venerdì 14 ottobre 2016

IL VIAGGIATORE

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La vita di chi viaggia è una vita strana.
Agli occhi di chi rimane, di chi vive la sua vita organizzata, quadrata, con tutte le cose più o meno a posto: casa, famiglia, lavoro, può sembrare una vita allo sbando, una vita di chi non ha nulla, senza certezze, senza traguardi. Ed invece è una vita magica. Per chi viaggia è normale avere più amici in giro per il mondo che a casa. Per chi viaggia è normale non sapere cosa fare la domenica pomeriggio nella propria città dove tutti hanno già i loro piani, ma sapere sempre cosa fare in ogni giorno dell’anno in una città sconosciuta in mezzo a sconosciuti. Per chi viaggia è normale parlare con chiunque, di qualunque età, sesso o nazionalità e fermarsi a cenare con qualcuno conosciuto cinque minuti prima, magari a casa sua. Per chi viaggia è normale fidarsi degli sconosciuti, affidarsi a qualcuno con cui ha scambiato poche parole, preoccuparsi per qualcuno di cui non sa nemmeno il cognome, perché in una terra straniera, solo per il fatto di essere viaggiatori, si diventa istantaneamente una famiglia. Per chi viaggia è normale voler bene in un attimo, e in un attimo dover dire addio. Per chi viaggia è normale sentirsi a casa in qualunque luogo ci sia un letto in cui dormire, e alle volte anche solo il pavimento. Per chi viaggia è normale sentirsi in prigione quando ritorna nella propria città, per quanto la ami, e passare le giornate ad immaginare il prossimo viaggio e a ricordare quelli passati. Per chi viaggia è normale guardare spesso le foto dei luoghi che ha visitato, ed emozionarsi davanti alle foto di qualcun altro. Per chi viaggia è normale sentirsi un alieno in una vita ordinaria, sentirsi fuori luogo, sentirsi diverso, non perché abbia qualcosa che non va, ma perché è il movimento la sua dimensione. Quando ci sono dei lunghi ritardi dei voli o dei treni, riconosci un viaggiatore perché, mentre gli altri sono nervosi, infastiditi e arrabbiati, lui se ne sta tranquillo a leggere un libro o a guardare il cielo, magari seduto per terra o più facile ancora per terra è sdraiato. Perché lui è già nel suo viaggio, dal momento in cui ha varcato la porta di casa tutto ciò che arriva è già parte della magia che sta cercando, della sorpresa, della meraviglia, del non sapere mai cosa potrà accadere o cosa potrà scoprire. È vero che agli occhi di chi rimane, il viaggiatore vive una vita senza senso e senza traguardi, non potrebbe mai capire cosa prova mentre sdraiato a terra legge il suo libro; mentre durante una bevuta con gli amici di sempre ha gli occhi persi in un altro mondo, in un altro paese; mentre, intanto che gli altri parlano di lavoro e impegni sociali, lui sta pensando alle prossime tappe o a quali amici incontrare in giro per il mondo. È vero, la vita di chi viaggia è una vita strana. E’ una vita allo sbando, perché è una vita che sa fluire. E' una vita in cui non si ha nulla, perchè si possiede il mondo. E’ una vita senza certezze, perché è una vita piena di fiducia. E’ una vita priva di traguardi, perché è una vita piena di orizzonti mozzafiato.

