martedì 31 maggio 2016

LOCAZIONE



Ai tempi di Cimmimerda presidente, l'allora sindaco di Torino, l'ex Comunista Chiamparino rispose al Fratello Gramellini, che lo incalzava perche' si attivasse alla ricerca di un nuovo Presidente per il Toro (successivamente infatti trovo' il Pontefice) che in Italia esiste la proprieta' privata e che per acquistare qualcosa serve qualcuno che, quel qualcosa, voglia venderlo.
Questo per riportarci a Cuba.
Un paio di settimane fa accennavo al desiderio mio e del mio socio di M&S Casa Particular di trovare un localino in zona Guanabo per....farci qualcosa.
Ovviamente se sara' la cosa vedra' la luce nel 2017 e ovviamente, come e' stato per Grande Torino e per Fly Gym diro' “gatto” soltanto quando questo sara', solidamente, nel sacco.
Esistono pero' situazioni che, se da un lato fanno sorridere, dall'altro sono sintomatiche di un certo modus operandi che impera da quel lato del bloqueo.
Il suegro del mio socio si sta' occupando di scandagliare le zone interessanti per trovare, appunto, un locale in affitto.
Non parliamo di un chulito cubano, ma di un padre di famiglia, che lavora per i militari e che si accompagna, nella ricerca, con un militare di grado non basso, suo amico.
Comunque sentono parlare di un locale in ottima posizione, contattano il proprietario e prendono appuntamento per la domenica mattina per vederlo e tirare foto da inviare poi a noi, via correo.
Il tizio, all'ora concordata, non si presenta, il suegro inizia a fare una serie di telefonate per rintracciarlo.
Dopo un ora di ritardo il proprietario del locale si presenta, arrivando dalla spiaggia e barcollando, probabilmente in piena borrachera.....di primo mattino.
Arriva e di mala forma dice al suegro e al suo amico che bisognava fare in fretta, che non aveva tempo da perdere perche' aveva da fare.
Di domenica mattina, arrivando barcollando dalla spiaggia....
La cifra richiesta telefonicamente era stata di 270 cuc al mese per un'affitto.
Cifra folle per Las Tunas ma, probabilmente, adeguata per un posto come Guanabo.
Chiaramente, come in ogni trattativa, (fra l'altro all'inizio) il suegro gli dice che prima dovevamo visionare le foto, poi magari uno di noi dovra' fare un salto e che comunque la nostra intenzione era di non andare oltre i 200 cuc al mese.
Ripeto siamo nell'anticamera di un abbozzo di trattativa, in pratica si parla di una chiacchierata senza impegno.
Il tipo si e' scazzato, dicendo che era in parola con un tizio di Miami per la vendita e se ne e' andato, sempre di mala forma.
Ovviamente si parla di un primo approccio, a breve il suegro ci proporra' altri locali, ma se la controparte e' di questo livello....andiamo bene....
Fra l'altro, mi rivolgo a Beppe o a chi ha informazioni in materia, il tutto per integrare quelle che troveremo nelle sedi competenti a Cuba, come funziona il discorso dell'affitto?
Da quello che sappiamo e' possibile stipulare contratti pluriennali, quello di cui ci dovremo informare bene e' la loro valenza giuridica.
Da noi se hai un contratto di affitto e il proprietario vende la casa, il nuovo proprietario deve rispettare comunque la scadenza del contratto in essere.....o incentivare FATTIVAMENTE, l'inquilino ad andarsene.
Anche perche', qualunque location troveremo, ci saranno dei lavori da fare e del denaro da spendere....
Questo era solo un piccolo esempio sul come funzionano le cose in un paese, che sta' vivendo una transizione fra quello che sicuramente era e quello che probabilmente sara'.

P.S. Fra gli "sponsor" del blog ho aggiunto il ristorante l'Angoletto di Genzano.
Gestito da un'amico del blog, chef, che ha lavorato fono a pochi mesi fa in uno dei migliori ristoranti de La Habana.
C'e' anche chi...rientra e si rimette in gioco.

