giovedì 3 settembre 2015

INIZIA LA SCUOLA

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Anche a Cuba, come da noi ed in ogni paese degno di questo nome, settembre accompagna l'inizio dell'anno scolastico.
Ho un buon numero di amici che hanno figli in eta' scolare, che sia la primaria, la secondaria o qualcosa di piu'.
A Cuba, pur con tutti i limiti del caso, la scuola e' una cosa seria da prendere seriamente.
La giornata inizia sempre con tutti gli studenti allineati, l'inno e il saluto alla bandera.
Mi immagino da noi una scena simile con tutti i ragazzi a farsi i selfie...oltre che i cazzi propri.
I primi periodi di scuola, a Cuba, sono caratterizzati da molte riunioni in cui vengono convocati i genitori degli studenti, riunioni che si effettuano in orari lavorativi, questa e' un'altra cosa impensabile da noi.
Se uno lavora, a Cuba, puo' prendersi un permesso per partecipare alla riunione, molti non fanno una mazza tutto il giorno, di conseguenza le presenze sono sempre assidue.
Da noi sarebbe un casino con la gente che lavora e il delirio di vita a cui siamo avezzi da questo lato del bloqueo.
Queste riunioni servono per pianificare la stagione e per informare le famiglie sui programmi educativi.
A Cuba, come accadeva da noi quando andavo a scuola io, il progetto didattico e' condiviso da istituzioni scolastiche e famiglie.
Ai miei tempi quando prendevo una nota arrivavo a casa....e prendevo il resto, oggi c'e' il concreto rischio che il fenomeno di padre vada a scuola ad assalire il professore che ha osato mettere in discussione l'unico neurone che circola nella testa del figlio del fenomeno stesso.
A settembre del 2014 ero a Cuba, lessi sul Granma una polemica piuttosto piccata sulla degenerazione della divisa e sulle varie modifiche che i ragazzi ci apportavano.
Premetto che sono favorevole alla divisa, almeno fino alle medie, parlavano fra l'altro di reinserirla anche da noi, ma non so se sia accaduto.
Mi sono fatto le prime 3 elementari col grembiulino nero e il fiocco blu, le ultime due con la polo di lanetta blu scura e i due pon pon al collo.
La divisa e' un modo di limare le differenze sociali, almeno a quell'eta', non e' bello che un bimbo vada a scuola con le nuove Adidas fiammanti e un'altro coi chupamiao.
Per la stessa ragione i professori ricordano ai genitori che mandano i bimbi a scuola con una bibita tipo la tucola ( con una sola cannuccia....loro...), di metterla in un altro contenitore per fare in modo di non creare invidie, anche se i bambini sono molto piu' scafati di cio' che si pensa.
L'articolo riportava il calo di morale dovuto a gonne troppo corte per le fanciulle, pantaloni alla cacaiola e cinturoni con borchie vistose per i fanciulli, in piu' venivano messi in discussione alcuni tagli mohicani di capelli e, per le ragazze, acconciature con troppi orpelli.
Anche questo da noi sarebbe impensabile, c'e' gente che va a scuola con tanti di quei piercing da sembrare un puntaspillo o tatuaggi da confonderlo con un murales.
Occuparsi di morale e' parte del sistema educativo, non trovo sbagliato che queste discussioni diventino oggetto del comune discernere.
Uno dei problemi che affligge la scuola cubana e' rappresentato dall'eccessiva giovinezza di molti insegnati.
Quelli buoni sono finiti in missione oppure, visto il salario indegno, hanno lasciato perdere, di conseguenza non e' raro vedere prof brufolosi col bravo pantalone alla cacaiola.
In Italia il problema e' opposto, non li lasciano piu' andare in pensione.
Oramai e' sempre piu' facile incontrare professoresse ultrasessantenni che la Fornero, (a cui tutti auguriamo non dico la morte...ma una qualche forma di infermita' non conosciuta in campo medico) ha incatenato alle cattedre.
Ogni tanto, in scooter, ma capita di passare davanti ad una scuola quando escono gli studenti, l'impressione e' di avere a che fare con una gioventu' un po' piu' sana della nostra, magari non durera' a lungo, ma per il momento mi sembra di vedere ragazzi della loro eta' e non, come i nostri, ragazzini che tentano disperatamente di dimostrare di essere piu' grandi di quello che realmente sono.
Hanno tutta la vita per invecchiare...

