martedì 22 settembre 2015

MADRI IN FUGA

 Risultati immagini per madri in fuga coi figli

L'argomento e' decisamente delicato, merita certamente un'analisi non facilissima da fare in un blog volutamente “leggero” come questo.
Mi e' capitato diverse volte, sopratutto in questo ultimo anno, di leggere storie di mogli cubane che partono dall'Italia per fare una vacanza a Cuba coi figli, lasciando il marito fra le brume padane a tirare la lima.
A un bel momento le signore, decidono di non rientrare nel bel paese optando per fermarsi definitivamente a Cuba...coi figli piu' o meno consenzienti.
Molti di voi sono sposati con cubane e hanno figli, quindi sanno cosa potenzialmente potrebbe voler dire una situazione simile.
Non ho altresì notizie di cubani maschi che si comportano nella stesso modo, ma conoscendo il loro modus operandi a Cuba e' probabile che, nel caso, mollerebbero la prole alla malcapitata e incauta italiana di turno zompando sul primo aereo disponibile con destino l'altro lato del bloqueo.
Da tempo vado dicendo, a volte inascoltato, che la stragrande maggioranza delle cubane in Italia con la possibilita' concreta di avere una rendita anche solo di 2/300 euro al mese, ritornerebbe in pianta stabile a vivere nel paese natio.
Nei casi che citavo a inizio post, dal punto di vista pratico, cosa puo' succedere?
Non e' che sia esattamente un luminare in materia ma so che, se la coppia e' separata e un coniuge vuole fare un viaggio all'estero portandosi i figli, deve essere d'accordo anche l'altro, con tanto di firma.
Credo, senza esserne certo, che funzioni nello stesso modo anche nel caso di coppie regolarmente sposate.
Non credo che una possa andare in aeroporto e portarsi via i figli all'insaputa del marito, magari mentre quest'ultimo e' sul lavoro.
Credo che entrambi i genitori debbano potersi esprimere in materia.
Ma nel caso in cui la cosa sia iniziata come un viaggio degli affetti “tu no sabe como me hace falta mi familia”, quindi la moglie parte con i figli e la benedizione del coniuge e si conclude con la stessa che comunica al marito “yo me quedo en Cuba y con Tino e Pino” cosa davvero puo' fare il marito?
Esiste tutta una letteratura fatta di decine di libri in cui il coniuge rimasto esprime tutta l'amarezza per l'impotenza che si trova a dover affrontare, vista l'inutilita' di tutti gli sforzi fatti per cercare una via d'uscita.
Certo i bimbi sono cittadini italiani o anche italiani, abbiamo una ambasciata ma l'avevamo anche in Marocco, Egitto, Iran e in tutti gli altri posti protagonisti dei libri che citavo sopra.
Il marito, in questi casi, la prima cosa che fa e' di partire per Cuba, una volta giunto in loco si trova in una terra straniera, soggetto a leggi spesso senza capo ne coda e alle prese con un sistema giudiziario che, nel 99% dei casi, favorisce la cubana.
Avra' a che fare con un familion, che in casi simili tendera' ad ingrossarsi di giorno in giorno, creando non pochi problemi...anche a livello di incolumita'.
Se il caso non diventa pubblico, con denunce, appelli, parlamentari che si interessano del caso, personaggi pubblici che prendono posizione, il tutto rischia di trasformarsi in un incubo ancora piu' nero di quello descritto fino a questo momento.
Non so se esistano accordi fra i due paesi in materia, anche se i fallimenti di casi simili in altri stati mi porta a pensare che la cosa sia piuttosto complicata.
Si arrivera' a tirare in ballo la volonta' dei bambini che, vista l'eta' e il contesto in cui si troveranno, saranno molto facilmente manipolabili.
Fra l'altro e' probabile che la madre, l'ultimo giorno prima di partire...svuoti il conto in banca o comunque cerchi di garantirsi in qualche modo il tempo piu' a lungo possibile....risolto.
Ho letto diversi casi simili e nessuna soluzione, anche perche' la moglie e' perfettamente consapevole che, se consentisse ai figli di ripartire col padre, molto probabilmente e pure a ragion veduta, rischierebbe di non rivederli piu'.
Bruttissime storie amici miei.

