mercoledì 16 settembre 2015

LA VITA E' BREVE

 

L'altro giorno ho chiamato il mio amico che ha aperto una spaghetteria a Las Tunas, ricorderete che ne avevo parlato qualche settimana fa.
Le cose vanno discretamente bene, sopratutto in funzione di quelle che erano le sue aspettative reali.
Coi proventi di questo negocio e il 50% di 2 cuarti de renta deve viverci, senza poter contare su altro.
Mi diceva che, al momento, le cose girano, ha un paio di cameriere che paga una cinquantina di cuc al mese, un cocinero che lo aiuta, un'affitto basso e una base di clientela.
Ora che andro' giu' saro' un suo fedele cliente, ovviamente.
Gli ho intimato di non fare la fine di altri locali tuneri, partiti in pompa magna ma che, dopo 6 mesi/un anno, hanno abbassato tantissimo la qualita' del cibo e del servizio.
La cosa curiosa, (curiosa per chi non conosce la merda che gira intorno al web e ai frequentatori italioti di Cuba) e' che tolto il nostro ristretto giro, la maggior parte degli italiani residenti o semiresidenti in citta' sperano che la sua attivita' si riveli un fallimento.
Parlo di chi bivacca diariamente seduto ai tavolini del Cadillac hablando merda di tutto e tutti.
Non solo non frequentano il suo locale, ma ne parlano male con chiunque soltanto per il gusto di farlo.
Oramai il livello di litigiosita' fra gli italiani che frequentano assiduamente Tunas ( ma mi dicono che a Santiago sia peggio) e' sopra ogni livello di guardia.
Gente che si guarda male per strada, tutti che parlano merda di tutti, un'odio che non ha fondamento ne' ragione di esistere.
Invece di fare il tifo per un connazionale che, con tutti i limiti di ognuno di noi, ci prova e' una gara a denigrarlo, sputtanarlo cercando di rovinargli il negocio.
Io credo che la cosa dipenda dal fatto di vivere per troppo tempo a Cuba.
Cosi' come, una buona percentuale di cubane che vivono in Italia, ai loro gia' noti difetti sommano quelli delle italiane, gli italioti che vivono a Cuba ai nostri gia' noti difetti sommano quelli dei cubani.
Non e' un mistero che siano proprio questi connazionali i piu' pettegoli in citta'.
Non e' solo una questione del mio amico, sul web c'e' gente che spera, sogna che il nostro negocio della renta vada male.
Per certi poveri cristi e' un'incubo pensare che, mentre loro aggiungono fallimenti a fallimenti, ci sia chi perlomeno ci prova, e probabilmente ci riesca.
Un vecchio detto recita che “se hai un tetto di cristallo meglio non fare a pietrate...”.
Parliamoci chiaro, chiunque frequenti Cuba assiduamente da anni ha alle spalle qualcosa che non e' andato come si sperava.
Quelli piu' sinceri, quelli veri, se ne sono fatti una ragione e sono ripartiti, gli altri non si sono piu' ripresi e vivono rosicando nella speranza che a chiunque muova mezzo passo in direzione di provare a fare qualcosa, vada tutto in merda.
Per loro tutti sono cornuti, tutti hanno la donna col chulo, tutti sono dei fessi.
Loro che, spesso, si prendono un anno sabbatico da Cuba.....
Quando questo succede e' SEMPRE perche' gli Orishas hanno tirato loro un bello sgambetto....altro che anno sabbatico...
Le corna poi....se mi venisse voglia di scrivere un'altro libro, lo farei sui villaggi turistici e le donne italiane in vacanza coi mariti....magari in viaggio di nozze.
Ne aveva parlato Fiore in televisione....quindi si tratta di un'argomento ampiamente sdoganato.
Personalmente spero che chiunque tenti di fare qualcosa a Cuba abbia il successo che si meriti, seguo sempre con molta attenzione, comunicando quando posso con chi muove i primi passi in questo mondo cosi' complicato.
Ogni progetto cattura la mia attenzione, anche per la curiosita' di vedere come si sviluppa.
Non ho tempo per la cattiveria, il chisme e la tristezza che si porta dentro chi vive sperando nelle disgrazie altrui.
La vita e' troppo breve per sprecarla mettendo a repentaglio l'organo epatico con versamenti biliari, ci sono troppe cose da fare, situazioni da creare, persone da conoscere e frequentare.
Il resto sono solo cazzate amici miei.

