martedì 6 dicembre 2016

TRUMP

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Le elezioni statunitensi si sono svolte mentre ero a Cuba.
Quando mi trovavo in Italia non avevo mancato di chiedermi come sia stato possibile che, la societa' americana, non sia riuscita ad esprimere niente di meglio che la Clinton e Trump.
C'era Sanders, ma se ti definisci Socialista nelle terre dell'unione e della confederazione di strada ne fai poca.
Fra il nulla della Clinton e i deliri del miliardario io stesso, francamente, non avrei saputo chi scegliere.
Alla fine ha vinto il tycoon, fra lo stupore generale.
I sondaggi, per i quali si continuano a spendere, in tutto il mondo, fior di milioni, si sono ancora una volta dimostrati farlocchi.
Perche' ha vinto Trump?
Forse perche' ha detto quelle 2/3 cose che gli americani, in un momento di profonda crisi, volevano sentirsi dire.
Quante volte sentiamo accanto a noi gente che, riferendosi a quei disgraziati che sbarcano sulle nostre coste con delle carrette del mare, mare che si e' magari preso i loro parenti o i loro amici, afferma che bisognerebbe sparargli a vista o rimandarli subito indietro?
Lui ha detto qualcosa di simile, parlando addirittura di un muro da tirare su fra il confine confederato e quello messicano.
La gente voleva sentirsi dire questo e lui l'ha detto.
Ai disoccupati degli stati storicamente democratici che avevano perso il lavoro perche' le fabbriche erano emigrate in India o in Cina, dove il costo del lavoro e' infinitamente piu' basso, ha promesso di mettere dazi doganali enormi per il rientro di questi prodotti, in modo che i proprietari delle fabbriche decidano di tornare a produrre in patria.
E' una cazzata, ma lui l'ha detta e la gente ha abboccato....un po' come da noi col milione di posti di lavoro e il presidente operaio.
Se da un lato racconti di sogni e dall'altro neanche quello, vince sempre chi racconta di sogni.
Ha parlato di cacciare non meno di 3 milioni di latinos che vivono in Usa, clandestinamente, anche se non ha spiegato come scovarli ne' chi andra' poi a lavorare i campi a raccogliere frutta e verdura per un salario da fame e senza nessun tipo di tutela.
Speriamo che il primo provvedimento sia nei confronti di chi mette piede in territorio statunitense ed ottiene immediatamente lo status di rifugiato politico, anche se arriva da un'aereo proveniente dall'Italia.
Magari se sparisce la ley de ajuste cubana e pie' seco pie' mojado un bel po' di “latinos” prenderanno strade differenti.
Nei confronti di Cuba ha detto forte e chiaro che non terra' conto di quanto fatto da Obama, come se Obama avesse agito a titolo personale e non dietro la spinta degli imprenditori americani stufi di vedere europei, cinesi, brasiliani e canadesi fare buoni affari a 90 miglia dalle loro coste, in quello che loro ritengono il vero cortile di casa.
Vedremo.
Sicuramente Trump e' hombre de negocios, puo' essere che prevalga questa parte rispetto a quella del teppistello di strada.
Diciamo, francamente, che l'elezione di Trump non deve essere del tutto dispiaciuta al governo cubano che, da un lato, continua a chiedere a gran voce e con il pieno appoggio dell'ONU la fine del bloqueo, ma dall'altro si augura di poter ancora, come fa da quasi 60 anni, utilizzare lo spauracchio Usa ad uso e consumo interno.
Non a caso Bastion, quest'anno, ha avuto un riscontro mediatico molto piu' forte, ne parleremo a giorni.
Cuba ha voluto far sapere che, qualunque cosa accada altrove, lei e' pronta, come sempre.
Ora pero' la campagna elettorale e' finita e il tycoon deve iniziare, anzi dovra' da gennaio, a governare tenendo sempre conto dei poteri forti, di cui fa parte, che da sempre hanno governato la piu' grande potenza mondiale.
C'e' un momento per fare l'incendiario e uno per fare il pompiere, il discorso con Cuba, quello sul nucleare con l'Iran, i rapporti con la Cina partiti male per la telefonata fatta alla presidente di Taiwan che la Repubblica Popolare non riconosce come paese essendo la sola nazione degna di chiamarsi Cina ecc ecc....
Vedremo cosa il futuro ci riservera'.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

29 commenti:

  1. Come e' costume italico ora tutti saltano alla gola di Renzi come se fosse il solo responsabile del disastro di questo paese.
    Il concetto del branco tanto caro ai vigliacchetti dell'Italia nostra.
    Ora tutti si stracciano le vesti nell'ipotesi di un governo Prodi, Alfano, Padoan ecc.
    Si parla, nuovamente, di democrazia violata.
    Certo che questa cosa della democrazia e' proprio bella, ognuno la tira per la giacchetta a seconda della propria convenienza.
    Un esempio.
    Io lascio, con un provvedimento sicuramente antidemocratico, al di fuori da questo blog quei 2/3 idioti che hanno coperto di merda ogni forum e gruppo in cui hanno potuto mettere piede.
    Pero' grazie a questa cosa tutti gli altri, la gente normale senza particolari patologie,possono democraticamente manifestare il proprio pensiero senza il rischio di essere insultati dai diversamente abili di turno.
    Quindi grazie a una cosa non democratica....vince la democrazia.
    Davvero bella questa cosa.

