mercoledì 23 settembre 2015

PAISA' STUFI



Nel momento in cui molti vorrebbero mettere su' qualcosa a Cuba non si puo' non tenere conto di alcune situazioni oggettive, necessarie per avere un quadro piu' completo della situazione.
A Las Tunas esistono 3 ristoranti aperti da italiani piu' la spaghetteria appena aperta dal mio amico.
Tolta l'ultima, gli altri 3 o sono in caduta libera o alternano aperture e chiusure o sono passati di mano.
In pratica tolto il primo, storico, aperto da un'amico che mai aveva fatto quel mestiere nel bel paese, ma che pare sia ai titoli di coda, gli altri dopo un avvio brillante con ricchi premi e cotillons, hanno inforcato una via caratterizzata da poca cura al cliente, mangiare inadeguato e calo generale di livello.
Parlo di locali dove di sera mi ritrovavo seduto vedendo almeno una trentina di persone nei tavoli vicini, tutte disposte a spendere 10/15 cuc a cranio per mangiare.
Visto che questi locali aprono per pranzo, parlo di incassi giornalieri vicini o superiori ai mille cuc o comunque regolarmente superiori ai 500.
Il tutto in un contesto dove la manodopera costa 4 bagigie e le tasse non sono minimamente paragonabili alle nostre.
Cosa ha portato, in un lasso di tempo di 1-2 anni, a un calo cosi' vistoso?
La prima ragione, in due casi su 3 (l'altro...non so) e' stata la rottura del menage matrimoniale grazie al quale il negocio era nato e si reggeva.
Non smettero' mai di ringraziare quando tutti gli Orishas in seduta plenaria mi consigliarono, per la casa de renta, di non mettere legalmente di mezzo nessuna fanciulla, amica, fidanzata, novia o morosa che fosse.
Sono uno dei pochissimi che "ha" una piccola attivita' che non dipende dal fatto di beccare una ipotetica lei col sorcio in bocca o, molto piu' facilmente, il vostro umile scriba pinzato coi calzoni abbassati stile cacaiola.
Il rischio esiste, non ho la RP (esisterebbe anche se l'avessi) ma il fatto di essere in societa' con persone a cui non infilo la lingua in bocca e' stata, al momento, una scelta vincente.
Vuol dire essere un'uomo libero di fare le proprie scelte anche da quella parte del bloqueo.
Come diceva mia nonna, con la sua saggezza contadina sabauda; “Mai mischiare la rava con la fava”.
Quindi il fatto di vedere entrare un po' di soldi ha probabilmente fatto saltare i gia' precari equilibri che regolavano i rapporti fra i coniugi.
Poi e' possibile che il paisa' che ha aperto il negocio si sia rotto ampiamente i coglioni.
Stufo di combattere con un personale fancazzista, che non si presenta il lunedi perche' en plena resaca, che al Carnevale sguscia via come un'anguilla.
Gente a cui devi stare dietro su tutto e per tutto, che non pulisce, che ti mangia anche le gambe del tavolo se non ci stai attento.
Stufo di non potersi fidare di nessuno, di dover fare mille volte i conti perche' spariscono i soldi, di dover piantonare la cassa come un Sergente maggiore, proteggendola sopratutto dagli assalti della consorte.
Stufo di dover, nelle poche ore di riposo, pensare agli acquisti. Visto che a Cuba i rappresentanti non esistono occorre procurarsi tutto cio' che serve muovendosi personalmente.
Quindi mercato, tienda ecc....
Il tutto dal mattino presto fino all'orario di apertura, allungando la giornata lavorativa a 16/18 ore.
A Cuba....dove uno e' andato per cercare di vivere piu' sereno e a ritmi di vita differenti dai nostri.....
Quindi amici miei non e' tutto oro quel che luccica, se si vuole aprire un negocio che abbia a che fare con la gastronomia e' bene sapere che ci si andra' ad infilare in un cul de sac da cui uscire non sara' facilissimo.
Il tutto contando solo su se stessi senza potersi fidare di nessuno, quindi pensateci...pensiamoci bene.
Questa sera c'e' il campionato, ieri il Milan ha vinto a Udine soffrendo non poco, oggi noi giochiamo a Verona col Chievo, una partita dove abbiamo tutto da perdere, contro una squadra che, se non le avessero rubato 2 punti con la gobba, sarebbe alle nostre altitudini.
Mi sono goduto questi giorni di secondo posto solitario, consapevole che non durera', anche se restare lassu' almeno ancora un pochino sarebbe davvero bello.

