sabato 6 febbraio 2016

CANI E PERROS

 Anteprima

Non so quanto l'argomento odierno possa interessare i lettori del blog, ma questo non ha mai rappresentato un problema nella scelta delle cose che scrivo.
Credo sia di pubblico dominio la mia passione per gli animali e per i cani in particolare.
Ho un beagle di 9 mesi in Italia, mentre a Cuba abbiamo un grosso pastore tedesco che convive nella casa con 2 cockerine non particolarmente significative.
Sono cagnoline da casa che danno poche soddisfazioni, legatissime alla duena, c'erano ben prima del mio arrivo.
Avere un cane a Cuba smentisce molte delle cose che ascoltiamo quando andiamo in Italia dal veterinario.
Intanto diciamo che a Cuba pedigree e' una parola sconosciuta, credo che Tifon sia un vero pastore alemanno ma non ne ho la certezza, anche se vedendo il padre quando l'abbiamo preso i dubbi dovrebbero essere pochi.
Un cane a Cuba, anche in un contesto molto pulito come il nostro, e' esposto a tutta una serie di virus, batteri e possibili problemi che rendono la sua vita molto piu' a rischio rispetto a quello che succede in Italia.
Ad ottobre Tifon aveva una specie di congiuntivite, curata con un collirio che ho portato dall'Italia.
Il veterinario cubano per quanto bravo possa essere, almeno a Tunas, deve fare miracoli con il pochissimo che ha per le mani.
Quando riesce a trovarti la vacuna pentavalente, a 10 cuc, ha gia' fatto un miracolo.
Per il resto e' una sorta di spacciatore di prodotti che arrivano dall'exterior; cinghietti, guinzagli, liquidi per los bichos, medicine per la filaria e via discorrendo, prodotti che vende sottobanco a cifre simili rispetto a quelle che troviamo qua'.
Il costo puro della sua visita e' una cazzata, sopratutto rispetto ai bagni di sangue che affronto ogni volta che porto Birillo dalla sua veterinaria.
Esiste un'abisso fra i due mondi anche dal punto di vista alimentare.
Birillo mangia crocchette o scatole di carne assolutamente sconosciute a Cuba, dove non esiste un mercato ne' negozi che vendano questi prodotti.
Forse a La Habana ci sara' qualcosa, a oriente nada.
Probabilmente la carne in scatola che mangiano i nostri cani, forse a Cuba farebbe un'altra fine....
Mantenere i cani costa anche a Cuba, per questa ragione la duena compera il boniato quando lo trova barato.
Il boniato non sarebbe proprio la cosa piu' indicata, ma rappresenta buana parte della loro alimentazione.
Poi arroz, qualche vianda e, ogni tanto, qualche osso o pezzettini di carne rari e sparuti.
Ad esempio, a casa nostra viene dato loro il picadillo di soia della libreta, che non riscuote molto successo fra i cristiani.
Tenete conto che nelle loro macellerie, a differenza delle nostre, non esiste prodotto di scarto.
Eppure, anche senza tutte le menate, che ci raccontano i nostri veterinari, i cani crescono forti anche a Cuba, Tifon e' venuto su benissimo.
E' anche vero che la famiglia ha qualche possibilita' in piu' della media, ma diciamo anche che i cani cubani sintetizzano meglio il cibo rispetto ai grassi e viziati perros nostrani.
Molta gente, a Cuba, li tiene legati tutto il giorno, non e' il modo migliore per gestire questi animali.
E' anche vero che se ne patio si hanno galline, vista la scarsita' di carne che i cani vedono, il rischio che del volatile rimanga solo il piumaggio e' concreto.
Ogni tanto il boss porta a casa uno o 2 guanajos, ma li mette in una grande voliera che abbiamo nel patio, altrimenti Tifon gli fa la festa in 5 minuti.
Si iniziano a vedere anche cani che con quelle temperature da Cuba dovrebbero restare lontani, tipo i Siberian Husky o Huki come li chiamano loro.
Ne vedo sempre un paio in una casa di un policia, dietro lo stadio piccolo della pelota.
Sono bellissimi e pare, malgrado il gran caldo, si siano ambientati bene a quelle latitudini.
Sempre piu si vede gente in giro a passeggio col cane al guinzaglio, come accade da noi.
Sono scene che, soltanto una decina d'anni fa, erano impensabili.
Anche in questo Cuba si sta'....normalizzando.
Domani in casa col Chievo, non retrocederemo e non andremo nelle coppe, a questo punto il nostro Zichichi potrebbe anche insistere con 3-4-3 (Maxi, Gallo e Ciro insieme) che ci ha salvato le piume nel finale a Genova, giusto per non farci scoglionare dopo 10 miniti di inutile tic e toc. 
A lunedi. 
 

