lunedì 19 ottobre 2015

COPPIE CHE FUNZIONANO



In una recente statistica che mi e' stata indicata dagli amici del Vascello, il gruppo whatsapp del blog, (chi vuole farne parte mi contatti orienteavana@libero.it) leggevo che il 76% delle coppie italo-cubane, in Italia, non supera il terzo anno di matrimonio, divorzia prima.
Francamente pensavo che la percentuale di disastri fosse piu' alta, sicuramente lo sarebbe se si tenesse conto dei matrimoni che restano inchiodati soltanto a Cuba.
Oggi pero' non voglio parlarvi dei disastri, ma delle cose, delle situazioni che sono andate e continuano ad andare bene.
Non a caso citavo il gruppo del blog, dove molti amici sono felicemente sposati, da anni, con figli, progetti ed un futuro da condividere, si spera sempre in modo migliore.
Quasi sempre in cio' che resta del web cubano si ironizza su queste situazioni, stupidamente, perche' chiunque scelga di mettersi in gioco merita rispetto.
Alla fine sono tutti capaci a fare i froci col culo degli altri...
Conosco personalmente alcune coppie miste, una dei due soci della palestra e' cubana, compagna di un mio carissimo amico da almeno 2 lustri.
Partiamo dal presupposto che con la scomparsa dei ruoli, oggi riuscire a vivere insieme e' un casino per tutti.
Ci si vede di corsa, stanchi morti, un'ora la sera, si combatte con e per i figli, in vacanza si passa il tempo litigando perche' non si e' abituati a vivere insieme 24 ore al giorno.
In piu' ci sono telefonini, tablet e le altre cazzate che tendono a....portarci altrove in un mondo non di persone ma di nick.
Quindi gia' fra persone cresciute nello stesso contesto culturale e' difficile tenere in piedi la baracca.
Quando le 2 culture sono diametralmente opposte, le difficolta' crescono in modo esponenziale.
Se poi una delle due culture e' quella cubana, la piu' bella ma anche complicata terra su cui occhio umano si sia mai posato, allora i problemi possono davvero diventare tanti.
Per una cubana trasferirsi dal sole del Caribe alle brume padane non e' mai un passo facile.
Se viene al nord trova un po' piu' di benessere ma anche un clima infame per una buona parte dell'anno, rapporti interpersonali freddini ed un contesto lontano anni luce da quello che ha lasciato.
Se approda al sud trova una situazione climatica e di contatti umani piu' vicina a quella che ha lasciato, ma dovra' affrontare problemi legati alla mancanza di lavoro e magari ambientali di non facile soluzione.
Comunque la vedi e' un casino.
Occorre intanto che la controparte italiana sia consapevole che la compagna lascia il suo paese molto ma molto malvolentieri, che ci tornerebbe il giorno dopo, che lo avra' sempre in testa e apparira' in ogni suo discorso.
Quindi credo sia importante cercare, per quanto possibile, di creare le condizioni perche' il distacco sia meno traumatico possibile.
Poi ci sono altri fattori che possono incidere sulla riuscita dell'impresa; la differenza di eta', una certa agiatezza economica,un minimo di vissuto da parte di chi ospita, il sapere quando dire “si” e quando invece esporre il “pare” e via discorrendo.
Se arrivano i figli cresceranno nel nostro paese, ma sara' importante che conoscano anche quello della madre perche' le radici, il sangue.....sara' quello.
Se porti qua' una ragazzina....avrai qua' una ragazzina con tutti gli annessi e i connessi....quindi se giri in maniche corte a Coazze a gennaio e' possibile che ti becchi un gran raffreddore....
Ci vuole, da parte di entrambi, pazienza, tolleranza, intelligenza e anche una discreta porzione di bus del gnau.
Pero' tante coppie miste funzionano, hanno trovato il giusto equilibrio, sono arrivati i figli.
Quando e' possibile si cerca di fare un viaggio a Cuba, anche se spostare un familion e' un bel bagno di sangue.
Se fai venire una idiota non funzionera', se tu sei un'idiota non funzionera', negli altri casi.....tutto e' possibile.
Orishas permettendo....

