giovedì 26 maggio 2016

I TRE GIORNI DEL CONDOR



Il week end scorso mi ha visto, mio malgrado, protagonista dei “TRE GIORNI DEL CONDOR”.
Non si tratta di un remake del celebre film con protagonista il mio attore preferito; Robert Redford.
Non si e' trattato di un emulo del geometra Galliani che si era definito un Condor dopo aver preso Bertolacci per oltre 20 milioni di euro.
Non e' neanche quella legge non scritta a cui tutti i veri animatori di villaggi turistici della mia generazione si attenevano.
Nei primi tre giorni di arrivo delle nuove clienti si era tutti allegri, abbronzati e coinvolgenti ma era solo appunto dalla terza notte che ci si faceva avanti.
Loro arrivavano, nei 3 giorni iniziavano a divertirsi, buttavano gli occhi sullo staff, si dimenticavano delle menate che avevano lasciato a casa....a quel punto erano pronte a sedersi anche sopra ad un silos (mi scuso per il francesismo con le lettrici del blog).
Ho trascorso 3 giorni a casa, correndo nei boschi, pedalando e giocando con Birillo perche' il mio carro aveva tirato l'ala.
Giovedi sera mi ha mollato in tangenziale, ovviamente nel punto piu' buio della caretera.
Sapevo che la mia vecchia Punto era al limite, avevo programmato un check la settimana dopo ma...non ha retto.
Cosi' ho chiamato il carro attrezzi della mia assicurazione e un Villans perche' mi venissero a prendere.
Il giorno dopo il meccanico dove l'auto era stata scaricata mi ha comunicato che il motore era giunto alla fine del suo glorioso percorso.
Alla fine, grazie a quel gran genio del mio amico, ho speso un terzo di quanto costerebbe in realta' la sostituzione.
L'alternativa era cambiare l'auto, cosa che ci sarebbe anche stata, a cui ho pensato molto seriamente.
A quel punto, per la prima volta in vita mia, ho pensato e considerato il fatto che il prossimo anno potrei anche non vivere piu' in Italia in pianta stabile....quindi perche' cambiare il carro ora?
Mi sono trovato a riflettere sulla possibilita' concreta di trasferirmi, per una buona parte dell'anno, in un luogo dove il carro non mi sarebbe servito.
Quindi mi sono ritrovato in una scelta di oggi a considerare la situazione di domani.
C'e' anche da dire che sto' facendo un lavoro che mi piace molto, gestire una palestra ti mette a contatto col prossimo, conoscere tanta gente, relazionarti con persone interessanti.
Ma la vita e' una sola.
Grazie al mio lavoro parlo con centinaia di persone ogni giorno, vi posso assicurare che un buon 90% fa una vita che considera di merda.
Una stragrande maggioranza di loro partirebbe domani, se potesse
o avesse la possibilita'...o le palle per farlo.
Gente che fa i 3 turni in fabbrica, altri che firmano un contratto ogni settimana quando non ogni 3 giorni, altri lasciati a casa a fine del tempo determinato, altri che sono a casa da una vita, e parlo di gente giovane...
Quindi oramai per me, ma probabilmente anche per alcuni di voi, la possibilita' di andarsene o di dividersi fra i due mondi e' diventata un'opzione sempre piu' vicina.
La novita e' proprio data dal fatto che l'andarsene, totalmente o parzialmente non e' piu' soltanto un sogno.
Come dicevo l'altro giorno, quando un sogno inizia ad avere tempi, date, opzioni, possibilita' cambia improvvisamente nome.
Diventa un PROGETTO.
Non dico che sara' domani, magari dopodomani, ma sicuramente quel giorno non e' lontano e ne sono assolutamente consapevole.
Chissa' se sono il solo che sta' pianificando il suo futuro in questo modo o se sono in buona compagnia.
Fra l'altro ora, pare che con 150 cuc al mese hai internet in casa 24h, sarebbe un enorme passo avanti.
Seguimo en combate....