26 commenti:

  1. DAL BLOG PULICICLONE

    LA lezione è semplice. Mai disperarsi quando salta un affare di mercato. Se ad agosto fosse arrivato il trequartista chiesto da Sarri, uno fra Soriano e Saponara, oggi il Napoli non conoscerebbe un Insigne così. Uno che prima serve a Higuaín «un pallone su cui c’è scritto: basta spingere» (copyright di Pablito Rossi, Mundial ’82, gol alla Polonia su cross di Bruno Conti) e poi pitta un calcio di punizione che a volergli cercare un modello il San Paolo saprebbe dove andare a parare. Il San Paolo sì, Skorupski no. Perciò a questo punto del campionato, dopo dieci gol e più assist di tutti in serie A (nove), il dubbio comincia a diffondersi: Insigne non sarà diventato per caso il miglior giocatore italiano?
    Forse sì, ma per caso no. Se fosse un pugile, coi suoi cinquantasette chili sarebbe un peso piuma, eppure per muoversi con questa nuova leggerezza ha dovuto fare il giro delle sue fragilità e dei suoi limiti. Zeman gli insegnò a puntare la porta, 19 gol un anno a Foggia e 18 a Pescara. Da Mazzarri, che lo vedeva riserva di Pandev, ha imparato l’arte di aspettare il proprio turno; da Prandelli, in Brasile, a rimanere integro dopo un processo: «Mi aspettavo di più» disse il c.t. del suo Mondiale, 25 minuti in tutto contro Costa Rica. Con Benítez ha imparato a inseguire un terzino, con Sarri a essere se stesso. Senza più zavorre, tipo essere napoletano a Napoli: impresa cento volte più audace che diventare Bergomi all’Inter, Marchisio alla Juve o Totti a Roma. Ci sono posti in cui l’origine è un valore, altri in cui è un esame, eterno, se la tua scalata è iniziata dallo scalino più basso. Totti vive in un guscio d’affetto, Insigne sotto una cappa d’attesa. Non si può essere romanista senza sprofondare in Totti, senza sentirsi rappresentato da ogni suo alito, in ogni istante. Come si fa a considerare estraneo, un altro rispetto a sé, l'uomo che a quarant'anni invecchia sereno e lieve su una panchina, come al parco, e come al parco giocando con un ragazzino, un raccattapalle del Sassuolo, per poi "fare la goccia" sulla testa del compagno Pjanic, sentendosi ancora quello delle gite di scuola media, quello del mural gigante sulla facciata dell'istituto Pascoli, largo Pannonia, via Gallia, le strade della spensieratezza. Essere Totti significa esserlo restando in pace con se stesso, prima che con il mondo.....

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  2. .....Si può essere del Napoli, invece, e tenere comunque in piedi una barriera verso Insigne, anzi verso i tanti Insigne che ci provano e spendono gli anni della loro gioventù per arrampicarsi e affrancarsi da qualcosa. Lui, alla fine, le barriere le aggira. Ma agli Insigne si chiede sempre di dimostrare. Essere Insigne implica uno sforzo. Essere Insigne certe volte significa farsene una colpa. Il carattere sarà, mettiamoci pure quello. Ferrara e Cannavaro appartenevano alla categoria Totò: solari, simpatici, battutisti. Insigne è napoletano del ceppo opposto, stirpe Troisi: cupo, malinconico, perfino afasico. Salì sul palco, in ritiro, e respinse il microfono con cui volevano che parlasse alla folla. «Anche in dialetto, su», credetterlo di incoraggiarlo, e lui rimase zitto. La folla fischiò, la folla ama i miracoli. Così come lo hanno fischiato mentre veniva sostituito con l’Athletic Bilbao e con la Lazio. La prima volta reagì gettando via la maglia, la seconda agitando una mano nell’aria. Polemiche, tweet della moglie (“Non lo meritate”), l’antica accusa salita dal popolo di essere stato da bimbo juventino, per via di un poster di Del Piero che aveva in camera. Quando stava per accadere di nuovo, due mesi fa - Napoli-Palermo, lui furioso per il cambio - Sarri ha indovinato il registro giusto: «Non deve scusarsi con me, ma coi compagni: a loro ha mancato di rispetto».
    «Dategli la 10 che fu di Maradona», ha azzardato il presidente d’una volta Ferlaino. Un altro peso? No, grazie, meglio la leggerezza. Alla Totti. Finalmente. Troppo brullo e aspro per essere un Del Piero, troppo napoletano per piacere altrove senza distinguo, Insigne pare un Cassano riuscito male: non ingrassa, non insulta il presidente, non ha chiamato suo figlio Lionel. Meglio Carmine. I due hanno in comune un’irragionevole passione per le canzoni di Gigi D’Alessio e sono amici, cosa che al c.t. Conte deve sembrare un’aggravante, un ostacolo in più per il ritorno di Lorenzo in Nazionale. Rispetto al Cassano ventiquattrenne, Lorenzo è in ritardo di uno scudetto, di qualche tatuaggio e di molti casini. Ma il genio spesso è brado, e come disse Ian Rush solo noi italiani chiediamo ai calciatori cosa pensano della politica estera. Altrove si fanno meno problemi. “Perché dalle nostre Academy escono pochi Insigne?” si domandarono gli inglesi del Telegraph dopo aver visto la sua fantasia all'opera nell’Under 21. E comunque per gli snob: D’Alessio s'è diplomato in pianoforte e in composizione. Conosce Chopin meglio di noi.
    (versione aggiornata di un pezzo uscito su la Repubblica il 2 febbraio 2016)