33 commenti:

  1. Finisce senza gol Inter-Juventus, la partita capace di risvegliare i demoni del calcio italiano: più di un derby, più di una finale, riporta alla memoria una storia di rivalità “atavica”, rievoca la pagina nera di Calciopoli, la serie B, gli scudetti vinti e quelli assegnati con i conti che per qualcuno ancora non tornano. San Siro si trasforma in un catino, in ottantamila si riversano allo stadio, tifo e sfottò con la Banda Bassotti che prende forma e si anima negli striscioni della Nord che fa leva sul sogno sfumato del Triplete sfuggito alla Juventus proprio l’anno scorso. C’è tensione, c’è partecipazione, c’è passione: si respirano sentimenti forti per una partita che ha il sapore dell’eterna rivincita. Sono cambiati i protagonisti. Moratti non è più presidente e forse Thohir - seduto composto in tribuna - non riesce a cogliere sfumature e significati di questo duello infinito.
    Al comando delle squadre due allenatori giovani e rampanti, Mancini e Allegri. Il primo vuole lo scudetto, l’altro è costretto a inseguire. Entrambi hanno charme e grinta, tutti e due sono ambiziosi e vincenti. In campo, le squadre si affrontano con intensità, senza esclusione di colpi, con cattiveria. Mancini esclude Guarin e ripesca Brozovic, Allegri lascia in panchina Dybala e si affida a Zaza.
    L’Inter mediocre e operaia delle risicate vittorie nelle prime cinque partite si trasforma e viene fuori alla grande guidata da Jovetic, leader vero di una squadra ancora alla ricerca del giusto equilibrio. La Juventus non ingrana e Pogba è poco più di un ectoplasma in campo. Nervi a fior di pelle con quattro ammoniti in un quarto d’ora (saranno otto a fine partita) e qualche buona palla gol costruita dalle due sfidanti. Al 4’ è Cuadrado a sprecare, al 9’ Zaza sbaglia tutto e getta alle ortiche un’altra importante chance. Dieci minuti e iniziano a fioccare i cartellini gialli, i primi sono per Marchisio e Melo. L’Inter cresce e Jovetic sale in cattedra nel momento più teso del primo tempo con Khedira e Zaza che vengono ammoniti.
    Al 25’ i nerazzurri protestano per un tocco con il braccio di Bonucci, un minuto dopo Jovetic arriva a tu per tu con Buffon ma è bravo Chiellini a chiudere. Ancora il montenegrino spaventa i bianconeri con un colpo di testa seguito da un tiro di Brozovic che si infrange sulla traversa. Tra una scaramuccia e un fallo, finisce il primo tempo con un provvidenziale recupero di Melo su cross di Evra, una punizione di Jovetic e Icardi che frana in area ma non è rigore. Ultimo brivido con Zaza che fatica sempre a trovare i tempi giusti per calciare in porta.
    Nel secondo tempo la partita cambia faccia, l’Inter cala e avverte la fatica, la Juve cresce e si sveglia Pogba. I nerazzurri sono stanchi, Jovetic si spegne in parte, cala la tensione e subito i bianconeri cercano di approfittarne con un destro di Cuadrado che passa sotto le gambe di Handanovic senza però finire in rete. Sempre il colombiano tenta con il sinistro. La Juve torna in partita con una bella progressione di Pogba che non si concretizza. La squadra di Allegri prova a vincere con l’Inter che perde lucidità anche se Jovetic al 14’ costringe Buffon a parare il suo tiro in due tempi. Dieci minuti dopo la Juventus perde la più grande delle occasioni con Khedira che colpisce il palo esterno. Gli allenatori cercano di rimescolare le carte: Allegri esclude Morata che si arrabbia. Al suo posto l’inconcludente Mandzukic. C’è spazio anche per Dybala ma la partita sembra inchiodata sullo zero a zero Cuadrado si danna sulla destra, per lui numeri da funambolo e tanto gioco.
    Sono gli ultimi fuochi di una partita tirata e nervosa - affascinante comunque - con pochi tiri in porta tra due squadre che sembrano lontane dai rispettivi traguardi: l’Inter punta allo scudetto e, tuttavia, sembra al di sotto delle dirette rivali che crescono di partita in partita.

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  2. RUSSIA; FATTI,NON PUGNETTE!

