mercoledì 30 marzo 2016

OBAMA A CUBA-LA CONFERENZA TRAMPA

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Su questo mio ultimo soggiorno tunero non c'e' molto da dire a parte un caldo assolutamente inusuale per la stagione.
Non oso pensare cosa sara' a luglio e agosto.
Altra sorpresa poco piacevole e' stata l'abnorme quantita di mosquitos presenti in citta'.
In casa.
Molto davano la colpa al fatto che fumigavano in modo specifico per lo Zika e non per altri parassiti...non saprei.
Torniamo a Obama.
Il secondo giorno, dopo l'omaggio al mausoleo di Marti', c'e' stato l'atteso incontro con Raul, oltre due ore di chiacchierata fitta fitta fra i due leader.
Fino a qua' tutto bene, i problemi sono nati durante la conferenza stampa.
L'idea e' stata di Obama, la conferenza stampa congiunta non era programmata, la parte cubana non vedeva di buon occhio la cosa.
Situazione comprensibile.
Obama, sia dai suoi inizi politici, e' sempre stato abituato a confrontarsi con i media, che, ricordo sempre, negli Usa hanno fatto dimettere un presidente....
In genere i leader Comunisti hanno sempre avuto poca dimestichezza col contradditorio coi pennievendoli a pagamento.
Non si hanno notizie di conferenze stampa di Mao o di Breznev.
Quindi da una parte avevamo un presidente relativamente giovane perfettamente padrone della situazione, dall'altra un Leader ultraottantenne che combatteva con le cuffiette per la traduzione.
In pratica un trappolone, una conferenza trampa.
Detto questo, i media americani hanno perso una splendida occasione per fare a Raul le domande veramente importanti per l'economia ed il futuro dell'isola, dedicandosi ad un argomento, in un contesto simile, assolutamente marginale come quelli dei diritti civili, o presunti tali.
Ci sono state 3 domande ai leaders, due fatte da giornalisti americani e una dalla televisione cubana.
La prima domanda e' stata fatta da un giornalista americano il cui padre aveva lasciato l'isola nei decenni precedenti.
A Cuba ci sono prigionieri politici?”
Raul, dopo una battaglia eroica, persa, con le cuffiette per la traduzione, si e' impingato, ritrovando la vecchia verve di combattente e guerrigliero, ha puntato il dito contro il giornalista, dandogli del tu e affermando; “Dammi i nomi dei presunti prigionieri politici, se ce ne sono per questa sera saranno liberati”.
Lo “YA” CONCLUSIVO HA TAGLIATO LA TESTA AD OGNI EVENTUALE REPLICA.
La terza domanda e' stata ancora sui diritti civili, fatta da una giornalista americana, una certa Andrea.
Obama ha saggiamente risposto che gli Usa hanno ottimi rapporti commerciali con paesi come la Cina, il Vietnam e la Birmania, dove in materia di diritti civili le opinioni sono divergenti.
Oddio, si e' dimenticato di dire che la Cina lo tiene per le palle, visto che possiede quasi tutto il suo debito estero.
Raul ha citato il fatto che l'Onu riconosce in 61 il numero dei diritti civili esistenti.
Cuba ne rispetta 47, meno di qualche altro paese ma molti di piu' della maggioranza delle nazioni al mondo.
Ha poi, saggiamente ricordato il fatto che ogni bambino cubano nasce in un'ospedale, che ogni bambino e giovane cubano frequenta una scuola e che sia sanita' che educazione sono gratuiti.
Anche questi sono diritti civili, anzi, con la piega che sta' prendendo il mondo, sono diritti civili fondamentali.
Alla terza domanda Raul ha dichiarato chiusa la conferenza trampa.
Sarebbe stato interessante vedere il Fidel degli anni d'oro, partire per ogni risposta da dare, come minimo da Seneca o dagli assiro babilonesi per arrivare al prezzo della jucca al mercato.
Si e' trattato di un trappolone che Raul ha schivato alla grande, con qualche disagio vista la totale desuetudine all'evento, ma senza grossi patemi d'animo.
Fantastica la risposta secca e molto Raulista alla domanda sui prigionieri politici.
CONTINUA...

24 commenti:

  1. E’ morto all’età di 53 anni l’ex terzino destro del Foggia, Paolo List. Lo rende noto lo stesso club rossonero sul proprio sito internet. «Se n’è andato in silenzio e senza clamori così come era stato in vita. Noi del Foggia Calcio non possiamo che salutarlo così come lo salutavano i suoi tifosi: Ciao Paolo, Paolo, Paolo, Paolo List, List», si legge nella nota.
    Nato a Casalbuttano in provincia di Cremona il 2 maggio del 1963, List è stato un punto fisso del Foggia di Zeman giocando per due stagioni in B, 69 presenze e ben 7 gol, e collezionando una storica promozione in A.
    Come riporta il sito Foggia Today, List sarebbe morto a causa della Sla. Nel corso della sua carriera List ha militato anche nel Bologna, che in una nota sul proprio sito internet «partecipa commosso al dolore della famiglia». La Sclerosi laterale amiotrofica ha già fatto diverse vittime nel mondo del calcio, l’ultima e forse la più nota è l’ex attaccante di Milan e Fiorentina Stefano Borgonovo.

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  2. Certo che la verità in politica non si dice veramente mai,è questa la verità purtroppo.

