martedì 18 ottobre 2016

MARIEL

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Pare che i lavori al porto del Mariel si siano interrotti a causa dello stop, dato dalle banche brasiliane, al proseguimento del progetto.
Con ogni probabilita' si tratta di un'interruzione passeggera, il Brasile ha investito una montagna di real nel progetto, non credo proprio che si tiri indietro ora che siamo ampiamente in dirittura d'arrivo.
L'interruzione e' dovuta allo scandalo di mazzette, vere o presunte, che ha coinvolto Djlma e Lula e ha destituito la presidentessa consegnando il potere, pro tempore, ad un altro politico tanto disastroso da riuscire a fare concorrenza a quell'inetto di Macri che sta' trascinando l'Argentina nel baratro.
Alla fine le cose si sistemeranno in qualche modo, c'e' troppo in ballo.
Il Brasile ha investito pesantemente a Cuba, cosi' come hanno fatto, lo fanno o lo faranno altri paesi.
Ogni settimana gli organi di stampa cubani danno notizia dell'arrivo nel paese, in visita, del potente capo di stato di turno, a volte con annessa visita a Fidel e alla sua tuta da ginnastica, come e' recentemente accaduto col presidente Algerino.
Negli ultimi mesi sono giunti sull'isola il presidente cinese, quello giapu, Holland, Renzi, quello aussie, il premier indiano oltre a Obama, ma per lui il discorso e' differente.
Ovviamente i leader dei paesi della regione sono di casa e spesso visitano l'isola.
Manca solo la culona teutonica poi sono passati tutti.
Ogni incontro ha portato alla firma di importanti trattati commerciali per lo sviluppo del business sull'isola.
Ultimo quello algerino, che ha assicurato una fornitura di greggio, ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato, in onore degli stretti rapporti che, dai tempi dell'indipendenza dai colonizzatori francesi, la nazione nordafricana ha avuto con Cuba.
In questo modo, parzialmente, si e' messa una pezza al calo di greggio proveniente dal Venezuela, per i noti problemi che il paese bolivariano sta' attraversando.
La domanda e'; se storicamente Cuba non paga, non ottempera ai suoi impegni, e' morosa sotto ogni punto di vista, fa la cresta su tutto perche' tutto il mondo vuole investire nel paese?
Mettiamoci anche i pastrocchi burocratici, la difficolta' di reperire personale specializzato, quella di pagarlo direttamente senza passare fra le maglie della burocrazia, i problemi ad importare meteriale.....il quadro dovrebbe non spingere nessun paese ad investire nell'isola.
Invece tutti fanno a gara per mettere il becco nella maggiore delle Antille....eppure il gruppo di Parigi e' ben noto in tutto il mondo.
Cosa spinge il mondo a voler investire in un paese senza risorse naturali, senza liquidita', senza i mezzi per fare, nella maggior parte dei casi, fronte agli impegni presi?
Sicuramente il fatto di essere a 90 miglia dalle coste confederate e' uno stimolo, per molti paesi, di volerci in qualche modo mettere il becco.
Non a caso si parla di riaprire, da parte dei russi, quella base militare che, storicamente, Cuba ha sempre concesso al lontano amico Sovietico.....col quale, una volta tolto di mezzo l'ubriacone, sono tornate le antiche sinergie.
Probabilmente anche la Cina ha tutto l'interesse ad essere una figura importante nella regione, tenete conto che, silenziosamente, oltre al Milan e L'Inter si stanno comprando interi territori africani, ma di questo nessuno parla.
L'Europa, probabilmente, cerca di infilarsi per non fare la figura del “vengo anch'io ? No tu no...”.
Mettiamoci anche dentro il prestigio che l'isola ha saputo guadagnarsi nei decenni resistendo, a schiena dritta, a tutto cio' che le e' capitato a causa dei cattivi rapporti col potente vicino del nord.
Le brigate mediche mandate in giro per il mondo hanno enormemente elevato il prestigio di Cuba e della sua Rivoluzione, forse anche questo ha aperto le porte alla voglia di esserci da parte di molti paesi del pianeta.
Certo che se uno mi presta soldi, non glieli restituisco, la cosa diventa di dominio pubblico, e' difficile che qualcun'altro me ne presti ancora.
Cuba e' una cosa speciale anche da questo punto di vista.

