venerdì 4 dicembre 2015

REGOLE D'INGAGGIO



A prescindere dalle richieste di questi giorni avevo gia' in mente di scrivere un pezzo sulle....cambiate regole di ingaggio nell'isola.
Il tutto partendo dal presupposto che di gente a Cuba in giro per veder monumenti non ne ho ancora conosciuta.
Intanto c'e' da dire che in 16 anni di frequentazione della maggiore delle Antille mai avevo visto cosi' tanta policia in giro.
Probabilmente, mentre da un lato si apre nei confronti del “nemico” del nord, dall'altro non si vuole dare l'impressione, sul fronte interno, di prossimi repentini cambiamenti.
Oltre alla solita PNR ho visto tantissimo esercito in divisa verde e basco rosso, spesso pattuglie miste.
Per non parlare di quelli in borghese, del DTI e di chissa' cos'altro in circolazione.
Tutti i bandoleros, quelli che cambiano denaro, chi ti vende di tutto sono scomparsi dalla circolazione quando non finiti in barrios periferici, oppure sono ospiti della patrie galere.
Tutte le fanciulle non impegnate a smanettare sul movil grazie al wi fi sedute nelle panchine del parque cittadino, venivano sistematicamente “visitate” dalla policia, carne'...e tutto il resto.
Gia' soltanto questo modifica il tipo di approccio che oramai e'...sotterraneo.
In piu' dobbiamo aggiungere che, rispetto a qualche anno fa, le cose sono davvero cambiate di 360 gradi.
Capitemi, ci si diverte sempre, se hai i tuoi giri, i telefonini e in saccoccia non bivaccano i coccodrilli e' difficile rompersi le palle, ma....molte cose sono cambiate.
Un minimo di benessere, qualche soldo in piu' in saccoccia, il rischio di finire al gabbio o di essere etichettata in un certo modo stanno rendendo le....regole d'ingaggio piu' complicate.
Come ho gia' avuto modo di dire, a Tunas, non arriva il fior fiore del turismo straniero, sono finiti i tempi in cui un ultrasessantenne col pantalone di flanella fin sotto l'ascella, la patta sbottonata, la camicia a quadri e le bretelle si sedeva su una panchina e veniva abbordato da piu' di una fanciulla.
Oggi e' facile che persino il Redford degli anni d'oro, sulla panchina, ci resti ore e ore...da solo.
Molti italiani hanno una media di 1 appuntamento rispettato ogni 6/7 imbarcate.
C'e' gente che in un mese di soggiorno “conosce” al massimo 2/3 ragazze.
La realta' e' che oggi bisogna muovere il culo, avere una buona padronanza della lingua, non vestirsi come un rom, dare insomma una immagine positiva di se stesso che lasci intravvedere una certa...prodigalita' economica nel momento topico.
Le nuove generazioni di cubane hanno un'approccio con noi decisamente meno interessato rispetto a quelle precedenti.
Un paio di miei amici residenti ci hanno messo piu' di un mese per riuscire ad invitare a cena un paio di ragazze normali che lavorano una in una tienda e un'altra in una empresa, un mese pero', a disposizione, non ce l'ha quasi nessuno...
Sono arrivati in citta' alcuni italiani giovani, prestanti e di bell'aspetto che essendo tali pensavano di ridurre al minimo il contatto col caimano nella saccoccia, col risultato di rimbalzare come palline da ping pong per tutta la loro vacanza.
Occorre oggi conservarsi le....buone amicizie per le vacanze a venire integrandole di volta in volta, questo a patto di ricordarsi di quel detto arabo che parla di presupuesto e cammelli.
Ovviamente col movil tutto e' piu' semplice con zero rischi per loro, o quasi.
Aggiungo che anche che le case de renta dove oggi e' consentito un certo andirivieni sono sempre di meno, sopratutto dopo che una duenas si e' presa 6 anni di gabbio per aver fatto una serie infinita di casini.
Quindi oggi occorre una certa presenza che non vuol dire essere Brad Pitt ma neanche un confederato al termine della guerra, ricordarsi che le donne costano ad ogni latitudine ed avere una certa pazienza, perche' non e' detto che un NO oggi non si trasformi in un FORSE o un SI domani o dopodomani.
Le cose si sono complicate sopratutto per i pezzealculo che a Cuba abbondano, pero' con diverse regole d'ingaggio e' ancora possibile passare una bella vacanza, specialmente usando la testa che, come e' noto, per ognuno di noi, e' un piccolo mondo.

