Ieri ho fatto una lunga
chiacchierata telefonica con un carissimo amico appena rientrato da
Las Tunas dopo un paio di settimane di vacanza.
Lo ammetto e' colpa mia.
Lui, anche per motivi
professionali, era un devoto frequentatore della capital de todos los
cubanos.
Un po' di tempo fa lo
invitai a Las Tunas per passare qualche giorno insieme e...non si e'
piu' mosso.
Ora e' piu' tunero di
me....
Mi raccontava che tutto
sommato le cose sono le stesse di sempre, il cambio e' rigorosamente
al di sotto di 1.10, la citta' a settembre e' sonnacchiosa e poco
frequentata dai turisti.
Fa un gran caldo ed e'
tempo, ogni giorno, per andare al mare.
Stanno per aprire, vicino
all'hotel Las Tunas un nuovo Ranchon all'interno di una sorta di
parco tematico con tanto di laghetti, che gia' esistono ma in cui
ancora manca l'acqua.
Alcuni ristoranti sono
caduti di livello mentre quello storico italiano sta' funzionando
senza il dueno, momentaneamente in Italia.
Discoteca non
frequentatissima ma, ripeto, siamo a settembre, quando scendero' io
sara' gia' un'altro discorso.
Il mio amico e' andato a
mangiare nella spaghetteria dell'altro mio amico, quella di nuova apertura.
Locale piu' spartano di
Sparta, come gia' era prima, ma pasta cucinata come u'signuruzzu
comanda (Camilleri docet).
Cucina il mio amico, e'
lui che manda avanti il negocio in tutti i sensi.
Pranzo e cena sempre sul
pezzo.
Quindi suppongo sia
diventato prigioniero del suo negocio, e' quello di cui aveva bisogno
ma temo che i suoi spazi di liberta' si siano notevolmente ridotti.
E' la solita scelta, il
solito discorso di sempre.
Se prendi personale hai
dei costi, devi stargli dietro, incazzarti, farti un fegato cosi' ma
ti resta un minimo di margine per una specie di vita.
In caso contrario e'
esattamente come in Italia, con la differenza che non ci sono le
comodita' di cui un gestore di locale puo' usufruire da noi.
Parlo di fornitori,
acquisti on line ecc...
Quindi sono oltre 10 ore
al giorno sul pezzo, con la ristorazione i tempi sono questi, non
c'e' da fare sconti.
Lui ha necessita' di farlo,
ma sono cose che fanno riflettere.
Personalmente non farei
una vita simile, non a Cuba.
Qua' corro come un
cinghiale inseguito da Obelix, ma sono in Italia e volente o nolente i
ritmi sono questi e tutto sommato mi stanno pure bene.
Ma a Cuba...rallento.
La casa de renta e'
un'altro discorso, un paladar ma direi anche un negozio vero e
proprio, se mai ci permetteranno di aprirlo, vuol dire stare in
trincea ogni maledetto giorno a combattere con tutto e tutti.
A Cuba....
Come ben sapete, sto' riflettendo seriamente sull'opportunita o meno di prendere in gestione un'attivita' di ristorazione...ma i dubbi non sono pochi.
Il mio concetto di mettere
in piedi qualcosa a quelle latitudini non puo' prescindere dal fatto
di cercare di campare meglio che qua'.
Quindi ritmi piu' lenti,
vita piu' facile...respirare a pieni polmoni il caldo afflato del
Caribe.
Una mezza giornata di
lavoro la posso anche concepire...lavoro gestionale sia chiaro, ma se
devo smazzarmi ¾ di giornata a farmi il culo allora non ci siamo.
Posso farlo, e lo faccio
in Italia, dove pero' alla fine del mese, quasi sempre, le
soddisfazioni sono di un certo tipo, non certo a Cuba.
Sia chiaro, ognuno con la sua vita puo' e deve fare cio' che vuole, so che molti di voi sognano il trasferimento in pianta stabile, un lavoro dignitoso, qualsiasi cosa pur di togliersi da questo paese que no sirve mas.
Personalmente, mi vedo a Cuba al limite gestendo un negocio con tempi e modi adeguati, ma anche con una vita da vivere.
Andare a cercare di stare meglio per poi farmi un mazzo cosi' non rientra fra le mie prospettive future.
Andare a cercare di stare meglio per poi farmi un mazzo cosi' non rientra fra le mie prospettive future.
Questa e' la vita...il resto, Baby, e' sempre Rock and Roll....