lunedì 15 agosto 2016

BUON FERRAGOSTO








29 commenti:

  1. Due nodi ingombranti e complicati da dirimere la fanno da padroni nel calciomercato del Torino, quando siamo arrivati a Ferragosto: parliamo delle situazioni riguardanti Peres e Maksimovic. Il club granata è cinto d’assedio dalla Roma per l’esterno brasiliano e dal Napoli per il centrale serbo, che – con atteggiamento inaspettatamente recalcitrante – negli ultimi due giorni non si è fatto vedere senza preavviso e senza giustificazione agli allenamenti. Se nel caso del brasiliano i buoni rapporti con la Roma possono favorire la chiusura dell’affare, non è così nei confronti del Napoli.
    E’ sempre più vicina alla chiusura la trattativa per l’approdo di Bruno Peres alla Roma: colui che sarà l’erede di Maicon arriverà alla corte di Spalletti probabilmente in prestito con obbligo di riscatto per una cifra che, nel suo totale, dovrebbe avvicinarsi ai 20 milioni di Euro chiesti dal Torino. La partita di ieri contro la Pro Vercelli è stata, verosimilmente, l’ultima presenza del brasiliano in maglia granata, e il bel gol un cioccolatino per i tifosi di Torino che tanto lo hanno amato. L’obiettivo della Roma è averlo a disposizione per il play-off di Champions League contro il Porto, e per inserirlo in Lista UEFA c’è tempo sino alle 00.00 del 16 agosto: ciò vuol dire che l’ufficialità può davvero arrivare a stretto giro di posta. La trattativa sarà probabilmente definita nelle prossime ore.
    I rapporti tra il Torino e Maksimovic si fanno sempre più tesi e si va sempre più verso il muro contro muro, con il giocatore che nemmeno oggi si è presentato per gli allenamenti punitivi fissati per lui da Mihajlovic. Un ventaglio di opzioni si apre per il club granata, dalla cessione all’estero (quella preferita dal patron Cairo) a quella che vede il giocatore venire confinato fuori rosa finchè non scenda a più miti consigli. Quel che è certo è che la situazione precipiterà se la frattura non si ricucirà entro martedì, giorno in cui Mihajlovic e la squadra torneranno alla Sisport per preparare la prima di campionato contro il Milan.

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    1. Speriamo perez faccia bene e non come gli altri buoni giocatori che se sono usciti dal toro,io prenderei anche darmian per me non è finito,ma per noi fondamentale il passaggio in champions per raccimolare grano,col porto partita equilibrata,speriamo bene

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    2. Sinisa lo ha descritto bene.
      Per la fase offensiva puo' giocare nel Barcelona o nel Bayern, per quella difensiva....forse nei Villans (quest'ultima riflessione...e' mia :-)
      Se fara' il terzino preparatevi a beccare 10/15 gol nella sua fascia, se giochera' a centrocampo e' un'altro discorso.
      Col 4-3-3 i terzini devono difendere...non e' roba sua.

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    3. quasi fatta per De Silvestri al Toro,il pagliaccio sta vendendo tutto il possibile....
      Andrea M.

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    4. Se arriva abbiamo lui, Avelar, Molinaro e Barreca (segnatevi anche questo nome...) sulle fasce....Perez puo' anche andare.

