lunedì 23 maggio 2016

CASE...OGGI



Argomento gia' trattato altre volte ma che, periodicamente, merita di essere aggiornato.
Qualche settimana fa un'amico, ha scritto sul blog che, probabilmente, si appresta a comperare casa a Guanabo.
Sposato, figlia, e tutto il resto.
Situazioni che gli garantiscono un minimo di tutela....diciamo la stessa di chiunque ha moglie, figli e tutto il resto..
Un'altro amico del blog, ha scritto che volera' a Santiago per vedere l'avvanzamento dei lavori della sua casa.
Il marito della mia socia cubana della palestra, nonche' carissimo amico, probabilmente spedira' la moglie a Cuba per un certo periodo, per seguire i lavori da inziare nella nuova casa recentemente acquistata.
E' tutto un fermento...immobiliare.
L'umile scriba ha gia' dato, la casa c'e' e lavora, l'altra che mi ospita e' ok...insomma per il momento posso stare tranquillo e respirare.
2014 casa, 2015 palestra, 2016....descanso forse....mah...chissa'...
E' indubbio il fatto che Cuba, con tutto cio' che sta' accadendo, sia diventata una meta ambita da parte di molti, per cui acquistare una casa e' diventata una sorta di priorita'.
Fra l'altro ho sentito parlare di una misteriosa “residenza immobiliare”, se qualcuno riuscisse a spiegarmi di cosa si tratta sarebbe cosa buona e giusta.
E' fuori dubbio che comperare casa a Cuba, entro certi limiti, sia ancora un'affare, ma e' anche vero che gli anni dei VERI AFFARI sono oramai passati.
Lascio da parte il discorso su a chi intestarla, e' argomento talmente vasto che tocca la sfera personale di ogni individuo, terreno abbastanza minato.
Nel passato c'e' stata una chiara divisione fra due tipologie di vacanzieri.
Quelli che hanno cercato di fare qualcosa e quelli che si sono limitati a criticare i primi, salvo poi rodersi dall'invidia nel momento in cui i primi qualcosa di concreto lo combinavano davvero.
Comprare una casa a prezzo decisamente conveniente, quando per un euro ti davano 1.35-1.40 cuc e' stato il vero, assoluto, inconfutabile negocio.
A Las Tunas, una delle provincie APPARENTEMENTE piu' povere dell'impero, si possono ancora fare buoni affari a patto di arrivare coi soldi in mano e trovare chi di quel denaro ha urgente bisogno.
Su Revolico vedo i prezzi delle case nella capitale e mi rendo conto di come i tempi siano davvero cambiati....rapidissimamente.
L'aumento del costo delle stesse, negli ultimi due anni, e' lievitato anche del 100%.
Un tempo le case sul Malecon te le tiravano dietro, per loro il salmastro era un grande problema, oggi costano un occhio della testa.
Per anni ho pensato di prendere un'appartamentino proprio li'....poi, da coglione, ho lasciato perdere, forse avessi trovato la persona giusta nei tempi giusti...
Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano, bisogna stare dietro al presente.
Il mio amico paghera' probabilmente 50 mila cuc una casa a Guanabo, poi bisognera' metterci sopra le mani, qualcosa da fare c'e' sempre, sara' altro denaro che volera' via.
Certo se uno pensa che una casa a Varigotti costa centinaia di migliaia di euro, allora non si puo' dire che non si tratti di un'affare....a patto poi di poterci passare del gran tempo.
Puo' essere visto anche come un investimento, oggi la nostra casa vale gia' un buon 20/30% di piu' rispetto a quando l'abbiamo comprata.
C'e' voglia di Cuba, di vivere a Cuba, di avere una casa a Cuba, di mettere in piedi un negocio a Cuba, di avere una morosa a Cuba.
Chi ha in mente di comprerare deve muoversi, sono gli ultimi anni, forse gli ultimi mesi buoni poi.....contera' solo il dollaro.