44 commenti:

  1. massimo gramellini

    C’era una volta, ed era appena due anni fa, una multinazionale portoghese che per le solite logiche finanziarie incomprensibili a noi umani chiuse il suo stabilimento napoletano di cavi d’acciaio, nonostante esportasse con profitto in tutto il mondo. Gli operai e gli ingegneri non capirono, si arrampicarono sui tetti, presidiarono giorno e notte i preziosi macchinari. Per un po’ si illusero che qualcuno venisse a salvarli. Poi compresero che ciascuno si salva da solo. Purché non sia solo, e loro per fortuna erano tanti, uniti dallo stesso bisogno e dallo stesso sogno. Così decisero di investire i proventi della liquidazione, venticinquemila euro a testa, nell’acquisto dell’azienda. A dispetto dei luoghi comuni sul fatalismo meridionale, rinunciarono ai soldi con cui avrebbero potuto campare decorosamente almeno qualche mese per comprarsi la possibilità di tornare a lavorare.
    Lo stabilimento venne rimesso all’onore del mondo con l’aiuto di tutti: chi ridava il bianco, chi potava gli alberi, chi aggiustava i rubinetti dei bagni. Anche gli antichi clienti si rifecero sotto, un po’ per tenerezza e molto per convenienza, perché alla Wbo Italcables di Caivano sono davvero bravi. E con l’approssimarsi del Natale, come in ogni favola che si rispetti, arrivò il lieto fine. Ieri il primo carico di cavi d’acciaio diretto a Houston ha varcato i cancelli della fabbrica e negli occhi di quegli uomini rotti a tutte le intemperie è spuntata persino qualche lacrima. Li accompagni l’eco dei nostri applausi. Certe favole sono contagiose.

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  2. DAL BLOG DI REPUBBLICA PULICICLONE
    C’è una generazione di napoletani che non era mai stata al primo posto. Hanno dai venticinque anni in giù, alcuni hanno fatto in tempo a diventare padri, altri a rovinarsi già la vita, in venticinque anni c’è spazio per questo e altro. Non sono di quelli che possono cantare “ho visto Maradona, innamorato son”. Maradona non l’hanno visto. Gliel’hanno raccontato. Una generazione condannata a crescere sotto il peso insostenibile di un ricordo che non ha, schiacciata dal confronto impossibile con qualcosa di cui non ha memoria. Una generazione che ora ha l’ultimo passo da compiere. Liberarsi di Diego. Uccidere il padre.
    Che nome dare a questa generazione, questo è un bel punto. La tentazione più facile sarebbe chiamarla Generazione Sarri. Ma sarebbe un errore. Perché in venticinque anni questi ragazzi e post-ragazzi hanno sì visto due retrocessioni in serie B, un fallimento e due anni di serie C, ma non è con Sarri che si sono liberati dei cattivi pensieri. Le squadre di calcio non sono cactus che sbocciano all'improvviso. Un Napoli all’altezza delle esibizioni di oggi c’era già stato. Erano spettacolari le ripartenze in velocità della squadra di Mazzarri, un approccio quasi rugbistico al calcio, aperture alla mano, avanzamenti in verticale con appoggi progressivi sui lati, con il miglior Hamsik mai visto in Italia e con la capacità di Lavezzi di sventrare le difese, uno strumento che nel suo caos sovvertiva gli schemi. Aveva fiammate estetiche di alto profilo - specialmente al San Paolo - pure la squadra di Benítez, con i suoi tre trequartisti dietro il centravanti, con gli inserimenti e i tagli che riproducevano i princìpi della pallanuoto. Non sono mancati grandi successi contro grandi avversari e un nuovo profilo internazionale (16° nel ranking Uefa): il 3-1 al Chelsea, il 2-1 al Borussia, il 2-0 all’Arsenal. Non sono stati sfizi isolati. Agli ultimi Napoli non sono neppure mancate le vittorie: una Coppa Italia con Mazzarri dopo 25 anni (ancora) e un biennio con Benítez in cui il Napoli è stata la sola squadra italiana a vincere qualcosa (altra Coppa Italia e Supercoppa) oltre la super Juve di Conte/Allegri. Neppure un centravanti tanto devastante come Higuaín è una novità. L'argentino ha segnato 67 gol nelle 121 partite del suo triennio, una media di 0.55 a partita; ma Napoli aveva avuto Cavani: 104 gol in 138 partite, la media è 0.75.
    Ma allora dov'è l'eccezionalità di questo Napoli? Il primo posto da solo non spiega tutto. Questo sentimento di euforia era vivo già prima del 2-1 all'Inter. L'eccezionalità è nello stupore. Nell'ultimo anno di Mazzarri e nei due di Benítez, Napoli s'era convinta che lo scudetto fosse l'unico traguardo accettabile, il solo segno di una vera crescita, il solo orizzonte possibile. Il San Paolo ha vissuto come delusioni (fallimenti addirittura nel caso di Benítez) dei risultati che erano comunque fuori dall'ordinario. Napoli non se li è goduti, mentre da Sarri non si aspettava niente. In estate si teorizzava e si leggeva l'elogio del ridimensionamento.

