mercoledì 7 ottobre 2015

LA TENEREZZA


 
Non era precisamente la "tenerezza" invocata da Papa Francesco, l'arma impugnata dai fratelli Ruz Castro, da Camilo Cienfuegos, da Ernesto Guevara nella discesa dalla Sierra verso l'Avana per portare la Revolucion a Cuba, ma il tempo e la Storia hanno il vizio di trasformare il significato delle parole e la sostanza delle cose.
Nell'isola bella e stanca che aveva sognato di cambiare il mondo a fucilate e ora scopre che il mondo sta cambiando lei senza sparare un colpo, il tempo ha trasformato "el caballo", lo stallone Fidel in un fragile vegliardo. Ed è la "tenerezza" la rivoluzione più necessaria, per una gente meravigliosa e affranta che deve reinventarsi un futuro. L'intuizione del primo Papa latino è profondamente umana sta nell'avere avvertito che sotto le vecchie uniformi, oltre i miti della sollevazione proletaria mondiale inseguiti dal Che, sopravvive a Cuba una tenerezza struggente dello spirito che né la corruzione antica, né la retorica rivoluzionaria e neppure la cupezza sovietica hanno mai spento. Cuba è "buona gente", è voglia di pace, di musica dolce e allegra, appunto di quella "tenerezza" che sappia finalmente sconfiggere la tristezza del Tropico.
Vittorio Zucconi

Sono pochi i giornalisti, oggi, per cui valga la pena di dedicare alcuni dei propri minuti.
Oggi, nella maggior parte dei casi come abbiamo potuto constatare negli ultimi decenni riferiti a Cuba, si tratta di servi senza spina dorsale o, piu' semplicemente, di incapaci.
Gente che parla di un paese senza conoscerlo, magari scrivendo dalla camera di un hotel situato a 90 miglia dalle coste cubane.
Personaggi che mettono a disposizione il proprio talento, piccolo o grande che sia, alla prima bloggara a gettone che incontrano, salvo poi rendersi conto di essere stati presi per il culo per anni.
Zucconi, puo' piacere o meno, non fa parte di questa categoria di servi, stiamo parlando di uno dei pochi Hombre Vertical rimasti nel giornalismo italiano.
Tiene un blog su Repubblica dove esprime le sue opinioni, condivisibili o meno, un blog che ha minacciato piu' volte di chiudere, stufo degli insulti dei soliti vigliacchetti infrattati, anonimamente, dietro al pc.
Come dico spesso se Schettino, in questo paese, non e' stata la regola non ha neanche rappresentato l'eccezione.
Non sempre condivido quello che scrive, (questo vale per chiunque) in questo caso la tenerezza di cui parla, era presente anche in quegli 83 matti che a bordo del Granma diedero inizio all'epopea Rivoluzionaria.
Il Che amava dire che un Rivoluzionario e' sempre spinto da grandi sentimenti d'amore.
Scrive invece il vero quando parla di bella gente, gente che ha dentro di se la voglia di vivere, di affrontare le tribolazioni del quotidiano col sorriso sempre stampato sulle labbra.
Gente con addosso una tenerezza che governati spesso corrotti, sovietici invadenti e oltre 50 anni di bloqueo infame non sono mai riusciti a spegnere.
Forse davvero Francisco ha capito che sotto le divise verdeoro, i riti di sempre e la durezza di fondo, c'e' un popolo, un paese che ha voglia di tornare ad essere normale.
Una voglia di normalita', pur nella salvaguardia delle proprie specificita', a cui il cubano anela.
Poter vivere del proprio lavoro, manifestare una fede religiosa e magari politica rispetto ad un'altra, una prospettiva di futuro per i propri figli, insomma un'orizzonte piu' sereno.
Non credo che Fidel e i suoi volessero cambiare il mondo a fucilate, si sono trovati ad avere a che fare col paese piu' potente ed agguerrito del mondo e hanno dovuto difendersi, un po' come fanno quei cagnetti piccoli di fronte ai pericoli.
Abbaiano forte per difendersi, ma dentro muoiono di paura.
Cuba e' sopravvissuta a tante cose, la sua anima creola le ha consentito di inventarsi, ogni giorno, un modo di andare avanti, spesso contro tutto e tutti.
La tenerezza non e' mai venuta meno, forse oggi sono un po' piu' scafati e meno sognatori di un tempo, anche perche' fare i sognatori con la pancia vuota non e' mai stato facile per nessuno. Milioni di disperati che affidano la vita al mare, ogni giorno, ci hanno insegnato questa lezione.
Cuba e' un paese speciale pieno di gente speciale.
Gente che pero', oggi, non chiede di meglio di poter tornare ad essere normale.

