sabato 3 ottobre 2015

LA SETTIMANA



Il video che vedete e' un po' estraneo a quelli che solitamente posto sul blog.
Non e' esattamente il mio tipo di musica ma, per una volta, posso fare un'eccezione.
I Pooh faranno una Reunion nel 2016, con Fogli e D'Orazio usciti dal gruppo in decenni differenti, un paio di concerti negli stadi di Roma e Milano e poi la fine.
Il gruppo festeggera' i 50 anni di attivita' chiudendo definitivamente i battenti.
Probabilmente avrebbe dovuto farlo qualche anno fa, prima della morte del paroliere Negrini, Canzian che scrive libri sui vegani e Facchinetti che va ad X Factor con quel decerebrato del figlio.
Me li fece conoscere una fidanzatina di quando avevo 15 anni, era bella come il sole, a quell'eta' non si hanno ancora gli anticorpi giusti e quando la storia termino' mi rimasero solo le canzoni di quei 4.
Ripeto, pur non essendo la mia musica li ho seguiti nei decenni e ho apprezzato il loro rigore, la disciplina, lo stare sempre fuori dai casini fornendo l'immagine positiva di 4 ragazzi per bene.
Come, pare, faccia la Pennetta, occorre sapersene andare prima che arrivino i titoli di coda, tanto dei musicisti rimarra' sempre cio' che hanno fatto in carriera, da ascoltare in ogni momento.

Tutto cio' perche' ieri sera i Villans hanno giocato.
Visto che diluvia da 2 giorni qualcuno sul nostro gruppo Whatsapp aveva azzardato, timidamente, alla possibilita', di andare subito a mangiare senza giocare.
Il risultato e' stato una serie di messaggi in cui il piu' benevolo recitava “Finocchio”....vi lascio immaginare gli altri.
Quindi ieri sera tutti i vecchi erano presenti sotto il fortunale, duri e puri.
Sulla scia della vicenda di cui sopra ho proposto di mettere una data finale al nostro correre, ho indicato maggio del 2022.
Saranno 40 anni di Villans, avro' gia' compiuto i 60 e non riesco a pensare ad un modo migliore di festeggiare che correre dietro ad un pallone con accanto gli stessi amici di quando eravamo ragazzini.
Ci siamo impegnati ad arrivarci....carcassa permettendo.

Oramai questo paese ha smesso di stupirmi nel bene come nel male.
Siamo nel Roero, zona Langhe, un pensionato di 63 anni vive in una cascina con un piccolo ettaro coltivato a vigna, giusto per farsi qualche bottiglia di vino da dividere con gli amici davanti ad una fumante bagna cauda.
E' tempo di vendemmia, invita 4 amici ultrasessantenni a raccogliere i grappoli, poi ci sara' un bel pranzo sotto la veranda, come si una dalle nostre parti.
Siamo a meta' mattina, i temba si divertono lamentandosi bonariamente della difficolta' di mantenere la postura, a quell'eta', per raccogliere i grappoli.
Ad un certo momento si trovano circondati dai carabinieri e dai funzionari dell'ispettorato del lavoro.
Il pensionato si becca una multa di 19500 euro per...lavoro nero.
La cosa e' talmente stupida che suscita un vespaio, interviene anche il Presidente della regione Chiamparino dicendo che anche lui da' una mano ad un'amico a vendemmiare.
Alcuni cittadini di quel paese protestano davanti all'ispettorato del lavoro di Cuneo.
La cosa arriva a Roma e ne parlano tutti i giornali, il pensionato deve passare 3 ore in ispettorato per dimostrare che gli amici erano tali e non dipendenti che lavoravano in nero.
Il caporalato e' una piaga infame, ma il buon senso non dovrebbe essere un'optional.
Alla fine, da Roma, arriva la direttiva di togliere la multa dopo una colossale figura di merda da parte dell'ispettorato del lavoro, ditemi voi se questo e' un paese dove merita ancora vivere....

Non succede....ma se succede.....oggi alle 18 giochiamo a Modena col Carpi.
Siamo senza 8 giocatori infortunati, se vinciamo, per 24 ore e dopo 38 anni il Toro sara' al vertice, in solitaria, della classifica.
Probabilmente non accadra' piu' fino a quando non mi ritrovero' a giocare a briscola con Satanasso in persona.
Non succede....ma se succede....