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  3. Ciao Milco....ben tornato.....a me fa incazz...molto il discorso:"L'Embargo non ha funzionato"....Obama sarebbe stato un grande se avesse chiesto scusa per 50 anni d'Embargo....di Terrorismo....di Posada Carriles....,ma mi rendo conto che questa è utopia....gli Americani non hanno mai chiesto scusa,nemmeno per le bombe atomiche sul Giappone...figurati se lo fanno per Cuba...!blanco79

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    1. Ne parlo giusto nel prossimo pezzo...

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    2. Hai ragione,ma bisogna accettare il gioco delle parti da entrambe,ad essere obiettivi come si fa a negare che non ci sono prigionieri politici a Cuba?dai ragazzi negare evidenza va bene ma non troppo,diciamo che raul non se l aspettava e come giustamente dice milco era stata una trappola.

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    3. Mah....io credo che chi era in disaccordo se ne sia andato da tempo.
      Se poi parliamo dalle dame in bianco...allora vale tutto caro Paolo.

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  4. hola! a mio parere gli usa stanno pressando il regime sul tema diritti umani ( ovviamente a loro favore) usando la simpatia dei suoi rappresentanti cercando di utilizzare i media, infatti i loro investimenti sono riviolti del tutto sulle telecomunicazioni. A livello commerciale l'embargo è da sempre stato raggirato con le società agricole americane che esportano verso la isla tutto il cibo che questa non produce. El bolqueo è sempre stato un gran negocio da ambo i lati per i cubani era lo spauracchio da agitare contro l'invasione mantenendo il perenne stato di guerra con un esercito efficiente ed una intelligencia molto performante all'interno del paese, per gli usa è servito ad evitare un esodo migratorio di massa ed una possibile invasione armata dei cubano americani nel tentativo di riprendere i beni espropriati da la revolucion. A proposito dato che le multinazionali rinunciano alle pretese passate e si accontentano di avere l'esclusiva nella penetrazione del nascente mercato cubano, saranno los gusanos quelli non tutelati dalla casa bianca che ormai sono destinati a perdere totalmente tutto forse è per quello che sono contrari al riavvicinamento. Quello che mi preoccupa a livello sociale sono le frazioni interne tra cubani che non riguardano solo le idee politiche ma il fatto di stare da una parte o dall'altra ovvero tra sorvegliati e sorveglianti, questa è una cosa che si nota quando si è a contatto con cubani normali non il classico giro turistico e lo avrai notato anche tu che frequenti una famiglia normale. chao Enrico

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    1. Non sara' semplice smantellare cio' che e' stato creato in 55 anni, credimi...

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    2. È proprio vero embargo ha fatto tanto comodo ai potenti dei due paesi,vedremo come cambieranno le cose,perché è evidente che cambieranno,quando sarà totalmente tolto,è questione di poco ormai.

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    3. Al momento il congresso non ha in calendario la discussione...

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  5. Ciao milco ben tornato io penso che gli usa siano come dorian Gray al contrario,tutto ciò che toccano diventa merda.speriamo bene ciao dado

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  6. Raul e' stato grande. Ste

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  7. massimo gramellini

    Si vive meglio in Italia o in Uzbekistan? In Uzbekistan, sostiene il rapporto annuale sulla felicità redatto dai gufi dell’Onu interpellando i cittadini del mondo intero su indici che vanno dal reddito economico alla qualità dei rapporti umani e al livello di corruzione. La fonte è autorevole e i risultati tutto sommato scontati. Agli ultimi posti ci sono nazioni in guerra o tormentate dalla fame, ai vertici l’intera Scandinavia (primi assoluti i danesi), la Svizzera, l’Olanda e il Canada. Noi siamo in caduta libera, cinquantesimi dietro l’Uzbekistan, e per spiegare cosa ci deprime basta confrontarci con lo specchio rovesciato delle repubbliche nordiche della felicità, che alla faccia dell’individualismo tanto di moda hanno un modello fortissimo di comunità. I cittadini vivono meglio là dove lo Stato funziona, garantendo una qualità della vita meno stressante, una rete di protezione per i più deboli, uno straccio di idea di futuro.
    Invece il Paese dei furbi non è più un Paese felice. Ed è ovvio che sia così, perché il problema della furbizia è che si è furbi sempre a danno di qualcun altro. In Italia per molto tempo il patto di reciproco disinteresse tra individui e Stato ha funzionato benissimo. Lo Stato non garantiva i servizi, ma lasciava ai singoli la libertà e l’impunità di supplirvi, aggiustandosi per conto loro. Da quando la crisi ha fatto saltare quel patto, gli italiani si ritrovano isolati e smarriti. Non più capaci di essere felici da soli e sprovvisti di una comunità che li sappia rendere felici insieme.

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  8. I mosquitos soprattutto a Baracoa li ho sempre trovati, anche in dicembre, direi che sei stato fortunato se a Tunas gli anni addietro ne avevate di meno....Per quanto riguarda il disgelo Usa-Cuba io resto sempre della mia idea, che per il popolo, quello della calle, quello che deve sopravvivere con 8 cuc di stipendio al mese, non cambierà nulla, ovviamente spero di sbagliarmi, ma sono come S.Tommaso, se non vedo coi miei occhi, non credo...

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  9. Vero,però se uno è in disaccordo col regime viene arrestato,è un dato di fatto,poi non so come chiamarla questa cosa se prigionieri politici o altro ma fatto sta che le cose funzionano così dai è stato un trappolone che l ha spiazzato.

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    1. Il bello delle opinioni è che ognuna ha il suo valore

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  10. La strada è segnata,ormai destino è quello,congresso o no,questione di tempo,certo ci vuole il suo tempo.

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    1. El negher non si sarebbe sbilanciato tanto senza avere le spalle coperte

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