domenica 25 dicembre 2016

LATINO AMERICA



Come sempre accade, quando sono a Cuba, cerco di dare un'occhiata piu' equilibrata di quanto si riesca a fare da qua', a tutto cio' che avviene nel continente centro e sudamericano.
Inizierei col Venezuela, vista anche l'importanza che ha avuto ed ancora ha per Cuba questo paese.
C'e' stato un tavolo di trattative fra il governo e l'opposizione.
Probabilmente quest'ultima, certa di vincere le prossime elezioni, si e' accorta che piu' il paese va dal culo (in parte per colpa loro) piu' sara' dal basso che dovranno cercare di ripartire.
Di conseguenza e' palese il tentativo di “normalizzare” per quanto possibile la situazione.
Ora ce' il casino delle banconote da 100 Bolivar da mandare al macero ma per le quali non sono ancora arrivati i ricambi di taglio maggiore, un'altro caos evitabile.
In Nicaragua il Comandante Ortega ha vinto le elezioni col 72% dei consensi....cos'altro dire?
Non conosco la costituzione di quel paese, spero solo che Daniel non cada nella tentazione che ebbero Hugo e Evo di governare in eterno, subendo sonore sconfitte, le uniche, nei referendum che avrebbero dovuto dar loro l'immortalita'.
Quando vinci con quella percentuale c'e' poco da commentare.
In Equador c'e' stato un'altro referendum per fare in modo che i funzionari pubblici non possano avere conti bancari in paradisi fiscali, pena il gabbio.
Da noi ci sarebbe da ridere....
L'Argentina e' sempre piu' allo sbando.
Dopo il Venezuela e' il paese con il maggior tasso di inflazione al mondo, risultato sorprendente in solo un anno di nuovo governo.
Macri passa da un disastro all'altro; e' aumentata del 10%, in meno di un'anno, la popolazione che e' scesa al di sotto del livello di indigenza.
Tutto aumenta, elettricita' e gas al di sopra del 40%, un disastro che il vostro umile scriba aveva ampiamente previsto.
Si manifesta per un “fin de anno sin hambre”.
Intanto alcune Madri de plaza del Mayo sono state minacciate da non precisati elementi legati al governo macrista.
Queste rischiano in proprio altro che le ladronas en blanco...
Continuano a Cuba i colloqui fra le FARC e il governo colombiano, pare che si sia giunti ad un nuovo accordo, non molto differente dal precedente.
Una delle controversie e' stata quella di un'eventuale immunita' ai guerriglieri che si erano macchiati di un certo tipo di reati.
Il tutto mentre negli ultimi 45 anni sono spariti, per mano dell'esercito e degli squadroni della morte, 3 colombiani al giorno.
Anche dell'eventuale immunita' di questi assassini si parla.
In Brasile e' un casino.
Mentre un gruppuscolo di destra ha preso d'assalto il parlamento una grande manifestazione della sinistra ha percorso le strade di Rio.
La totale incapacita' di governare da parte dell'attuale inetto presidente ad interim sta' sprofondando il paese nel caos piu' totale.
I sondaggi parlano di Lula vincente alla prossime elezioni, speriamo davvero.
In Peru' sciopero generale degli insegnati a causa di stipendi ritenuti troppo bassi, chissa' cosa dovrebbero dire quegli italiani che passano di ruolo dopo 30 anni di precariato.
La Bolivia continua a far cagnara col Cile per questo benedetto sbocco al mare che, pare, ci fosse secoli indietro e che poi il Cile si fagocito'.
Il presidente, o comunque la massima carica di Porto Rico ha chiesto al governo statunitense di liberare l'intellettuale imprigionato da lustri soltanto perche' si e' battuto per un paese indipendente e libero dai tentacoli yankee.
Cuba intanto libera 787 dissidenti politici, pare sia stata una promessa fatta da Raul....o da Fidel a Papa Francesco.
Via!
Trovino un bel modo andarsene e di sistemarsi sul groppone di qualche altro popolo come accadde, qualche anno fa, con quelli emigrati in Spagna che poi, dopo due anni di mangiate a ufo, protestarono perche' il governo spagnolo si era rotto i coglioni di mantenerli a fare nulla.
787 fancazzisti in meno.
Questa settimana Arjona.
P.S. Guardate la tabella del cambio euro-cuc....