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    1. Lorenzo il Magnifico come lo chiamano i tifosi della Napoli bene,Lorenziñho quelli della Napoli dove fai fatica a mettere insieme i tre pasti,se invece che a Frattamaggiore fosse nato a Raval giocherebbe con Messi e Suarez e avrebbe già vinto qualche champions,oggi è forse il miglior giocatore italiano eppure nessuno(o quasi visto articolo)ne parla,magari manco lo porta agli europei...Milco una curiosità..perché hai postato questo articolo tra milioni?
      ti abbraccio
      stefano

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    2. Mi piace quel blog e il sabato posto qualche buon articolo.
      Andiamoci piano, e' alla sua prima stagione di gloria.
      Quando ne fara' almeno 3 si potranno fare certi discorsi.
      Anche Ciro ha fatto 23 gol...poi....

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    3. eppure è strano ,Napoli che forse assieme a Barcellona è l'unica città al mondo che è tutt'uno con la sua squadra di calcio ancora non lo ama appieno sto ragazzo,anzi quando fa cose straordinarie è solo normale se no lo bastonano ..boh strano
      Stefano

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    4. Diciamo anche che non è un mostro di simpatia...

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    5. Sicuramente migliore talento italiano in questo momento,in nazionale ci vuole come il pane.paolino

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    6. Conte, questi giocatori con la testa un po' fatta a modo loro, non li apprezza molto.

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  3. Hermano hai deciso proprio di prenderti sempre le domeniche libere dal blog, fannullone :-)
    Scherzi a parte, ho sempre creduto che il cane uno o lo tiene come si deve, oppure meglio non prenderlo....come ben sai il mio lavoro mi porta ad occuparmi proprio del benessere animale in generale, in Italia le leggi sono molto severe (divieto di cani al guinzaglio, micro chip obbligatorio, assicurazione idem, iscrizione all'anagrafe canina, ecc), mentre a Cuba tutto questo è fantascienza, non oso pensare cosa possa succedere se un cane morde un bambino a Cuba, o faccia altri danni simili, mentre in Italia i non proprietari di cani sono molto più tutelati....a Santiago ho visto molti negozietti che vendono cuccioli di cane e altri animali, anche Cuba si sta "normalizzando" sotto questo aspetto, anche se non c'è da sottovalutare un altro aspetto, il randagismo....Cuba ne è piena di randagi, e non sò se esistano canili, non mi sono mai informato, ma penso proprio di no...il governo di Cuba prima di dare la licenza ai negozi per vendere cani, dovrebbe combattere il randagismo, e aprire canili, dopo di che tutelare i padroni (e non padroni) di cani con l'obbligo di seguro, microchip e anagrafe canina, questo è il minimo che si dovrebbe fare per normalizzare e legalizzare un settore delicato, soprattutto per il discorso sanitario, visto il gran caldo a quelle latitudini.

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  4. Mai visto un negozio che vende cani a Cuba ma io vivo a Las Tunas e faccio poco testo.
    Normalmente chi vende si fa un giro in centro col cucciolo...quanche acquirente si trova sempre.
    Per razze un po' piu' richieste oggi chiedono anche 80/100 cuc
    La domenica barbabianca lassu' ha detto che e' festa e io...mi adeguo.
    Scherzi a parte si parlava sopratutto di calcio ma abbiamo dimostrato di non essere capaci a farlo in modo sereno ed intelligente quindi....lo scriba descansa....che se lo merita.