    Le truppe siriane convergono su Aleppo sostenute da intensi bombardamenti russi e dall’arrivo sul terreno di oltre duemila soldati iraniani. «Questa è la battaglia che vi avevamo promesso» affermano fonti militari a Damasco.
    Da quando i Sukhoi del Cremlino posizionati a Latakia hanno iniziato i raid contro i ribelli siriani, il 30 settembre, le forze di Bashar Assad hanno lanciato quattro offensive di terra per riconquistare la provincia di Idlib ed ora sono all’attacco su un fronte di 16 km, marciando da Sud verso Aleppo, la più popolosa città del Paese contesa fra più fazioni. È Al-Manar, la tv di Hezbollah, a far sapere che i siriani «avanzano da Sud» e contemporaneamente hanno catturato Hweija, a Nord di Aleppo. Ciò significa posizionarsi per l’assalto ai quartieri controllati dallo Stato Islamico (Isis), Al Nusra, emanazione di Al Qaeda, e dai ribelli islamici dell’Esercito della Conquista andando incontro ad una resa dei conti militari che, secondo fonti diplomatiche turche, può portare all’esodo forzati di un terzo della popolazione rimanente di quasi tre milioni di anime.
    MANOVRE ALLEATE
    Fonti militari occidentali fanno sapere che «in Siria sono già arrivati oltre duemila soldati iraniani». Si tratta del maggiore contingente di terra di Teheran schierato in Siria dall’inizio della guerra civile. Per Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah in Libano alleato di Teheran, «siamo impegnati nella battaglia definitiva e più importante» ovvero l’offensiva di terra nelle province di Hama, Idlib, Latakia e Aleppo per liberare Damasco dall’assedio dei ribelli e al contempo aprire la strada ai governativi verso Aleppo. Catturare Aleppo serve ad Assad per troncare i rifornimenti ai ribelli che arrivano dalla confinante Turchia. «Non siamo mai stati così presenti per qualità, quantità e tipo di armamenti» sottolinea Nasrallah, i cui Hezbollah hanno già avuto dal 2011 almeno 500 vittime nei combattimenti. I raid russi continuano ad un ritmo di circa 60 ogni 24 ore, martellano le posizioni ribelli davanti ai siriani e a Salma avrebbero, per Hezbollah, «distrutto la base di un gruppo sostenuto dall’estero». Un’ulteriore indicazione dell’accelerazione militare in atto viene da Putin che, dal Kazakhstan, chiede alle ex Repubbliche asiatiche dell’Urss di «contribuire» in tempi stretti alla «guerra al terrorismo di Isis» al fine di eliminare «fra 5000 e 7000 cittadini ex-sovietici che combattono coi jihadisti».

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  3. El Loco è un terno al lotto.

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  4. Parto dalla mia esperienza e dal presupposto che la persona che si sposa sia una persona adatta e che la scelta sia fatta con i giusti criteri. Che si voglia costruire una famiglia e quindi ci siano figli. Per stare qui e viverci credo sia basilare che la moglie o il marito cubani abbiano un lavoro/attività propria, aldilà di quella del consorte, questo non solo aiuta la famiglia economicamente ma aiuta la persona a realizzarsi e le/gli permette di costruirsi un quadro di relazioni sia personali che con la società per integrarsi in tempi rapidi e felicemente. La mancanza di Cuba sarà sempre lì ma sarà mitigata dal fatto di essere utile personalmente alla famiglia cubana e italiana e dal fatto che la sua vita procede e non si ferma qui nel freddo e nel grigio... In bocca al lupo a tutte le famiglie italo – cubane!
    Alberto

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  5. Tutto giusto a patto che la persona abbia un minimo di....predisposizione a tirarsi su le maniche..

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    1. Diciamo che se nella vita non ha mai fatto un tubo e si vuole solo far mantenere il legame potrebbe essere in pericolo ancora prima di cominciare, oppure finita appena trova un migliore...fornitore!!! Alberto

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    2. Ovviamente quando questo accade.....è Colpa di Cuba....tutti ladri....tutte puttane..

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    3. Temo di essere stato frainteso, comunque mia moglie è cubana, come mio figlio e mia figlia e se ci sono puttane ci sono clienti, di quasiasi genere e nazionalità siano.

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    4. Senza dubbio.
      Mi riferivo ai tanti che incolpano Cuba dei propri fallimenti.

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  6. Scopro volentieri do essere nel 24% do coppie che funzionano come diceva sopra Alberto molti importante che la moglie lavori come la mia che fa un lavoraccio cioè le pulizie ma almeno aiuta sua mamma a Santiago e si paga le sue cose tipo parrucchiera estetista ecc.dado.

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  7. Caro Dado i mandrogni hanno l'occhio lungo....

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  8. Dopo 6 anni di convivenza e una figlia di tre anni penso di poter dire la mia.
    Come in tutte le coppie ci sono alti e bassi, ma tutto sommato siamo felici.
    Abbiamo 15 anni di differenza e questo a volte ci porta a vedere le cose da prospettive differenti, non sempre conformabili.
    Tutti i problemi sono stati superati insieme. Il suo lavoro gli ha permesso di crescere professionalmente e di essere spendibile sul mercato, oltre a partecipare attivamente all'economia famigliare.

    Ha imparato da sola (dopo il naturale periodo di ambientamento iniziale) ad evitare le amicizie cubanodiscotecare qui in Italia (reali o via facebook).
    Quelle sono quasi sempre il preludio al fancazzismo e alla distruzione della famiglia.

    Non credo alla sorte, ma al libero arbitrio degli individui. Scendere a compromessi non è segno di debolezza ma sintomo di maturità.