38 commenti:

  1. Il Ministero dell’Educazione ha stanziato 17,5 milioni di dollari per l’importazione di materiale scolastico, tra cui matite, colori, acquarelli, tempere, album da disegno, strumenti per le arti manuali, forbici, gomme e colla
    Oltre 1.792.600 studenti arriveranno nelle aule, quando martedì 1 settembre avrà inizio a Cuba l’anno scolastico 2015-2016.
    “Questa settimana i professori riprendono a lavorare ed è una tappa importante per ultimare alcuni dettagli, per toccare con mano ogni cosa in tutte le scuole”, ha dichiarato Ena Elsa Velazquez Cobiella, ministro dell’Educazione, nel corso della conferenza stampa.
    Il ministro ha aggiunto che l’innalzamento della qualità del processo educativo continua ad essere un obiettivo essenziale, che non solo fa riferimento all’acquisizione di conoscenze e allo sviluppo di attività, ma che riguarda la formazione e la crescita di valori che si devono riflettere in un comportamento adeguato degli studenti sia all’interno sia all’esterno delle istituzioni scolastiche.
    “Le condizioni create sono superiori a quelle dello scorso anno: per le risorse stanziate, per la copertura del personale docente… ogni provincia con le sue sfumature”, ha spiegato dopo una visita a tutta la nazione, valutando le condizioni di ogni territorio in vista del 1 settembre.
    Ha aggiunto che durante il mese di agosto è stato supervisionato tutto per garantire la distribuzione del materiale scolastico, un processo molto complicato e che arriva alle oltre 10.350 istituzioni educazionali di cui disporrà quest’anno il paese.
    Speciale attenzione è stata dedicata al mantenimento delle strutture dei centri scolastici, con l’esecuzione dei lavori di riparazione dove necessario e l’adeguamento dei locali per l’installazione della strumentazione di 153 laboratori di Fisica, Chimica e Biologia per le scuole medie, ricevuta prima della fine dello scorso anno scolastico.
    Come parte dell’attenzione ai cambiamenti demografici, sono stati recuperati spazi nei circoli dell’infanzia con oltre 2.700 nuove disponibilità ed ulteriori 6.494 nelle scuole a tempo prolungato.
    Per settembre si prevede di garantire il 95,2% della domanda territoriale di docenti senza ricorrere alle alternative. Diverse provincie hanno migliorato la loro situazione e c’è una maggiore qualità nelle varianti che si utilizzano e che si concentrano soprattutto nell’impiegare giovani universitari del quarto e del quinto anno, come assistenti degli insegnanti.
    Dei 247 libri di testo della prima tappa, con 12,7 milioni di copie, 188 sono già stati terminati e distribuiti totalmente in tutte le provincie. Ci sono inoltre 21 terminati e distribuiti parzialmente e 38 per i quali la tipografia non ha ancora comunicato l’ultimazione.
    “Sono state date indicazioni affinché tutti gli studenti dispongano di questi libri, attraverso la ridistribuzione tra i centri scolastici ed i municipi, considerando le proiezioni delle iscrizioni e il recupero di tutti i libri possibili”, ha sottolineato il ministro.
    Ena Elsa Velazquez Cobiella ha poi spiegato che la continua formazione dei docenti resta una priorità, specialmente nell’insegnamento della storia, con l’appoggio dell’Unione Nazionale degli Storici di Cuba, lezioni e conferenze televisive, seminari di preparazione metodologica ecc.
    Il prossimo 1 settembre, ha concluso il ministro, la cerimonia più importante per l’inizio del nuovo anno è quella che si terrà in ogni scuola, “perché ci sarà la famiglia, lo studente, le organizzazioni politiche e di massa… lì ci sarà la presentazione dei maestri e l’impegno di tutti coloro che, in qualche modo, solo legati alla scuola”.

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  2. IL GIORNO 1 SETTEMBRE E' MANCATO GIUSTINO DI CELMO.
    IL BLOG E' VICINO ALLA FAMIGLIA E RICONOSCENTE PER QUANTO QUESTO ITALIANO HA FATTO PER CUBA.
    UN GENITORE NON DOVREBBE MAI SOPRAVVIVERE AI PRORPI FIGLI, SOPRATUTTO NON DOVREBBE PERDERNE UNO IN QUEL MODO.
    UN AFFETTUOSO, COMMOSSO RICORDO.