32 commenti:

  1. massimo gramellini

    Pronta come sempre a cogliere in anticipo ogni nuova tendenza, la città di Torino ha installato tre panchine davanti al grattacielo della Regione in costruzione al Lingotto per consentire ai pensionati di seguire più comodamente i lavori. L’allungarsi della vita media sta creando una nuova stirpe di uomini diversamente giovani, ma con vista da aquile, che lasciano le mogli in tinello assieme a Barbara D’Urso e trascorrono le giornate a scrutare dal vivo montacarichi e gru. Durante la pausa pranzo si trasferiscono al parcheggio più vicino per osservare con gli occhi del rimprovero le manovre degli automobilisti, scuotendo la testa a ogni parafango urtato e portiera strisciata.
    La ragione per cui questi pensionati preferiscono i cantieri a un buon libro o alle bocce rimane un mistero insondabile. Giuseppe Culicchia sostiene che si tratti di nostalgia per il Lego con cui da piccoli non hanno potuto giocare. Azzardando una spiegazione più mistica, la loro potrebbe essere una forma di meditazione urbana che sostituisce il fluire ipnotico dei ruscelli con quello delle trivelle. Purtroppo non lasciano eredi. E non tanto perché le future generazioni di pensionati passeranno la vecchiaia a compulsare telefonini, quanto perché non ci saranno più le pensioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io concordo con l'effetto ipnotico che ha il 'suono' di un cantiere al lavoro,il cervello alla lunga è in grado di rimuovere i "rumori di fondo",loro restano semplicemente in quello che è il primo stato dell'ipnosi cioè la monotomia, i suoni sono assolutamente in grado di influire sul nostro umore, il nostro amico Alessandro per esempio quando ascolta qualcosa in tono minore tipo toccata e fuga in re minore di Bach sarà cupo e triste , quando ascolta rock che è quasi tutto in Mi maggiore sarà gioiso, se ho detto una marea di pingate mi perdonerete
      Stefano

      Elimina
    2. Un leggero senso di abbiocco...ahahahah

      Elimina
  2. «Io la pedofilia posso capirla, l’omosessualità non lo so» e che l’omosessualità sia una malattia «credo proprio, penso di sì». Le parole sono di un sacerdote, don Gino Flaim, collaboratore pastorale della chiesa di San Pio X a Trento. «Sono stato tanto a scuola e i bambini - aggiunge per motivare la sua affermazione sulla pedofilia - li conosco. Purtroppo ci sono bambini che cercano affetto, perché non ce l’hanno in casa. E magari se trovano qualche prete, può anche cedere insomma. E lo capisco questo». E quando gli viene chiesto se praticamente sono un po’ i bambini la causa, dice: «Buona parte sì». Le reazioni sono immediate: la diocesi di Trento, che si dissocia, gli revoca gli incarichi e «la facoltà di predicazione».

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci sono giorni in cui esco dal lavoro stressato e stanco.
      A volte arrivo a casa e mi dimentico di salutare, baciare e sorridere alla mia compagna e a mia figlia. Resto nervoso nonostante la doccia e la cena. Vado a letto incazzato. Al mattino mi rimprovero di aver portato a casa quello che doveva rimanere in ufficio.

      Mi dessero un quarto d'ora questo Don in una stanza chiusa sono certo che lo stress passerebbe in un amen.

      Simone

      Elimina
    2. Non credo tu sia il solo con questi pruriti....

      Elimina
  3. Santa Fè- Hola Milco, forse con il termine tenerezza intendeva pietà, con gli anni tutto diventa più lieve, anche gli errori.

    RispondiElimina
  4. Per questo prete e per altri simili rivendico la possibilità di castrazione...

    RispondiElimina
  5. Fra lui e Lupi ci passa un'abisso. Ste

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lupi scrive bene,forse pure meglio, problema è che non è libero né indipendente il che per un giornalista è un qualche cosa di una certa tal importanza. .
      stefano

      Elimina
    2. Diciamo che ha fatto scelte professionali discutibili

      Elimina
  6. 'Se necesita siempre ser duros sin perder nunca la ternura' una delle frasi del Che che piu' mi piace , la ternura cubana è per me, pur tra mille errori e corruzioni, il non lasciare mai indietro nessuno , né il vecchio né il bimbo, nel far sentire una persona speciale, anni e anni fa quando frequentavo la Habana assiduamente mi capitò di essere fidanzato con una assistente sociale che lavorarava a Tarara' dove Cuba senza pubblicizzare il tutto dava ai bimbi di Chernobyl un'assistenza che nessun paese ricco aveva mai dato, se voi avesse visto gli occhi sereni di quei bimbi come feci io in un caldo pomeriggio capireste esattamente l'essenza della ternura cubana, non ho Milco sono sincero grande fiducia nelle nuove generazioni cubane, mi paiono più aride e con miti e falsi idoli molto occidentali, ma tant'è. .il mondo cambia, magari vogliono solo una vita diversa e manterranno lo spirito cubano..bel pezzo sia di Zucconi che il tuo, ti abbraccio
    stefano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il mio essere di sinistra é proprio questo.
      Stare bene se anche altri possono vivere questa condizione