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  5. Ciao Valter,
    sul randagismo ci sarebbe da fare qualche appunto anche in Italia.
    Qualche anno fa ho girato un po' di splendide isolette in Sicilia e c'erano orde di cani randagi che giravano per i paesi. Non so se nel frattempo la situazione sia cambiata, ma all'epoca era davvero insostenibile.

    I cani che ricordo maggiormente di cuba sono i chinos senza pelo. Credo i più brutti al mondo ma alquanto simpatici.
    http://www.thelifenomadik.com/wp-content/uploads/2013/08/361.jpg

    Simone

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  6. Il randagismo in Italia esiste grazie a quei FIGLI DI PUTTANA che abbandonano i cani quando si accorgono, bonta' loro, che il perro' e' di troppo e rischia di complicare la loro triste vita.

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  7. Milco io temo una cosa da 'sensazioni ' mie personali girovagando in qualche barrio non esattamente turistico della capitale:che sia in fieri anche da loro il vergognoso fenomeno dei combattimenti tra cani,spero di sbagliarmi..tanti pitbull nella capitale..buon sabato
    stefano

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    1. Non ti sbagli...e' un mercato delle scommesse fiorente, sopratutto al campo.

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    2. Idem per la pelea dei galli.

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  8. Simone non dico che in Italia il randagismo è stato sconfitto al 100%, ma abbiamo ottime percentuali di miglioramento, tranne quei figli di puttana che abbandonano i cani in estate, che vanno a rimpinguare quelle percentuali...un cane va preso se uno può tenerlo e può cuidarlo, altrimenti meglio non prenderli, i cani non sono peluche purtroppo....
    A Santiago Milco ci sono diversi negozi che vendono cani e altri animali (pappagalli, piccioni, uccellini, ecc), ma non sò se in termini di autorizzazioni alla vendita degli stessi siano in regola in tutto o in parte, non conosco le leggi cubane in tal senso...
    Ottima osservazione di Stefano, anche i combattimenti di cani a Cuba sono un problema e sempre in aumento, e in Italia non siamo da meno sotto questo aspetto, solo che in Italia abbiamo leggi durissime, a Cuba non credo.

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    1. Il randagismo in Italia e' ridotto ma i canili scoppiano di cani.
      Fino a quando quei volontari con pochi mezzi e tanta buona volonta' risolveranno il problema?

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    2. Ma caro valter Cuba è un paese del terzo mondo poverissimo e pretendiamo risolvano problema cani randagi....io dico sono bravi a tirare avanti la baracca e fare sopravvivere un popolo con poche risorse.paolino

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  9. il cibo preconfezionato per cani non è quello che le industrie di questi alimenti vogliono far credere.Le scatolette contengono di carne il 14/15%, il resto è acqua e verdure. Le crocchette contengono ceneri grezze, in percentuali che cambiano da marca a marca, cioè ceneri di carcasse bruciate di animali. Che possa far bene ad un animale un po'di cenere, prodotta poi in questo modo, è tutto da dimostrare.Meglio il cibo che mangia l'amico a due gambe, facendo attenzione ad alcuni cibi per i cani sono veleno.

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  10. Mah....dipende da quali crocchette quelle da 4 euro del discount è possibile sia così.
    Altre quelle da 50 euro al sacco non penso proprio.

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  11. basta leggere la composizione e se anche nelle crocchette da 50 euro al sacco si fa riferimento alle ceneri grezze, come è molto probabile, allora è certo che si tratta di ceneri di carcasse bruciate di animali.Nelle crocchette piu'costose forse le ceneri grezze sono in percentuali minori, ma ci sono.

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  12. Non lo metto in dubbio, a quel punto dovremo analizzare attentamente tutto cio' che mangiamo anche noi....non se ne esce piu'.
    Comunque sia Birillo qua' con carne e crocchette che Tifon a Cuba con boniato e quel che capita....scoppiano di salute.

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  13. FORMAZIONI
    Sisalvichipuo'; Maksimovic, Glik, Moretti; Bruno Peres, Benassi, Gazzi, Obi, Avelar; Immobile, Belotti. A disp. Ichazo, Castellazzi, Molinaro, Zappacosta, Farnerud, Maxi Lopez, Jansson, Vives, Gaston Silva. All. Ventura

    CHIEVO (4-3-1-2): Seculin; Gobbi, Dainelli, Cesar, Frey; Pinzi, Radovanovic, Castro; Birsa; Inglese, Mpoku. A disp. Bizzarri, Bressan, Spolli, Sardo, Costa, Damian, Pellissier, Floro Flores. All. Maran.

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