14 commenti:

  1. MASSIMO GRAMELLINI
    C’era una volta un piccolo teppista che tirava sassi contro le auto in sosta. I suoi genitori lo portarono in macchina nel cuore del bosco e, dopo averlo fatto scendere, andarono via. Ma quando tornarono a prenderlo, il figlio di sette anni non c’era più.
    È successo in Giappone, più difficile immaginarlo in un Paese mediterraneo, dove un genitore moderno avrebbe difeso la creatura dalle vittime della sassaiola («quante storie, è solo un bambino») e spiegato al sangue del suo sangue che i sassi vanno tirati senza farsi beccare. Eppure fra i due estremi è ancora preferibile il nostro. Persino nella favola più crudele di tutti i tempi, Hänsel e Gretel vengono abbandonati nel bosco a causa della carestia che impedisce al padre di sfamarli. Mentre Yamato Tanooka è scomparso da tre giorni in una foresta frequentata dagli orsi per effetto di una punizione sproporzionata.
    Ogni punizione inferta a qualcuno, e in particolare a un bambino, comporta una perdita di umanità. La si sacrifica in nome di qualche valore che si ritiene preminente in quella circostanza: l’educazione alla disciplina, la formazione del carattere, il rispetto delle regole. Ma esiste un limite insuperabile: la punizione non può mettere in pericolo il punito. Il senso profondo dell’essere genitori è la protezione dei figli. Se li metti in pericolo, non sei un genitore. Sei un fanatico. E magari questo spiega anche perché tuo figlio tira sassi alle auto. In una favola Yamato verrebbe adottato da una famiglia di orsi. Nella realtà ci auguriamo che ritrovi la strada di casa. E genitori più umani.

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  2. Un "Solo Affitti" habanero potrebbe essere un buon business...
    E poi quando racconto queste cose ai miei amici stentano a credermi.

    Simone

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  3. carlo grande
    «E Harambe incontrò gli umani», si potrebbe intitolare. Un incontro ravvicinato visto da molti, pochi giorni fa: un bambino di quattro anni cade nella gabbia di un gorilla nello zoo di Cincinnati, davanti a un animale gigantesco di quasi 200 chili, una femmina di 17 anni, Harambe, nata in cattività, mai stata aggressiva. Dopo un salto di qualche metro il piccolo finisce a tu per tu con lei, in un fossato poco profondo e pieno d’acqua.
    Nel filmato la gente urla, l’animale reagisce con calma. Lo stesso direttore dello zoo ha riconosciuto che la gorilla non ha attaccato il bambino. Non sembrava volergli fare del male. Prima sembra lo sfiori, si guarda intorno confusa, lo spinge, lo trascina nell’acqua qualche metro, lo rimette in piedi. Forse cerca di metterlo al riparo perché la gente (non ci riferiamo alla madre ed eventuali parenti, per quanto negligenti) starnazza in preda al panico. Il bambino tocca Harambe, non piange, forse è pietrificato. Chissà cosa pensano entrambi. Conclusione: interviene una squadra dello zoo che uccide la gorilla, mentre tiene il bambino fra le gambe. Sarebbe bastato un tranquillante? Gli esperti dicono che la gorilla avrebbe potuto agitarsi di più, avrebbe potuto mettere in pericolo, con un solo gesto, la vita del bambino. Ovviamente era molto incuriosita e il rischio che con la sua forza potesse ucciderlo era alto. E’ stata una scelta difficilissima.
    L’etologo Frans de Waal ricorda che ci sono due precedenti, «uno con Binti Jua al Brookfield zoo (che salva un bambino, ndr), un altro in uno zoo britannico. In entrambi i casi non hanno sparato ai gorilla e i bambini umani non sono morti».
    Questi i fatti. La madre del bambino posta su FB una foto, ringrazia Dio e chi ha aiutato il figlio. Altri postano insulti del tipo: «Sparate alla madre». Cose molto tristi. Di sicuro il protocollo è stato rispettato. Di sicuro la vita di un essere umano ha la precedenza sugli animali. Di sicuro Harambe non era King Kong e il bambino non era Mowgli. Di sicuro le foreste continuano a sparire, in Congo, nell’Estremo Oriente e il «protocollo» economico è rispettato, anche quello contro natura che prevede di distruggere gli habitat e tenere gli animali in gabbia, di farne carne da ticket. Di sicuro il bambino non doveva finire lì. E il gorilla nemmeno.

