martedì 24 maggio 2016

IL GIUDEO

 
Durante l'ultimo periodo trascorso a Las Tunas, una mattina vado in piscina per il consueto bagno di sole.
Mi capita abbastanza spesso di andarci da solo, la ragione e' nel diverso rapporto col sole che io e le cubane abbiamo.
Se devo comunque stare solo, al sole, con lei all'ombra, allora tanto vale andarci da solo.
Comunque mi si piazza nello sdraio davanti una fanciulla.
Discretamente carrozzata, sui 30, non male, costume giusto e tutto il resto.
Ovviamente non sia mai detto che il vostro scriba si tiri indietro nel momento della pugna.
Ci si conosce, parlando mi dice che aveva passato la notte a Bayamo con una compagnia di israeliti.
Infatti poco dopo arrivano in piscina gli ebraici, con alcune fanciulle, anche loro, ad un primo fugace sguardo, non seguaci di Maria Goretti.
Sugli israeliani occorre fare un discorso a parte.
Anche se il loro paese non ha relazioni diplomatiche con Cuba e si e' sempre allineato con gli Usa all'Onu, migliaia di suoi cittadini, ovviamente maschi invadono l'isola ogni anno.
Ne conosco alcuni.
Storicamente diffidenti con tutti, si tratta di un popolo in costante stato di guerra, ma sul serio.
Non come i cubani, tenuti nello stato di allerta per decenni come se i confederati dovessero sbarcare un giorno si e un' altro anche.
Loro il culo lo rischiano davvero, di conseguenza ogni israeliano e' un soldato e si comporta da tale.
Esiste un tizio, a Tunas, che ne e' un po' il caporione, anzi di questa situazione ne ha fatto un vero e proprio negocio.
Il tipo sembra un cubano, piccolino, gordito, con le mani in pasta ovunque.
Deve avere agganci in patria con qualche tour operator o agenzia di viaggio, a intervalli regolari arrivano suoi compatrioti a cui lui trova casa.
Li porta in giro per l'isola e risolve loro anche il problema della compagnia femminile.
Nulla di trascendentale, roba kilometrata, ma non e' gente che va troppo per il sottile.
Come spiega Severgnini nei suoi libri, mentre l'italiano e' un camaleonte e si ambienta in qualunque luogo in pochissimo tempo, molti cittadini di altri paesi sono fatti in modo differente.
Serve loro qualcuno che si occupi di risolvere i piccoli e grandi problemi che possono nascere durante una vacanza.
Questo vale anche per canadesi, tedeschi, inglesi ecc....
Gli israeliani poi tendono a stare esclusivamente per conto loro, non danno confidenza a nessuno, non parlano spagnolo, di conseguenza serve loro una guja che pianifichi il soggiorno.
Il tipo ha una serie di case de renta che gli pagano la commissione, la stessa commissione che gli pagano i paladar quando porta i compatrioti.
Probabilmente il suo servizio e' anche una delle voci che il turista deve pagare quando salda il conto in agenzia.
La ragazza mi ha detto che il suo....... dovuto non viene defraudato da propina a favore di nessuno, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
Anche le ragazze, a Tunas, sono piu' o meno sempre le stesse, una scuderia collaudata e che sa come comportarsi.
Non conosco il tipo ma lo vedo in giro per la citta' da diversi anni.
Non so se sia legale quello che fa, per Cuba, magari avra' a libro paga anche qualcuno dell'inmigration, chi lo sa?
Ovviamente gli israeliani di vecchia frequentazione non usufruiscono dei suoi servigi, hanno le loro case, la loro novia, si cucinano le loro porcherie piene delle loro devastanti spezie.
Come il tipo ci sono, in giro per Cuba, altri personaggi che si occupano di questo genere di servizio.
Gente che grazie a questo tipo di lavoro riesce a vivere a Cuba per quasi tutto l'anno, arrivando a mantenersi.
Non so se sia un negocio, probabilmente quando vanno in giro coi loro clienti sono a zero spese, magari vivono con un budget limitato, oppure guadagnano un sacco di soldi, non saprei.
A Cuba stanno nascendo nuove professioni, o forse sono sempre esistite, ma si chiamavano in altro modo.

12 commenti:

  1. DAL BLOG DI LINUS

    Sabato mattina sono uscito in bici , come da programma. La bella stagione è finalmente arrivata, e giornate come queste non si possono sprecare.
    Un amico chiama l’altro, alla fine siamo una quindicina. Prendiamo le macchine (a Milano c’è poco da pedalare) e di buon ora partiamo per il cosiddetto triangolo lariano, zona di salite lunghe e paesaggi stupendi. Sono forse ancora stanco per la corsa dell’alba del giorno prima e per lo stesso motivo mi fa più male del solito il mio vecchio e noioso tendine.
    Così, come sempre mi succede in giornate come questa, mentre tutti parlano, pedalano e scherzano, io me no sto in coda, in silenzio, sofferente.
    La strada sale subito e il mio umore fa il percorso inverso, più gli altri spingono e parlano e più io mi incupisco e soffro.
    Soffro così tanto che cominciano ad apparirmi tutti i fantasmi del mondo, inizio a farmi mille domande, a disfare tutti i progetti che avevo coltivato per i mille anni a venire.
    Imbocchiamo la cosiddetta “colma” di Sormano, che è una salita abbastanza impegnativa di una decina di chilometri, che io stesso avevo pianificato come piatto forte del menù, e capisco che proprio non ce n’è.
    Un chilometro, due, al terzo mi lascio scivolare in una piccola area di parcheggio e mi fermo.
    Ai due amici più vicini dico che torno indietro ma che non devono avvisare gli altri, non subito. Non voglio sentirmi dire come mai, dai che ce la fai e cose così.
    Se ne vanno anche loro, mi metto il giacchino per la discesa e pedalo al contrario i venti chilometri fino alla macchina.
    Il resto della giornata è fatto ovviamente di messaggi a cui non rispondo, di pessimismo e depressione che potrei riscrivere l’Infinito di Leopardi.
    Fino alle sette di sera, quando esco per andare da Fazio.
    È una bella serata di primavera, c’è una bellissima luce, che riesce finalmente a scaldarmi.
    Amici, volete fare qualcosa per me? Scrivo ai miei fedelissimi.
    E ieri mattina siamo tornati sul luogo del delitto.
    E ho fatto quello che avrei voluto fare il giorno prima.
    Ovviamente con gli interessi.

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  2. massimo gramellini

    Come in una gag di Alberto Sordi, l’iniziativa elettorale dei Cinquestelle romani con la candidata sindaca Virginia Raggi è in pieno svolgimento e al microfono un parlamentare si è appena scagliato contro il malcostume dilagante quando dal fondo della sala si alza una voce: «Chi ha chiamato i vigili? Stanno facendo le multe!» Momenti di panico in platea. Chiunque abbia parcheggiato sul marciapiede corre in strada per salvare il salvabile. Gli altri danno fiato alla specialità della casa. «Perché sono arrivati proprio adesso?» Sottinteso: li ha mandati il governo, anzi la massoneria, anzi la Cia in combutta con la famigerata cellula «Sosta Vietata» del Mossad. D’altronde un delatore comune si sarebbe limitato a dare la notizia: «Attenzione, caduta vigili!» Mentre nell’allarme lanciato dalla piccola vedetta grillina («Chi li ha chiamati?») era già inglobato il sospetto del complotto.
    Meglio parcheggiare in doppia fila che arrivare con l’autoblù, sentenzia sul web il malpancista medio. Al quale, più che il rispetto delle regole, sta a cuore l’abbattimento dei privilegi altrui. Il ragionamento non fa una grinza, però sottovaluta le aspettative che le vestali della Purezza e i paladini dell’Onestà avevano suscitato in noi peccatori. Mai avremmo creduto che anche loro potessero inciampare su un’infrazione diffusa tra i comuni mortali. E che avrebbero cercato di ridimensionarne la portata con il meccanismo diversivo dei bambini, che consiste nell’immaginarsi perseguitati, spostando l’attenzione sulle colpe dei grandi. Lo hanno fatto, invece. Ed è consolante scoprire che i Migliori sono esseri umani come noi.

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  3. Infatti si sono sempre chiamati chulos. Giuseppe

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  4. Se sono cubani, stai tranqullo che se si tratta di stranieri troveranno loro sicuramente un nome piu'...imprenditoriale.
    Intermediatore di...qualcosa.

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  5. hola! trattasi di jinetero judio ja ja ja ed ora quando apriranno definitivamente e veramente al turismo made in usa prepariamoci ad incontrare e ad avere come competitor una pila di altre etnie oltre ai soliti europei, bianchi canadesi e qualche centroamericano. Sono sicuro che molte ragazze, chulos, jineteros si stanno già preparando con la lingua inglese, infatti leggevo di un boom di corsi dopo il 17 D.
    certo che giudei in palestina cubana se fanno onore alla nomea pagano a livelli itagliani. chao Enrico

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    1. Non credere, almeno quelli che girano a Tunas non hanno la nomea di camminare sui gomiti.

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    2. Ciao Enrico, solo ora ho realizzato... ecco il perchè della grande richiesta di dizionari spagnolo-inglese! tutti gli anni porto a cuba un po' di libri e raccolgo le richieste un anno per l'altro. Ora mi spiego questa grande richiesta di dizionari e grammatica di inglese... sono proprio pinarena... ci arrivo sempre dopo!

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  6. Molte fanciulle studiano il tedesco.
    Il test in ambasciata per la visa è rigorosamente in alemanno

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  7. Più che "professione" a me sembra vivere alla giornata con mille rischi... mat.

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  8. Il rischio vero sono le fanciulle e il loro chisme...

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  9. Piano piano anche la cura del corpo prende piede a Cuba, si parte dalla capital...
    El fenómeno 'Gym' arrasa en Cuba. Cada vez más gente va a gimnasios como el de Armando Yera en Centro Habana. En los últimos años se ha visto un incremento en la afluencia del público femenino. Los gimnasios cuentan con entrenadores personales que establecen rutinas deportivas. Una práctica que se ha vuelto muy popular entre los cubanos.

    https://www.cibercuba.com/videos/noticias/2016-05-24-u65722-el-fenomeno-gym-arrasa-en-la-habana

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  10. Ne avevo gia' parlato, magari a presto ne riparlero'

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