La notizia forse e'
passata in secondo piano, ma in realta', se confermata, potrebbe
modificare ulteriormente la Cuba che conosciamo.
A Cuba, a breve, potrebbe
essere permessa l'apertura di piccole e medie aziende, questo secondo
le indicazioni dell'ultimo congresso del Partido, al momento ancora presenti solo sulla carta.
I dubbi sono
tantissimi....vado in ordine sparso.
Potranno farlo solo i
cittadini cubani ed i residenti o potranno entrare nel business anche
gli stranieri che vorranno investire cifre normali?
Gia' avere una risposta a
questa domanda sarebbe un enorme passo avanti.
Ipotizziamo che la cosa
sia fattibile, tenendo presente che se non lo fosse le domande che i
cubani e i residenti dovrebbero porsi sarebbero le stesse.
Quali sarebbero i settori
della societa' civile in cui sarebbe possibile intervenire, visto che
oggi la cosa e' aperta solo alla ristorazione a alle renta?
Di quale imposizione
fiscale stiamo parlando sia nel breve che nel lungo?
Ipotizziamo che fossi
interessato ad aprire una fabbrichetta' di cavatappi....giusto per
fare un piccolo, sicuramente banale, esempio.
Le domande a cui vorrei
una risposta certa e' concreta potrebbero non essere poche.
Trovo un locale dove
mettere su la fabbrichetta, lo affitto o dallo stato o da un privato.
Quale garanzia
contrattuale oggi Cuba e' in grado di fornirmi per evitare di perdere
tempo?
Se importo dall'Italia i
macchinari, me li faranno entrare senza storie o dovro' perdere la
salute fra i meandri del porto de la Habana?
Le materie prime le dovro'
comprare per forza a Cuba, se le trovo, oppure mi permetteranno di
farle venire da fuori?
Quali balzelli doganali
dovro' affrontare?
Se devo assumere personale
potro' portare qualche esperto di cavatappi dall'Italia e integrare lo
staff con personale cubano, oppure non avro' i permessi e i visti per
le maestranze italiche?
Se devo assumere cubani
potro' scegliere Fulano che conosco o ci pensera' lo stato a
rifilarmi chi vuole lui?
Potro' pagare direttamente
a loro un salario adeguato o dovro' conformarmi a cio' che decidera'
un funzionario qualunque, che si ritagliera' la sua cresta, al cui
confronto, un gallo cedrone non sara' nulla?
La burocrazia mi
favorira', in quanto importatore di valuta e “datore” di lavoro,
o mi mettera' i bastoni fra le ruote fino a quando non avro' pagato
propine perfino alla guardia che lavora in tal ministero?
Una volta ottenuto il
prodotto finito potro' venderlo a paesi terzi?
Potro' venderlo ai negozi
cubani?
Quale distribuzione mi
sara' permessa all'interno del paese?
Chi si occupera' di
presentare e di vendere il mio cavatappi?
Cosa paghero' di tasse?
Mi rendo conto di fare le
domande che sarebbero “giuste” in un contesto di libero mercato,
ma “misteriose” in situazioni in cui il Socialismo vorrebbe ma
non puo'.
Un'investitore, in quanto
tale, si pone degli obiettivi raggiungibili in un determinato numero
di anni, Cuba oggi e' in grado di garantirmi questo lasso di tempo o
mi cambiera' le carte in tavola ogni volta che le fara' comodo?
Avro' corsie privilegiate
per bypassare gli infiniti cagamenti di cazzo a cui ogni straniero e'
sottoposto, a prescindere se sia un turista o che si rechi a Cuba per
lavoro?
Quante domande.....
Ricordiamoci pero' che,
gia' oggi, un terzo della forza lavoro a Cuba, opera nel settore
privato.
Quindi parliamo di gente
non piu' sul groppone dello stato, che versa contibuti, si paga la
seguridad sociale ecc....
Gente che non guadagna
certo i canonici 10/20 cuc al mese.
Una marea di gente ha abbracciato il 99° Giro d’Italia nell’ultima tappa con circuito cittadino lungo il Po e ai piedi della Collina, da percorrere otto volte. La 21a e ultima tappa si è conclusa come previsto in volata ed è stata conquistata, non senza qualche polemica, da Giacomo Nizzolo, declassato però subito dopo dalla giuria per una scorrettezza negli ultimi metri. Il successo è andato così al tedesco Arndt, che era giunto secondo, davanti a Trentin e Modolo: italiani dunque ancora una volta battuti negli sprint.
RispondiEliminaOrdine d’arrivo della 21a tappa Cuneo-Torino di 163 km: 1. Arndt (Ger); 2. Trentin; 3. Modolo; 4. Porsev (Rus); 5. De Bie (Bel); 6. Savutskiy (Rus); 7. Zabel ((Ger); 8. Grosu (Rom); 9 McCarthy (Aus); 10. Bettiol. Classifica finale: 1. Vincenzo Nibali; 2. Chaves (Col) 52”; 3. Valverde (Spa) 1’17”; 4. Kruijswijk (Ola) 1’50”; 5. Majka (Pol) 4’37”; 6. Jungels (Lus) 8’31”; 7. Uran (Col) 11’47”; 8. Amador (Crc) 13’21”; 9. Atapuma (Col) 14’09”; 10. Siutsou (Blr) 16’20”.