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    1. “La única cosa que puedo decir a los familiares de las víctimas de Posada Carriles que sufren como sufro yo, es que tengan siempre abierta una esperanza de que habrá justicia. No sólo por nuestros ser queridos, sino por el mundo entero. Nadie merece semejante barbarie, que por una lucha política se maten inocentes, se pongan bombas en el hotel, en un avión y se encarcelen a Cinco muchachos cubanos que intentaron impedir los actos de sabotaje que se organizaban desde Estados Unidos. ¿Qué imagen dará el gobierno norteamericano si permite semejante injusticia?”

      ¿Qué imagen dará EEUU si permite semejante injusticia?, se pregunta Giustino di Celmo.
      Un uomo perbene mentre un criminale ormai 85enne vive pacioso a Miami e a chi gli chiede dei suoi crimini ridponde sereno'la notte dormo come un bebé"
      P.s. non che l'Italia abbia fatto molto per dare giustizia a questo padre
      Stefano

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    2. Il bastardo gira indisturbato per Miami.....

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  3. Ho saputo dal famiglion che la sorella di mia moglie che ha 16 anni e frequenta l'alberghiero, tramite un accordo dell'istituto con Gaviota, ha iniziato a fare uno stage remunerato presso un importante hotel dell'Habana.
    Anche questo è un segno dei tempi che cambiano.

    Ps. Air Europa a dicembre (10-24) a 580. Non male.

    Simone

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    1. 15cuc al mese + mance. Guadagna più di mio suocero, che chiaramente ha pagato una propina perchè scegliessero lei per un bell'hotel piuttosto che un paladar.

      Simone

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    2. Credo che anche Islazul abbia accordi del genere con le scuole alberghiere. .al Pernik a Holguin c'erano sempre molti stagisti ....remunerati zero ma molto educati e sempre col sorriso
      stefano

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    3. Credo anche mangino discretamente. Non credo diano loro Jamonada

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  4. Onore a Fabio e Giustino. Giuseppe

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  5. Io e mia moglie accompagnavamo sempre a scuola la sua sorellina minore che faceva la primaria e francamente mi colpivano due cose 1) l'età degli insegnanti e francamente pure i loro atteggiamenti ...a me sembravano pensare a tutto tranne che ad insegnare 2)il fatto che non li abbia mai visto in classe ma sempre a giocare in cortile. ...d'accordo sulle uniformi concettualmente ma praticamente purtroppo visto come sono scafati i ragazzini non basta di certo a nascondere le differenze sociali che ci sono, si vedono e non icidono positivamente, per favore poi allunghiamo almeno fino al ginocchio i gonnellini gialli delle secondarie a me imbarazzano..la mia uniforme era grembiule blu e fiocco rosso ...parevo uovo di Pasqua...p.s.:come dicevo giorni fa ad amico del gruppo mi piacerebbe insegnare a Cuba, credo che riuscirei bene..se qualcuno può raccomandarmi...buona palestra Milco
    stefano

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    1. Beh....al confronto di quei professorini brufolosi di educazione fisica io sarei il Prof Vittori...

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  6. Santa Fè- Uno degli ultimi baluardi della Revolucion cade con dati di fatto, l'istruzione per un popolo è la base per il futuro, futuro assai incerto.
    A livello culturale si è tornati indietro di 60 anni e per giunta per causa di chi doveva trasformare e rivoluzionare il paese.
    Per quanto riguarda l'uniforme son dell'idea che la veste non fa il monaco..e concordo con quanto detto da Stefano a riguardo dei ceti sociali facilmente individuabili.
    Me da pena decirlo pero el viejo tenia que marcharse en el 89, hasta alli la cosa no era tan mala.

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  7. Che poi cambiando le cose migliori il prodotto è tutto da dimostrare.

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  8. Santa Fè- E' comunque indubbio che se retribuisci come si deve docenti e medici locali il frutto rimane in loco.

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  9. Anche io sono favorevole alle divise, e sinceramente quelle degli studenti cubani sono anche veramente belle....Peccato i miseri stipendi degli insegnanti, che non sono una casta come quelli italiani.