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  2. olbia

    La guerra dell’ombrellone si ripete ogni giorno. Più o meno nella stessa fascia oraria: da mezzogiorno alle cinque del pomeriggio. Succede un po’ ovunque: a Porto Cervo, ma anche a San Teodoro, nella zona di Porto Rotondo ma anche lungo le spiagge di Palau e Villasimius, dal Poetto a Santa Margherita di Pula. La battaglia si svolge più o meno sempre allo stesso modo. Da una parte i titolari degli stabilimenti balneari e dall’altra i turisti che non hanno alcuna intenzione di pagare per prendere il sole. Chi gestisce i lettini schierati a pochi metri dalla riva non gradisce altri ombrelloni troppo vicini ai suoi e così la rissa quotidiana è assicurata. Scena trasmessa in diretta Facebook due giorni fa dalla Cinta di San Teodoro: «Voi da qui ve ne dovete andare, altrimenti chiamiamo subito i vigili – grida il bagnino dello stabilimento – Non potete stare vicini alla nostra concessione, allontanatevi». Pronta la risposta: «Questa spiaggia è di tutti, è libera e noi restiamo. Non riuscirete a mandarci via». Il resto è tutto già visto: urla, offese reciproche e vigili urbani che arrivano e che tentano di riportare la calma.
    Nei giorni di Ferragosto nelle spiagge della Sardegna è diventato difficilissimo trovare uno spazio libero. Per essere fortunati bisogna essere al mare di buon mattino, chi arriva troppo tardi deve accontentarsi di qualche angolo. Sotto il sole i nervi saltano subito a fior di pelle. Nelle località più frequentate della Costa Smeralda, come al solito, c’è anche qualcuno che ha allargato un po’ troppo i confini dello stabilimento. E così venerdì a Porto Cervo i bagnanti si sono ritrovati con la battigia sbarrata dagli ombrelloni dei vip. Immediatamente è iniziata la contestazione. Qualcuno ha scattato le foto e annunciato una denuncia sui social network e qualcun altro ha chiamato direttamente la Guardia costiera. «Gli ombrelloni devono essere piazzati a cinque metri dalla battigia, cioè dalla linea del mare – spiega il comandante della Capitaneria di porto di Cagliari, Roberto Isidori – Questo vale per tutti: per gli stabilimenti balneari ma anche per chi occupa la spiaggia libera. Chiunque voglia attraversare l’arenile o fare la classica passeggiata in riva non deve trovare ostacoli. Per cui posso dire che gli ombrelloni sulla riva non sono regolari. Negli spazi laterali agli stabilimenti, invece, qualunque cittadino può stendersi liberamente, salvo che non sia stato individuato un passaggio, ma con specifica ordinanza».
    Per qualcuno la battaglia per l’asciugamano rischia di finire molto male. Perché i controlli e le sanzioni nei giorni di Ferragosto sono stati intensificati. «Le concessioni vengono firmate dalle amministrazioni comunali, ma noi ci occupiamo delle verifiche: in questo periodo sono praticamente quotidiane – aggiunge il comandante della Guardia costiera – I limiti di spazio previsti dalle autorizzazioni devono essere rispettati rigorosamente». E nessuno può cacciare i bagnanti dal tratto di spiaggia accanto agli ombrelloni dei vip.

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  3. Il tecnico del Torino, Sinisa Mihajlovic, si è raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport in edicola stamattina. Ecco alcuni tra i passaggi più interessanti.

    Mihajlovic ha ben presente a chi si deve ispirare il suo Torino: “So bene chi era Valentino Mazzola. Un simbolo della storia drammatica di questo club: quando lui si rimboccava le maniche, la squadra partiva e non ce n’era per nessuno. Prometto ai tifosi che il mio Torino sarà come Mazzola: ci rimboccheremo le maniche e daremo tutto”.

    Il Bilancio di questi primi mesi al Toro è positivo: “Mi sento a casa. Ho scelto il Torino perché avevo bisogno di tornare a lavorare in un club che mi somigliasse davvero. Questo è un club epico che ha conosciuto trionfi e tragedie, fatto di anima, cuore, orgoglio, lacrime e sangue. Come piace a me. Anche per questo non vedo l’ora di allenarmi al Filadelfia. Non potremo essere come forti come il Grande Torino o quello del 1976, ma cercheremo di non tradirne i valori. Il calcio di oggi è fatto spesso solo di soldi, immagine, business. Dobbiamo tornare a scoprire il club dove siamo, rispettandone la storia”

    La Prima di campionato vedrà il ritorno di Sinisa Mihajlovic a San Siro: “Motivazione doppia per fare bella figura e andare a prendere i primi punti del nostro campionato“. L’esonero dal Milan non è andato giù al tecnico: “Non è mai stata rabbia, semmai delusione ed amarezza. Ma non porto rancore. Ho la coscienza a posto e il tempo è sempre galantuomo. Ho lasciato il Milan in Europa e in finale di Coppa Italia. Come è andata la stagione lo sapete…” Sul rapporto con Berlusconi: “Voleva fare un po’ anche l’allenatore, ma la formazione l’ho sempre fatta io. Mi è dispiaciuto leggere alcune sue dichiarazioni dopo l’esonero, esagerate tanto da non essere credibili. Ho conosciuto l’ultimo Berlusconi, mi sarebbe piaciuto conoscere il primo”.