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

15 commenti:

  1. Un aereo militare decollato da Sochi e diretto in Siria con 92 persone a bordo, tra cui il celebre e prestigioso Coro dell'Armata Rossa, è precipitato nel mar Nero. Il ministero della Difesa afferma che non ci sono sopravvissuti. Oltre al coro e a otto membri dell'equipaggio, sul volo erano presenti anche nove giornalisti, il capo della polizia militare, il 49enne Vladimir Ivanovsky, il responsabile del dipartimento culturale del ministero della Difesa Anton Gubankov, otto militari, due funzionari civili e un'altra personalità, Elizaveta Glinka, conosciuta come "Doctor Liza", responsabile di una fondazione umanitaria.
    L'aereo, un Tupolev 154, era in servizio dal 1983 e aveva alle spalle 7mila ore di volo. È scomparso dai radar pochi minuti dopo il decollo da Sochi alla volta della città portuale siriana di Latakia. I rottami sono sparsi in un'area di 1,5 chilometri lungo la costa, alla profondità di circa 50-100 metri, rende noto l'agenzia Ria Novosti.
    Il ministero della Difesa ha precisato che sull'aereo viaggiavano 84 passeggeri e otto membri dell'equipaggio. I contatti sono stati persi una ventina di minuti dopo il decollo dall'aeroporto Adler, quando il Tu-154 era in volo nello spazio aereo russo sul mar Nero. Nel tratto di mare teatro del disastro aereo affiorano i primi corpi. "Ne è stato avvistato uno a sei chilometri dalla costa di Sochi" ha detto il portavoce del Ministero, il generale Igor Konashenkov.
    Al presidente russo Vladimir Putin ha espresso il suo cordoglio l'omologo siriano, Bashar al-Assad. Come pure la cancelliera tedesca Angela Merkel e il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Putin ha ordinato un'inchiesta per accertare le cause dell'accaduto. Alcune fonti indicano il guasto o l'errore umano, mentre il capo del commissione Difesa del Senato, Viktor Ozerov, esclude "totalmente la tesi dell'attentato. Il Tupolev apparteneva al ministero della Difesa russo ed è precipitato nello spazio aereo russo. Una simile tesi è impossibile".
    Anche la commissione inquirente ritiene che sia prematuro parlare di un atto di terrorismo ma ritiene ora che anche questa teoria debba essere presa in considerazione. Il ministro dei Trasporti Maxim Sokolov aggiunge che non sono state ancora ritrovate le due scatole nere del trireattore i cui resti giacciono ad una profondità di 50/70 metri ad una distanza di appena 1,5 km dalla costa di Sochi.
    "E' un'opzione - spiega al sito Lenta.Ru una fonte della sicurezza -, non può essere confermata o esclusa finché non avremo le informazioni dei registratori di volo, ma viene presa in considerazione". La stessa fonte sottolinea che sui voli militari le ispezioni sugli aerei e i controlli possono essere meno rigidi rispetto a quelli per i voli civili. Inoltre, il fatto che l'aereo fosse diretto in Siria e avesse a bordo il coro dell'Armata Rossa poteva renderlo un obiettivo per un'azione terroristica. Sui media russi si è parlato anche della possibilità di uno stormo di uccelli finiti in un reattore.
    Quel che è certo è che al momento in cui l'aereo è sparito dai radar le condizioni meteo nella zona erano ottimali. Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu coordina personalmente le ricerche e il presidente Putin è informato costantemente.Come detto, sul volo viaggiavano i 64 componenti dell'Aleksandrov Ensemble, compreso il direttore Valery Khalilov. Internazionalmente noto come Coro dell'Armata Rossa, doveva esibirsi in una serie di concerti per le truppe russe di stanza in Siria in occasione delle festività di fine anno. Il coro fu creato nel 1928 sotto la direzione di Aleksander Aleksandrov, il compositore dell'inno sovietico poi adottato anche dalla Russia.

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  2. Messaggio ricevuto da Simone di Cubacenter "cambio a 0,99"

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  3. Con un cambio cosi' passa la voglia di andare a Cuba. Giuseppe

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    1. Sicuramente e' un bel salasso pero io ci andavo quando ci volevano 2500 lire per un dollaro....dobbiamo solo stare un po' piu' attenti.

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    2. Una vacanza ci può sempre stare anche se meno frequenti dei vecchi tempi,quello che è diventato impossibile è fare grandi acquisti tipo case,finita la pacchia.paolino.

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    3. Diciamo che, da quello che vedo, anche il budget per una vacanza si e' notevolmente ridotto.

