la Pennetta!

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    2. Sarò un tipo strano....ma Serenona....

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    3. Ma quale tipo strano?

      Direi la Pennetta x una romantica love story...ľ insaziabile Serenona x una mega zozza stantuffata da cineteca...jajaja

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    4. Per me le muscolate vengono solo una briciola dopo le poppone...

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  2. "Per i coraggiosi e gli incoscienti, il futuro è una nuova opportunità", Trap dixit. Magari la panchina di un'altra nazionale, dopo Italia e Irlanda. Ma il presente di Giovanni Trapattoni, coraggioso o incosciente che sia, è il ruolo di commentatore tecnico per la Rai, che lo ha fatto esordire nei match dell'Italia con Malta e Bulgaria. E lo ha promosso, malgrado l'ex ct abbia pagato l'inesperienza del debuttante e l'impronta di chi il calcio lo ha sempre vissuto visceralmente sul campo, a pochi metri dall'azione. "Ma ho affrontato la vigilia e le prime due partite con spontaneità - precisa - senza ansie e se vogliamo con incoscienza. Ho cercato di trasmettere le emozioni di chi sta in panchina, ma cercando di essere lucido nell'analisi".
    Cosa ha pensato quando l'azienda le ha parlato di questo ruolo?
    "Sono rimasto sorpreso, qualche domanda me la sono posta. Ma ho accettato con piacere, non mi pesa".
    C'è un aspetto che ha curato particolarmente, prima dell'esordio in postazione?
    "Si, una differenza sostanziale rispetto al ruolo di commissario tecnico. Il commentatore giudica ciò che vede, lo sviluppo del match. Non è dentro il progetto tattico, né conosce gli aspetti psicologici e le debolezze dei singoli ragazzi. Tocca al tecnico spiegare tutto questo, nel dopo partita".
    Progetto o non progetto, Trapattoni si è rivelato però un commentatore fuori dagli schemi che parla sia ai telespettatori, sia ai giocatori in campo. Tipo: "Non fateli arrivare fin lì".
    "In effetti sì. Da questo deriva anche la metafora della spugna, con Malta che dopo aver preso tanta acqua prima o poi doveva perderla e quindi subire il gol. Comunque ho parlato di un dato di fatto, mi son guardato bene dal dire: "La mia esperienza ora suggerirebbe di cambiare questo o quello", perché ogni partita ha una genesi diversa".
    Al di là della metafora della spugna e dell'acqua, c'è una delle sue tante frasi famose cui è particolarmente affezionato?
    "Di strafalcioni ne ho detti tanti, conservo anche alcune pagine che me li ricordano. Ad ogni modo, uno dei motti che porto con me è: "Se ciò che stai per dire non è più importante del silenzio, allora taci". Mi piace comunque leggere molto e spesso mi piace riscoprire qualche insegnamento di Aristotele o aforismi di generali famosi. Senza ergermi a freddo calcolatore, però, la frase che preferisco è: "Per i paurosi il futuro resterà sconosciuto, per i deboli sarà irraggiungibile, per gli incoscienti offrirà nuove opportunità"".
    Ovviamente lei si colloca nel girone degli incoscienti...
    "Direi di sì. O almeno fra i coraggiosi. Sono andato in Germania ad allenare il Bayern Monaco senza sapere altre parole in tedesco che "buongiorno" e "buonasera". Direi che il campo ha parlato meglio di me".
    Un incosciente già pronto a cogliere una nuova opportunità, giusto?
    "Ho dovuto rinunciare a qualche offerta in Africa per timore del virus Ebola. Ma ho avuto offerte anche dai Paesi dell'Est. Oggi, però, per me sarebbe impensabile andare a vivere tutto l'anno altrove, che sia a Baku o sul Mar Nero. Una nazionale, quella è la prossima opportunità che non mi lascerò sfuggire".
    Dal futuro al passato: chi avrebbe affiancato volentieri come commentatore tecnico?
    "Dobbiamo tornare indietro di qualche anno, a Sandro Ciotti ed Enrico Ameri, che riuscivano a entusiasmare quando la radio era tutto e loro erano gli unici a testimoniare in diretta

    ciò che accadeva. Inoltre ho sempre apprezzato la dialettica molto qualificata di Bruno Longhi, peraltro un carissimo amico".
    E se potesse tornare indietro nel tempo e commentare una partita speciale?
    "Italia-Germania dell'82. O la finale della Coppa dei Campioni del '63 fra Milan e Benfica, a Londra. Ma l'ho vissuta da giocatore ed è stato meglio così".

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    1. Tra i migliori, a mio modesto parere, ci sono Flavio Tranquillo (basket) e Nicola Roggero (atletica)

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    2. Azzo é vero mitico Bragagna...maaa sono secoli che nn vedo ľ atletica e nn solo sulla rai...

      Povera tv di stato...ho letto addirittura di quelli del funerale mafioromano ospiti da Vespa...

      dddai siamo su scherzi a parte?