M&S CASA PARTICULAR HA INIZIATO LA.....VERSIONE INGLESE

31 commenti:

  1. L’Austria resta con il fiato sospeso dopo il ballottaggio delle presidenziali: i due candidati sono fermi in un serratissimo testa a testa intorno al 50% e tutto dipenderà dal voto per corrispondenza, il cui esito sarà reso noto domani. Ma tutta l’Unione europea attende con ansia il risultato definitivo, perché Norbert Hofer potrebbe diventare il primo capo di Stato dell’estrema destra populista nel blocco. Il candidato ultranazionalista del partito della libertà austriaco (Fpö) era considerato il favorito dopo il successo al primo turno del 24 aprile. Invece gli tiene testa sul filo di lana lo sfidante, l’economista, accademico ed ex leader dei Verdi, Alexander Van der Bellen. Per i sondaggi, Hofer avrebbe dovuto vincere con un esito tra 49% e 57%, mentre il rivale si sarebbe fermato tra 43% e 51%.
    SUL FILO DI LANA
    I risultati reali, diffusi dal ministero dell’Interno di Vienna, danno Hofer in lieve vantaggio con il 51,9% (1.937.863 preferenze) e Van der Bellen al 48,1% (1.793.857 voti). Questi dati non conteggiano però le circa 900mila schede inviate per posta (dato record che rappresenta il 14% del totale), di cui non si conoscerà l’esito sino a domani pomeriggio. La proiezione diffusa dall’istituto Sora per l’emittente televisiva Orf conteggia il voto per corrispondenza e ha pronosticato una parità effettiva del 50%, con un margine di errore dello 0,7%. Il voto postale, secondo le previsioni sulla base del passato, potrebbe essere sfavorevole a Hofer. L’affluenza è stata del 71,9%, mentre al primo turno era stata del 68,5%. In quella votazione, Hofer aveva ottenuto il 35,1%, Van der Bellen il 21,3%.
    IL SUCCESSO (E LA PAURA) POPULISTA
    Hofer al primo turno ha trionfato facendo leva sulla paura dei migranti, in un momento in cui la crisi legata all’arrivo dei profughi ha stravolto l’Ue e cambiato equilibri interni ed esterni alle nazioni. Ha soffiato sul fuoco dei 90mila rifugiati che l’Austria ha accolto nel 2015, sfruttando le paure di alcune fasce di popolazione del loro impatto sull’economia, sulla sicurezza e sull’islamizzazione. Questo mentre il timore dell’ascesa dei leader populisti serpeggia a livello mondiale, dagli Stati Uniti di Donald Trump alla Francia di Marine Le Pen. Particolare attesa sul voto c’è in Italia, che potrebbe scontare sulla sua pelle l’irrigidimento delle politiche anti-migranti al valico del Brennero.
    «Devo lavorare per un anno o due, poi tutti vedranno che sono a posto, che non sono pericoloso», ha detto Hofer dopo aver votato al suo seggio a Pinkafeld. Intanto, dopo il primo turno il terremoto politico legato al disagio popolare verso i due maggiori partiti ha portato alle dimissioni del cancelliere socialdemocratico Werner Faymann, subito sostituito da Christian Kern. Tutt’altre posizioni quelle di Van der Bellen, sostenuto soprattutto da ambientalisti, socialdemocratici e qualche conservatore che teme l’ultradestra. I suoi discorsi pieni di ironia, le sue posizioni da intellettuale di sinistra aperto all’accoglienza dei rifugiati, sostenitore dell’Ue e delle nozze gay, lasciavano presagire che l’elettorato indeciso ma tendente a centrodestra e destra non lo considerasse un’alternativa a Hofer.
    IL RUOLO DEL PRESIDENTE
    In Austria il presidente ha un ruolo largamente cerimoniale, ma nelle sue mani giura il cancelliere e ha il potere di sciogliere il governo. E Hofer ha chiarito di non intendere stare alle regole: ha promesso che vigilerà sul lavoro del governo, lasciando intendere che potrebbe sciogliere le Camere se non rispettassero “le necessità del cittadino austriaco medio”, quelle classi medio-basse di cui si erge a difensore.

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  2. ALLUCINANTE....SIAMO NELLE MANI DEI NERDS...