22 commenti:

  1. massimo gramellini

    Si possono non condividere le parole di uno scrittore che benedice il sabotaggio della Tav e l’uso di cesoie per tagliare le reti di un cantiere. Ma da qui a chiedere otto mesi di reclusione per chi le ha pronunciate, come ha appena fatto il pubblico ministero di Torino, passa un mondo. Il mondo laico e liberale che abbiamo ereditato senza troppi meriti e di cui la libertà di opinione costituisce un caposaldo. Il mondo tollerante ed evoluto che fece dire a Voltaire: non la penso come te, però sono pronto a morire per difendere il tuo diritto di esprimerti. Se Erri De Luca si chiamasse Enrico De Lucia, nessuno si sarebbe sognato di portarlo in tribunale. Applicando lo stesso metodo a tutte le istigazioni a delinquere più o meno anonime che si leggono sul web (ogni giorno c’è chi si augura la morte di Renzi, Grillo, Salvini, Balotelli: una carneficina) bisognerebbe imbastire milioni di processi. Senza contare che De Luca ha additato come nemica un’opera pubblica, non una vita umana.
    Questa storia fatta di parole non doveva finire in un dibattimento, ma in un dibattito. Nell’aula di un convegno De Luca sarebbe stato un relatore come gli altri. In un’aula di giustizia diventa subito una vittima. E la condizione di vittima infonde paradossalmente più forza e visibilità proprio alle parole che qualcuno considera talmente pericolose da giustificare la galera. La richiesta del pubblico ministero ha regalato a Erri De Luca una patente di martire che francamente non merita.

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    1. Ennesima riprova che siamo un paese ridicolo...e mi fermo qui!

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    2. Erri De Luca e' una delle poche persone che quando parla vale la pena ascoltare.

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  2. Pochi cambi e ali potenti ai piedi. Il Toro si presenta così a Verona, dove questa sera sfiderà il Chievo nella partita che può far decollare ulteriormente i sogni granata. La squadra di Ventura è seconda in classifica e, per trovare il poker di vittorie nelle prime cinque partite, il turnover sarà limitato allo stretto necessario. Rispetto alla sfida di domenica pomeriggio con la Sampdoria, infatti, il tecnico granata pensa a tre soli cambi con Martinez, Obi e Zappacosta candidati a sostituire Belotti, Baselli e Molinaro nel ruolo di titolari.
    E’ un momento magico e cruciale per il Torino, proprio per questo Ventura può permettersi di scegliere in attacco (l’ex Maxi Lopez è destinato ad entrare a partita in corso) ed è tentato di schierare due autentiche ali sulle fasce. Davide Zappacosta va verso la sua prima volta da titolare nel Toro dopo il debutto positivo all’Olimpico nei minuti finali, ma lasciare questo Bruno Peres in panchina può sembra un delitto. Quindi l’idea è quella di mettere il brasiliano a sinistra per sfruttare al massimo la sua spinta e la sua pericolosità, anche per innescare doppiamente Quagliarella (4 gol in 4 partite) e sfruttare i veloci inserimenti di Martinez.
    A centrocampo, invece, i granata riproporranno Vives in cabina di regia anche per l’assenza di Gazzi. Il mediano non è ancora al 100% ed è rimasto a Torino a curarsi per farsi trovare pronto domenica contro il Palermo, mentre Acquah con tutta probabilità verrà utilizzato nel ruolo di mezzala e non davanti alla difesa. Un turno di riposo può toccare a Baselli, al suo posto ci sarà Obi, mentre in difesa nessun cambio e la conferma del blocco che ha fermato Eder e Muriel. Ora Glik e compagni dovranno limitare una vecchia conoscenza come Riccardo Meggiorini, 85 presenze nel Toro e autentico trascinatore del Chievo tosto e operaio di Maran.

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  3. Tua nonna aveva ragione,in ogni parte del mondo.Giuseppe

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  4. Ciao Milcone.
    Hai ragione su tutta la linea. Perchè trasferirci a quelle latitudini per farci il sangue marcio? E' il sogno di tanti il ristorantino italiano, facilitati dal blasone della nostra cucina.
    Ma è una tra le attività più rischiose per borsillo e coronarie.
    Come sai sto lavorando con alcuni ristoranti dell'havana. Con ieri sono diventati 5.
    Tutti fra le prime 50 posizioni su tripadvisor.
    I proprietari sono persone estremamente preparate, i menu scelti con giudizio e cucinati (almeno vedendo le foto) con maestria. I locali sono stati realizzati con la consulenza di architetti, spesso dall'exterior (Spagna in primis).