32 commenti:

  1. VITTORIO ZUCCONI

    C'è il senso di un doppio tradimento nella catastrofe epocale della Volkswagen sorpresa a barare. Il tradimento del mito globale della integrità tedesca e il culto della affidabilità industriale della più grande e dunque amata azienda automobilistica del mondo.
    Il " Dieselgate", come è stato subito e inevitabilmente ribattezzato, certificato dal governo americano dopo mesi di test, ricerche, spiegazioni e finalmente confessioni, ha colpito il pubblico degli acquirenti come la scoperta della infedeltà di una persona cara. E il 70% dei proprietari delle vetture vendute considera quei 18 miliardi di dollari inflitti come multa alla casa di Wolfsburg come " troppo pochi", ignorando che sono il massimo esigibile dalla Epa, l'Agenzia per la protezione ambientale.
    Il sotterfugio da magliari dell'informatica escogitato dai tecnici della Volkswagen riprogrammando le centraline per far credere che il motore 4 cilindri turbodiesel, il leggendario Tdi, eruttasse meno ossido di azoto - uno degli inquinanti più nocivi - ha colpito, e offeso in modo personale, coloro che al marchio creato nel 1937 per produrre " l'auto per il popolo" hanno dato per decenni la propria fiducia.
    Dall'indimenticabile Maggiolino che fu l'automobile prodotta per più anni, dal 1938 al 2003, e nel maggior numero di esemplari nella storia delle quattroruote con oltre 21 milioni venduti, per non dimenticare il primo minivan della storia, icona di giovani generazioni di nomadi motorizzati, la Vw ha costruito le proprie meritate fortune sulla granitica certezza del German engineering . Sulla certezza della solida, a volte stolida, precisione ingegneristica germanica.
    Ma non è stato l'errore dei progettisti, il cedimento del controllo di qualità o il difetto di un componente, come accade nei milioni di automobili richiamate ogni anno e per ogni marca, da Toyota a Chrysler, da Gm e Ford, a scatenare l'indignazione dei clienti e degli investitori che hanno scaricato titoli dellaVw in Borsa come fossero diventati radioattivi
    È stata la realizzazione che qualcuno, forse all'insaputa, forse con il tacito consenso dei massimi dirigenti, aveva manipolato le carte per far riuscire il gioco, come un imbonitore nel gioco delle tre carte. Una serie di comandi nella centralina che controlla il motore era stata programmata per far capire all'auto che qualcuno stava controllando le emissioni di azoto e ridurle per farle superare il test. Quando un piccolo laboratorio della West Virginia ha voluto scoprire, ammirato, quale fosse il segreto tecnologico di un motore diesel che riusciva a minimizzare l'inquinamento senza usare serbatoi di ammoniaca come avviene nei Diesel Blu più sofisticati e costosi, il trucco è stato esposto. I tedeschi della Volkswagen, forse quegli stessi che perentoriamente accusano altre nazioni e altri popoli di falsificare i conti e di barare, erano stati scoperti a barare.
    Una rivelazione che ha subito acquisito connotati ben più seri della umiliazione per una grande azienda che era riuscita, per la prima volta nel primo semestre del 2015, a scavalcare la Toyota e a insediarsi come prima casa automobilistica del mondo, con 5,4 milioni di vetture vendute contro i 5,2 dei giapponesi. La truffa dell'inquinamento arriva proprio mentre si accelera nel mondo, e ne parlerà anche Papa Francesco all'Onu, la spinta per contenere l'inquinamento prodotto dall'uomo. Obama, che si dice "estremamente preoccupato" e la Casa Bianca stanno, attraverso il Dipartimento della Giustizia, esaminando la possibilità di incriminare la dirigenza della Vw per reati da " colletti bianchi" e per avere " cospirato" per compierlo......

