martedì 6 ottobre 2015

CAMBIAMENTI


 
In questi ultimi anni, tutti saranno concordi, molte cose sono cambiate a Cuba.
Dal punto di vista pratico pero' quali cambiamenti sono davvero avvenuti nella maggiore delle Antille?
Intanto ricordo che fino a pochi anni fa il cubano non poteva frequentare un certo tipo di hotel nell'isola, anche col grano nel borsillo.
Non poteva rentare un carro a suo nome, tanto per dirne un'altra.
Il primo passo avanti concreto e' stato il discorso del cuentopropista.
Cuba, preso atto che non poteva piu' neanche garantire un salario da fame ai propri cittadini, da un lato ha annunciato di voler lasciare a casa un milione e mezzo di “esuberi” (poi saranno poco piu' di un milione), dall'altro ha aperto alla possibilita', da parte dei cittadini stessi, di poter fare un lavoro privato per conto proprio.
L'inizio e' stato a dir poco imbarazzante, i balzelli a carico di chiunque si avventurasse in questa nuova via, erano tali e tanti che si rischiava di andare dal culo in 2 mesi.
Poi, aggiustamento su aggiustamento, si e' arrivati alla situazione attuale, piu' credibile.
L'impuesta mensile della casa de renta, giusto per dirne una, e' passata, per ogni cuarto, da 160 a 35 cuc al mese.
Anche perche' stavano chiudendo tutte una dopo l'altra.
Altro grande cambiamento e' stato il permesso di salita dal paese concesso a buona parte dei cittadini cubani, esclusi certi ruoli professionali, senza carta blanca o altre menate simili.
Ovviamente il prezzo del passaporto e' raddoppiato....
Raul, accusato di tenere prigioniero il suo popolo ha passato la palla dall'altra parte della rete.
Ora loro possono uscire, siamo noi, europei e canadesi che non li facciamo entrare.
Poi e' arrivata la possibilita', per il cubano, di possedere, comperare e/o vendere casa.
Precedentemente esistevano le permute e le donazioni (entrambe esistono ancora) che erano in realta' delle vere e proprie compravendite camuffate.
Il tutto con rischi grandi per chi spendeva bei soldi per poi avere il rischio concreto di ritrovarsi col classico pugno di mosche in mano.
Oggi il cubano puo' legalmente acquistare una casa, anzi due, senza che nessuno possa mettere in dubbio questo suo diritto.
Parallelamente e' stato consentito al cubano di possedere, acquistare o vendere un automobile o una motocicletta.
La penuria dell'offerta, data dal divieto di importarne privatamente dall'estero, insieme ad alcune scelte....creative del governo, hanno fatto si che un catorcio che da noi porti via con 1500 euro a Cuba te ne costi 30000.
Una pazzia da cui non si riesce a venire fuori, in piu' non e' ancora legalmente e senza invenzioni possibile poter comperare uno scooter che non sia elettrico, ma questo e' un discorso che abbiamo fatto gia' altre volte.
Per quanto riguarda internet e los correos sono stati fatti molti passi avanti, ai loro ritmi.
Ricordo la scalera della vergogna, dove le poverette facevano ore e ore di code per poter mandare e ricevere correos dagli unici due computer disponibili per la bisogna di tutta Las Tunas.
70000 abitanti.
Si e' passato agli internet point dove inizialmente potevano accedere solo i cubani residenti all'exterior, successivamente aperti a tutti con una tariffa scesa da 6 a 2 cuc all'ora.
Sono state create, quest'estate, un discreto numero di zone wi fi dove i cubani possono connettersi con i loro smartphone e tablet, per comunicare con amici e parenti sparsi per il pianeta.
Usa e Cuba hanno di nuovo le loro ambasciate.
Questi sono solo alcuni dei cambiamenti che in pochi anni si sono realizzati nel grande caimano.
Ce ne sono stati tanti altri minori, ma la macchina dei cambiamenti e' in moto....chissa' dove ci portera'.....