14 commenti:

  1. Ieri sera, dopo la partita, che non ho potuto vedere in quanto impegnato sul lavoro, sono tornato a casa contento quasi come la prima volta che ho visto, da vicino, la patata....
    Era importante vincere a Palermo, avevamo raccolto poco in trasferta, siamo andati sotto alla loro prima azione ma poi 2 griglie del serbo, Benassi e Belotti hanno cambiato il senso della partita.
    In questi giorni c'era il 90esimo anniversario del Filadelfia, l'anniversario della morte di Meroni...bisognava onorare queste cose.
    Al di la' della partita e' stato bello vedere Cairo e Sinisa sabato vedere la partita primavera del Toro.
    In 5 anni il banfone lampadato, col Toro primavera che vinceva i campionati, non si era mai degnato di farsi vedere.
    Tutto sta' viaggiando come la nostra Storia impone, ora bisogna continuare cosi', domenica arriva la Lazio e bisogna dare un senso ancora migliore alla nostra bella classifica.

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  2. "Il Torino senza Ljajic e Belotti è come la J....... senza Higuain e Dybala". Così parlò Sinisa Mihajlovic nemmeno un mese fa, con il suo Toro in piena emergenza offensiva causa un'infermeria troppo piena (troppo presto). Ecco, diciamo che nei primi 45' della trasferta di Palermo Ljajic ha dimostrato che il suo tecnico non si sbagliava poi così tanto: il serbo, coi siciliani avanti già al 5' con Chochev, sale in cattedra e con due perle da urlo rimette in piedi i granata. Dallo svantaggio al terzo posto, nello spazio di 15'. Roba da fenomeno, anzi roba da Adem Ljajic. Che si rilancia così, al ritorno in campo dal 1': non succedeva da Torino-Bologna, seconda giornata di campionato...
    rinascita — L'ultima doppietta, Adem Ljajic, l'aveva firmata quasi due anni fa: era il 6 dicembre 2014, la sua doppia firma salva la Roma di Rudi Garcia dal k.o. casalingo contro il Sassuolo. Un lampo, cui segue poco o nulla: due reti, per l'esattezza, nella parte restante di stagione. E nemmeno il passaggio all'Inter riesce a dare la svolta sperata. I gol in nerazzurro? Appena tre, contro Napoli, Genoa e... Palermo: praticamente un cerchio che si chiude, da San Siro al Barbera. Due perle alla Gigi Meroni, indimenticato idolo granata ricordato da Sinisa Mihajlovic nella conferenza stampa della vigilia, in occasione del 49° anniversario della sua morte: "Sicuramente davanti ho dei buoni attaccanti, spero riescano a imitare qualche giocata di Gigi che sicuramente da lassù ci guarderà". Ljajic ascolta Sinisa, ed esegue.
    miha, odi et amo — Al di là delle belle parole spese per il serbo, il rapporto tra Mihajlovic e il suo calciatore non è sempre stato idilliaco. Anzi. Miha arrivò addirittura a escludere Ljajic dalla nazionale serba, dopo la sua prima da c.t. al cospetto della Spagna (il 26 maggio 2012). Motivazione? Prima della partita Adem, musulmano - nato a Novi Pazar, nel Sangiaccato, zona di confine col Kosovo e dai difficili rapporti con Belgrado -, si rifiuta di cantare l’inno della Serbia. Scoppia un mezzo finimondo e si apre una frattura mai più sanata. Ma, come nelle più belle storie d'amore, i due litiganti (che si erano incontrati alla Fiorentina per la prima volta) tornano sui loro passi. Mihajlovic in estate dà l'ok al patron Urbano Cairo, che scuce 8,5 milioni per assicurarsi Ljajic facendone, di fatto, l'acquisto più oneroso della sua gestione. "Fin dalla prima chiamata di Mihajlovic ho detto di sì al Torino. Lo conosco molto bene e abbiamo già lavorato due volte insieme: con lui ho un ottimo rapporto, è una persona che ti dice in faccia quello che pensa e io sono come lui". Pace fatta, insomma, per il bene del Toro. Che con un Ljajic così può davvero sognare l'Europa...
    toro no limits — A fine partita, poi, Ljajic ha analizzato la vittoria appena conquistata: "Sapevamo che questo è un campo difficile per giocare ma che sarebbe dipeso tanto da noi, il gol preso subito ci ha dato una motivazione in più - spiega l'attaccante serbo a Sky Sport -. Abbiamo risposto bene in campo, potevamo anche fare più di quattro gol ma l'importante è aver vinto ed ottenuto la terza vittoria di fila". Intanto, il quarto posto è realtà: "Siamo prima di tutto un grande gruppo, i ragazzi sono bravi come uomini e giocatori. Ogni partita scendiamo in campo come fosse una finale, cerchiamo di vincere sempre e giochiamo l'uno per l'altro. Speriamo di continuare così".