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  2. .......Dunque andando ben oltre le classiche multe a industrie pizzicate a fare un lavoro scadente o a commercializzare prodotti insicuri. Angela Merkel, che avverte l'effetto catastrofico del " Dieselgate" sull'immagine virginale della Germania, ha chiesto indagini e spiegazioni. Il presidente del gruppo, Martin Winterkorn, ha ammesso tutto, a suo onore, e ha accettato piena responsabilità. In Giappone, per molto meno il responsabile di una mutinazionale sorpreso in tale imbarazzo planetario prenderebbe in seria considerazione la propria sciabola.
    Ma il danno è di proporzioni incalcolabili, come lo è l'ombra di quelle due iniziali che sono proiettate su tutto il pianeta da deccenni e non soltanto sul piano industriale e commerciale, anche se i già faticosi piani della Volkswagen per vendere modelli a gasolio negli Usa come alternativa ecologica agli ibridi preferiti dai giapponesi saranno devastati anche per l'altro grande brand del gruppo, la Audi. Il rapporto che corre fra il proprietario e la sua automobile, soprattutto, ma non solo, nel mercato americano, è qualcosa che trascende la semplice utilità di un mezzo capace di trasportare il guidatore e la famiglia dal punto A al punto B. È una relazione personale, emotiva, costruita sulla fiducia, come qualsiasi relazione.
    Difetti, guasti, delusioni, disamoramenti sono comuni, e il detto popolare vuole che esistano soltanto due giorni felici nella coabitazione con l'automobile, il giorno in cui la compri e quello in cui la vendi. Nessuno pretende la perfezione, tutti sono coscienti della " obsolescenza programmata" in ogni vettura, che ne prestabilisce il logoramento e l'attesa di vita e quindi la necessità di sostituirla. Ma nessuno, fino a oggi, aveva immaginato che si potesse riprogrammare per dolo il comportamento della propria macchina per far credere che facesse quello che non fa.
    Non ci può essere alcuna Schadenfreude , nessuna gioia malvagia per i guai altrui, come dice una parola composta creata proprio dai tedeschi, per la scoperta che anche la Germania sa imbrogliare il cliente nascondendo il fatto che le emissioni nocive dei propri motori diesel 4 cilindri erano 40 volte superiori al massimo consentito dalla legge. Ma questo è un caso internazionale, un incidente che tocca l'Europa, della quale la Germania è la - spesso - prepotente bandiera, favorisce la concorrenza non europea, fa gongolare segretamente giapponesi e cinesi, come già i disastri dolorsi delle finanziarie di Wall Street, perché spalanca interrogativi sull'integrità, sulla onestà, di aziende che hanno fatto della propria reputazione il vero punto di forza.
    Quali altre centraline manipolate a nostra insaputa ci sono là fuori, nel nostro vano motore? Che cosa è stato programmato nei cervellini delle nostre vetture? Quali altri " giochi delle tre carte" sono fattibili, soprattutto ora, nel tempo dell'elettronica padrona, quando è addirittura possibile prendere il controllo di un'automobile a distanza, penetrando nelle chip via Internet? E se barano anche i tedeschi, sempre pronti a dare lezioni di integrità agli altri, di chi ci si può fidare?

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  3. Sì veramente brutte storie,comunque una cubana può partire in aeroporto sola coi figli senza marito e senza alcun permesso,solo col boleto,per mia esperienza,però il problema sorge a Cuba quando devono prendere residenza i bambini ci vuole anche firma del papà altrimenti nada residenza.paolino...

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    1. Cioè senza dire nulla può partire coi binbi e basta? Ah però....

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    2. Proprio cosi,solo per fare il passaporto del bimbo ci vogliono tutti e due i genitori,una volta fatto può viaggiare anche solo con un genitore.paolino...

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    3. Nel caso di coppie miste fossi nel legislatore avrei usato più prudenza....

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    4. Beh questo non è del tutto vero, quando vengono fatti i passaporti dei minori vengono chieste una serie di firme ed autorizzazioni all'altro genitore , anche se non sposati. Però una volta fatti i passaporti se la cubana prende questa decisione dentro di se, senza esternarlo al marito/compagno, una volta a cuba, non è che si può far molto.
      Alex

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    5. Mi sembrava che qualche tutela doveva esserci.

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    6. Non diciamo fesserie.Sul passaporto di mio fìglio c'è scritto espressamente che può uscire dal paese accompagnato anche da un solo genitore ma solamente perchè richiesto espressamente da noi in questura.Se non lo avessimo richiesto sarebbe obbligato ad uscire con entrambi i genitori.Che poi alla frontiera non lo rispettino è altra cosa.