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    1. in base alla vecchia costituzione, che renzi voleva cancellare per 1/3, il governo deve avere l'appoggio delle 2 camere. Se prodi, ma è da escludere, non essendo renziano, o alfano, ma è da escludere, perchè non conta una mazza, o padoan, è molto probabile essendo il ministro dell'economica di renzi,ha l'appoggio delle 2 camere, il governo è democratico senza se e ma.
      Il problema, a leggere almeno i giornali, è che renzi lo vuole far durare lo spazio di un mattino,il tempo necessario per fare la legge elettorale, perchè sarebbe intenzionato a prendersi la rivincita nelle elezioni anticipate.
      Insomma renzi non lascia, come aveva detto sin dall'inizio, ma raddoppia. Dopo 4 anni di governi guidati dal pd il pil, che misura la ricchezza del paese, è a quota 0 e gli italiani che non stanno in piena forma sono tanti.Vedremo tranquillamente se andrà a sbattere o ce la farà.

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    2. Il rischio che se il Bomba non si dimette anche dalla guida del partito alle prossime elezioni ce lo ritroviamo in mezzo ai coglioni e probabilmente ancora vincente...

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    3. FACCIAMO REFERENDUM, CADONO I GOVERNI E INTANTO...

      Oltre uno su quattro, il 28,7% delle persone residenti in Italia, nel 2015 è «a rischio di povertà o esclusione sociale». Lo stima l’Istat. Si tratta di una quota, scrive l’Istituto, «sostanzialmente stabile rispetto al 2014 (era al 28,3%)». Il risultato è sintesi di «un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (dal 12,1% a 11,7%)». Resta invariata la stima di chi vive in famiglie gravemente deprivate (11,5%).
      17,5 milioni di persone a rischio povertà-esclusione
      Nel 2015 in Italia l’Istat stima in 17 milioni 469 mila le persone a rischio povertà o esclusione sociale. Questa la traduzione in numeri assoluti di una percentuale pari al 28,7%. Numeri che, scrive l’Istituto, vedono gli obiettivi prefissati dalla Strategia Europea 2020 «ancora lontani». Entro il 2020, infatti, l’Italia dovrebbe ridurre gli individui a rischio sotto la soglia dei 12 milioni 882 mila. Oggi la popolazione esposta è invece «superiore di 4 milioni 587 mila unità rispetto al target previsto».
      Al Sud quasi 1 su 2 a rischio povertà-esclusione
      Quasi 1 su 2 ovvero quasi la metà dei residenti nel Mezzogiorno risulta a rischio povertà o esclusione sociale. Lo stima l’Istat calcolando che nel 2015 la percentuale di esposizione nell’Italia meridionale è pari al 46,4%, in rialzo sul 2014 (45,6%) e notevolmente maggiore rispetto alla media nazionale (28,7%). Al Centro, infatti, la soglia si ferma al 24% e al Nord al 17,4%. «I livelli sono superiori alla media nazionale in tutte le regioni del Mezzogiorno, con valori più elevati - spiega l’Istat - in Sicilia (55,4%), Puglia (47,8%) e Campania (46,1%).
      Metà famiglie vive con 2 mila euro al mese
      In Italia la metà delle famiglie residenti può contare su un reddito netto non superiore a 24.190 euro, ovvero a 2.016 euro al mese. Lo stima l’Istat su dati relativi al 2014, ultimo aggiornamento disponibile. Rispetto all’anno precedente l’Istituto rileva un «valore sostanzialmente stabile». Una novità visto che, sottolinea l’Istat, il reddito familiare in termini reali interrompe «una caduta in atto dal 2009, che ha comportato una riduzione complessiva di circa il 12% del potere d’acquisto delle famiglie».
      Si allarga forbice redditi tra ricchi e poveri
      Negli ultimi anni in Italia la forbice dei redditi si è allargata. Ecco che, divisa la popolazione in cinque fette, l’Istat stima che «dal 2009 al 2014 il reddito in termini reali cala più per le famiglie appartenenti al 20% più povero, ampliando la distanza dalle famiglie più ricche il cui reddito passa da 4,6 a 4,9 volte quello delle più povere». Allargando lo sguardo all’Europa, l’indice di Gini (una delle misure principali per valutare la disuguaglianza tra i redditi) in Italia risulta pari a 0,324, sempre con riferimento al 2014. Un valore che si colloca «sopra la media europea di 0,310, ma stabile rispetto all’anno precedente». Più nel dettaglio, sottolinea l’Istat, «nella graduatoria dei Paesi dell’Ue l’Italia occupa la sedicesima posizione assieme al Regno Unito. Distribuzioni del reddito più diseguali rispetto all’Italia si rilevano in altri Paesi dell’area mediterranea quali Cipro (0,336), Portogallo (0,340), Grecia (0,342) e Spagna (0,346)».