15 commenti:

  1. Un traffico di cibo per un ammontare di quattro milioni di euro vedrebbe al centro il contingente Onu Unifil, di stanza in Libano per monitorare la pace tra Israele e le milizie di Hezbollah. Lo riporta il quotidiano spagnolo El Pais che in un’articolata inchiesta indicherebbe anche nei battaglioni Ghana (870 caschi blu) e Italia (1206 soldati e attualmente al comando del distaccamento) quelli più coinvolti nel traffico di alimenti. Secondo il Comando delle Nazioni Unite in Libano, le indagini sono in corso e al momento il personale del Contingente militare italiano risulta estraneo alla vicenda.
    La gola profonda
    Secondo quanto riporta il giornale spagnolo il cibo, inviato come rifornimento delle truppe, sarebbe stato sottratto per poi essere rivenduto all’esterno. L’Inchiesta di El Pais parte dalle rivelazioni di tre operatori internazionali e tre locali di Unifil relative a quanto avveniva nei 21 centri di distribuzione degli alimenti destinati ai 10.000 caschi blu del contingente. La gola profonda, R.D., dipendente di un’impresa subappaltatrice dell’italiana Es-Ko, che dal 2006 al 2015 ha vinto gare per diversi milioni di euro, dichiara che è almeno dal 2010 che il traffico va avanti. Incaricato di supervisionare la distribuzione per conto di Es-Ko, R.D. avrebbe riferito alla ditta italiana di alcune irregolarità. «Mi chiesero delle prove e a quel punto decisi di far credere ai miei colleghi che mi interessava entrare nella truffa». Le testimonianze dei sei dipendenti hanno confermato quanto raccontato dal supervisore, oggi sospeso dall’incarico in attesa di accertamenti sul suo operato.
    Il portavoce: “Non c’è ancora alcuna prova, ma indaghiamo da tempo”
    Il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, ha dichiarato che al momento «non ci sono ancora prove che possano confermare una sistematica operazione legata al traffico di alimenti, o ancor meno il coinvolgimento di alcuni contingenti» anche se ha confermato che «da tempo» l’Unifil sta svolgendo indagini interne sulle denunce e che gli accertamenti continuano. Anche il direttore general del ministero libanese, Alia Abbas, ha confermato che sono in corso delle inchieste. Mentre la Procura militare di Roma ha deciso di verificare la notizia: «Si tratta di acquisire le informazioni e di stabilire se sussistono profili di rilevanza penale militare» ha dichiarato all’Ansa il procuratore militare di Roma, Marco De Paolis.
    Come avveniva la truffa
    Nell’inchiesta giornalistica di El Pais, la gola profonda ha raccontato anche il meccanismo che vedrebbe coinvolti alcuni caschi blu. Il cibo veniva trasportato da sette camion (per un totale di 80 tonnellate di carico) dal magazzino centrale di Kasmiyeh ai centri di distribuzione. I camion, una volta caricati, venivano chiusi con una sbarra che riporta un codice poi ricopiano in una nota di carico. Quest’ultima indica le quantità di cibo e i nomi dei prodotti e deve essere firmata da un soldato e controfirmata da due dipendenti del magazzino. In quel momento scattava la truffa. «Prima di uscire dal magazzino - racconta R. D. - gli autisti inviavano la nota di carico con whatsApp ai caschi blu dei diversi punti di distribuzione e questi guardavano quanto cibo richiesto fosse già disponibile nel centro di cui erano titolari. Una quantità identica alle eccedenze veniva quindi trattenuta sul camion per poi essere rivenduta all’esterno del contingente. In un mercato alla periferia di Beirut sono state trovate confezioni di gamberi surgelati con etichette che recitano: «Prodotto non destinato alla vendita. Solo per il consumo interno ed esclusivo dell’Onu». Solo la vendita in nero dei gamberi surgelati, dopo l’innalzamento dei prezzi del 2005, avrebbe fruttato oltre mezzo milione di euro ogni anno.
    Appena approvato il rifinanziamento per 155 milioni
    Giusto qualche giorno fa, il 16 maggio, è stata autorizzata la proroga per tutto il 2016 della partecipazione del contingente italiano alla missione Unifil in Libano per una spesa di 155 milioni e 639mila 142 euro.