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  3. Qualcuno auspicava finanche la cessione di Higuaín così da comprare Immobile, nel nome del mito dell'italianizzazione, meglio ancora della napoletanità. In questo senso l'arrivo di Sarri - una sola stagione di esperienza in serie A con otto partite vinte a Empoli e nessuna esperienza in Europa - strideva con l'evidenza di una squadra rinforzata: Reina, Allan, Valdifiori, nessuna cessione. La diversità allora stava nell'ammirazione incredula di questo Napoli, nel ritenerlo una visione. E' stata la forza di Sarri in queste prime 14 giornate. Ma sono sempre e solo 14 giornate. Un frammento. Questo primo posto diventa adesso paradossalmente il confine di Sarri, una soglia fra lui e il futuro. Difficile che Napoli tenga a freno attese e pretese, per cui Sarri dovrà andare a giocarsi la partita su un altro terreno, a lui sconosciuto. Le pressioni. Quelle di Napoli e quelle esterne, in arrivo da città dove vincere è più naturale e dove sanno gestire da maestri i meccanismi della comunicazione. Sarri è il custode di un calcio antico. Legge e interpreta il suo mondo da maestro del campo.
    Non ha avuto bisogno di sovrastrutture lungo il suo percorso. Sansovino, Sangiovannese, Pescara, Alessandria, neppure Empoli gli hanno imposto una mutazione genetica. Il calcio di Sarri è il prato. Là è il limes. "Non so se i miei metodi sono adatti a una rosa di 25 giocatori piena di stranieri", dopo l'ultima a Empoli. Sarri era un azzardo, si candidava lui stesso come un azzardo, e forse lo è tuttora. Guardi il suo Napoli e pare fuori dal tempo. La preparazione atletica è basata su un duro lavoro a secco, tradizionale, vive di picchi, di alti e di bassi (infatti gli infortuni muscolari sono aumentati).
    Giocano sempre gli stessi undici, le rotazioni sono minori, il malumore è sotto traccia. Sarri è insofferente verso le soste: non era abituato a ritrovarsi il campo d'allenamento svuotato dalle Nazionali. La ripresa del campionato gli appare ogni volta piena di insidie. Sarri esibisce ancora ingenuità dialettiche. Scopre l'afa di Napoli in una notturna e dice che gli pareva di giocare a Panama: s'accorgerà cos'è la primavera. Si stupisce se dopo una vittoria in tv gli chiedono di un aspetto negativo: vedrà quando comincia il tormentone sul contratto. Sarri ha il vezzo di narrarsi come antico pure nei dettagli: la tuta anziché l'abito, la paura di prendere l'aereo, le notizie lette da Televideo.