Ho trovato questo scritto in una delle mie non consuete visite su FB, mentre aggiornavo la pagina del gruppo della palestra.
Era sulla pagina di un'amico, non so se l'abbia scritto lui o se lo abbia trovato altrove.
Rispecchia in pieno il mio concetto di viaggiatore.
In fondo questo e' il blog di un viaggiatore letto sopratutto da viaggiatori.
Gli sfigati anni sabbatici non ci appartengono.
In uno dei miei due libri avevo scritto gia' un piccolo racconto sul concetto di viaggiare, sul fatto che, come diceva qualcuno, l'importante non e' la meta ma il viaggio stesso per raggiungerla.
Qualcuno potra' obiettare che 50 viaggi sempre nello stesso posto non siano esattamente il massimo per un viaggiatore ma la risposta e' piuttosto semplice.
A prescindere dal fatto che prima, ma anche durante, quei 50 viaggi ce ne sono stati tanti altri per altri luoghi, il tutto come fanno i veri viaggiatori, alla ricerca di qualcosa.
Quando quel qualcosa lo hai trovato, o pensi di averlo trovato, perche' cambiare ancora abbandonando certezze di cui si farebbe fatica a fare a meno?
Per indirizzare le vele verso altro porti c'e' sempre tempo.
Condivido molte cose di questo scritto; il viaggio, almeno per me, inizia nel momento stesso in cui vengono a prendermi a casa per portarmi o a Caselle o a Torino dalla guagua che mi portera' in Malpensa.
Nel momento in cui entro in aeroporto una calma olimpica si impossessa di me, nessun ritardo, nessun contrattempo puo' intaccare questo stato di cose.
Guardo sempre con un certo distacco viaggiatori abituali verso la isla, li vedo perdere la calma di fronte a 2 ore di ritardo, o cercare di passare davanti ad altri quando c'e' la coda al check.
Tanto l'aereo senza di te non parte...perche' affannarsi?
La verita' e' che gli idioti nella vita reale, quelli da web, si dimostrano tali anche soltanto di fronte ad un gate.
Quando, fra non molto, partiro' di nuovo sara' dopo 7 mesi di stanzialita'.
Un viaggiatore puo' anche, per un certo periodo, fare scelte stanziali, in fondo la vita e' quello che ti succede mentre fai progetti, ma, come diceva una vecchia canzone “Quando ripassa il treno, ci rimettiamo la giacca, ci mettiamo il cappello e ci troviamo li'”.
Suerte a tutti.

27 commenti:

  1. Non ho nulla da aggiungere alle tante parole seguite alla morte di Dario Fo.
    Ripeto solo cio' che ha scritto Michele Serra; la politica stia lontana.
    la stessa politica italiana che critico' il Nobel per la letteratura assegnato a questo mostro della nostra cultura.
    Ci ha lasciati a 90 anni dopo una grande vita, un altro gigante che ci lascia....restano solo i nani e le ballerine.

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  2. Vedo che piano piano stai entrando nell'idea del prossimo viaggio. Giuseppe

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    1. Beh....col tempo da Blade Runner che sta' facendo mi sembra il minimo....

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  3. La cosa che più mi rispecchia è che anche in caso di ritardo del volo, una volta arrivato in aeroporto, non me ne frega niente, il viaggio è già iniziato!!! Negli ultimi anni, causa figli piccoli, la mia dimensione di viaggiatore si è ridotta!

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    1. Logico Mirco che il familion ti tolga la libertà . Può darsi che , nel contempo , ti conceda anche gioie le quali al lupo solitario son precluse . Siamo sempre lì...non possiamo avere la botte piena e la moglie ubriaca :-)

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    2. Mirco aggiungo anche, perche' vedo..., che viaggiare coi piccoli al seguito e' un primo, importante, passo verso la beatificazione...

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    3. Tio...magari ubriaca no, ma un po' alticcia....se
      magari resta qualcosa nella botte.... :-)

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  4. Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto e soprattutto in luoghi con usi e costumi molto diversi. Il viaggio fa parte dell'uomo. La curiosità e la scoperta sono stimoli che abbiamo fin da piccoli e purtroppo perdiamo negli anni. Oggi con la famiglia cubana i miei viaggi si limitano la maggior parte delle volte in voli transoceanici verso l'amata Isla.
    Ma la voglia c'è sempre. A fine mese si parte per weekend lungo a Chișinău.

    Simone M&S

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    1. Certo ma ho l'impressione e' che molta gente non riesca mai a staccare veramente.
      Invece di godersi il viaggio si fanno un fegato come un melone per cazzate...

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  5. hola! viaggiare è una gran cosa, anche se lo faccio sempre per un motivo determinato sono sempre riuscito a coniugare la scoperta di nuovi posti e stili di vita. E' vero quando si entra in aeroporto ci si tranquillizza perchè sappiamo di essere vicini alla meta. chao Enrico

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    1. Un viaggiatore....viaggia.
      Poi certo c'e' una meta...ma lo scopo e' il viaggio.
      Anche uno scalo europeo, se non troppo lungo, e' una figata....Parigi, Madrid, Amsterdam, Bruxelles...che aeroporti....altro che i nostri vespasiani...

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    2. Concordo Milco....a me fare uno scalo non è mai dispiaciuto, soprattutto quando ti fermi in delle "città" in miniatura dentro gli aeroporti di Madrid, Amsterdam, ecc, dove hai tutto, trovi tutto, e il tempo dello scalo vola....oltre a risparmiare bei soldini rispetto a un volo diretto.

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    3. In quegli aeroporti ha proprio la sensazione di....Europa.

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  6. E a proposito di viggi....AFFRETTATEVI per chi deve comprare il volo questi prezzi sono un miracolo....
    OMG!! Crazy cheap flights to Cuba: Havana for only €276!