    Niente tradizionale partita di calcio per festeggiare l’ultimo giorno di scuola alle medie di Greve in Chianti (Firenze). Per i professori il match col pallone provoca una discriminazione di genere sicché d’ora in poi va bocciato. Gli insegnanti lo scrivono in un manifesto affisso nella scuola e rivolto a studenti e studentesse. I docenti dicono che la partita agevola un protagonismo sbagliato, perché i maschi più portati allo sport emergono, mentre le ragazze sono irrimediabilmente escluse. E con esse, sostengono ancora i docenti, sono messi fuori i creativi, i brillanti, i timidi, gli imbranati.
    La decisione
    «Quest’anno è stato deciso di non far coincidere l’ultimo giorno di scuola con la partita di calcio: una vetrina per pochi», spiega un manifesto a carta gialla affisso nell’atrio e scritto a pennarello. «Siamo i vostri docenti e siamo chiamati a trasmettervi la forza del pensiero critico, il coraggio delle scelte difficili, il valore dell’uguaglianza e di tutte le diversità a partire da quella di genere», si legge in un testo firmato in calce da una ventina di professori.
    «Non possiamo e non vogliamo accettare di veder relegate le nostre più brillanti ragazze nel ruolo di passive “cheerledears”, non vogliamo che alla fine valgano ancora una volta e soltanto la prestanza fisica, l’abilità sportiva, l’egemonia culturale del calcio. Almeno non a scuola». Perciò, «quelle che dovrebbero essere esaltate alla conclusione di un percorso di vita come la scuola media sono le menti eccelse fra voi, chi ha dimostrato rispetto e solidarietà per gli altri, chi ha lottato per l’impegno e la responsabilità: sono ragazzi e ragazze, fighi e non, sportivi e imbranati».
    Invece, annotano i prof delle scuole medie di Greve in Chianti, «l’importanza che di anno in anno gli studenti e le studentesse hanno dato a questa partita conclusiva è divenuta sempre maggiore, esagerata: maglie costose, selezioni umilianti e una sistematica esclusione delle ragazze (nonché di quei ragazzi meno portati per il calcio) dal ruolo di protagonisti e protagoniste. Se una festa di fine anno ci dovrà essere, che sia davvero un momento di coinvolgimento per tutti e tutte, non l’ennesima occasione di esclusione, prese in giro competizione sfrenata, arrabbiature e delusioni».
    «Sappiamo che non capirete, che vi sentirete traditi o peggio `puniti´», prosegue il manifesto. «Non è ciò che vogliamo! Il nostro intento nel fare questo forte cambiamento è tutt’altro che punitivo. Sappiamo di poter scommettere su molti di voi come esseri umani che condurranno la società di domani. Molte belle persone che vogliamo festeggiare. Alcune sanno giocare a calcio, altre no, alcuni sono ragazzi, altre ragazze... Che lo spazio sia dato a tutti, protagonisti e protagoniste. Accettiamo idee che valorizzino ognuno, dove i protagonisti possono essere gli uomini e le donne, gli sportivi e anche i creativi, gli studiosi, gli artisti, i timidi, gli estroversi, chi abbia abilità convenzionali e chi divers-abilità, chi ama la condivisione piuttosto che la selezione, chi crede nell’amicizia più che nei goal. Speriamo che capiate e ci aiutiate in questo nuovo progetto».
    E ora la severa presa di posizione contro la partita ha creato sconcerto e malumore nella cittadina a pochi chilometri da Firenze.

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  3. Credo che i tempi dei buoni affari siano finiti. Giuseppe

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    1. Volendo, col grano in mano, qualche buon negocio si puo' ancora fare....

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    2. Nella capitale già ora aspettano solo il pollo a stelle e strisce da spennare

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    3. Se arriva il pollo tricolore....non lo buttano via...

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  4. La "vera" Cuba é finita....spero solo questi cambiamenti portino benessere anche al popolino che percepisce 10 cuc di stipendio.

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    1. Guarda che a Cuba quasi nessuno vive del salario

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    2. Ciao Valter,
      leggendo i tuoi interventi ritengo che tu abbia viaggiato spesso a Cuba. Mi stupisco quindi di come ti ostini a scrivere del salario a 10cuc. Se parli degli anziani e degli scansafatiche allora ti do ragione. Altrimenti nessuno più guadagna quella cifra.

