Colui che si
volge a guardare il suo passato, non merita di avere futuro avanti a
sé.
Un blog, anche tematico come il nostro, ha la necessita', per essere credibile, di stare come dicono quelli bravi, sul “pezzo”.
Molte volte situazioni,
che si verificano in altre parti del mondo, possono avere una
corrispondenza o comunque uno o piu' punti di contatto con noi e la
nostra isola.
Starete sicuramente
seguendo cio' che sta' avvenendo in Grecia.
Banche chiuse, bancomat
che, quando erogano, lo fanno non oltre i 60 euro giornalieri a
persona, il paese oramai sull'orlo del fallimento.
A tutto c'e' una causa;
pare che i greci stiano reagendo con orgoglio a questa situazione,
orgoglio che non ho mai constatato nei 7 mesi in cui lavorai in quel
paese.
Leggevo che fino a poco
tempo fa, ma la cosa continua anche oggi, la maggior parte di loro
andava in pensione molto presto e col calcolo della stessa basato
sugli ultimi anni di stipendio, com'era da noi anni fa, prima che il
governo Dini modificasse questo stato di cose.
Ora hanno tagliato tutto
ma la popolazione greca, percentualmente, e' piu' vecchia rispetto al
resto d'Europa, di conseguenza ci sono troppi pensionati e lo stato
non riesce a stare dietro a tutti.
L'ho detta in modo
semplice, ognuno di voi puo' approfondire come meglio crede.
Tsipas si sta' rendendo
conto che non potra' mantenere le promesse fatte in campagna
elettorale, che oramai i paesi non li governano piu' i politici, di
qualunque colore siano, ma la BCE e le banche.
Non commettiamo pero',
tutti noi, l'errore di pensare che la Grecia sia lontana e che da noi
tutto questo non possa accadere.
Grillo, non so quanto con
ragione, afferma che l'Italia e' fallita nel 2011, ma che siamo
talmente indebitati che l'Europa non puo' permettersi un paese come
il nostro col culo a terra.
Di sicuro e' che, fino ad
oggi, siamo stati uno dei paesi che ha aiutato non che e' stato
aiutato.
Grecia, Spagna,
Portogallo, Irlanda e Cipro hanno beneficiato pesantemente degli
aiuti europei, non l'Italia.
Detto questo immaginiamoci
di andare al bancomat e trovarlo inattivo, di andare in banca e
trovarla chiusa.
La banca e' ancora il
posto giusto dove tenere i nostri denari?
Personalmente, da circa
un'anno, ho iniziato a spostare qualcosa in altre location, in modo
che, se capitasse una cosa simile non mi ritrovero' palmao, ma avro' a disposizione, subito,
una somma disponibile senza dover fare ore di coda, penose,
davanti ad un bancomat.
Una soluzione potrebbe
essere la Residenza Permanente a Cuba.
Ci si apre un conto
intestato solo a noi e dove solo noi possiamo operare e si inizia a
metterci dentro del denaro.
Come?
Ognuno trovera' il suo
modo, non e' certo fra le prerogative di questo blog indicare sistemi
per esportare capitale o per atti non in linea con le leggi vigenti
nel nostro paese.
Non parlo di milioni di
euro, ma di qualche migliaio o decina di migliaia.
Denaro messo al sicuro da
questo incerto presente, trasferito in un paese che, fra le altre
cose, non ha relazioni di “collaborazione” bancaria o fiscale con
altri paesi.
I nostri denari potrebbero
restare la', tranquilli e al sicuro anche da avide
mani...istituzionali.
Puo' essere una buona
alternativa al sempre amato e, oggi tornato di moda, materasso.
Mettere i soldi in banca
qua' e' oramai diventato un rischio, se dovesse succedere cio' che
sta' avvenendo in Grecia, ci ritroveremo a sgomitare per poter
ritirare i pochi soldi non per i vizi ma per la sogliola limanda.
Puo' essere un'idea,
magari bizzarra, ma se abbiamo in mente un futuro a Cuba non la
butterei in mare a prescindere.
Il futuro si disegna
incerto e con poche certezze, senza fare il catastrofista da 4 soldi,
non e' eresia affermare che quello che abbiamo oggi in mano non e'
detto che sia a nostra disposizione anche domani.
Cuba, e la situazione che
ho indicato, possono essere una valida alternativa per poter essere
padroni del nostro denaro e del nostro destino.
Prima che sia troppo
tardi.
P.S.Oggi e' il giorno
della Dead Line indicata da Cairo oltre la quale i big non saranno
piu' venduti.
La parola del madrogno
vale quello che vale, ma a tutt'oggi Darmian, Glik, Maksimovic e
Bruno Perez sono ancora qua'.
Nessuno di loro e' in
scadenza di contratto e nessuno ha chiesto di andarsene.
Se Cairo li trattiene
diventera', a pieno titolo, il Pontefice Urbano I.