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  3. Come scrivi ogni tanto, Cuba e i cubani aspettano sempre qualcuno che paghi il conto. Giuseppe

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    1. Ma sai qua' si parla di investimenti milionari e nessuno, nel mondo di oggi, regala nulla.
      Per questo la cosa e' abbastanza strana.

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  4. hola! è vero la isla dopo il 17D è prepotentemente di moda. Si tratta in ogni caso di investimenti di grandi multinazionali che vogliono fornire servizi e non spostare produzione visto che a Cuba manca veramente tutto e la posizione è ottima anche a livello politico fa gola. Vedasi il Brasile che ha finanziato la zona de Mariel per avere un trampolino di lancio veros los ee.uu e per interagire meglio con gli stati caraibici non appartenenti al Mercosur. Riguardo all'eu stendiamo un velo pietoso a parte finanziamenti a fondo perduto ( pagati da tutti gli stati) non penso possa offrire molto a Cuba anzi dovrebbe svegliarsi e riallacciare subito i rapporti con la Russia dato che in tutto l'unione non c'è una materia prima e visto che tutti i blocchi del mondo vedasi usa, cina si stanno attrezzando per diventare energicamente indipendenti biosgnerebbe darsi una mossa. Ma si sa meglio concordare la lunghezza dei condones o stanziare soldi per immigrati. Se fosse e magari lo sarà amministrata in maniera diversa vedo più futuro benessere nella mayor de las antillas che nella vecchia eur africa. chao Enrico

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    1. Se i servizi che si vuole fornire sono per la popolazione occorre che i salari salgano, altrimenti la vedo grigia.

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  5. Avete letto che a Cuba il governo sta ritirando le licenze ai paladar chiudendoli?
    Questa è la conferma a quello che ho sempre sostenuto io....mai investire un euro a Cuba, ad eccezione di case de renta e taxi.

    http://www.martinoticias.com/a/cuba-paladares-restricciones/131834.html

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    1. La medida, que se aplicará de forma temporal, incluyó reuniones de funcionarios del Gobierno local con dueños de famosos paladares privados. Fueron advertidos de cumplir las reglas, entre ellas el límite de 50 asientos por negocio.
      El Gobierno de Ciudad de La Habana suspendió temporalmente la emisión de licencias para la apertura de nuevos restaurantes privados en la capital, y advirtió a los existentes que cumplan las regulaciones, según informó este lunes la agencia de noticias Reuters.
      La nota de Reuters, que se basa en el testimonio de varios propietarios de negocios que son muy populares entre los turistas que visitan la isla, explica que la dura medida podría dar un giro en la oferta de alimentos a visitantes extranjeros en momentos en que se espera una cifra récord de llegadas de Estados Unidos y Europa en la próxima temporada turística.
      Fue Reuters quien reportó el pasado año una marcha atrás en las reformas realizadas en la agricultura. Recientemente también el gobierno cubano puso coto a los precios que cobran los transportistas privados por sus servicios, lo que creó caos en algunos territorios del país.
      Los restaurantes privados son el lado más visible, sobre todo en La Habana, entre los negocios aparecidos como parte de las reformas económicas impulsadas por Raúl Castro para sacar a flote la economía.
      Reuters calcula que existen cientos de restaurantes privados en La Habana. Cifras del Ministerio de Turismo indican que hay más de 1.700 en todo el país.
      La nota de Reuters indicó que durante las últimas seis semanas fueron llamados a reuniones con funcionarios locales los propietarios de algunos de los mejores restaurantes privados. Durante las reuniones fueron elogiados por sus contribuciones a la economía a través del pago de impuestos, dijo Reuters, pero luego vinieron las amenazas.
      En otro momento de la reunión los funcionaron presentaron a los cuentapropistas una lista de violaciones cometidas. Según la nota, los propietarios fueron advertidos.
      "Por supuesto que son técnicamente correctos, nosotros todos damos curva (esquivamos) las reglas, tenemos poca opción”, dijo el dueño de uno de los más populares restaurantes privados de La Habana, que como otros prefirió no ser identificado.
      "Eran civiles sobre todo y no hicieron mención alguna a lo que planean hacer, pero suponemos que una gran ola de inspecciones está por llegar”, dijo.