    A che punto è la costruzione del suo Torino? “Dobbiamo risolvere un caso grave e ci manca ancora qualche innesto per avere una rosa completa e competitiva per l’Europa League. È il nostro obiettivo, ma non serve sbandierarlo. Serve raggiungerlo”

    Il caso che tiene banco in questi giorni è quello di Nikola Maksimovic, tornato in Serbia da due giorni: “Non so se Maksimovic stia sbagliando da solo o sia mal consigliato e non me ne frega niente. Pagherà le conseguenze di questi comportamenti: ci sono danni che la società valuterà. Mi sento un umo tradito. Io l’ho lanciato in nazionale e con lui avevo parlato chiaro poche settimane fa, da serbo a serbo. Gli ho detto che se mi avesse seguito il prossimo anno sarebbe stato richiesto dai maggiori club europei. Mi aveva assicurato che era felice di restare. Io c’ho messo la faccia e lui sparisce così e pretende di essere ceduto? Manca di rispetto a me. Alla società e ai tifosi, che non se lo meritano”. Anche Peres sta per partire: “Ma lui non ha mai ricattato la società, anzi si è sempre comportato da gran professionista. Se dovesse partire sono sicuro che arriveranno tutti i soldi che vale”.

    Per finire, alcune riflessioni sui singoli: “Belotti è un vero Toro e Ljajic un campione, questa può essere la sua stagione. Non dimentico Martinez, Boye e Maxi Lopez, tutti giocatori che apprezzo e che con me giocheranno. Tachtsidis? Zeman me ne parlò benissimo: mi faccia vedere le sue doti”.

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  4. Buon ferragosto Milco a te che hai messo in piedi questo blog che ormai fa parte delle nostre giornate,ciao a tutti ragaz!!!

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    1. Il blog oramai e' patrimonio comune, grazie al contributo di tutti.

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  5. buon ferragosto a tutti,manca esattamente un mese alla partenza,
    Vi abbraccio
    Andrea M.

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  6. Rachele Bruni bronzo nei 10 km nuoto in mare aperto....o forse argento...

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  7. anche a te buon ferragosto e a tuuto il blog ciccio simone il roamgnolo

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  8. El cubano Mijaín López, doble campeón olímpico, discutirá hoy a la medalla de oro en los 130 kilogramos del torneo de lucha grecorromana, correspondiente a los Juegos de Río 2016 que acoge esta urbe brasileña.

    López, dueño de cinco títulos en certámenes universales, superó 3-0 al ruso Sergey Semenov y alcanzó su tercera victoria en una competencia en la que todavía sus rivales no han podido marcarle puntos.

    El laureado gladiador de Cuba definió su pase a la final con un desbalance y una amonestación aplicada a su oponente, que apenas pudo mover sobre el colchón al atleta de la Isla.

    Oriundo de la provincia de Pinar del Río, López venció 3-0 en su primera salida a Heiki Nabi, de Estonia, medallista de plata en la cita estival de Londres 2012, y luego derrotó 4-0 al sueco Johan Magnus Euren, en la Arena Carioca 2.

    También este lunes, Riza Kayaalp, de Turquía, verdugo del cubano en las finales de los Campeonatos Mundiales de 2011 y 2015, avanzó sin demasiados problemas a la disputa del título, tras imponerse 4-0 al alemán Eduard Popp en la otra semifinal.

    Kayaalp, se estrenó con victoria por superioridad técnica de 8-0 frente al venezolano Erwin Caraballo, y en su segundo duelo aventajó 5-0 a Sabah Shariati, de Azerbaiyán.

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  9. L’ultimo chilometro è un incontro di boxe più che una maratona del nuoto. Rachele Bruni ne esce con una medaglia, conquistata dopo 4 quarti posti Mondiali, con una grinta da applausi. Ha dovuto nuotare, picchiare, difendere e resistere e ha chiuso seconda in 1 ora 56 minuti e 49: "Ringrazio la mia famiglia e chi mi ama. Mi hanno seguito in massa, papà, mamma, fratelli. Ho cercato di portare anche mia nonna che ha 83 anni, ma non ci sono riuscita. Dedicato a Diletta". Diletta è la sua compagna che la segue sul molo come nella vita e che l'accompagna quasi in acqua con un messaggio di incitamento spedito al via. Poi davanti al podio, altro post scatenato: "La migliore di sempre. Sono ubriaca".

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  10. Fantastico il Nordcoreano che vince l'oro nella ginnastica al volteggio al cavallo e, durante l'inno, saluta militarmente la bandera!