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  4. Ma è primo. Il campo. Il limes.
    Il paragone in voga con Sacchi regge fino a un certo punto. Per abitudini, esigenze e routine quotidiana, fra il calcio di vertice e il calcio di provincia esiste oggi una distanza superiore a quella degli anni '80. Una delle fortune di Sacchi fu la leggerezza. Vinse lo scudetto andando in testa a due giornate dalla fine: anche Sarri forse si gioverebbe di meno stress. Dovrà invece imparare a viverlo, dovrà conoscere cose nuove. Ma ha mente aperta e lo ha dimostrato, già ha imparato tanto: ne è un esempio la scelta del modulo. Voleva il trequartista per giocare con il 4-3-1-2. Il Napoli che aveva in testa quest'estate non era il Napoli che vediamo. Se fosse arrivato uno fra Soriano e Saponara, Sarri non avrebbe scoperto il miglior Insigne della carriera.

    Nell'anno in cui Napoli ha perso Pino Daniele, Francesco Rosi e Luca De Filippo, la figura di Sarri comincia a entrare nell'immaginario collettivo della città. Perfino nella campagna elettorale per le amministrative, tanto che Antonio Bassolino di nuovo in campo per il ruolo di sindaco annuncia di ispirarsi a lui, di voler essere un Sarri adesso e non più un Maradona. Un collettivista, intende, non un solista. Sarri ha fatto un lavoro enorme rigenerando Jorginho e Koulibaly, tenendo in panchina i due nuovi che dovevano prenderne il posto (Valdifiori e Chiriches), rimettendo così al centro della scena un vecchio principio caro a Liedholm, secondo il quale sui calciatori si lavora durante la settimana per vederli crescere, non c'è bisogno di pensare sempre al mercato come soluzione. Un alieno. Marco Ciriello scrive che Sarri è il nuovo Scopigno, e in fondo pure il Cagliari vinse il suo scudetto poco dopo essere stato in serie C. Se c'è ancora spazio per lo scudetto di un alieno in questo calcio tanto cambiato, lo dirà il campo. Ma se il Napoli davvero vuol provarci, parli a quei ragazzi, a quei venticinquenni e meno; spieghi loro quanto è importante che conservino il loro stupore, che stavolta si godano il viaggio, dovunque esso porti: se la compagnia è piacevole, il posto in cui si arriva non conta mai.

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    1. Se la compagnia è piacevole,il posto in cui si arriva non conta mai...bella frase...io aggiungo diamo tutto,importante e' no avere rimpianti e se alla fine vincerà un altro fa niente ..certo io credo ora o mai più..se no lo vinciamo quest'anno no credo vedro scudetto nella mia vita
      Stefano

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  5. ciao, ed ecco a grande richiesta ja ja ja. dici due cose vere la prima è la cosa più vera dopo la forza di gravità ovvero che le donne si pagano ad ogni latitudine ( direttamente o indirettamente) e poi che molte case soprattutto in provincia sono meno permissive giustamente dato che alla fine il culo lo rischia el dueño. al rispetto mi trovo bene a playa del este dove c'è una certa libertà data dai padroni mentre anche lì e ad holguin entrambre fatte due mesi fa la situazione di sorveglianza a la puteria è veramente alta ( con molta lacra in disco e nei bar dedicati). bisogna essere furbi prendere il numero sapere la lingua, dare il biglietto da visita della casa, la movida in disco con bottiglie e balli sexy ( per chi poteva permettersi il tavolo) ormai sono passato e nel mondo tutto cambia, ma questo è un concetto difficile da far capire ad un itagliota. Frequento l'isola dal 1997 ed ho visto altri posti e posso dire che ancora oggi cuba è la più competitiva in ogni senso, probabilmente grazie alla chiusura verso il mondo che ancora soffrono.
    Di fenomeni ne ho visti anche io per anni, di quelli che non pagavano dei machos del caribe ed affermo che chi non paga ( direttamente o indirettamente) una cubana ha fatto una truffa e la scampa solo grazie all'immensa protezione di cui godono ancora los yumas.Ma siamo onesti con tutti i giovani che ci sono sull'isola cosa può avere di più un europeo per piacere ad una caraibica? solo i soldi o la possibilità di farla star meglio che dipende direttamente dal bolsillo y punto.
    Alla fine in tutto il mondo per divertirsi servono testa e presupuesto adecuado. De las tunas ho sempre apprezzato las blanquitas y las trigueñas infatti molte jines ben prezzolate delle disco de la capital y provincia provengono da questa zona dell'oriente. La varietà etnica è la cosa che ho sempre amato dell'isola.
    Sono convinto che se dovessero aprire in massa al turismo usa, todas las ratas europeas se ne andranno perchè la sola cosa per cui tornano a cuba è la chica barata ( dato che la gran parte di quelle di qualità se ne sono già andate o sono mantenuta da cubani del exterior) , da notare anche a questo riguardo la massiccia emigrazione di itagliota o yuma de largo plazo dalla zona della capitale verso santiago inziata circa 10 anni fa casualmente con l'esplosione del turismo canadese in zona la habana.......
    cmq la cubana se la si sa trattare per me è il massimo agonisticamente parlando (e per trattare intendo tutto dal momento dell'acchiappo al momento del pago)
    saludos de enrico