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  4. Magari il tipo non aveva bisogno di soldi. Giuseppe

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  5. Avevo trovato un bel terreno, qualche anno fa, che volevo comprare a Guanabo. Ad una distanza accettabile dal mare, per costruire. Forse era il 2009.
    Poi per fortuna sono rinsavito.

    A Guanabo la gente sta mediamente bene, nemmeno io trovai grande interesse a vendere e/o affittare. Non tanto per il periodo, ma proprio per una mancanza di "falta". Chi era tornato da poco da Miami, chi aveva fatto il secondo piso ma lo teneva sfitto perchè tanto la rimessa dalla Florida arriva lo stesso...

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  6. Nella fantasia di certi cubani, c'è sempre quello di Miami che arriva con la valigia piena di soldi. Va bè, a parte l' esperienza fatta, che è meglio non commentare. Per il fatto degli affitti, esiste una direttiva che tra cubani possono affitarsi una casa o una stanza in maniera regolare. Credo che nessuno la applica e ne usufruisca. Non sono a conoscenza dei termini. Credo che se ne occupi pianificazione fisica e vivenda per la registrazione del eventuale contratto. Esiste poi la residenza agregada, ma è altra cosa. Chiaramente, non credo che esista un contratto di tipo commerciale. So per certo, che esiste la possibilità di cedere, Paladar, case particolare, la gestione, con un potere speciale, sottoscritto in notaria. Io starei molto attento a investire dei soldi in attrezzature, avviare un attività, con tutto quello che comporta; senza essere proprietario dei muri. Comunque ripeto non conosco a fondo la legislazione per casi come questi. Invece potreste vedere, tramite un cubano, se esiste - ne dubito a Guanabo- qualche fondo di Stato che viene ceduto, sia in vendita o in affitto, per attività economica. Questo è possibile.

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  7. Ok grazie.
    Cimunque non parliamo di investimenti mostruosi.
    Quelli strutturali saranno l'indispensabile mentre la attrezzatura alla peggio si rivende

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  8. hola! prima de los barbudos Guanabo era la località di villeggiatura de los capitalinos adinerados infatti si tratta di quasi tutte case singole quelle che oggi sono affittate come appartamenti indipendenti. Poi ricordiamoci che almeno 80% delle rimesse verso cuba arrivano nella zona de la habana quindi la gente sta meglio rispetto alle altri parti de la isla ed infatti è oggetto di super migrazione interna. Cuba è divisa in due la provincia de la habana ed il resto, non è per fare i fenomeni della serie "cuba es la habana lo de mas es area verde" ma in fondo è così. Quindi ogni tipo di mercato è diverso rispetto alle altre zone, lo starete notando dai prezzi di ogni cosa.
    E' vero il mito del gusano que regresa mariposa è vivo e vegeto tra i cubani ma d'altronde dove potrebbe sognare e guardare se non verso gli ee.uu. ? ormai giustamente non crede più nessuno al europa come eldorado . chao Enrico

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  9. SPECIALMENTE DOPO AVER VISTO GLI EUROPEI IN GIRO PER L'ISOLA....

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  10. Io dovrei spedire un passeggino a Cuba e vorrei sapere i costi..
    Yanet

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