Salvo sorprese dell’ultimo minuto, la Svizzera si appresta a respingere per referendum, il prossimo 5 giugno, il cosiddetto reddito di base incondizionato (Rbi), sul modello di quello deciso in Finlandia a titolo sperimentale per due anni a partire dal 2017, previo il rispetto di alcune condizioni.
RispondiEliminaTutti gli ultimi sondaggi danno per certa la vittoria del no all’ipotesi di inserire nella Costituzione il principio del reddito garantito per tutti: ad ogni cittadino dalla nascita alla morte verrebbe garantito una rendita mensile sufficiente per vivere. Secondo i promotori, così facendo si abolirebbe la povertà, dando più spazio alla creatività e aumentando il tempo passato con i figli. L’ipotesi è di una rendita di 2.500 franchi (2.260 euro) per gli adulti e di 625 franchi per i minorenni. È una cifra che può impressionare rispetto agli standard italiani, ma in un Paese ricco come la Svizzera si tratta di una cifra di poco superiore alla soglia di povertà.
In Parlamento l’iniziativa è stata respinta praticamente in blocco, con pochi consensi soltanto in seno alla sinistra rosso-verde. Sia il Consiglio federale sia il Parlamento hanno chiesto agli elettori di votare no.
L’alto livello della disoccupazione sta portando molti Paesi ad affrontare il problema del reddito per milioni di cittadini in difficoltà. Oltre al caso della Finlandia, varie regioni italiane hanno approvato una misura di sostegno al reddito per le fasce più povere, dalla Val d’Aosta al Friuli Venezia Giulia e anche la Lombardia guidata dal leghista Roberto Maroni ha discusso l’iniziativa.
Il 5 giugno gli svizzeri sono chiamati a pronunciarsi su 5 referendum: oltre a quello sul Rbi, uno sui profitti nelle prestazioni di base, uno per un equo finanziamento dei trasporti, uno sull’esame genetico degli embrioni ottenuti con la fecondazione artificiale, uno sull’accelerazione delle procedure per l’asilo. Governo e Parlamento suggeriscono di votare a favore soltanto delle due ultime iniziative.
Caro Aston tutte belle domande, chissa' a quando le risposte. Giuseppe
RispondiEliminaQualcuno diceva che nella vita non sono importanti le risposte ma aver...domande.
EliminaMi sono attenuto a questo.
Ho già accennato su questo spazio ai miei progetti, il mio viaggio di luglio è mirato proprio ad avere delle risposte alle tue (e mie) domande, sarò lieto di fornire qualche informazione diretta al mio ritorno, comunque le acque continuano a muoversi...
RispondiEliminaChissa', magari questi nuovi.....cambiamenti potrebbero aiutarti
Eliminahttp://www.blogarama.com/Global-Affairs-Blogs/199707-cubaun-isola-nel-sole-Blog/4544888-NUOVE-IMPRESE
RispondiEliminaQuesta nuova regola, non è altro che una revisione delle imprese cooperative no agropecuarie ( un mezzo fallimento). Ad oggi molte cose sono ancora nuvolose, bisogna aspettare la riunione del Poder Popular, per leggere la legge con tutte le direttive. Quindi per ora si tratta di un annuncio, senza le parti attuative.
RispondiEliminaAlcune cose però sono chiare già da ora.
A) Queste imprese sono per cubani o residendi permanenti. Il VII congresso, come già scritto, ha dato il via al lento smantellamento del assistenzialismo dato con il lavoro di Stato.
B) Saranno imprese piccole e media, più che altro artigianali, come ad esempio piccole imprese di costruzione, falegnami, mobilieri, ect ect. Quello che insomma c'è già in forme più o meno legali.
C) Non si parla di libera importazione - per ora- quindi qualsiasi cosa importata sarà sempre tramite lo Stato e le sue imprese. Per le esportazioni, qualcosa si sta muovendo. Con la nascita di PROCUBA, impresa di Sato cubana, che si occupa di esportazione qualche piccola novità c'è.
Per il resto, queste imprese non portano valuta straniera a Cuba , ma alla fine per l' economia cubana- con l' organizzazione di oggi- sono un costo. L' esempio del cavatappi, bisogna avere il ferro, la plastica, l' energia elettrica per far funzionare i macchinari, tutte cose che si pagano in dollari e importate. La vendita del cavatappi è fatta in pesos cubano. Una volta si chiamava "bilancia dei pagamenti" è a favore del import. Ragionare economicamente con la testa nostra, è sbagliato se rapportato nel economia cubana. Già anomala di se, poi un economia del terzo mondo con una moneta che non ha nessun valore, al di fuori del isola. Lo Stato cubano, MAI sprecherebbe la sua poca valuta, per permettere la nascita di una piccola impresa. Poi ci sono attività come ad esempio la trasformazione industriale dei prodotti agricoli, che con questa nuova legge parrebbe che apra alcuni strade. Vediamo, ma fatevi poche illusioni. Beppe
Caro Beppe intanto e' importante sapere che stiamo parlando di cose....non ancora attuative, di ufficiale nero su bianco non c'e' ancora nulla...aspettiamo.