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  6. Mai preoccuparsi di chi chiede....i problemi arrivano sempre da chi NON chiede

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  7. el desarrollo sta arrivando e quelli col criadero de caymanos cercano nuove mete

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  8. el que merece no pide ja ja ja ja enrico

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    1. Aggiungo....
      Domandatevi come mai tanta gente si sta' prendendo un "anno sabbatico" da Cuba...

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  9. Poi se ci mettiamo che Cuba tra volo e cambio euro è diventata veramente molto costosa diventa un problema per molti dei vecchi frequentatori di chicas.paolino.

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  10. Santa Fè- Concordo sul fatto che molti bavosi e allergici alla doccia siano escluso dal gioco ma denoto che finalmente è debellata la prostituzione per i disperati, ora sarà solo ad appannaggio dei ricconi...è giusto che chi non riesce a permettersi una Lacoste stia ai margini.

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  11. Ricconi è una parola grossa... diciamo discretamente abbienti...

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  12. Però a Cuba Il mito della conquista dello straniero c è ancora e ci sarà sempre penso.paolino.

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    1. Dipende sempre dalle zone che uno frequenta...all'havana sarà attenuato, ma basta spostarsi nelle campagne, in cerca di guajire, e la festa continua jajajajajaj

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  13. Ricordatevi che alla fine i soldi glieli mettete in mano e tutti hanno bisogno di soldi ma chi fa sesso in cambio di essi ha un nome ben preciso con tantissimi sinonimi. Che poi siano dolci o atletiche spensierate o che ci facciano sognare sempre quello sono. Naturalmente non sto parlando delle brave signore accasate ma di buona parte delle altre ragazze che si trovano sulla isla. Pablo

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    1. Questi argomenti sembrano la tua ossessione....chissa come mai...

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    2. Pablo se devo andare a Cuba per praticare prostituzione (soldi in cambio di pelo) me ne sto in Italia....Diverso è invece conoscere e frequentare una donna, portarla a cena fuori, corteggiarla, ecc, anche se i soldi comunque li spendi lo stesso per lei, ma mi sembra il minimo.

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    3. A volte il confine è molto.....sottile...

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  14. Certo che e' curiosa questa distinzione tra chi va a prostitute e può permettersele e chi ci va o ci andava e non può più permettersele. Ci verrebbe fuori un bell'articolo del Gramellini. Dico sul serio. Pablo

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  15. Santa Fè- Piuttosto bisognerebbe augurarsi che l'evento sia determinato da una progressione economica da parte del paese, mica le cubane nascono prostitute..
    Da parte mia ho sempre frequentato l'Habana in ore diurne e non ho visto il bordello di cui si narra nella movida notturna, poi è ovvio che quando una chica cubana incontra un ragazzotto sardo di buone maniere non può che cedere alla tentazione di assalirlo, nel mio caso specifico ho dovuto declinare più di una volta offerte di denaro in cambio di prestazioni!

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  16. Anche perche il denaro era poco....ahahah

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  17. Santa Fè-...quasi niente!

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    1. Frecciaaaaaa ma che Boss da urlo ti ho messo oggi?!

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    2. Grande Aston...che dire...thanks!

      Il boss é il boss...punto e basta...ogni parola é superflua...

      P.S.: ho visto e ascoltato con piacere anche gli altri video che hai pubblicato nei mesi scorsi...