      Elimina
  7. Scusate per l' OT, ma guardando la foto di Raul cerca de l'avion mi viene in mente un articolo di ieri, apparso sulla stampa che parla di cuba, che parla di crisi e scandali nella compagnia aerea di bandiera cubana, vorrei sapere cosa ne pensate voi....Io volo spesso con voli interni a Cuba, e tolto il fatto che spesso non sono puntuali, o che non partono, e che il personale di bordo e di terra fa cagare, però gli aerei per i voli interni sono nuovi, comprati nel 2013, cosa ne pensate voi di Cubana de Aviacion?

    Más de 400 empleados han sido despedidos de la compañía aérea Cubana de aviación. Ante la quiebra inminente de su empresa, Raúl Castro ha dejado sin empleo a más de la mitad de sus trabajadores, con evaluaciones sumarias y falsificando la firma de los implicados que no fueron notificados para firmar su despido.
    Todo el mundo habla ha tenido acceso a una fuente en la Habana a quien llamaremos con el seudónimo “Armando Guerra” para salvaguardar su identidad y seguridad en la isla.
    Armando Guerra asegura que desde junio de 2015, cuando se fusionaran las compañías AeroCaribbean y Cubana de Aviación, la mayoría de los empleados técnicos de ambas empresas han quedado en la calle.
    La corrupción ha llegado al extremo de sacar a trabajadores calificados y con licencia para operar en aviones para dejar a hijos, hermanos, sobrinos y otros familiares de dirigentes “vitalicios” que no tienen ni “el conocimiento o experiencia, ni licencia” requeridos para trabajar en un sector tan delicado.
    Armando Guerra señala a Ricardo Santillán como uno de los dirigentes corruptos de Cubana que atiende directamente el avión de Raul Castro. Guerra asegura que la compañía solo da pérdidas a la economía de Cuba, pues de un total de 16 aviones que tiene en su flota solo vuelan 7 y casi siempre están averiados.
    Por este motivo muchas aeromozas han abandonado el país tras ser castigadas por negarse a volar en aviones que presentan desperfectos técnicos y aún así están volando.

    RispondiElimina
  8. Segue....

    Nuestra fuente también nos dijo que de una flota nueva de 6 aviones que Cubana adquirió hace unos años, solo vuelan 3 por falta de piezas de repuesto. Cuando se supone que los continuos viajes de los directivos a Rusia, casi una vez al mes, se declaran como para comprar estas piezas, algo que Armando mantiene que es incierto pues la mayoría de la flota de aviones lleva más de 6 años sin volar por abandono.
    Ariel Sanety, un ingeniero a quien sus compañeros llamaban “manos de oro” por sus habilidades quedó cesante también en el recorte, aunque al ir a reclamar se le comunicó que había sido un error y se le devolvió su puesto de trabajo.
    No obstante cuando Sanety “manos de oro” descubrió que el técnico que había trabajado en su equipo durante años había sido despedido para colocar en su lugar al hijo de un jefe de almacén que jamás había tocado un avión; murió del disgusto al día siguiente a causa de un infarto.
    Ariel Sanety se quejó en todas las instancias de la compañía sobre la irresponsabilidad que se estaba cometiendo al poner personal no capacitado, incluso a atender el avión de Raul Castro pero siempre recibió un portazo en la cara, cuando le alegaban que no se metiera donde no lo habían llamado.
    Nuestro hombre en la Haban nos contó que Sanety se había quejado con el General Ramon Martínez Echevarría, más conocido como “el general mentirita” y los agentes de la seguridad del estado: Maribel Aris, Mariano Borgboll, Rosa Oviedo y el citado Ricardo Santillán. Todos directivos corruptos de la compañía, quienes conocen, según Guerra, todos los negocios que se llevan a cabo en Cubana de aviación y que mantienen a la empresa con pérdidas millonarias.
    Cubana de Aviación fue creada en 1929 como una subsidiaria de North American Aviation. Empezó con el nombre de Compañía Nacional Cubana de aviación Curtis SA.
    En 1932 tras una historia de altas ganancias, la compañía PanAmerican Airways compra todas las acciones de la primera compañía latina en realizar vuelos internacionales y transcontinentales. En 1942 Cubana fabrica el primer avión en Cuba; y en 1950 Cubana de aviación recibe un premio especial de la Asociación internacional de seguridad aérea por cumplir 21 años sin accidentes mortales.
    En 1959 Cubana de aviación estaba desplazando a Iberia con su ruta Habana-Madrid y constituía una fuerte competencia para las compañías americanas al romper el récord de velocidad en la ruta Habana-Nueva York.
    Tras ser intervenida por Castro a principios de la mal llamada revolución, Cubana de aviación llegó a tener más de 60 aviones en su flota, todos los cuales tuvieron que ser cambiados en 1998 porque los habían dejado destruir sin mantenimiento y la alarmante cifra de accidentes mortales que estaban teniendo en poco tiempo.
    En los 30 años previos a la era Castro Cubana de aviación apenas tuvo 5 accidentes con un saldo de solo medio centenar de fallecidos. En los primeros 30 años de administración de la compañía por parte de los Castro, Cubana de aviación ha tenido más de 20 accidentes y miles de muertos por esta causa. Los datos de la actualidad se desconocen.
    Esta es la compañía para la que Raúl Castro está negociando un acuerdo por estos días para operar en los Estados Unidos, que no solo fue una de las compañías confiscadas a empresarios norteamericanos; sino que representa un peligro para los pasajeros que viajen con ella, por el deterioro de sus aeronaves; y la falta de personal calificado que opera en los talleres de los angares en Cuba.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto attentamente, non so , mi pare un qualcosa di molto romanzato, nato più dalla malafede di qualche estremista a Miami, che cubana e aereo carribean(ho preso più volte voli interni) no siamo il top è sicuro, ma francamente vedo sotto i miei occhi settimanalmente volare verso Cuba i cosiddetti AOG , cioè spare parts for aircraft on ground, quindi dubito molto sul fatto che gli aerei rimangano a terra per mancanza pezzi ricambio, è dubito sia più pericoloso un volo interno che fare stesso tragitto con autisti Viazul, sul fatto poi che nelle compagnie aeree non entri a lavorare senza santi in paradiso ti garantisco essere assolutamente normale pure in Italia
      stefano