RispondiEliminaLe cooperative sono state un flop per vari motivi...molti dei quali intuibili.
Parliamo di forme di lavoro, come tu hai detto che gia' esistono.
Ad esempio falegnami e mobilieri....chiunque ha arredato casa sa di cosa parlo.
Per il resto condivido...da qua' nascevano le mie tante domande.
Vedo che pubblicizzi la casa del Cocco, i tempi sono proprio cambiati.
RispondiEliminaCaro Anonimo sei fuori strada.
EliminaFaccio conoscere il sito che, insieme a Simone, abbiamo creato.
Il proprietario della casa ci ha chiesto l'inserimento, inviandoci precisa documentazione gia' tradotta in 4 lingue.
Mi sembrava un atto di cortesia inserirla, come abbiamo fatto con altre case.
Quasi ogni giorno ci arrivano mail di gente, anche italiani, che ci chiede di inserire una casa de renta a Cuba di cui sono, maomeno, coproprietari.
Se esistono i requisiti non abbiamo problemi, anche perche' se ci inviamo gente....qualcosa attaccato alle unghie resta sempre.
In piu' conosco la casa in questione, vale la pena inserirla.
È arrivato l'ok della Consob, e ora l'Ops (offerta di pubblico scambio) di Cairo per ottenere, attraverso appunto il cambio con delle sue azioni della Cairo Communication, la maggioranza del pacchetto RCS. Anzi, al presidente del Torino basterebbe (come dichiarato in passato) "solo" il 35% delle azioni del polo editoriale milanese, che gli permetterebbe comunque di ottenere la guida del gruppo. Ora è tutto pronto, e il 13 giugno si potrà davvero partire. Dopodiché, Cairo avrà poco meno di un mese di tempo (fino all'8 luglio) per convincere gli azionisti a sposare la sua linea e non quella di Bonomi-Della Valle (la cui Opa è più indietro nelle tempistiche), che si propongono di acquistare le quote di RCS dai vari soci per continuare a tenere la maggioranza della casa editrice, le cui pubblicazioni di punta sono Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport.
RispondiEliminaInsieme alla documentazione economica presentata da Cairo alla Consob, è presente anche un prospetto, una sorta di piano d'azione da parte dell'imprenditore alessandrino, su come muoversi nel caso riuscisse a diventare leader del gruppo. Innanzitutto, non è previsto, si legge, alcun tipo di taglio del personale (esattamente come avvenuto con La 7), mentre è ipotizzabile, a medio termine, una fusione di RCS con Cairo Communication, sempre permettendo a Cairo stesso di mantenere il controllo totale del gruppo.
Dal punto di vista editoriale, oltre al fatto che il patron granata miri a risparmiare 140 miioni di euro l'anno, l'intenzione dell'editore è quella di permettere una forte sinergia tra i giornalisti di RCS (da sfruttare anche la sede spagnola del gruppo) e quelli di La 7, pur mantenendo la totale indipendenza tra le varie testate. Inoltre, si vorrebbe accorpare in unico grande centro l'edificio di stampa di tutti i cartacei prodotti, a questo punto, dal gruppo RCS-Cairo. Insomma, un piano ben chiaro, ambizioso e volto a risanare un gruppo in questo momento allo sbando. La nuova sfida di Cairo è davvero cominciata, un po' come quella di Mihajlovic al Toro. I soldi sul piatto sono diversi, così come le criticità. Ma per l'imprenditore alessandrino, l'estate si preannuncia davvero molto calda.
Ciaooo...
RispondiEliminaľ importante é non smettere mai di farsi delle domande...e con Cuba si puó solo continuare...
vamos a ver...
Freccia
Ah ma allora sei ancora vivo.....stavo per mandare dei fiori...ahahah
EliminaAston fai il bravo...sai che ti seguivo in background...tra lavoro e relax...
RispondiEliminaFreccia
Si....come si ascolta un Juke Box....senza mettere la monetina....
EliminaAhahah
SALVE SONO MARIANNA, IO SONO DI NAPOLI E TU? MIA SUOCERA HA UNA BELLISSIMA CASA ALL HABANA , CHE STA PENSANDO DI VENDERLa! stai ancora cercando?
RispondiEliminaPost Spostato
Qualcuno cerca casa a La Habana?
Eliminala puo' intestare a meta' se sposata con un cubana , io ho una bella casa all haba na in vendita, nel caso mi puo' contattare!
RispondiEliminaMarianna Tarantino
Post spostato
Maggiori info?
EliminaMarianna se leggi posta maggiori informazioni.
EliminaRagazzi vi ricordo ancora una volta di non scrivere in post vecchi, rischiate, se non li sposto, di non venire letti da nessuno.
RispondiEliminaGrazie