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  4. Sarà un mese di gennaio molto caldo per il Torino, atteso da una sessione di mercato che vedrà la società fare il possibile per rinforzare la squadra di Mihajlovic e dare al tecnico granata delle alternative di maggiori qualità, onde dare la caccia all’Europa League fino a fine stagione. L’obiettivo numero uno sembra ormai essere Juan Manuel Iturbe. L’esterno paraguaiano classe 1993 è chiuso da molta concorrenza alla Roma, e – per ammissione dello stesso Spalletti – è in uscita dalla Capitale. Ecco allora che il ragazzo potrebbe fare al caso del Torino, che andrebbe così a trovare un rinforzo di peso per il 4-3-3 di Mihajlovic, un giocatore in grado di alternarsi senza problemi sia con Falque che con Ljajic. Il club granata vedrebbe con favore un prestito con diritto di riscatto da esercitare a giugno, con una cifra che collimi al meglio sia con gli interessi dei granata che con quelli della Roma. C’è, come già segnalato, da battere la concorrenza del Genoa: Preziosi stima il giocatore da anni e potrebbe accettarlo come contropartita tecnica del probabile passaggio di Rincon nella Capitale. Per questo, sarà importante convincere giocatore – che percepisce attualmente circa 1.6 milioni all’anno – che il club giallorosso.
    In quest’ottica, ecco che la trattativa per Iturbe può essere legata al riscatto anticipato di Iago Falque proprio dalla Roma. Accorpare operazioni rientra pienamente nello stile del DS Petrachi, che potrebbe incassare così uno sconto sul prezzo del riscatto dell’esterno spagnolo. Iago in granata ha convinto e sta trovando la sua dimensione ideale: la società granata sta pensando di piazzare il colpo in anticipo rispetto ai tempi normali, esercitandosi normalmente i riscatti a giugno. Qualora l’idea si concretizzasse, il Torino accoglierebbe a titolo definitivo l’intero cartellino di un giocatore di qualità indiscutibile e sopraffina. Iturbe e Iago Falque, quindi, potrebbero ritrovarsi al Torino, dopo l’esperienza in comune da luglio a dicembre 2014 alla Roma di Garcia, per mettere le ali a un Toro sempre più ambizioso.

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  5. hola! el sudamerica esta caliente, è tutta geopolitica made en ee.uu. brasile e venezuela sono terre troppo ricche di materie prime che devono rientrare il prima possibile nel giardino di casa. La prima che cadrà metterà a rischio anche el mercosur e gli stati satellite. A questo proposito leggo che il regime si sta riavvicinando alla madre Russia, necessitano di capitali per tirare avanti. Vedo il cambio, questo conferma per l'ennesima volta che si vuol fare il turista la isla è costosa per l'europeo, forse ci sarà un ulteriore scrematura di yuma. Chissà a quando l'abolizione del cuc a favore del cup. chao Enrico

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  6. Il periodo del grande fronte progressista e' un ricordo anche se la maggior parte dei paesi sono ancora a guida Socialista.
    Sicuramente oggi Cuba non e' piu' a buon mercato per nessuno.
    Malgrado questo, solo questa mattina altre 3 mail e una telefonata di gente che parte in questi giorni e non sa letteralmente dove andare a dormire a La Habana.
    Si andranno ad aggiungere, probabilmente, ai tanti che non abbiamo potuto accontentare.
    Tutto sold out.

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  7. Ma poi ci sono motivi macroeconomici che causino in cambio così basso? Vi confesso :io non me ne intendo ma i flussi del cambio cuc /euro sono stati per me sempre un mistero
    Andrea M.

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    1. Andrea è già da un anno abbondante che euro cuc praticamente 1:1 e ormai non si torna più indietro,certo speriamo che non vada sotto altrimenti sono guai seri,come dice milco sicuramente ha aiutato le aziende italiane alle esportazioni negli Stati Uniti,con il vecchio cambio il mercato USA era chiuso.paolino.

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    2. Paolino a marzo dello scorso anno ho cambiato a 1.12 mentre a inizio novembre quasi a 1.07 non proprio alla pari, la situazione e' precipitata in questi ultimi giorni.

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    3. A settembre ho cambiato tra 1,06 e 1,09 , mi preoccupa molto il precipizio di questi giorni,diventa dura sotto la parità. ..Milco mi complimento per la bella(bello intendo per la maniera in cui è scritto ) , reale e drammatica situazione in cui versa il continente sudamericano...ricordo bene le tue parole sul blog poche ore dopo elezione Macri'(o alcuni giorni prima addirittura)sei stato purtroppo buon profeta,non so molto del Nicaragua ma un mio amico missionario nel paese(e parlo di un missionario molto 'rock' non uno antiquato e reazionario)mi racconta di scenari apocalittici quanto a sicurezza e diritti civili..ma non saprei... forse unica isola felice l'Uruguay, e tanti meriti vanno a mio avviso a quella splendida persona che è il Presidente Pepe Mujica (fino al 2015)...non si può prenderlo noi e dargli a loro Mattarella?
      p.s.:Arjona nr1
      Andrea M.

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    4. Nel caso di Venezuela e Argentina non centra destra o sinistra, semplicemente i paesi sono in mano a due perfetti incapaci, democraticamente eletti ma incapaci.

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  8. Non sono un esperto ma credo che un euro non fortissimo favorisca le esportazioni verso gli Usa....fra le altre cose.

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