14 commenti:

  1. Argomento di conversazione per un fine settimana sotto la pioggia: la donna che si lascia corteggiare è paragonabile a una prostituta? La tesi è comparsa su Libération, il giornale della sinistra francese che non ha mai mancato una buona causa. A firma di una donna, Agnès Giard, e con l’appoggio di eminenti sociologi e antropologi, per i quali non ci sarebbe differenza tra salire sulla macchina di un cliente per soddisfarne le voglie o farsi offrire un drink da un tizio intenzionato ad avviare una storia. Anzi, secondo gli illuminati di Libération, una differenza c’è: la prostituta non può sottrarsi all’obbligo della prestazione, mentre la corteggiata può scolarsi il drink e rispondere picche. Sarebbe proprio questo potere di negarsi a renderla moralmente peggiore della prostituta (opinione spesso condivisa dal corteggiatore respinto…) e a rendere moralmente peggiori anche gli uomini che le pagano il drink. Costoro infatti prediligono il corteggiamento perché alla certezza prosaica del risultato antepongono il brivido maschilista della caccia alla preda.
    Già il paragonare le decisioni autonome di una donna che deve rispondere solo al proprio piacere a quelle di chi offre il suo corpo in stato di necessità e sotto padrone la dice lunga sulla sensibilità di certi individui persi nei loro geroglifici mentali. La seduzione è l’esatto contrario dell’imposizione. Un corteggiamento concede a entrambi i suoi interpreti il lusso di scegliere se avanzare o retrocedere, ritirarsi o accettare. Ai sofisti interpellati da Libération questo gioco sembrerà un vizio esecrabile, ma si chiama libertà.
    MASSIMO GRAMELLINI

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  2. Denunciato e multato per maltrattamento di animali. È la conseguenza l’esperienza capitata a un turista francese che ha pensato bene di visitare l’Acquario di Genova lasciando il cagnolino di piccola taglia legato a un palo in zona Porto Antico.

    Per due ore il povero animale, impaurito, ha abbaiato senza sosta attirando l’attenzione dei passanti. Sul posto sono intervenuti prima due agenti della guardia di finanza che si trovavano in zona e poi le guardie zoofile: «E’ stato un gesto sconsiderato, oltre che un reato – dice Gianlorenzo Termanini, capo delle guardie zoofile - questo cittadino francese ha lasciato per quasi due ore un cagnolino legato ad un palo per andare a fare i suoi giri. L’uomo è stato denunciato per maltrattamenti e cagnolino trasferito al canile comunale per controlli dato che era privo di documenti e microchip. Sono situazioni abbastanza frequenti e non possiamo che ribadire l’appello a non lasciare gli animali abbandonati in luoghi pubblici».

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  3. Milco mi fa piacere che tu abbia dedicato dello spazio ai Pooh.
    Sto per scrivere qualcosa che potrà stupire qualche nostro amico dal palato musicale molto fino - penso a Stefano -, il quale però sa nel contempo che anche i mei gusti sono piuttosto buoni, come abbiamo avuto modo di discettare nel Vascello.
    Li ho conosciuti anch'io tra i 14 e i 15 anni, i Pooh. E li ho amati profondamente. Praticamente ascoltavo solo loro. Poi ho cominciato a conoscere e amare tutto il resto, e andiamo dai Beatles a Handel e dagli ACDC a Louis Armstrong e potremmo far notte a parlarne.
    Però li ascolto ancora. Li ascolto perchè mi ricordano in maniera vivida gli anni dell'adolescenza, a cui sono sommamente affezionato; e anche perchè credo che, sia pure con cadute di livello specialmente tra la fine degli anni '80 e i primi anni 2000, hanno saputo fare musica di buon livello, particolarmente sino al 1982/1983 e poi inaspettatamente dal 2004/2005 in poi. Credo che dopo il loro scioglimento verranno rivalutati dalla critica.

    Adesso parto in macchina con Cat Stevens.

    Saluti.

    Alessandro.

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    1. Non mi sorprendi Alessandro , li ho amati anche io o meglio li amo ancora e li ascolto ancora, forse semplicemente perché mi ricordano come a te i tempi dell'adolescenza, io tra un'oretta parto in macchina per il lavoro e mi concedo i Frankie goes to Hollywood
      ti abbraccio, stefano

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  4. Non rimani sulla breccia per 50 anni senza qualità.
    Vai a pisciare nel cesso di un autogrill e mettiti a cantare "Non restare chiuso qui'" qualcuno subito ti risponderà "Pensiero".
    Ci sono canzoni loro che sono parte della storia di ognuno di noi.
    Aggiungo che se alla versione che ho postato oggi ci metti un testo inglese diventa una splendida ballata rock

