Vivendo in una normale
casa cubana mi piace, ogni tanto, occuparmi di fare la spesa al
mercato.
Ci passo davanti con lo
scooter, mi fermo, riempio 2 borse di frutta e verdura e porto tutto
a casa.
Premetto che questo post,
in linea teorica, potrebbe interessare poco chi si gode i suoi 15
giorni di vacanza, pero' anche lui e' bene che sappia che, se
aumentano i prezzi dei generi alimentari, anche la sua vacanza
potrebbe costare un po' di piu'.
Per le esangui tasche
cubane fare la spesa e' diventato un problema, per le nostre molto ma
molto meno anche se il cambio rispetto ad 1-2 anni fa e' stato
importante.
Per riempire quei due
sacchetti di cui parlavo prima ci volevano al massimo 3 cuc, oggi ne
occorrono quasi il doppio.
I prezzi sono lievitati in
modo esponenziale e l'economia della famiglia cubana ne risente e non
poco.
Oggi i pomodori a Las
Tunas costano 20 pesos la libbra, normalmente, parliamo di un euro e
mezzo al kg, una libbra di bistecche di maiale costa 35 pesos,
parliamo di quasi 3 euro al kg.
Faccio la spesa anche in
Italia e vi assicuro che parliamo di poco meno della meta' di quanto
costano questi 2 alimenti nei nostri mercati e supermercati.
Se mettiamo a paragone le
entrate e i salari nostri e loro e' evidente come lo squilibrio sia
enorme.
Un avocado costa 10 pesos,
una cipolla 5 giusto per fare altri semplici esempi.
Per questa ragione anche
la famiglia da cui vivo, pur avendo un filino in piu' di possibilita'
rispetto ad altri, aspetta di poter trovare questi alimenti a prezzi
piu' bassi prima di acquistarli.
Il mio amico Fabione di
Brescia ha trovato le patate, oramai estinte nel balcon sull'oriente
cubano, a 12 pesos la libbra.
Ne ho subito prese 15
libbre per la felicita' di tutti ma a quella cifra la normale
famiglia cubana, anche a patto che riesca a trovarle, non le compera.
Fra l'altro le rare volte
che si trovano e' a 20 /25 pesos la libbra.
Il cibo nella casa dove
vivo e' l'assoluta priorita', per questa ragione quando si riesce a
trovare un pernil, fuori citta' e a 20 pesos la libbra il boss lo
compera subito.
A quel punto si fanno
pacchettini e si mette tutto nel congelatore, con grasso si fa
manteca, non si butta via nulla.
Nel frigorifero c'e'
sempre e solo l'essenziale, non manca nulla ma neanche si buttano via
i soldi per alimenti che non siano una priorita'.
Una scatola di biscotti
costa un cuc e mezzo, di conseguenza non si compera, al limite il
pastel de guajaba da 10 pesos che e' persino piu' buono.
I prezzi continuano a
salire, pare per il discreto numero di intermediari nelle cui mani
passa il prodotto prima di raggiungere i mercati, questo persino in
una provincia particolarmente agricola come la mia.
Per questa ragione quando
c'e' un prodotto ribassato anche solo di pochi pesos ci sono code
infinite per poterlo acquistare.
Per noi sarebbe una
cazzata ma per loro e' importante riuscire a risparmiare qualcosa.
Si mette in moto il tam
tam cubano, quell'invisibile comunicazione che permette alla sciura
Maria di turno di sapere che in quel banchetto o in quel mercato la
cool sale mas barata.
Non si butta via nulla,
non si spreca nulla.
Nelle tiendas e' scomparsa
la Barilla sostituita dalla Arrighi a 1.60 e dalla Agnesi a 1.40.
Qua' il discorso migliora
perche' quella porcheria della pasta cubana costa 95 centavos 400 gr
mentre la Agnesi 1,40 ma e' mezzo kg quindi la differenza di prezzo
e' minima ma la qualita' e' differente in modo abissale.
Infatti una volta ogni
settimana ho cucinato una buona pasta per tutti utilizzando la
Agnesi.
Il formaggio criollo o
conosci qualcuno al campo che te lo porta a 17/18 pesos la libbra
oppure in citta' si trova, discreto, a 25.
Il cubano normale non lo
compera a questa cifra cosi' al chioschetto ci ritrovavamo quasi solo
culi bianchi.
In questo mese la famiglia
ha potuto assaporare sapori e cibi a cui non puo' accedere con
facilita' nel resto dell'anno, questo grazie alla presenza
dell'....ospite straniero.
Ora pero', sicuramente,
saranno tornati al classico plato fuerte cubano.
I prezzi salgono e
continueranno a salire mentre i salari restano inchiodati alle cifre
che conosciamo.