CUFIETTE 10/6

 

Era qualche anno che non gestivo piu' palestre, mi ero dunque perso alcune mode diciamo...”nuove”.

Tipo quella di allenarsi con le cuffiette.

In palestra abbiamo un maxischermo, in piu' la programmazione musicale e', in larga parte, rappresentata da Virgin Radio.

Rock senza “se” e senza “ma”.

Se qualcuno vuole Radio Italia o Radio Romantica si iscrive da un'altra parte.

Malgrado questo c'e' gente che, legittimamente, vuole allenarsi ascoltando il proprio tipo di musica.

Ho scoperto che c'e' tutta una “discografia” dedicata a chi tira su ghisa pesante.

Non si finisce mai di imparare...

Per carita' tutto legittimo, tutto nella norma.

Per quelli della mia generazione pero' fare palestra e' sempre stato anche un modo per socializzare col prossimo, di relazionarsi con altri.

Posso capire le cuffiette quando sei sul runner, ci puo' stare, ma mentre tiri su ghisa e' un segnale forte e chiaro; “non mi rompere i coglioni che mi sto' allenando”.

Anche questo e' legittimo, magari uno ha poco tempo e non vuole perderlo in chiacchiere.

Capisco perfettamente che il tempo per la palestra, spesso, e' “rubato” al lavoro, alla famiglia, ai figli e/o a molti altri interessi che ognuno puo' avere.

Ripeto magari la cosa stupisce me, cresciuto ai tempi in cui l'amicizia la “chiedevi” direttamente, non appostato davanti ad un pc.

La realta' e' che ci si parla sempre meno e solitamente quelli che parlano tanto hanno poco o niente da dire.

Anche la palestra, un luogo dove conoscere le persone e' sempre stato infinitamente piu' semplice, si sta' piegando alle regole di comunicazione imperanti in questo tipo di mondo che abbiamo creato.

Non ci si conosce piu', si comunica poco “live”, tutti presi come siamo a tutelare un immagine virtuale che quasi mai coincide con quella reale.

Questo e' anche il modello di societa' che stiamo esportando a Cuba.

Avevo gia' raccontato della tristezza di vedere centinaia di ragazzi accampati nel parco di Las Tunas, ognuno intento a maneggiare il proprio smatphone o tablet utilizzanto il wi fi.

Un luogo dove la gente si parlava, si conosceva, si lasciava, si baciava, litigava e' oggi ridotto ad essere uno spazio silenzioso, in cui ognuno si fa i cazzi suoi, cagando nulla la persona che si ritrova a fianco.

Parlo di Cuba, il luogo al mondo dove, forse, instaurare rapporti interpersonali e' piu' semplice.

Forse era la novita', forse quando, come da noi potranno essere connessi 24 ore al giorno, la cosa diventera' normale e tutto cambiera'.

Ammesso e non concesso che il nostro viaggiare col movil in mano, da cui ogni 20 secondi parte un BIP, sia una cosa davvero normale.

Ovviamente fra le cuffiette in palestra e cio' che accade a Cuba i parallelismi sono pochi e forzati, ma mi sembra uno spaccato preciso della vita che facciamo in Italia e di quella che possiamo, in un prossimo futuro, rischiare di fare a Cuba.

Ovviamente chi scrive ha il telefonino a 10 cm dal pc, telefonino da cui ogni 20 secondi parte un BIP...

Si stava meglio una volta?

Mah....siamo sopravvissuti, la mia generazione, a quasi 40 anni senza tutto cio' e non c'e' andata poi cosi' male.

Molti sostengono che la Cuba futura, grazie anche a tutto questo, sara' migliore di quella del passato.....forse.

Resto dell'idea, forse sbagliata, che tutto cio creato per limitare i rapporti interpersonali e la comunicazione verbale non sia poi un gran bene.

Ma magari sono io che sono antico...

P.S. Oggi due avvenimenti calcistici importanti; l'inizio degli europei e i Villans che giocano....ci si aggiorna.

A lunedi.