26 commenti:

  1. Scene da Far west nel quartier generale di Air-France-Klm. Centinaia di dipendenti in sciopero hanno fatto irruzione questa mattina nella sede parigina del gruppo urlando slogan contro il piano di tagli da 2.900 posti che veniva discusso proprio in quel momento dai manager riuniti in comitato centrale d’impresa.
    Il capo risorse umane, Xavier Broseta, si è visto costretto a scappare a torso nudo, con la camicia strappata. Una scena surreale le cui foto sono state immediatamente riprese da tv, siti e social network. “Ha rischiato di farsi linciare”, testimonia un sindacalista della CGT. Nelle immagini si vede il manager mezzo nudo, mentre cerca di scavalcare una griglia di sicurezza, con l’aiuto di due addetti alla sicurezza, nel disperato tentativo di darsela a gambe. Al collo gli è rimasta solo la cravatta.
    “Sono scandalizzato”, tuona il premier, Manuel Valls, esprimendo il suo “totale sostegno” alla direzione di Air France-Klm. Quello che è successo è “inaccettabile” e va sanzionato, gli fa eco il segretario di Stato ai Trasporti, Alain Vidaliès.
    Mentre la direzione ha annunciato una denuncia per “violenze aggravate”. “Due persone sono state aggredite a margine” del comitato centrale d’impresa, racconta una fonte interna. Oltre a Xavier Broseta, il secondo manager aggredito sarebbe Pierre Plissonnier, direttore Air France nell’aeroporto parigino di Orly.
    L’amministratore delegato, Frédéric Gagey, è invece riuscito a scappare prima.
    In una nota, la compagnia denuncia un’azione messa in campo da “individui isolati particolarmente violenti”. “La manifestazione del personale in sciopero si stava svolgendo in modo tranquillo”, aggiunge Air France. Anche Jean-Claude Mailly, numero uno del sindacato FO, deplora le aggressioni. “Ci si può battere contro una direzione senza violenza - ha ammonito - non bisogna spingersi fino all’affronto fisico. Non è nelle nostre tradizioni”. Per lui, “questo movimento mostra che c’è una esasperazione tra i dipendenti di Air France”.
    Da questa mattina presto, piloti e personale di terra erano in sciopero per protestare contro il contestato piano di ristrutturazione. “Faccio appello a tutti, in particolare ai piloti, perché facciano uno sforzo, ovviamente bisogna che il dialogo sia possibile, bisogna mettersi intorno a un tavolo”, aveva detto ai microfoni di France Inter il portavoce del governo, Stéphane Le Foll. Mentre sui social network molti criticano l’atteggiamento dei piloti, che hanno rifiutato di accettare l’ accordo di produttività con l’azienda. Si dice che i piloti Air France sognano di volare da quando hanno sei anni, ma non accettano sei voli intercontinentali in più all’anno. Troppo faticoso”, commenta un utente su Twitter, mentre un altro li accusa di “fregarsene della sorte del resto del personale”.