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  6. Los paladares solo pueden tener un máximo de 50 asientos y deben comprar sus insumos en tiendas y mercados estatales minoristas, a diferencia de los competidores estatales, quienes tienen acceso a mercados mayoristas y no cuentan con restricciones de asientos.
    Expertos dentro y fuera de Cuba consideran altos los impuestos que pagan las pequeñas empresas privadas.
    La lista de violaciones que los funcionarios enumeraron incluye la evasión de impuestos, la compra de materiales de construcción en el mercado negro, violaciones del Código de Trabajo y que cuentan con más de 50 asientos, de acuerdo con dos propietarios de restaurantes que asistieron a las reuniones.
    Otras presuntas violaciones aluden a bares que operan bajo el estatus de restaurantes y permanecen abiertos hasta pasada las 3:00 am, causando molestias a vecinos. Incluso los funcionarios dijeron que es dudosa la procedencia del capital que permitió abrir el negocio, y que algunos de ellos incurrieron en compras ilegales de inmuebles.
    "No vamos a autorizar licencias por ahora, para que cuando lo hagamos en el futuro estos problemas hayan sido atendidos”, dijeron funcionarios a los privados.
    Reuters dijo que los propietarios de paladares están preparándose para ser inspeccionados.
    “Estamos comprobando todo, haciendo una auditoría total, viendo qué hacer si no tenemos un recibo de equipos o, por ejemplo, de cuatro botellas caras de bebidas que tenemos”, dijo otro propietario de un paladar en el barrio residencial del Vedado, mientras trabajaba con su contador.
    "Yo era uno de los 20 propietarios llamados a la reunión en el Vedado, supongo que somos los primeros de la lista para todo lo que ocurra a partir de ahora”, explicó el propietario.
    Las medidas drásticas sobre las pequeñas empresas no son nuevas en Cuba. Una aplicación más estricta de las normas podrían terminar en malas noticias para los turistas.
    Se espera que decenas de miles de estadounidenses lleguen a La Habana esta temporada, como parte de la flexibilización de las medidas que regulan los viajes y el inicio de los vuelos aéreos directos restablecidos recientemente tras décadas de prohibición.
    Si los restaurantes privados se ven obligados a restringir sus asientos, muchos visitantes de verán obligados a buscar otras opciones, incluyendo el sector estatal, donde el servicio y los precios distan de ser competitivos.

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  7. Si tratta di una medida temporanea dovuta al mancato rispetto delle leggi cubane.

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  8. A me sembrano sempre e solo i soliti giochi di potere, che alla gente normale non portano in tasca niente. Se non altri guai e altro lavoro sottopagato/sfruttato.

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    1. Sicuramente le decisioni dei singoli stati, quasi sempre passano sopra le teste della gente, questo e' sicuro.

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  9. Mariel e l'emblema dell'apertura cubana all'inversion staniera. Poca chiarezza, rischi tanti, certezze poche. mat.

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    1. Eppure non credo che i brasiliani siano nati ieri...qualche garanzia l'avranno pur pretesa...

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