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    1. Boh....fatte le simulazioni mi da prezzi sopra i 500 euro...che sono comunque buoni

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    2. Questi sono prezzi dovuti ad errori del sistema....vanno presi subito prima che le compagnie si accorgano dell'errore

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    3. Vanno presi subito da chi puo', in 2 minuti, decidere di partire....non e' il mio caso.

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    4. Confermo Valter. Se uno vuole partire e non ha date precise si possono fare affaroni grazie a questi bug.

      Simone M&S

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    5. Se ho capito bene sono offerte che durano minuti

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  7. rimango sempre più positivamente sorpreso dalla tua conoscenza dei cantautori e mi fa piacere condividere i miei gusti musicali. sicuramente non sono il solo ad immaginare le frasi adatte a determinate situazioni. P68

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  8. Però Mimmo Locasciulli non te lo aspettavi....

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  9. In verità proprio no!P68

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  10. RIENTRO DI UN VIAGGIATORE.....

    Signore e signori rieccoci. Dopo quasi due mesi ritorno agli odori e sapori del mio SalentO. Purtroppo non ho molto di nuovo e di buono da raccontare. Nell'isola lo snervante apparente immobilismo trascina la società, il suo popolo, in un baratro che non sembra avere fondo. Un passo avanti e due indietro, due passi avanti e due indietro, uno indietro e due avanti, uno avanti e due indietro.....e così siamo sempre lì, anzi sempre un po' quasi impercettibilmente peggio. È un meccanismo perverso che non ha nessuna soluzione è più cammino per le strade habanere più si rafforza in me la convinzione che non esiste rimedio alcuno. Ovviamente dell'oriente e del campo meglio non parlare. Cuba è così perché è così. Hanno creato un capolavoro inossidabile ed inalterabile da alcun agente alterante. È impressionante. Più passano gli anni e più si è spento in me quell'entusiasmo che mi faceva volare li contento di ritrovarmi in un mondo semplice, fatto di poco materialismo e molta umanità. Tutte cazzate. Tirando le somme i conti non tornano e questa presunta migliore qualità della vita è semplicemente illusione di chi desidera creare nella sua mente una ideale alternativa di vita senza però nella realtà migliorarla assolutamente (salvo benefici uccellacei). Intorno a me, tra gli odori di qualche patio lavato con un "ambientador de pizo" vedo solo decadenza e vecchiume, sporcizia e degrado, molta maleducazione nelle nuove generazioni che oramai non hanno più alcun modello di riferimento: non credono in quello passato perché è evidente che non ha prodotto un cazzo, ma non hanno alternative praticabili perché non vi sono altri modelli proposti e proponibili consentiti: quindi ecco il vuoto. Un anelo triste e ridicolo al nostro modello sociale, un goffo tentativo di realizzare piccole attività private che nel giro di qualche settimana o mese fracassano miseramente quasi tutte (salvo eccezioni). Molte di questi tentativi ovviamente vengono finanziati dalla banca internazionale YUMA o dal fondo internazionale GUSANO. Piove su Cuba amici miei....piove ma c'è il sole. Possibile? Si....nell'isola è possibile. Un saluto a tutti.
    :-(

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    1. Sprezzante racconto che fotografa la mia attuale visione di Cuba...

      altalenante come il meteo...

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  11. IL CAPITANO DELL'INTER.....

    Nel suo libro, Icardi racconta per esempio di aver “trovato il coraggio di affrontare la Curva a fine gara, insieme a Guarin”. Prima però “mi tolgo maglia e pantaloncini e li regalo a un bimbo. Peccato che un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto da bastardo appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente: 'Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Devi solo vergognarti, vergognatevi tutti'. Detto questo gli ho tirato la maglia in faccia. In quel momento è scoppiato il finimondo”. E ancora: “Nello spogliatoio vengo acclamato come un idolo... I dirigenti temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato chiaro: “Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo”. Avevo sputato fuori queste frasi esagerate per far capire loro che non ero disposto a farmi piegare dalle minacce”. Una settimana dopo, “un capo storico viene da me: pretende ancora le mie scuse”. Icardi rispose così. “Non devo chiedere scusa a nessuno di voi, se vi va bene perfetto, altrimenti ciao... Oggi fra me e i tifosi della Nord c’è rispetto reciproco, come è giusto che sia. Anche loro hanno un ruolo importante per il successo della squadra...”.

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    1. Una squadra senz' anima...con capitano un ragazzino...