24 commenti:

  1. NIENTE DA DIRE, BELLA IMPRESA.

    Con i fucili puntati addosso, e un punto in tre partite in campionato, la Juve e Massimiliano Allegri ribaltano il destino, e il pronostico, che li avrebbe voluti sepolti, a Manchester, casa City. Invece: 2-1 per i bianconeri, che hanno rimontato un gol irregolare, con le reti di Mandzukic e Morata. Il successo, che su suolo inglese alla Juve mancava dal 1996, soffia via tanti cattivi pensieri: «E’ un’iniezione di fiducia che ci fa lavorare meglio - può sorridere alla fine l’allenatore juventino - perché una sconfitta sarebbe stata vista in modo diverso: è anche una questione psicologica: noi volevamo fare una bella prestazione e invertire la tendenza».
    CARATTERE E UNITA’
    Per la prima volta in stagione, la Juve è stata squadra: «Non ci siamo disuniti dopo il loro gol - spiega Allegri - e poi siamo venuti su crescendo, e abbiamo vinto». Il risultato l’ha tenuto ne caveau Gigi Buffon, che già era stato strepitoso in due occasioni: «Bravo Gigi, che ha fatto una bella parata su Yaya Tourè», conferma Allegri. Non resta che importare in Italia la voglia e la compettezza mostrata in Inighiltera: «Ci siamo trovati bene - continua l’allenatore - ed era importante partire così, anzichè rincorrere in classifica. In Champions ci mettiamo in una buona posizione, adesso pensiamo a vincere in campionato».
    UN NUMERO UNO
    Oltre a Mandzukic e Morata, ha segnato anche Gigi Buffon, perché le sue parate valgono gol (non concessi al nemico): «Penso che questo sia il primo mattoncino importante della stagione - attacca il capitano della Juve - perché abbiamo fatto una gara importante, con ingredienti giusti: dall’attenzione alla sagacia tattica, alla bravura tecnica. Non è mancato niente: però non bisogna illudersi. Un mattoncino a cui ne devono seguire altri». Questa vittoria servirà anche ai giovani, ai nuovi arrivati: «Secondo me quando vinci certe gare, in certi stadi, contro certi avversari, la consapevolezza che porti a casa, insieme alle sensazioni che si respirano, alla gioia, all’adrenalina, ti fanno crescere in maniera più rapida». Domenica a Genova, con il Genoa, si ricomincia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, ricominciamo a prenderle...
      Simone

      Elimina
    2. La squadra sembra piu' tarata per l'Europa che per il campionato.
      probabilmente pagherete alcuni errori di mercato ma ve la giocherete con Inter e Roma.
      Noi....appena dietro (SGRAT)

      Elimina
    3. Hanno una gran bella squadra e penso che in campionato sono superiori a tutti.paolino...

      Elimina
    4. Non ne sarei tanto sicuro.
      Se Giovanni Luigi smette di fare i miracoli....

      Elimina
  2. Stati Uniti e Cuba, 26 discorsi, quattro in inglese, in spagnolo davanti all’Onu numerosi incontri, compreso quello con Fidel Castro e Barack Obama (ma non è previsto quello con Vladimir Putin o con le Farc colombiane). Nessuna preoccupazione specifica per la sicurezza. Così il viaggio a Cuba e negli Stati Uniti, il decimo di Papa Francesco fuori Italia, che si svolgerà dal 19 al 28 settembre prossimi (19-22 a Cuba, 22-28 negli Usa).
    A Cuba, dove, straordinariamente, si recarono sia Giovanni Paolo II (1998) che Benedetto XVI (2012), Francesco, ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, nel corso di un briefing, visiterà non solo l’Avana, ma anche luoghi che i suoi predecessori non visitarono. Il Pontefice partirà la mattina di sabato 19 da Fiumicino e arriverà alle 16, ora locale, all’aeroporto José Martí de La Habana, accolto con una cerimonia di benvenuto. Domenica 20 celebra messa e recita l’Angelus all’aperto nella nella Plaza de la Revolución e, per la prima volta durante un viaggio all’estero, dà la comunione a cinque bambini come «segno di speranza per la crescita della Chiesa a Cuba», ha sottolineato Lombardi. Alle 16 compie la visita di cortesia al Presidente Raul Castro, che ha ricevuto nei mesi scorsi in Vaticano, nel Palacio de la Revolución, e alle 17.15 celebra i vespri con sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi nella cattedrale, per poi salutare alle 18.30 i giovani al centro cultural Padre Félix Varela, figura centrale della storia cubana.
    Lunedì 21 il Papa si trasferisce a Holguín, celebra messa nella Plaza de la Revolución, e poi, nel pomeriggio, prosegue per Santiago, dove incontra i vescovi cubani nel seminario locale. La giornata si conclude con la preghiera alla Virgen de la Caridad, nell’omonimo santuario, con una cerimonia che cade nel centenario della proclamazione della Vergine come patrona dell’isola caraibica. Martedì 22 dopo una messa nella basilica minore del santuario alle 11 incontra le famiglie nella cattedrale di Santiago, celebrazione che «dà un senso di continuità con l'altra tappa del viaggio, quando a Philadelphia presiede l'incontro mondiale delle famiglie nonché con il sinodo di ottobre», ha sottolineato il portavoce vaticano.
    Nel corso della giornata all’Avana, ha chiarito Lombardi, «è del tutto verosimile e prevedibile che ci sia» un incontro con Fidel Castro, anche se «non è ancora messo in un momento preciso dell’agenda». Non è invece da attendersi l'ipotizzato incontro con le Farc, che nella capitale cubana prendono parte ai negoziati di pace, perché «sarebbe un elemento estraneo al programma», ha detto ancora il portavoce vaticano che, a risposta precisa, non ha commentato l’ipotesi di una visita ai carcerati cubani, assente da programma, esprimendo però apprezzamento per la recente notizia di un indulto. Il Papa, ha precisato peraltro Lombardi, in passato «è stato solo in un aeroporto di Cuba facendo un transito per circa un’ora o poco più, ma non è mai uscito sul territorio di Cuba».