      Simone

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    3. Magari alcuni salari sono quelli....ma nessuno ci vive

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    4. Intendo quello infatti.
      Il sommerso rappresenta il vero stipendio. Libreta e salario sono solo una facciata. Parlo sempre delle zone che frequento io (havana e playas del este).
      Simone

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    5. Simone parlo della stragrande maggioranza dei cubani che lavorano per lo stato, nelle tiendas, non dei privati che hanno paladar, ecc...al netto di eventuali arrotondamenti che possono avere con turisti o altro...con chiunque si parla a Cuba si lamenta del salario, una mia amica dottoressa (senza fare missioni) prende 40 cuc, e medici e polizia sono quelli che "guadagnano più". A meno che non mi raccontano bugie, questo è quanto dicono.

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    6. Con chiunque parlo in Italia si lamenta del salario

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    7. Tranquillo Simone a Tunas es lo mismo...

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    8. Valter, ti faccio un esempio.
      La signora che lavora in uno dei chioschetti che trovi lungo la strada, dichiara allo stato di aver venduto due casse di birra. In realtà ne ha vendute 5, tre delle quali gli sono arrivate per l'izquierda. In questo modo ci guadagna lo stato che le paga un salario da miseria, il tizio che ha fatto uscire le birre dal magazzino, il suo jefe che si prende la proprina e la stessa signora del chioschetto.

      Di questi esempi te ne posso fare a decine, ma credo che anche tu li conosca.

      Simone

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  5. hola! secondo me, ad oggi, ha senso comprare un immobile a cuba solo in due circostanze: avere una famiglia con prole in modo da aiutare e se va male rimane al sangue del tuo sangue; casa di pregio in zona turistica ovvero la capital o playa del este dato che la isla è lahabanacentrica da mettere a reddito. In difetto provare come ha fatto Milco e per ora va bene. Una cosa su cui starei molto attento, oltre a los papeles, sono gli impianti idrici ed idraulico. Già oggi per godere, vivere, comprare, tener novia a cuba ci vogliono soldi /dolares/fulas ed il turismo yanqui non farà che aumenterà la cosa. Non dimentichiamoci che se puntiamo ad avere un reddito da turismo è quello nord americano il mercato, la domanda da soddisfare ( vedasi sito m&s in lingua inglese). Sui prezzi che dire, come in ogni parte del mondo non diamo per scontato (classico errore itagliano) che la ns casa abbia domanda e che il prezzo a cui pensiamo di vendere sia quello a cui si andrà a rogito perchè non è mai così e non solo sulla isla. Il fatto che poi i cubani vedano la vendita della casa come un presupuesto para irse a la yuma fa capire di non contare molto sul mercato interno ma di puntare solo a chi porta soldi da fuori, da qui comprare solo in zone turistiche. Insomma è facile a dirsi, fa figo dire ho casa ai caraibi ma attenzione ( vedasi mercato immobiliare rep dominicana ) spendere soldi senza ritorno è una possibilità tangibile ( poi agli amici non frega nulla se li avete persi). A questo punto se uno non ha un quadro chiaro della situazione es mucho mejor gastar para gozar e qui Cuba difficilmente tradisce. chao Enrico

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  6. La prima cosa da verificare è che la placa ci sia e sia valida....è quella che costa se ci devi mettere mano.
    Il prezzo quasi sempre non ha a che vedere col valore reale.
    Si tratta di quello che serve al venditore

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  7. si sono d'accordo ma se si pensa di fare una inversion inmobiliaria bisogna prendere in considerazione anche e soprattutto quello che ho scritto sopra. Comunque anche in questo bisne i cubano-americani sono molto avantaggiati secondo me e non solo per maggiore capacità di spesa. Enrico