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  3. Santa Fè- Caro amico il tuo dilemma è stato anche il nostro..proseguire per l'isola o saltare qualche tappa e dirottare saltuariamente verso altri lidi? noi abbiamo gia scelto, quest'anno sono arrivati i miei suoceri e ora salteremo due tappe (due anni) che dedicheremo alle capitali europee poichè siamo in tre e non è facile puntare su lidi tanto lejos come quelli indicati da te.
    Il prossimo anno la bimba inizierà la scuola elementare (e gia dal prossimo lunedi sarà tesserata con una società di atletica fidal) e le vacanze saranno in Luglio e Agosto, mesi carissimi per andare nell'isola, per questo ed altri motivi saremo più distanti da Cuba ma grazie a te soffriremo di meno la mancanza..

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    1. Però tu un bel pezzo di Cuba te lo sei portato in Sardegna.

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  4. Con 2 viaggi da 2 settimane ho poco da scegliere. Giuseppe

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  5. La voglia di trasferirsi a Cuba è tanta e sto lavorando da tempo in questo senso. Se sarà così, voglio approfittare del tempo che separa la mia famiglia dal trasloco per fargli vedere il più possibile il vecchio continente. Le Capitali, il mar mediterraneo e la nostra splendida Italia.

    I viaggi a Cuba si limitano a uno all'anno per vedere i nonni. Quest'anno toccherà a marzo.

    Quando saremo a Cuba in pianta stabile, le vacanze si faranno in sud America e negli Stati Uniti, non certo in Europa.

    PS. Il più figo della foto è il primo accosciato a destra, con sto ricciolo ribelle!

    Simone

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    1. Ricciolo biondo chiaro e non sale e pepe come ora...sigh...

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  6. Milco fanculo...

    non esagero... mi hai fatto venire la pelle d' oca leggendo il post di oggi...ed anche vedendo la foto...

    ne conservo gelosamente una...avevamo chi 17, chi 18 anni, 8 amici in Costa Brava...quanti ricordi...

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    1. Il bello è intanto ci siamo ancora tutti....e che ancora giochiamo

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    2. Tra pochi gg ci troveremo x festeggiare addio celibato penultimo scapolo...purtroppo a differenza tua nn posso dire che saremo tutti e 8...il destino si é portato via il piú bello e dannato a 19 anni...fu una botta tremenda...adesso riesco forse a dire c'est la vie...allora no...

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  7. Andarsene a 19 anni....non ha senso....ma questa è la sola vita che ci è toccata.

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  8. Ah! Ed io, che vista la foto ho pensato ad un nuovo post sui profughi...

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  9. In effetti in quegli anni....niente movil,internet...negozi cinesi....

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  10. Ciao a tutti, un saluto al volo da Santiago....c'e un caldo pazzesco, una secca peggior, e si vede molto turismo in giro per la gioia di Milco....all'andata volo airfrance pieno zeppo, 400 posti nessuno libero, partenza in orario come sempre, e arrivo in anticipo di mezz ora....all havana era caldino, ma ad oriente si crepa....nella renta in cui sono stamane sono arrivate 10 persone dal Belgio, e l'hanno riempita...parlando con le persone mi dicono che ad ora non si vede per il popolo cubano il benche minimo miglioramento frutto del disgelo con gli stati uniti, per ora tutto ancora come prima per il popolo, tranne che l'arrivo a fiumi di turisti, anzi un taxista si e spinto oltre, dicendomi che il governo non intende fare negocio con gli usa, ma solo con gli stati amici....il cambio del cuc fa sempre schifo, ho cambiato 170 euro alla capital e mi hanno dato 180 cuc....questo e quanto per ora, se non piove bene oriente e messo davvero male, soprattutto per un discorso igienico sanitario....un saluto a tutti!

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  11. Dejavu anche oggi...non sono certo esperto dello scrivere un blog..ma forse non dico pingata nell'affermare che il suo successo sia anche nel far rivivere al lettore esperienze vissute o nel neofita sentire odori e sensazioni che non ha vissuto...salire qui con nebbia e freddo e essere investiti dall'aria bollente di Holguin e dall'odore di disinfettante ospedaliero dell'hangar habanero è qualcosa che può sembrare banale ma non lo è. .era ancora più bello quando dall'altro lato del bloqueo mi aspettavano ma va bene anche così. ..Madagascar , Vietnam , Cambogia , Namibia i miei sogni che credo rimarrano tali ma non rimpiango niente perché Cuba è unica e sono ben felice, nonostante alti e bassi personali , che questa Hermosa dama del caribe mi abbia sottratto a tante signorine più giovani e ammalianti ma non con lo stesso fascino..comunque Milco i dejavu nascondo voglia impellente di tornarci..ciao..bel post impressionista pure oggi dopo ieri
    stefano

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  12. Alla fine vedo che molte delle mie esperienze sono condivise.
    Forse è una delle ragioni del piccolo successo di questo blog .

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