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    7. Ecco.....ora la cosa è più chiara....per tutti.
      Buoni contributi

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    8. Nessuna fesseria, si chiama "assenso per accompagnamento disgiunto" ed una volta avuto il passaporto del minore con questo "assenso" la cubana con tuo figlio va dove vuole....e chi lo sa cosa gli gira per la testa, anche se a volte si crede di conoscere bene una persona alla fine si posso sempre avere delle sorprese.
      Alex

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    9. Mi pare che si stia dicendo la stessa cosa....

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    10. Appunto,ma lo devono espressamente richiedere entrambi i genitori tale assenso,non è automatico.

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  4. Da padre non riesco neanche ad immaginare una cosa simile. Ste1

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    1. Ti capisco. Il problema è che si è portati a pensare che certe cose possano succedere solo agli altri....

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  5. possibile "fuga" del marito...questo perchè può succedere in generale ovunque di questi tempi..quindi certi passi vanno fatti pensando bene..anche se non ci sará mai preparazione sufficiente per affrontare l' amarezza che ti danno certi "colpi" della vita..pero io parto sempre dal presupposto che un cubano/a è difficile possa starelontano dal suo paese...in fin dei conti sono io che vado a cuba perchè adoro quel paese...perciò vedo piu probabile che sia io a venire in vacanza in italia...

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    1. Certo però vista l'indole dell'uomo cubano,campione del mondo se deve scaricare responsabilità,vedo poco probabile che si porti via i figli

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    2. Vivendo a Cuba certamente hai meno possibilità che succeda.paolino...

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    3. Mai sentito di un marito cubano, residente in Italia o comunque sposato con donna italiana, che si sia portato i figli a Cuba scappando.
      Alex

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  6. Salve, offro solo il mio contributo; quando mia moglie ha preso la cittadinanza, quindi verso la fine del 2009, nel momento in cui siamo andati a farle il passaporto italiano, nei moduli, bisognava che io autorizzassi l'espatrio della signora nel caso in cui ci fossero figli al seguito. Questo é un punto da compilare obbligatoriamente, per la fornitura del passaporto ed é una tutela per la persona che "dona" la cittadinanza. Chiaro che una volta concesso l'espatrio senza la presenza del coniuge (quindi fiducia/amore pieno), siamo nelle situazioni descritte sopra. Non so se la legge nel frattempo sia cambiata.

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  7. Quindi una volta concesso non servono ulteriori conferme?

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    1. Esatto! L'unica cosa che non garantisco é se quando vai a rinnovare il passaporto si possa opzionare diversamente il punto a favore o meno dell'espatrio con figli, vista una scelta precendente effettuata.

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    2. Credo che col rinnovo del passaporto si debba rinnovare anche l'opzione.

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    3. La cosa vale per chiunque.Quando ho rinnovato il mio passaporto anche mia moglie ha dovuto firmare sennò non me lo facevano.Idem per il passaporto del minore.

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  8. Ha ragione alex,quando si fanno i passaporti dei figli italiani,i genitori devono dare assenso per accompagnamento disgiunto,con quello vai dove vuoi con un solo genitore.paolino...

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    1. Esatto Paolino, i passaporti, una volta emessi e dato l'assenso, hanno durata:
      Minore da 0 a 3 anni: validità triennale
      Minore dai 3 ai 18 anni: validità quinquennale

      In 3 anni o 5 anni possono cambiare molte cose, e molte cubane possono cambiare idea

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  9. Infatti a me premeva sottolineare che non è che lei possa prendere i figli e fuggire in volo nottetempo...

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    1. Però chi è quel marito che non dà l assenso di viaggiare da sola?penso nessuno.
      Paolino...

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    2. Mah.....non ne sarei tanto sicuro.....

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    3. Avendo una madre a Cuba se vengono problemi di salute,qualsiasi donna al bisogno vuole andare via coi suoi figli e il marito col lavoro non può muoversi,bisogna accettarlo.paolino...

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  10. Sono in palestra su tv2000 messa dal Cobre.
    Ci sono tutti in prima fila...
    Raul Lazo Diaz ecc....

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