      Elimina
    2. Sinceramente avrei più paura a fare Roma Havana con la Cubana, che Havana Santiago, a parità di schifezze commesse, eppure conosco diverse persone di Madrid che sistematicamente volano con Cubana dalla Spagna, e me ne hanno sempre parlato bene.....mah!

      Elimina
  9. Dico che per me i voli interni semplicemente non esistono

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Milco ancora non capisco se tu odi i voli interni cubani per un fatto di sicurezza o economico....Come dice Stefano comunque anche Viazul potrebbe essere non sicura, tanto lo sappiamo che a Cuba le porcate le fanno in ogni settore.

      Elimina
    2. Non è che li odio ma mi fanno cagare. Li ho presi un paio di volte e mi è bastato.

      Elimina
  10. Santa Fè- Volevo esprimere un mio pensiero riguardo all'esternazione del prete sulla pedofilia, penso volesse dire che capiva, non giudicava positivamente spero, il cammino che portava un bambino nelle braccia di un prete (ovviamente malato o quello che volete voi), era semplicemente un'analisi.
    Non penso che un prete che è effettivamente pedofilo o vicino a quel pensiero sia cosi demente da esporsi davanti alle telecamere.
    Penso (spero) che sia stato mal interpretato e rapidamente esposto alla gogna mediatica.

    RispondiElimina
  11. Santa Fè- Questo è certo, diciamo anche che la pagherà cara a prescindere.

    RispondiElimina
  12. Su La Stampa dovrebbe esserci il video

    RispondiElimina
  13. Santa Fè- E' dopo aver visto il video che ho avuto l'impressione che si volesse ad ogni costo far nascere la polemica, anche perchè se non erro ha anche confermato, come tanti altri, che l'omosessualità è una malattia per cui il reporter ha avuto solo da scegliere..fra l'altro mi è parso che l'intervista forse un collage di una lunga intervista dove "doveva" emergere il padre anomalo.
    Ci vuol poco a trovare un sacerdote che espone maldestramente le proprie idee.
    Dico solo che bisogna stare attenti e non prendere per oro colato tutto quello che ci viene somministrato dalla tvBasura, può essere che già questo pomeriggio ritorni sui miei passi, però al momento ci vado cauto.

    RispondiElimina
  14. Santa Fè- Questa è la dichiarzione del prete il giorno dopo.
    http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2015/10/07/news/don-gino-ma-cosa-ho-detto-di-cosi-grave-1.12221444
    Ma sicuramente questa non farà notizia e non verrà divulgata con la stessa rapidità..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ribadisce le stesse cazzate che ha detto ieri.
      Sul fatto che poi la paghino cara avrei da ridire.
      http://www.iltempo.it/cronache/2014/09/26/il-vescovo-pedofilo-salvato-dal-vaticano-1.1316929
      Il maiale è poi morto senza scontare un giorno di pena.

      Simone

      Elimina