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  2. Ad Ardea 2 e Ardea 3, istituti scolastici comprensivi con nomi da centri commerciali, quarantun chilometri dalla capitale percorrendo la Pontina verso Sud, le famiglie di milleduecento bimbi su milleottocento l'anno scorso non avevano pagato la mensa. Il Comune di Ardea aveva accumulato nelle stagioni rossi pesanti, alcuni nuclei avevano appilato un debito da 4.500 euro. Così, con l'avvio di questa stagione di scuola, il sindaco Luca Di Fiori, sostenuto dalla sua giunta di centrodestra, ha deciso di tagliare il pasto ai bimbi figli di morosi: duecento alunni ad Ardea 2, cento ad Ardea 3. Fra i tre e i dieci anni. Scoprendo poi che lì in mezzo, sì, "il grosso ci marciava, evadeva come fosse un'usanza" (parole del sindaco), ma una fascia consistente di famiglie non pagava perché non poteva.
    Ad Ardea 3, quartiere Florida, la mensa è partita giovedì scorso. Non per tutti. Cento bimbi fuori ancora la scorsa settimana, ottanta secondo l'ultima ricognizione - ieri sera - del preside Carlo Eufemi. Cento senza pasto su 760 iscritti a materna ed elementare. I loro genitori avevano pregressi lunghi e non potevano permettersi neppure l'anticipo di quaranta pasti per la stagione entrante, come richiesto dal sindaco: 179,60 euro il valore dell'anticipo, 4,49 euro a pasto.
    Le scene per tre giorni sono state da magone, difficili da gestire. Ogni mattina il Comune recapitava direttamente in mensa la mail sulle famiglie che non avevano regolarizzato, e le cuoche servivano il piatto solo agli altri. Il dirigente si è preso la responsabilità di rispettare le circolari "tu sì, tu no" solo in parte e ha accolto in cucina chi aveva dato l'anticipo promettendo comunque il saldo a rate del pregresso. Qualche genitore, i più vicini alla scuola, sono venuti a prendersi i figli all'una e li hanno riportati dopo il pranzo consumato a casa. Altri bambini hanno mangiato il panino, la frittata, da soli: ora in classe, ora in cortile. Alcune maestre hanno passato il loro vassoio ai ragazzini senza copertura. Una, ha pagato la mensa a un bimbo di tasca propria.
    All'Ardea 2, scuola che cresce in una zona popolare e difficile, verso Tor San Lorenzo, è andata anche peggio. Duecento famiglie in debito su settecento. Qui la mensa non è proprio partita e il caos su orari e destinazioni degli alunni si è moltiplicato. Il Consiglio d'istituto sta provando - commettendo una seconda ingiustizia - a spostare i "bimbi non coperti" dal tempo pieno al tempo ridotto: si esce alle tredici, si va a mangiare in famiglia.
    Racconta una madre italiana: "Dovevo scegliere: o pagavo la mensa o una visita medica, ho saltato la prima". Racconta una madre magrebina: "Gli impiegati del Comune mi hanno mandato in dieci uffici diversi e non ne sono ancora uscita". Ancora un'italiana: "Ho due figlie, una disabile al cento per cento. Con l'intervento del sindaco ogni aiuto è cessato". Racconta una maestra di Ardea 2: "Ho visto bambini andare dalle cuoche dicendo: "Papà ha pagato, ci fate mangiare?"".
    Il sindaco Di Fiori, nel 2014 rinviato a giudizio per tangenti sugli appalti per il cimitero locale, non si sposta: "Fino a ieri questi genitori sono stati portoghesi, portoghesi e irresponsabili. Li abbiamo avvisati a febbraio: chi non paga non va in mensa. Poi a giugno. Niente. Fino a poco fa potevamo aiutare disagiati e disabili, ora per colpa di chi ci ha marciato non possiamo
    può fornire né questo né altri servizi. Chi è davvero in difficoltà lo abbiamo dirottato ai servizi sociali, ma qualcuno non si presenta. Teme che, a causa dell'indigenza, gli togliamo i bambini".

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    1. però ad Ardea hanno la tomba del Califfo e volgiono dedicargli una piazza. P68

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    2. Califfo numero 1!!!!!

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  3. Un forte cambiamento nella capitale è stato il fiorire di locali di livello. Una volta ti accontentavi di pochi ristoranti di livello medio basso e delle solite discotecacce dove tirar su carne frusta. Oggi, strano ma vero, anche sull'isola si parla di slow food, di cura dei particolari (acqua Panna e San Pellegrino obbligatorie) e di una comida ricercata.

    Los duenos di queste attività sono gran parte vissuti in europa, dove hanno imparato come deve essere trattato un cliente e quali sono le tecniche di cucina per fare piatti interessanti. Chiaramente lo fanno per poter giustificare un conto finale che mai scende sotto i 30 CUC a cranio.

    Anche i locali notturni si sono diversificati. Basta con il solito cabaret e i giochi che coinvolgono il pubblico prima della disco. Oggi all'Habana puoi trovare birrifici, night club, lounge bar e discoteche che fanno musica europea.

    Cose che anche solo 5 anni fa erano una chimera.

    Simone

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    1. Anche perché 30 cuc a cranio a Cuba devono avere una giustificazione.

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    2. Vedendo le foto che mi hanno passato mi sento di dire che di cubani (quelli con la libreta) ne entrino ben pochi. Sono attività legate esclusivamente al turismo. Stanno arrivando le prime navi da crociera cariche di vegliardi danarosi (anche la Costa fa pubblicità in tv).

      Simone

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    3. Infatti a quelle cifre il 99% dei cubani non arriva

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  4. Ogni cambiamento porta con se incognite. Giuseppe

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  5. il problema è che i prezzi sono lievitati, ma i servizi sono scarsi. nel campo puteril ci rimane sono l'oriente, bisogna prenderle alla fonte senza tacchi e drink in disco de la capital. quindi viva tunas, holguin per gli amanti del chiaro mentre santiago e baracoa per le negroidi. non ho ragione? max guanabo

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    1. Guanabo non credere, anche a oriente le cose stanno cambiando, certo non sarà come l'Havana, dove c'è più "benessere", ma non è più come una volta per chi vuole divertirsi con la puteria anche a oriente.

