lunedì 14 dicembre 2015

VECCHI, CARI RICORDI



In una normale casa cubana, forse meglio dire in una casa cubana di gente moderatamente benestante, non e' difficile vedere 2 mondi che faticosamente convivono nella oramai prossima attesa che uno dei due abbia la meglio sull'altro.
Anche nella casa dove vivo (non nella renta) i 2 mondi convivono, nella maggior parte dei casi, in location differenti.
Dentro casa siamo nel nostro anno, nel 2015 quasi 2016, mentre nel patio sembra che il mondo si sia fermato al secolo scorso.
Quelli della mia generazione, quelli che hanno conosciuto la tv in bianco e nero e sono cresciuti con una nonna in casa, sopravvissuta alla guerra e a tutto cio' che ne e' seguito, potranno riconoscere alcuni di questi oggetti che richiamano un mondo antico.
Per me, cosi' legato all'abuela che mi ha cresciuto, sono cari ricordi.
In casa c'e' il frigorifero moderno, il congelatore grande, la tv, il decoder, la lavadora, il forno normale e a microonde, lo stereo e tutto cio' che distingue una casa cubana, oggi, di discreto livello.
Nel patio c'e' un gabbiotto dentro il quale potrete trovare un fornello di questo tipo.
 
Serve, fra le altre cose, per tostare il caffe' quando arriva non tostato.
In questi casi, la moglie del boss si mette un foulard in testa e si chiude nel gabbiotto per questa operazione che, francamente, non avevo mai visto fare.
Molto spesso al mattino mi sveglio che in casa non c'e' nessuno; il boss, in quanto tale, va' a lavorare molto presto e la moglie si reca nella renta.
Solitamente mi lascia il batido pronto in frigo e il caffe' nel thermos, ma puo' capitare che nel frattempo il prezioso liquido scuro sia diventato tiepido, cosi' decido di farmi una nuova cuccuma.
E' capitato che in casa ci fosse soltanto caffe' in grani da macinare, in quel caso mi sono recato fuori nel patio e ho provveduto a macinarlo usando questo aggeggio
 

Si tratta ne' piu' ne' meno del nostro vecchio macinino da caffe' a mano.
Ricordo che in casa lo avevamo, una specie di scatola con uno sportellino sotto da dove usciva il caffe', dopo averlo inserito da sopra e macinato girando una specie di manovella.
Il caffe' appena macinato aveva un profumo che e' difficile dimenticare anche a decenni di distanza.
In una stanza ho ritrovato un'altro aggeggio che e' praticamente sparito dalle nostre case.

Oggi ditemi voi chi perde piu' tempo, o ha tempo, per cucire.
Ricordo la nonna seduta davanti alla sua macchina da cucire, oppure con ago e filo in mano, il ditale, ed un'uovo di legno in mano.
Oggi se il pollicione buca il calzino lo buttiamo via e ne comperiamo 1 anzi 3 nuove paia, ma a Cuba le cose funzionano diversamente.
Nulla si butta, tutto si cuce e si riporta in vita.
Per finire un'altro oggetto diventato leggenda nelle nostre case e' il bombolone del gas, quello che devi “aprire” prima di iniziare a cucinare.
Fra l'altro ci sono periodi che questo bombolone ma anche la bombola piu' piccola, oltre ad essere costosa, e' praticamente introvabile, anche avendo amicizie nel settore.
 

A Cuba c'e' anche l'opzione elettrica, sopratutto ora che, con la libreta si puo' portare a casa, con 20 cuc, il modulo ultramoderno con le pentole e gli accessori che lo stato distribuisce alla popolazione, dopo che la stessa ha fatto ore ed ore di coda.
Niente, oggi volevo fare un post fatto di piccoli ricordi, Cuba e' anche questa e forse e' proprio per questa ragione che riusciamo, malgrado i rompimenti di coglioni, ad amarla tanto.
Ci riporta ad un tempo andato, quando forse si aveva di meno ma sicuramente la vita era piu' semplice.

20 commenti:

  1. Scacco al Front National. Dopo l’exploit al primo turno delle elezioni regionali il partito francese di estrema destra esce polverizzato dai ballottaggi segnati dalla forte mobilitazione dei cittadini andati in massa alle urne. Sulle sei regioni in cui era in vantaggio domenica scorsa il partito guidato da Marine Le Pen non ne conquista nemmeno una. A un mese esatto dagli attentati di Parigi il «cordone sanitario» lanciato da governo Hollande e dalla maggioranza socialista per sbarrare la strada all’avanzata del partito anti-euro nonché l’affluenza record - si è recato alle urne il 60% degli elettori - hanno soffocato il ciclone frontista.
    Il sospiro di sollievo
    «In un momento così grave per il Paese, non abbiamo ceduto nulla», esulta il premier socialista, Manuel Valls, che nei giorni scorsi incendiò gli spiriti evocando il rischio di «guerra civile» nel caso di una vittoria Fn. «Anche se il pericolo dell’estrema destra non è finito», ha avvertito il premier. Quello di ieri è stato l’ultimo scrutinio prima delle elezioni presidenziali del 2017. Marine Le Pen e Marion Marechal-Le Pen, rispettivamente capolista nel Nord-Pas-de-Calais e nella regione Provence-Alpes-Cote d’Azur (Paca), vengono sonoramente battute dai candidati dei Républicains.
    La leader del partito fondato negli anni Settanta da Jean-Marie Le Pen che ora denuncia «intimidazioni e manipolazioni» si ferma al 42,2%, quindici punti dietro all’avversario della destra moderata Xavier Bertrand (al 57,7%). Ma per la formazione anti-immigrati primo partito di Francia nel primo turno è debacle anche a sud. In Provenza-Costa Azzurra, il candidato conservatore, Christian Estrosi, raccoglie il 53,8% contro il 46,2% della venticinquenne Marion Maréchal-Le Pen. A nord come a sud i due ex-ministri di Nicolas Sarkozy traggono ampiamente profitto dal ritiro strategico dei candidati socialisti arrivati terzi domenica scorsa per sbarrare il passo all’avanzata dei populisti.
    Le percentuali
    Alla «riscossa» anti-Le Pen contribuisce la mobilitazione record degli elettori: sui 44,5 milioni chiamati alle urne questa volta ad andare al seggio sono stati il 60%. L’alta affluenza fa si che il Front National batte il suo record di preferenze in Francia, stabilito nel 2012 alle presidenziali, conquistando oltre 6,6 milioni di voti. I lepenisti vengono però bloccati anche nella triangolare del «Grand Est», la regione Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, dove il repubblicano Philippe Richert stacca di dieci punti il candidato Fn Florian Philippot (48,4% contro 36%). Qui, il socialista Jean-Pierre Masseret, che rifiutò l’ordine di scuderia di ritirarsi dalla corsa suscitando le ire del partito, raccoglie meno del 16%. Nell’Ile de France, la regione di Parigi, vince la candidata del centro destra repubblicano, Valérie Pécresse, al 44%. Il socialista Claude Bartolone si ferma al 42%. In alto mare il candidato frontista, Wallerand de Saint-Just, al 14%.
    La sfida di Sarkò
    Più in generale, i risultati parlano di sette regioni ai Républicains e cinque ai socialisti. Per la maggioranza si tratta di un risultato più che dignitoso spinto dalla strategia vincente del «Fronte anti-Le Pen», il boom di popolarità post-attentati di Hollande, e il successo della Cop21. Per Nicolas Sarkozy comincia invece la resa dei conti. Da oggi l’attuale leader dei Républicains dovrà convincere i rivali interni che già lo vorrebbero fuori dalla corsa all’Eliseo del 2017.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Off topic :bella ragazza la Marion...la gente come in italia quando c'è da dare un voto simbolico di protesta lo da..quando c'è la concreta possibilità che certa gente vada al potere tira indietro la mano...io sono uno ipoteticamente di sinistra (deluso)ma avrei sperimentato fossi francese a far governare qualcuno di diverso
      stefano

      Elimina
  2. Noi....giovani non ce li ricordiamo.Giuseppe

    RispondiElimina
  3. A me invece ogni volta che passa una Jawa o una MZ mi riporta ai primi anni settanta quando da ragazzino strabuzzavo gli occhi vedendo le prime moto bicilindriche giapponesi a due tempi
    Renato

    RispondiElimina
  4. Roma-Real
    Ladroni-Bayern
    Dio esiste....e ora ne ho le prove....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dura pure in Europa League..se J. esce come è normale sia e' sempre più pericolosa per lo scudetto...sei già in tensione derby?
      Stefano

      Elimina
    2. Più che altro sono di corsa per questa inaspettata partenza...

      Elimina
    3. Porca puttana...forse esiste davvero allora...

      Freccia

      Elimina
    4. Il Capitano Javier ha la mani fatate hahahahah Alessio

      Elimina
  5. Mi ricordo el fogon nell'orto del nonno dove si scaldavano i vasetti di conserva di pomodoro che sarebbe durata tutto l'inverno... così come mi ricordo l'uccisione del puerco con coltelli e pentolone dell'acqua ... ricordi della mia infanzia che , con commozione , ho rivisto a Cuba dopo decenni

    RispondiElimina
  6. A Cuba volevano che li aiutassi a matar el puerco.
    Ni muerto!

    RispondiElimina
  7. Io ricordo mia nonna fare le conserve di pomodoro con le bottiglie di birra,la ricordo rammendare calzini e abiti con certosina pazienza...Cuba si sa è bella pure perché ci evoca questi ricordi,il tuo familion comunque deve essere tradizionalista perché questi utensili vanno scomparendo anche nelle case cubane ormai..p.s. :ma sbaglio o il bombolone era/è vietato a Cuba?io ricordo così..ciao Milco
    Stefano

    RispondiElimina
  8. Per uno come me cresciuto in casa della nonna, ragazza del '24, quello di oggi è un post quasi commovente...quanti ricordi...che a Cuba è vero si ha la sensazione di riassaporare...

    Aston coincidenza all' opposto...questa sera su Laeffe la tua amica nonna Irina Palm y su manita magica...jajaja

    Freccia

    RispondiElimina
  9. Pensa che la mia....ragazza era del 1906
    Chi è Irina Palm?

    RispondiElimina