      Freccia

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    3. Però questa ballata è proprio....da Boss

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  18. Parole sante,ci si deve vestire in un certo modo,se si parla spagnolo molto meglio e soprattutto mostrarsi prima del quid prodigali,ciò detto io al primo giorno habanero sono riuscito ad uscire a cena con una donna 'normale' impiegata nella tienda del riviera ma è stato qualcosa di molto simile ad una uscita italiana..voleva essere corteggiata e nei tre giorni successivi non è accaduto granché..concordo quindi che alla luce del sole c'è poca trippa per gatti a meno di non avere mesi da passare nell'Isla..nei locali di notte beh..discorso cambia..ma non si conoscono orsoline ovvio..notato pure io all'Avana poca polizia(almeno in divisa),pochissima pure a Trinidad che si favoleggia iper controllata e non mi pare così..anzi..zero a Moron dove ho visto i famosi esemplari in pantaloni di flanella ma d'altronde posto è quello che è...mi permetto però di dire che in questi tre posti almeno tutto è molto libertino,case no si fanno problemi..hotel meno ancora se ne fanno e in nessun cubano c'è clima di terrore che c'era fino a metà anni 2000nell'approccio a noi yuma..concludo (e mi scuso per lunghezza)che mentre la provincia resta sicura la capitale sta diventando piuttosto pericolosa..buon di a tutti
    stefano

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    1. Una vacanza a Moron è tanta roba....ora ti manca Moa....

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    2. Stefano io penso una cosa, che a chi continua a comportarsi in modo positivo e propositivo con le fanciulle, a fare il brillante, cambia poco o niente questo piccolo desarollo che vediamo....il problema è per i flanellati, con i pantaloni fin sotto il mento.

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  19. Ero a Cuba 2 mesi e mezzo fa, e tutta questa policia a Santiago non l'ho vista....non sò se le cose sono cambiate quando sono rientrato....Per le regole di ingaggio hai ragione Milco, i tempi stanno cambiando, e gli italiani non godono di buona nomea con le fanciulle, per colpa dei soliti straccioni con le pezze al culo, e questa cosa me l'ha raccontata più di una fanciulla a Santiago....però è anche vero che basta poco, pochissimo, per rimorchiare, basta avere le regole di base minime per approcciarsi ad una donna, oltre a non avere i coccodrilli in tasca, e non andare in giro vestito come un rom.

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    1. Bisogna poi vedere cosa si rabasta....ma questo è un altro discorso

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    2. Chiaro Milco.....però vedo che girando ci sono ancora belle fanciulle in giro, ma devi girare....anche se è vero quello che ha scritto qualche amico del blog, che le migliori se le sono già prese.

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  20. Ciao da Guanabo, in pratica Aston hai risposto alla mia domanda di qualche giorno fa, facendo un post proprio sull'argomento fanciulle a tunas nel 2015. Ti ringrazio. In pratica io essendo un 40enne di bell'aspetto , abbastanza curato, con 2 soldi in tasca ed un buon spagnolo penso di avere ancora delle possibilità di acchiappo a cuba. L'unica cosa è il fatto che chi non è mai stato a Las Tunas come me, non è conosciuto in paese, quindi paga in una vacanza di 15 lo scotto di essere un novizio e di non poter usufruire di recensioni positive o passaparola. Pero' mi piacerebbe cmq fare un giro anche se la mancanza del mare è un piccolo problema. Ciao e complimenti per il Blog

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    1. Sicuramente non morirai per attacchi di umilta'☺

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    2. Guanabo non è detto, pensa all'opposto....uno nuovo che arriva è una novità....una faccia nuova attira sempre curiosità, soprattutto nei piccoli centri....poi se ci sa fare, ed è di bell'aspetto, meglio ancora....l'importante non avere i coccodrilli nelle tasche.

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  21. Per onor di cronaca in questi anni Cubani ho visto anche tante cessamente racchie indigene sovrappeso piú simili a monos che ad esseri umani accompagnarsi ad individui fotogenici...quindi i casi sono due:

    hanno il bollo, come direbbe lo zio Enrico, venusiano
    oppure
    sono in grado di risvegliare Kundalini...

    perché va bene esser in astinenza o peggio morti di fica...peró a volte un sano e consapevole autoerotismo potrebbe e dovrebbe essere preferibile...

    Freccia

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  22. Lo d8co da anni.
    Un buon 85% delle cubane che avcompagnano i paisa' non meritano neanche il viaggio fino a Moncalieri...

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