    RispondiElimina
  3. Ciao Milcone.
    Effettivamente è uno schifo remare contro i propri connazionali. L'invidia è una brutta cosa. In più, se hai avuto una vita costellata da fallimenti e sei convinto di aver trovato in Cuba l'unico ambiente in cui credi di essere rispettato, allora è facile che tu sia avvelenato con il mondo. Ma sperare nei fallimenti altrui è una cosa becera e cattiva.

    Tanto per far del male ai rosiconi che leggono il blog, con ieri ho chiuso il mio terzo contratto con ristoranti cubani. Gente simpatica e propositiva. Entusiasta dei progetti proposti. Felice per il prezzo che gli ho fatto. Nelle prossime settimane ti manderò i link.
    Fatti e non pugnette, alla faccia di chi ci vuole male!

    Simone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Manda pure tutto e...complimenti, dai che piano piano....

      Elimina
  4. EL LOCO Non hai idea del livello degli italiani che vivono a L'Avana.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Immagino....ma anche in questo caso non bisogna generalizzare, anche se....

      Elimina
  5. In realtà non si è preso un anno sabbatico, ma è stato sbattuto fuori anche dall'ultimo forum su cui poteva vomitare il suo odio.
    Andrew

    RispondiElimina
  6. Che schifo.....gentaglia....auguro a loro di sprofondare e soffocare nella merda in cui sguazzano!!! Alessio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche perché il mio amico ci ha messo davvero tutto quello che aveva...

      Elimina
  7. Sperare nei guai altrui quando non si è in pace con se stessi,gente da tenere fuori dai maroni.paolino...

    RispondiElimina
  8. Gli unici italiani che frequento a Cuba sono gli amici che porto da qui.
    Quella da te descritta è una realtà che non conosco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti è una realtà nota per chi trascorre lunghi periodi o fa tanti viaggi nello stesso posto.

      Elimina
    2. Mai dato importanza a queste cose.

      Birillo è diventato proprio un bel cane. Ha un bel musetto simpatico.

      Elimina
    3. Questa mattina veterinario di routine.
      12 kg.....mi diventa un bue....

      Elimina
  9. A guanabo è la stessa roba.
    Questi sfigati si trovano al mattino dopo le 10 al pan.com. Normalmente soli o nel migliore dei casi accompagnati da un loro simile. Si fanno un paio di bucanero ed iniziano a sparare a zero su tutti.
    Saltano il pranzo, si fanno ancora un paio di bucanero al parque e si rivedono verso sera ai tavolini del 'pollo'. Qui scatta il cisme e le critiche a tutti quelli che li circondano, giudicati nei migliori dei casi puttanieri e falliti.
    Alla sera, quasi ubriachi, si ritirano soli nella loro stanza per un plato de arroz e per il descanso, in vista di una nuova solita giornata.

    Poveretti.

    Simone

    RispondiElimina
  10. Florenzi pazzesco
    Paolino....

    RispondiElimina