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  12. Vigilia di Palermo-Torino: il tecnico granata Sinisa Mihajlovic presenta, in conferenza stampa, la trasferta di domani sera della sua squadra al “Renzo Barbera”. “La trasferta di Palermo” esordisce l’allenatore, “passa dal fatto che dobbiamo migliorare fuori casa. Se vogliamo arrivare in Europa, beninteso. La lotta è agguerrita, oltre alle solite gi**e, Roma e Napoli ci sono Inter, Milan, Lazio, Fiorentina, Sassuolo, Genoa… Al di là delle cose tattiche, noi sappiamo che vincere è difficile.

    “Avrei preferito avere tutto il gruppo a disposizione, e continuare a lavorare con i giocatori, visto il ritmo buono che avevamo preso. Sappiamo che le partite dopo le soste sono sempre le più insidiose: l’abbiamo preparata bene, ma dipende molto da noi.
    Su Barreca: “Ho sempre pensato che potesse diventare uno dei migliori terzini del campionato. Sapevo che gli avrei dato una possibilità, e lui l’ha sfruttata bene. Ora sa di non doversi montare la testa“.

    “Sicuramente noi adesso abbiamo tutti i giocatori a disposizione. Avendoli, è anche divertente per un allenatore scegliere. Questo ci dà la possibilità di cambiare anche durante la partita, avere più alternative. Quando non c’era Adem, Boyè ha fatto bene, Maxi Lopez sta meglio, Martinez è stato molto utilizzato, Belotti e Falque stanno facendo molto bene, crescendo poco per volta. Sono contento: ora bisogna parlare sul campo“.

    “Cambi tattici? Il nostro modulo resta il 4-3-3, il 4-2-4 possiamo usarlo, come anche il 4-3-1-2: sono moduli che possiamo cambiare durante il corso della gara, a seconda del risultato e di come è messa la partita. Li proviamo, ma con i giocatori che abbiamo a disposizione penso che il tridente sia la soluzione migliore. Dipende sempre da come gioca la squadra avversaria“.

    “Belotti e Hart? Hanno fatto benissimo in Nazionale, sono importanti: il fatto che abbiano giocato bene li riporta con entusiasmo.
    Sul Filadelfia: “La speranza è di entrare il prima possibile. Quando sono arrivato mi era stato detto che sarebbe stato pronto a ottobre, ora forse entreremo a marzo. La stagione finisce a maggio, speriamo di riuscire a entrare per questo campionato! Se trasmetterà valori? Prima ci devo lavorare, non voglio parlare a caso. So cosa rappresenta, quello sì: un centro sportivo fatto bene, come potrebbe essere il Filadelfia, porta in generale 6-7 punti in più in campionato. Al di là del valore affettivo che sicuramente si porta dietro“.

    Sulla Primavera: “I ragazzi giovani hanno sempre lavorato con me: mi è sempre piaciuto lavorare con loro, li seguo. Alcuni li ho già conosciuti. Ieri ho voluto vedere anche Gustafson, perché aveva bisogno di fare un po’ di partite: mi serve che abbia i minuti nelle gambe, aspetto la partita giusta per lui e per Lukic per buttarli dentro, ma Gustafson non ha avuto nemmeno l’opportunità della Nazionale“.
    “Il Palermo con De Zerbi è cresciuto. Vorranno fare bene: non hanno ancora vinto né segnato in casa, ed è pure la millesima partita in Serie A. Sono una squadra organizzata che gioca bene, che viene a pressare e può mettere in difficoltà sicuramente. Però penso che dipenda molto da noi, cioè andare là, fare la nostra gara e portare a casa i tre punti, se vogliamo lottare e fare qualcosa di importante, per migliorare il rendimento fuori casa. SU quattro partite, ne avremo tre in trasferta: dobbiamo fare bene per forza“.
    Infine, Mihajlovic vuole spendere due parole, di sua spontanea volontà, su Gigi Meroni: “Vorrei parlarne un momento. Non l’ho mai visto giocare, dicevano che fosse il George Best italiano. Purtroppo è mancato, come tutti gli eroi giovani e belli, come dicevo nel giorno della mia presentazione. Il nostro lavoro va anche in ricordo del passato, nel cercare di onorare e provare a essere all’altezza della nostra storia. Io davanti ho dei buoni attaccanti, mi piacerebbe che i miei giocatori provassero a imitare qualche sua giocata: penso che gli farà piacere. Volevo fare un omaggio a lui, per quello che ha rappresentato. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo, giocare insieme o allenarlo“.

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