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  11. Cuba sta recuperano bene nel medagliere al posto 33 e aspettiamo nell atletica arriverà qualcosa sicuramente,korea del nord al posto 15 un ottima olimpiade

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  12. Questa sera finale 130 kg greco romana con un cubano, quindi un oro o un argento.

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  13. Ottimo è vero lopez nella lotta è una bestia ma quel pablo pichardo nel salto triplo che fine ha fatto?

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  14. Infortunati sia lui che Robles....pare....

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    1. se lo chiedono in tanti che fine ha fatto Pichardo,mistero...ufficialmente infortunato,dicono fosse a Rio e li abbia fatto ultimi esami,vai a sapere la verità,comunque non gareggia..stanotte la Grenot...mamma mia ieri dopo essersi qualificata come se la tirava in intervista...antipaticissima
      Andrea M.
      Andrea M.

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    2. È a Rio.
      Si parla di microfratture.
      Il triplo è la specialistica dell'atletica a maggiore rischio infortuni.
      Ci può stare....

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    3. È a Rio.
      Si parla di microfratture.
      Il triplo è la specialistica dell'atletica a maggiore rischio infortuni.
      Ci può stare....

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  15. ho appena finito di vedere la Irma perdere(ultima nostra rappresentante nella boxe[spedizione disastrosa]) ,mi è dispiaciuto per questa ragazzina 18enne di Torre Annunziata ,speriamo ascolti consigli datele in cronaca da Patrizio Oliva..il futuro è suo !!!..tra parentesi mi piace come commenta Oliva
    Andrea M.

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  16. Oliva è un ruspante....però il pugilato femminile non si può guardare....

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    1. vero su Oliva,termine esatto,mi piace...non si può vedere no...poco spettacolare,i colpi sono appoggiati
      Andrea M.

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  17. Elia Viviani oro nel ciclismo su pista

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  18. Una de las “sobradas”, de las favoritas, de las reinas con antelación del atletismo olímpico de estos Juegos era la triplista colombiana Caterine Ibargüen, doble titular mundial (2013 y 2015), y plata en la edición anterior de Londres-2012. Y lo confirmó en noche perfecta con brinco de 15,17 metros.

    Sonriente, carismática y muy amable con todos los reporteros que la esperábamos en la zona mixta, la nacida hace 32 años en Antioquia, tuvo un aparte con los periodistas cubanos que la esperábamos en el estadio Joan Havelange, una sede inmensa para el deporte rey.

    “Cuba ha aportado grandemente a mi preparación y tiene mucho en este oro. Soy el resultado de un excelente trabajo de los entrenadores cubanos desde mi principio: Regla Sandrino, Jorge Luis Alfaro, y hoy Ubaldo Duany”, comenzó su diálogo la poseedora de la novena mejor marca de todos los tiempos (15,31, logrado en 2014).

    “Le debo mucho a ese país, desde la parte psicológica hasta mi amor por el atletismo. Y ahora estoy súper agradecida porque sin Duany y sin esas personas que te mencioné, que se han convertido parte de mi vida y mi proceso, no fuera lo que soy hoy”, apuntó.

    Sobre el cambio de dominio de esta especialidad, de Europa a América, coincidió que el resultado de los últimos años lo dice todo. “Tenemos ahora todos los mayores títulos en esta área y hay que seguir trabajando fuerte para que no solo sea el triple salto, sino otras pruebas”.

    Sobre la marca registrada comentó: “Este era mi sueño más anhelado. Lo único que esperaba era la medalla de oro, ese era el gran trabajo. Luego los objetivos fueron creciendo y queríamos seguir saltando y aumentado la distancia, pero el gran objetivo era el título y lo conseguimos”.

    Muy entusiasmada sobre la posibilidad de haber ganado en los primeros Juegos Olímpicos celebrados en Sudamérica señaló: “Haberse celebrado en esta área le dan más importancia a mis resultados, porque pocos podemos vivir una cita como esta y si además estamos cerca de casa, pues contamos con el apoyo de gente colombiana que vino a verme y eso me hace sumamente feliz”.

    Antes de la despedida y aprovechando el detalle que había tenido con nosotros, le soltamos la pregunta inesperada: ¿visitarás a Cuba este 2016? “Sí, seguro. Pienso ir antes de que acabe el año porque es uno de los países que más me gusta y quiero compartir este oro con ustedes”.

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