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  5. Non so se hai sentito Milco anche la storia di una povera donna che ha perso il marito in un incidente sul lavoro, la ditta per cui lavorava è stata condannata a risarcimento MAI versato e giustamente alla poveretta è stata recapitata mega cartella esattoriale con tasse da pagare su qualcosa che non ha mai ricevuto,davvero un bel paese, per il resto vorrei capirci qualcosa nella vicenda del militare ucciso con la fidanzata ma mi pare un bel guazzabuglio, sport domani ovvio ma io mi lancio in uno dei miei famosi pronostici e dico che oggi toro non vince, Carpi ha cambiato tecnico, troppi assenti a voi ci sta un x...per il resto della settimana so quasi niente, non mo crederai ma da quando sono tornato ho acceso tv solo poche decine di minuti e non ancora comprato un quotidiano (ed io vorace lettore), magari c'è stato colpo di stato esercito con Occhetto messo a lider maximo e Vendola capo di stato maggiore e non lo saprei...ah no Vendola ho sentito baby pensionato da 5.000 euro al mese a 57 anni..ah questi comunisti radical chic..erano meglio quando mangiavano i bambini..ciao Milco, buona giornata

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  6. Ora pare che i Comunisti mangino gli anziani per aiutare l'Inps....
    Per oggi....non succede...ma se succede....

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  7. Sannino e Ventura hanno sciolto gli ultimi dubbi di formazione: nel Torino debutta (dal primo minuto) Gastón Silva come esterno sinistro di centrocampo, sorpresa Acquah che parte dalla panchina. Al posto del ghanese c’è Gazzi, Vives in cabina di regia in mediana. Confermata la coppia d’attacco Maxi Lopez-Quagliarella.
    Carpi (3-5-1-1): Belec; Zaccardo, Bubnjic, Gagliolo; Gabriel Silva, Fedele, Cofie, Martinho, Letizia; Matos; Borriello. A disposizione: Benussi, Brkic, Spolli, Wallace, Gino, Iniguez, Lazzari, Bianco, Di Gaudio, Pasciuti, Lasagna. All. Sannino.
    Torino (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Zappacosta, Vives, Gazzi, Benassi, Silva; Quagliarella, Lopez, A disposizione: Castellazzi, Ichazo, Mantovani, Morello, Acquah, Prcic, Amauri, Martinez, Belotti. All. Ventura.

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  8. PRIMO TEMPO 0-0
    Dopo i primi 15 minuti dormienti come sempre, abbiamo preso in mano la parftita giocando stabilmente nella loro meta' campo.
    E' mancato il gol.
    Ora calma, nessuna fretta e continuiamo a giocare che prima o poi passiamo!

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  9. Al “Braglia” i granata, per la prima volta con la terza maglia blu e in versione rimaneggiata – gli unici cambi in difesa e sulle fasce sono i Primavera Mantovani e Morello – scendono in campo sapendo che una vittoria li porterebbe da soli in testa alla classifica. Duemila tifosi spingono Glik e compagni, a cui sembra di giocare in casa. Il Carpi però, che in settimana ha cambiato la guida tecnica con il nuovo mister Sannino, è bisognoso di punti e lo dimostra subito. La prima occasione è per Matos, che di testa interviene su una punizione di Gagliolo, ma Padelli risponde presente e blocca sulla linea di porta. Fedele e Matos provano a mettere in ansia la difesa granata, che però riesce a controllare la situazione. E al 20’ inizia a giocare il Toro. Cross di Zappacosta, Silva scarica il sinistro ma Belec – alla prima da titolare col Carpi – respinge. Al 28’ altra occasione: Maxi Lopez riceve da Vives, stop a seguire e sinistro piazzato: Zaccardo respinge sulla linea. Ci prova anche Bovo da fuori: alto. Toro padrone del campo nella seconda metà del primo tempo, e Maxi Lopez vuole il gol e ci riprova al 36’, quando si gira in area e prova il sinistro, che sfila a lato di poco.

    Il primo tempo finisce 0-0, senza altri sussulti. Il Torino appare determinato nello spirito e superiore tecnicamente e fisicamente al Carpi. Nella ripresa, però, i ritmi dovranno essere ulteriormente alzati per trovare la via della rete.

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  10. 2-0 Carpi.....
    Come col Chievo partita con tattica troppo attendistica....fuori casa non ci siamo proprio

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  11. Niente....
    Ogni volta in cui andiamo vicini a fare il salto di qualita' torniamo indietro.
    Questo e' il limite di Ventura, ogni volta che si avvicina a qualcosa di importante gli viene il braccino.
    Squadra troppo prudente e rinunciataria, non puo' sempre andare bene sopratutto se non hai un uomo in rosa che salti l'avversario oltre a Bruno Perez.
    Faremo il nostro buon campionato ma per il salto vero di qualita' ancora manca qualcosa in campo e, forse, in panchina.

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