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    1. Quando leggo queste cose, oltre al disgusto, mi sale il sangue al cervello. Casta gli insegnanti italiani? ma dove le leggete, sulle soprese delle patatine? Valter sono Pamela che scrive, hai avuto occasione di conoscermi e mi leggi su facebook: io non passa giorno in cui non lotti (con scarsi risultati purtroppo, orami hanno deciso di affondarci tutti) contro la vera casta che vuole distruggere le basi della nostra società...e da dove inizia? dalla scuola ovviamente! depauperandola di risorse finanziarie e di risorse umane motivate e serene....leggetevela "La buona (sob!) scuola....tra le righe di questa riforma è contenuta la totale distruzione della scuola statale libera e democratica...e tutto questo per renderci ancora meno pensanti e più asserviti....quindi prima di parlare a vanvera riflettiamo please...anche perchè potrei dire la stessa cosa (casta) della tua categoria lavorativa (che è pure statale), ma non lo faccio perchè contiamo sia io insegnante, sia tu con la tua professione meno di zero.

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    2. Credo che, per una volta, l'amico Valter abbia parlato per slogan...puo' capitare Pamela.

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  10. Ma quale casta?
    Una mia amica con cui feci l'ISEF è diventata di ruolo la settimana scorsa dopo 25 anni di precariato.
    A 53 anni....

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    1. Grazie Milco....per fortuna c'è chi ancora ha un minimo di cognizione su chi sia il "nemico".
      Non di certo noi insegnanti, che magari abbiamo uno stipendio fisso, ma di sicuro contiamo meno di zero in questa società allo sbando in cui la scuola, con leggi fatte ad hoc, viene progressivamente depotenziata del suo ruolo formativo....
      Pamela

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    2. Dopo l'Isef ho insegnato un paio d'anni...mi sono bastati per capire che era meglio fare altro...

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  11. Santa Fè- In effetti Valter esistono caste ben più significative degli insegnanti..perlomeno la situazione fotografata da Milco è la stessa esistente quì in Sardegna.

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  12. Ultrasessantenni costrette a correre dietro ai ragazzini.....

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  13. Quando avevo cinque anni, mia madre mi ripeteva sempre che la felicità è la chiave della vita. Quando andai a scuola mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi "felice". Mi dissero che non avevo capito il compito e io dissi loro che non avevano capito la vita.
    JOHN LENNON

    Ancora troppi, tanti insegnanti darebbero al bambino la stessa risposta... a Cuba, in Italia, ovunque...

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  14. Vero ma fare l'educatore dove nulla funziona non è semplice

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    1. Aston il discorso è molto complesso e tu hai toccato un punto fondamentale:

      insegnanti quali educatori...dove molto non funziona, partendo purtroppo dai nuclei familiari...in mezzo la società...per arrivare allo stato...

      Un dubbio però mi rimane sul tema di oggi:
      quanti insegnati sono disposti a consumarsi come una candela per illuminare la strada dei propri ragazzi???

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    2. Quello che davvero mi fa invazzare è che con una scuola pubblica in coma diamo i soldi a quelle private dei baciapile

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  15. Santa Fè- Senza considerare che in altri tempi l'insegnante era un'istituzione rispettata in primis dai genitori tantè che prendevi un ceffone in andata e uno di ritorno a casa..questo a prescindere dalle ragioni poiche dovevi rispettare l'autorità e punto, ora sono disarmati e alla mercè di quattro mocciosi.
    La colpa è naturalmente della nostra generazione che predilige la corsa al denaro piuttosto che avere tempo da dedicare alla famiglia, per quella esistono sostituti come baby sitter, badanti e se và bene nonni..

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    1. eee in mancanza dei sostituti...surrogati a go go...

      nà tristezza!

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    2. Vecchio lupo di mare che non sei altro...

      dai saluti di Birillo al mio rientro...a questo post sui dog sitter...intravedo dei messaggi subliminali o sbaglio?

      Fammi solo sapere se questa sera devo indire una riunione familiare? Per me no problem...

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    3. Ti ringrazio ma.....sono a posto....

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    4. Se dovesse mai servire...sappi che per me è un piacere!

      Devo solo organizzarmi con Splendida + 2 figli, quello sbarbino e l' altro con pelliccia...

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  16. Non solo. A Torino....non Ragusa con tutto il rispetto, le scuole cadono a pezzi. Ci sono genitori che imbiancano le aule e il comune non sa quanto riscaldamento possa garantire....

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  17. A L'Avana ho cenato al ristorante Fabio, vicino la Rampa, calle 23. Una pizzeria in stile italiano che mi dicono sia del padre dell'italiano morto in un attentato che è deceduto in questi giorni. Era di origini campane, Salerno.P68

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