    Quindi bisogna tener presente anche la concorrenza.

    Simone

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    1. Simone ha anticipato la mia risposta...non dimentichiamo la concorrenza...
      anche nella ristorazione, compresa quella particular il livello si è alzato, è possibile rendersene conto semplicemente dando un' occhiata a tripadvisor...

      Ormai quasi due anni fa (purtroppo) mi sono divertito a girare un po' di ristoranti "rinomati" della Capitale e devo ammettere che ho trovato la qualità e servizio sopra le mie aspettative...

      P.S.:
      la ristorazione è un mestiere, quasi un arte...SERVE PASSIONE...non è un lavoro da improvvisati...lo dico con cognizione di causa poiché un mio zio, vero chef, ha avuto un ristorante per più di 40...ho visto volare pentole e padelle...sentito bestemmie in lingue sconosciute...il tutto sudando sette camicie dall' alba a sera inoltrata...
      vi ho lavorato un estate da ragazzino aiutando il servizio ai tavoli...mi sono detto mai più!

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    2. Freccia pero' io non ho parlato di concorrenza ma di maroni pieni a causa di mille problemi con poche vie d'uscita....

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    3. Claro Aston...

      se ricordi quando hai postato la tua idea del paladar dicevo che ti avrei seguito con attenzione e sana curiosità...pur ritendo l' attività caratterizzata da troppi "sbattimenti", ovvero quelli che tu chiami "mille problemi con poche vie d'uscita"...

      a questo volevo solo aggiungere che rispetto a qualche anno fa è comparsa una vera e propria concorrenza...quindi l' asticella si è alzata anche sull' Isla Grande...

      Somma le due cose ed il progetto/investimento ristorazione diventa dal mio punto di vista difficile e macchinoso...se poi fino al giorno ci si occupava di tutt' altro dobbiamo necessariamente aggiungere il carico dell' inesperienza...eee in un attimo la situazione diventa complicata e forse impraticabile...

      Sia chiaro di facile non esiste più nulla a questo mondo...però dal mio punto di vista mooolto più fattibile e gestibile una renta, alla quale aggiungerne una seconda...e poi...

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    4. Il progetto esiste, se sara' possibile lo faremo.
      Prima pero' il mio socio, la cui moglie e' socia in palestra, deve finire casa, poi il locale dove eventualmente lo faremo.
      Pero', almeno per quello che mi riguarda, la cosa si fara' solo se potremo seguirla, in loco, 3 mesi a testa a turno, altrimenti nisba.
      Nessuno oltre a noi si deve avvicinare alla cassa...

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  5. Forse nella capitale tutto è più professionale....forse

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  6. Santa Fè- Se rendiamo Cuba in linea con Usa e Spagna cosa rimane della nostra isola? non è forse anche l'informalità e in parte le decadenti strutture ciò che ci hanno affascinato della capitale e dell'isola? sinceramente questa trasformazione non mi attrae per niente, l'unico cambio che auspico è nelle condotte idriche e fognarie, per il resto amo la confusione habanera e a volte "i panini di plastica".
    Ricordiamoci che mantenere il profilo basso a Cuba è ancora una garanzia..

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    1. Certo a patto di non volersi mettere in saccoccia qualche centavos...

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  7. Sono tornato ieri da Cuba, e questo post di stamane è un ottimo assist per me, perchè sono stato a mangiare in un ristorante italiano a Santiago, che si trova dentro l'hotel Melia, volevo provare per una volta a Cuba come si mangia "italiano", e come scrive Milco se si apre un negocio di gastronomia ci si infila in un cul de sac dal quale difficilmente si esce, ed è vero perchè ad esempio se il ristorante è italiano, lo deve essere soprattutto nella qualità dei prodotti, e non solo nel prezzo, ho mangiato la classica mozzarella in carrozza che di mozzarella aveva solo il nome, al 101% non affatto prodotta in Italia, mai mangiato uno schifo del genere, mentre la frittura di pesce era buona, e ci mancherebbe pure visto che pescado y marisco sono i prodotti principali della nostra amata isla, penso che se al cliente non dai la Qualità puoi chiamarti come ti pare, ma in quel locale non tornerò mai più. Ottima idea di non mischiare l'amore con gli affari, in Italia (e non solo) ci si ammazza tra familiari per dinamiche relative a moneta sonante, non dimentichiamolo...Per il resto a Cuba solite cose, la visita del Papa ha paralizzato l'isola, ci sono moltissimi turisti, e di miglioramenti tangibili per il popolo ad oggi non se ne vede l'ombra, forse perchè è ancora presto, o forse perchè il popolo non sarà mai interessato da questi miglioramenti, non sò cosa dirvi, ma tanto è....nei negozi si intravede un certo miglioramento nella scelta dei prodotti, da quelli per la casa a quelli per la comida, ma come sempre il loro prezzo cozza con il salario percepito dai cubani, parlando con i taxisti, e con i cubani de la calle, ho percepito un certo pessimismo e rassegnazione in merito al disgelo tra Cuba e EEUU, quasi tutti con i quali ho parlato a mo di chiacchiera da bar, mi hanno detto che pensano che le migliorie se ci saranno lo saranno sono per ricchi, mentre chi è con le pezze al culo ci resterà, vedremo cosa accadrà.