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  2. Blitz dei carabinieri stamani all’Agenzia delle Entrate di Asti. Tredici dei 47 dipendenti sono accusati di truffa ai danni dello Stato per aver timbrato irregolarmente il cartellino delle presenze.
    Le indagini condotte dal procuratore Vincenzo Paone sono dei militari del nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Asti, guidata dal capitano Alberto degli Effetti e dal tenente Roberto Iandiorio.
    Sulla vicenda l’Agenzia delle Entrate ha emesso un comunicato in cui si precisa: “L’Agenzia delle Entrate ha collaborato con gli organi investigativi nelle indagini che – come si è appreso oggi - hanno portato alla denuncia, in stato di libertà, di tredici dipendenti in servizio nella sede di Asti per illeciti nella rilevazione della presenza in servizio.L’Agenzia delle Entrate ribadisce che tali comportamenti, oltre ad essere assolutamente inaccettabili secondo il comune sentire, assumono un particolare disvalore etico e recano un grave danno all’immagine della stragrande maggioranza dei dipendenti che svolgono con serietà e dedizione il proprio lavoro al servizio della collettività.Nei confronti dei dipendenti “infedeli”, la Direzione regionale del Piemonte adotterà tempestivamente tutti i provvedimenti disciplinari previsti dalle norme”.

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  3. Magari! A me tocca aspettare la pensione, se mai arrivera'.Giuseppe

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  4. hola! hai decisamente inquadrato alla perfezione la situazione di questo paese di m...a ed il fatton che i giovani sono il futuro rende la cosa ancora più preoccupante. Penso che oggi stiamo meglio di come staremo negli anni a venire, ma nessuno sembra averlo compreso. Tutti ridono e finchè ci sono i genitori che mantengono anche i 50-60 enni nessuno percepisce i problemi che verranno, ma ormai l'itagliano si è conformato alla mediocrità che lo attende. L'importante è lavorare non importa se non riesci nemmeno a mantenerti, l'importante è respirare non importa se sei paraplegico ma qui è così. Tornando al tema se puoi appena fallo e se lo fai decentemente sarai un privilegiato, se potessi anche io lo farei subito. Non è cosa da poco. ah se quello che ora è diventato un progetto riguarda quel negocio su Guanabo di cui parlasti mi prenoto con un paio di amiche .... chao Enrico

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  5. Ieri ci hanno proposto il primo locale in affitto.
    Lo prendiamo in considerazione ma ne visioniamo altri.
    Ci vorrà tempo se sarà parliamo di dopo la prox estate.
    Ho promesso 2 anni ai miei soci della palestra e io ho una sola parola.
    Intanto però a piccoli passi andiamo avanti

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  6. Non solo concordo, ma sono nel tuo stesso cammino, senza entrare nel tema socio economico europeo, che è e sarà anche peggio di come lo descrivi, al momento sono tre i progetti che mi portano a programmare il trasferimento, uno a breve, uno molto grande e quindi più complicato e impegnativo a medio termine e l'ultimo come riserva più in là nel tempo. Il primo che sarebbe un inizio concreto potrebbe consolidarsi entro l'anno, ma non è sufficiente per un conseguente trasferimento, ma solo una prima pietra, il secondo entro un paio d'anni potrebbe essere una svolta, ma non è facile anche se assorbe tutte le mie energie, l'ultimo è l'alternativa finale, ma ancora in la nel tempo. Tu hai l'opportunità di dividerti qua e là, non ci pensare, spiega le vele e... Vento in poppa!

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  7. L'obiettivo è proprio qua'e la.....diciamo 7 mesi e 5 oppure 6 e 6.
    Per poterlo fare però mi manca ancora uno step a Cuba.
    Grande Torino è stato un inzio ma non basta.
    Spero in un anno di essere pronto.
    Dipende da me,dal mio socio e dal volere degli Orishas

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  8. sei fai 7 mesi filati a cuba dopo avrai le palle così gonfie che per 7 anni non ci metterai più piede.
    Robertico

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    1. Se conosci Cuba sai che più di 3 mesi allo stato attuale non ci si può stare.
      Quindi 2 periodi di 2.5/3 mesi ciascuno

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  9. Sei peggio del presidente. Caccia la lira e comprati la macchina nuova....non della marca di quella che avevi pero'

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    1. Scherzi?
      Ho il motore praticamente nuovo
      In effetti è la mia prima auto di quella marca la...

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  10. Milco io ti prendo subito in parola, domani parto, e vado a farmi un mese nella maggiore delle antille :-)
    Chiedo a Simone, e agli amici del blog,se sanno a quanto sta il cambio attuale a Cuba, mi hanno detto che ieri stava a 1.08, qualcuno può confermare?
    Hola a todos nos vemos al final de junio!

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