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  6. Certo anche se molti amici che frequentano l'occidente non ritornano in Italia annoiati....

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  7. Milco io attendo sempre il cambiamento fondamentale per i cubani, il salario che passa da 20 a 200 cuc per iniziare, lasciando i prezzi dei beni invariati, anzi ritoccandoli al ribasso.

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  8. Anche nel circuito delle case di renta all'habana stanno cambiando alcune cose.
    I benestanti hanno annusato l'affare e affittano le loro ville ai turisti anche a 300 cuc al giorno (esattamente trecento, non è un refuso), inclusa servitù.
    Sono in trattativa con un paio di loro che hanno case a playa e miramar, ho visto le foto e devo dire che sono rimasto impressionato...

    Simone

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    1. Vero, un mio collega a gennaio ne sta prendendo una in affitto all Havana...

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  9. Ho soggiornato in una casa al Vedado.
    Sembrava di stare in via Montenapoleone....

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    1. Si trova qualcosa di economico e decente anche all'habana. Comunque ho approfittato del caso con cui sono finito in questo blog per salutare il mitico Aston! Ho bei ricordi di te 6-7 anni fa quando scrivevo nel "Barrio de Cuba". Ti chiamai anche al telefono un paio di volte per,questioni cubane e ti dimostrasti molto gentile e disponibile ;-)

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    2. Ciao Catti mi ricordo di te.
      Da qualche anno ci divertiamo su questo blog.
      Benvenuto

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    3. Volevo specificare che sono in trattativa non per rentare la casa, ma per lavoro. 300 cuc al giorno? Ni muerto...
      Simone

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  10. MILCO BUONE NOTIZIE PER TE E PER IL TUO SCOOTER....sara vero?

    Cuba autoriza libre importación de carros a precios de mercado.
    En consecuencia, se libera la venta minorista de motos, autos, furgonetas de carga, camionetas y microbuses Cuba autorizó este jueves la libre importación y comercialización de vehículos a precios de “mercado”, prohibida durante medio siglo, en una de las medidas más esperadas de las reformas económicas del presidente Raúl Castro.
    “Serán publicadas durante los próximos días en la Gaceta Oficial nuevas normas jurídicas que pondrán en vigor la política para la importación y comercialización de vehículos de motor,
    según se aprobó este miércoles en la reunión del Consejo de Ministros”, señaló el diario oficial Granma.
    El periódico destacó que, en consecuencia, se libera la venta minorista de motos, autos, furgonetas de carga, camionetas y microbuses, nuevos y de segunda mano, para cubanos y extranjeros residentes en la isla de régimen comunista, así como para las entidades extranjeras y diplomáticos, estableciendo “precios minoristas semejantes a los que reconoce el mercado entre particulares”.
    La medida, aprobada dos años después de que Raúl Castro permitiera la compraventa de autos usados, también permitirá “la compraventa de motores (…)
    y carrocerías entre particulares” y “la venta de carrocerías resultantes del desarme de vehículos”.
    Las nuevas normas dejan “sin efecto las cartas de autorización” que el Ministerio de Transporte” entregaba a algunos cubanos, sobre todo músicos,
    médicos y otros profesionales que cumplían misiones en el exterior, para poder adquirir un auto, añadió Granma.
    Admitió que ese mecanismo “burocrático” generó durante años “inconformidad, insatisfacción y, en no pocos casos” se convirtió “en una fuente de especulación y enriquecimiento”,
    pues muchos cubanos vendían “las referidas cartas incluso antes de comprar el vehículo”.
    No obstante, el periódico destacó que la “venta liberada se irá implementando de manera gradual y paulatina,
    y en ella tendrán prioridad quienes actualmente posean cartas de autorización”.
    Según Granma, con el resultado de las ventas “se creará un fondo especial para el desarrollo del transporte público”, servicio que tiene muchos problemas en la isla.
    Fonte http://publicuba.com/2015/10/06/cuba-autoriza-libre-importacion-de-carros-a-precios-de-mercado/

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  11. Avevo letto ma è per cubani o chi ha la RP

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  12. Claro, ma ad esempio tu che hai la RP puoi comprarti questo benedetto scooter a prezzi decenti, almeno penso.

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  13. Prima ci vuole la moglie....gia' dato.....

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