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  8. Esattamente, Milco a Cuba non è il mercato che fa il prezzo, ma quanto ha bisogno il venditore e il pollo che trova. La residenza immobiliare, non è altro che quando si ha una proprietà di una casa si può rimanere a Cuba senza limite. Chiaramente si tratta quasi sempre di case per stranieri, visto che sono le unciche senza la residenza permanente, che uno straniero può comperare e intestarsi legalemente. Comunque 50.000 cuc per una casa a Guanabo, sono una cifra enorme. L' anno scorso in seconda fila, a Guanabo una casa libera ai 4 lati, con un po' di terra, me la vendevano a 12.000 CUC. Una casa il playa del este con 5 cuarto, tutti con bagno, giardino piscina, casa super perfetta con 2000 mq di terra. La proprietà di un cubano-di Miami. Alla fine con 80.000 CUC te la dava. Poi in fronte mare. Il problema poi è sempre nelle case che esistono un milione di tipi di proprietà. Casa, senza terra, ad esempio è un classico. Comunque i prezzi alla fine se si cerca si trova. Non avere fretta, e aspettare. Beppe.

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    1. per quello dico che i prezzi indicati o scritti non sono mai quelli con cui si va a rogito e questo non solo a cuba. Le case di Guanabo ( quelle turistiche) hanno la cosa positiva di essere quasi tutte singole e con appartamento separato indipendente per lo yuma.
      Enrico

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    2. Ciao Beppe,
      non so se sei stato ultimamente a Guanabo.
      I prezzi sono folli. A 20k porti via le baracche.
      Comunque, se ti va, potresti inviarmi la tua mail a info@casasparticularcuba.com Mi farebbe piacere chiederti un paio di cose in privato.

      Simone

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    3. Si non c'è problema in privato dammi una tua mail con piacere. Il problema è sempre le stesso, chi vende e chi compra. Come si dice sempre Cuba non ha vero prezzo di mercato, ma quello che serve al padrone che vende, e guardandoti in faccia prima.Guanabo è molto gettonata, ma poi nella realtà chi compra, quie pochi che hanno una famiglia consolidata. Qualche regalo alle famciulle, che poi ritornano la casa al vecchio proprietario. A Guanabo si trova, a cifre buone. Bisogna avere pazienza. Beppe.

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    4. Ma sai gente con l'anello al naso ne gira sempre di meno.

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  9. Investire in una casa a Cuba continua ad essere un'idea vantaggiosa, i prezzi che si vedono su Revolico o Cubisima sono sempre da contrattare, oggi all'Havana (Centro Habana, Habana vieja )si possono comprare appartamenti bi o tri locali, da ristrutturare ovviamente chi più chi meno, con prezzi che oscillano tra i 15000 e i 25000. Vedado, Miramar, Playa, hanno altri costi, ma comunque sempre contenuti. Per aprire un negocio vale la stessa cosa. Poi il perché farlo è sempre soggettivo e quanto può fruttare nel tempo resta ancora oggi impossibile da stabilire. Credo, volendo essere ottimista, che tutto deve ancora succedere, gli USA? Mha, dipende, se continuano le aperture ovviamente un salto in avanti, soprattutto nella capitale, ma in generale oggi un relativo "benessere" nei cubani, anche se contenuto, è sempre più diffuso, non resta che aspettare, come sempre, l'evolversi della situazione. Cuba comunque resta sempre legata ad un sentimento personale, difficile, contrastato, ma meraviglioso!

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    1. Sentimento personale che porta a fare cose che in differenti contesti non si farebbero

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  10. Se si dovesse scegliere dove vivere o investire, rimanendo nei caraibi, altri posti potrebbero essere più "facili" e convenienti, vedi Rep dominicana o Costarica, ma Siamo qui perché in un modo o nell'altro siamo legati a Cuba, oggi resta un posto affascinante dove poter mettere alcune radici

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    1. Forse posti come la Dominicana e il Costarica erano "facili" 20/30 anni fa, oggi mi pare che siano piuttosto inflazionati.
      Ci sono piu' italiani a Boca Chica che a Giaveno.
      A Cuba e' tutto da fare...

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  11. ma è veramente possibile acquistare immobili a cuba? intendo acquistare, non regalare

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  12. Con Residenza Permanente non ci sono problemi

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