    Simone

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  9. Simone non fa una piega.
    Aggiungo senza generalizzare che meno cubane/i frequenta e meglio è

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  10. Percentuale aumenta credo intorno al 90% se consideriamo arco temporale oltre i 3anni o matrimoni che restano entro i confini cubani, ma non cambia molto la giustezza delle considerazioni sia tue Milco che di Simone, parlando di mia esperienza personale (7anni) sono certo abbia molto influito una vita lavorativa con orari sregolati, il luogo di residenza e soprattutto il familion cubano. .ma tutto si poteva superare con forza di volontà superiore (da parte di entrambi)..ciao
    stefano

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  11. Ciclicamente questi discorsi tornano...come le statistiche e relativi numeri che se torturati confessano qualsiasi cosa...

    nella pratica:
    dopo più di 3 lustri...l' anno prossimo la prova del 9:
    la suegra in Italy...

    compromesso:
    fare del mio meglio per superare insieme alla Splendida, figlio e cagnone anche questa...

    Buona serata.

    P.S.:
    gran partita di merda ieri sera...ma consolazione, combattuta...

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  12. .......sopratutto il familion cubano.....se non lo si tiene a debita distanza possono nascere problemi.

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    1. Una mente debole, non cattiva ripeto debole , si fa molto condizionare, non credo essere caso isolato, qualcuno mi dice 'se ci fossero stati figli...'..non scherziamo..il disastro sarebbe stato superiore. ..sarei curioso se il nostro amico comune della statistica verificasse percentuali di fallimento con russe(o ex tali) o brasiliane (credo le più comuni con le cubane)io credo percentuali leggermente più umane..ciao Milco.. ti .manca poco, ti abbraccio
      Stefano

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    2. Benedici proprio il fatto che non hai generato prole....

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  13. La differenza di età e la differenza di culture secondo me è la bomba che esplode nella maggior parte delle relazioni....soprattutto se la lei ha 20 anni, e lui ne ha il doppio....tra l'immaturità della lei (legittima vista la giovane età), e le culture totalmente diverse tra noi e loro, non è facile tenere in piedi il banco...mentre diverso è se lei ha 30 anni e lui 50....Poi se a questo aggiungi il portarle in Italia, dove c'è benessere a go-gò rispetto a Cuba, bisogna avere tanto ma tanto culo per far andar bene le cose, e soprattutto tanta pazienza...
    A tal proposito vi allego questo articolo di una giovane cubana, l'immaturità fatta a persona, che spiega tutto.....che mi è capitato tra le mani proprio oggi...triste a chi capitano certe fanciulle.

    La historia de Madeley : una joven cubana que no le gusta trabajar...

    http://www.dailymotion.com/video/x3a6wfz_la-historia-de-madeley-una-joven-cubana-que-no-le-gusta-trabajar_news

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    1. Anni fa sui forum qualcuno diceva che portare via una cubana da Cuba era un crimine contro l'umanità.....

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    2. Ho visto il video di valter.
      Quella é il tipico esempio di cubana da letto. In tutti i sensi. Irrecuperabile
      Simone

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    3. Madeley for president!

      W la sincerità...

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    4. Freccia la sincerità ok.....ma questa ragazza ancora non capisce che con la testa che si ritrova avrà sempre un futuro di m.... se non cambia, e soprattutto se non matura, visto che ha anche due figli piccoli....alla fine ognuno di noi è padrone del suo destino, io spero solo di non incontrare mai ragazze soprattutto a 26 anni che dovrebbero essere Donne e Mamme, con una testa del genere.

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    5. Simone hai detto tutto tu, non c'è da aggiungere altro....mi spiace solo per quelle due creature che ha.

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  14. Salve, sempre parlando si statistiche, la differenza di età nelle relazioni tra maschio italiano e donna cubana si aggira (nella media) tra gli 8 ed i 16 anni. Al contrario nelle relazioni donna italiana maschio cubano, la differenza d'età si annulla o addirittura é più giovane il maschio. Quoto Simone quando afferma che le amicizie tipo facebook/discotecare vengono in genere evitate dalla cubana che pensa alla famiglia. Nella mia piccola esperienza di frequentazione di coppie miste, non ho conoscenza di relazioni che "funzionano" con la parte cubana al maschile; anzi no, una si, il titolare del Sabor Cubano a Bardolino (VR), ma é un pò che non lo vedo, quindi potrebbe essere cambiato qualcosa nel frattempo. Alla fine, per far funzionare le cose, penso che ci voglia una buona dose di buona volontà, condita con tanto amore, un pizzico di fortuna e un tin di verità all'inizio.
    Linusgianpietro.

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    1. ...quindi é 12?

      Oggi abbiam dato i numeri...

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  15. Forse un pò più di fortuna elemento indispensabile nella vita

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  16. Assolto Erri de Luca!!!

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  17. Letta su Fb:
    - Come sta andando l tuo matrimonio ?
    - Facendo le corna sta andando bene.
    Renato

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  18. Magari a volte le cose funzionano anche così...chissa'....ogni testa è un piccolo mondo

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