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  8. Caro Valter bentornato....
    Non so cosa si aspetti la gente...che qualcuno gli metta un sacchetto di dinero nel patio?
    Chiaro che le migliori opportunita' capiteranno a chi e' in pole position...
    Putin...prima era il capo del KGB....

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    1. Grazie Milco.....esatto è proprio così, purtroppo lo sappiamo bene che idea hanno i cubani (e non solo) del trabajo, ancora non capiscono che se non lo vanno a cercare loro, mai si verificherà l'opposto.

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  9. Le migliorie se ci saranno saranno solo per i ricchi e chi e'con le pezze al culo ci resterà...ahahah,Benvenuti nel consumismo,benvenuti nella globalizzazione!! Pablo

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  10. Alle 16 (ora locale, le 22 italiane) Papa Bergoglio è atterrato all'aeroporto di Washington, con un volo proveniente da Santiago di Cuba. Ad accoglierlo lo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama con la first lady Michelle e le figlie Malia e Sasha. Presente anche il vicepresidente Joe Biden con la famiglia. E' la prima volta che il Pontefice mette piede negli Stati Uniti. Ed è la prima volta che un capo di stato arriva sul suolo statunitense direttamente da Cuba. Ad accogliere il Pontefice un centinaio di persone in festa e quattro bambini selezionati da quattro differenti scuole cattoliche di Washington.
    All'arrivo subito la stretta di mano con il presidente americano e la sua famiglia. Veloce scambio di battute tra Francesco e Obama. Poi il pontefice è salito su una Fiat 500L nera con la targa del Vaticano e si è allontanato dalla base aerea di St. Andrews, alle porte di Washington.
    Durante il volo da Cuba Papa Bergoglio si è intrattenuto con i giornalisti. "Auspico che Stati Uniti e Cuba si accordino per mettere fine all'embargo", ha detto. "Al Congresso non parlerò in modo specifico di questo tema, ma accennerò in generale agli accordi come segno del progresso nella convivenza", ha risposto Francesco ai giornalisti. E sui dissidenti cubani ha detto: "Non ho notizie degli arresti. Che sia accaduto questo, non ho notizie" Alle domande sulla preoccupazione di alcuni fedeli: "Sull'essere comunista o non comunista: io sono certo di non aver detto una cosa in più rispetto a ciò che c'è nella Dottrina sociale della Chiesa. Durante l'altro volo una vostra collega mi aveva chiesto, a proposito del mio intervento ai movimenti popolari: "Ma la Chiesa lo seguirà?". Ho risposto: sono io a seguire la Chiesa, e su questo credo di non sbagliare. Le cose si possono spiegare, forse qualcosa ha dato un'impressione un po' più "sinistrina", ma sarebbe un errore di interpretazione. La mia dottrina su tutto questo, la Laudato sì e sull'imperialismo economico, è nell'insegnamento sociale della Chiesa. E se è necessario che io reciti il Credo, sono disposto a farlo...".
    Le tappe e la sicurezza. Il suo viaggio apostolico durerà sei giorni, fino al 28 settembre, e toccherà tre città: Washington, New York e Philadelphia. Non sono previsti discorsi ufficiali per la serata ma domani Bergoglio sarà ricevuto alla Casa Bianca. "Sarà soprattutto l'opportunità per parlare dei valori che lui e il presidente Obama hanno in comune. E sono molti": ha detto il portavoce del presidente Usa, Josh Earnest. Per il suo arrivo in città è stato organizzato un sistema di sicurezza e protezione senza precedenti, per scongiurare ogni rischio. E' prevista un'affluenza di centinaia di migliaia di persone e quindi saranno tantissimi gli agenti schierati. Ma il papa avrà anche un servizio di sicurezza personale. Nel suo team di persone sono incluse anche le guardie svizzere.

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  11. Gol del Chievo......quando giochi male succede.....

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