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    4. Non dimentichiamo che il Pd e' il solo vero partito esistente organicamente organizzato su tutto il territorio.

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    5. Esatto Milco...purtroppo...

      Guardate come ha reagito ľ euro sul dollaro già nella serata di ieri...

      Quel qualcun' altro che regge il bombetta...non vede la situazione così negativa...pare che pensino alle elezioni senza andar a sbattere...anzi...

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    6. Credo che a Cuba o siamo 1-1 o anche meno...

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    7. numeri che andranno a peggiorare perchè le generazioni viventi sono benestanti rispetto ai 20 enni di oggi che rappresentano il futuro ( infatti gli ultimi a beneficiare dei risparmi liquidi dei genitori sono gli attuali 30 enni ). Non parliamo di immobili in un paese che ne ha per 200 milioni di abitanti solvibili quando la realtà italiana è ben diversa. Questa non è una crisi ma un cambiamento strutturale di una parte del mondo che non è riuscita a stare al passo con la globalizzazione, mettiamoci poi l'incubo europa in cui questa latrina è stata costretta ad aderire. I politici hanno sempre fatto schifo ma fino a quando c'era la banca d'italia con la sovranità monetaria a stampare denaro ( leggasi iperinflazione durata 40 anni con stipendi che aumentavano del 10% all'anno) tutto andava bene. Insomma non è cambiando poltrone che la situazione migliorerà si tratta di fattori esterni che si ripercuotono in un mondo sempre più interconnesso nel bene e nel male. chao Enrico

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    8. La mia generazione, forse quella dopo (45-50) siamo stati il vertice di un'ascesa iniziata nel dopoguerra, lo dicono le statistiche.
      Gia' i 40 enni fanno fatica, quelli dopo neanche a parlarne.
      Le future generazioni vivranno peggio delle precedenti.
      Io ho preso centinaia di aerei, mio padre non ha mai potuto metterci piede.

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  2. Ieri in palestra parlavo con un ragazzino di 16 anni che frequenta lo scientifico a Torino, all'Avogadro.
    Storicamente, ai miei tempi, un liceo molto politicizzato, non ricordo un corteo in cui quelli dell'Avogadro non fossero in prima fila.
    Gli ho chiesto; "avete mai fatto scioperi?"
    "Mai"
    "Occupato la scuola?"
    "Mai"
    "Autogestione?"
    "Cos'e'?"
    Povere nuove generazioni....

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  3. Chissa' se ora toglieranno davvero l'embargo. Giuseppe

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    1. Magari i tempi di dilateranno ma alla fine credo che il bloqueo sara' tolto.

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  4. hola! il privilegio che la ley de ajuste dà ai cubani è immenso, quasi quasi sposo una cubanita e poi prendo il volo per los ee.uu. qualche ora nell'ufficio de migracion in aeroporto ed il gioco è fatto dopo 366 gg green card e poi a Cuba a especular ja ja ja Al regime farà molto comodo far tornare di moda la lucha contra el enemigo del norte anche se penso che a livello de negocios qualcosa si muoverà, sul piano politico agli usa non interessa troppo mettersi en los asuntos cubanos, sotto quel punto di vista le cose sono già state scritte internamente ed usciranno all'occorrenza senza cambiare la struttura del partito unico. chao Enrico

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    1. Si pero' agli yankee girano i coglioni nel vedere che tutto il mondo, a diverso titolo, fa affari alle porte di casa.

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    2. Enrico,Certo siamo d accordo che hanno privilegi e non è giusto,ma attenzione che non è poi tutto rose fiori vivere negli Stati Uniti occhio,pro e contro come in tutte le cose poi per noi italo è dura per tanti motivi,non è sempre domenica,noi stiamo meglio qua in Italia altro che Stati Uniti.paolino.

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    3. Simone Piras, titolare di Cubacenter, ha vissuto un'anno a Miami poi ha rifatto il suo maletin ed e' tornato a Scansorosciate...qualche ragione ci deve essere stata....

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  5. Trump,ha cavalcato l aria che tira un po dappertutto di protesta e non si sa cosa,la crisi infinita come questa fa cambiare idea alle persone ogni giorno,non andra'mai bene niente e nessuno perché la gente normale come noi vede andare sempre peggio le cose,il presidente nella politica degli Stati Uniti conta poco o nulla,le relazioni con Cuba faranno il suo corso come già tutto stato deciso.paolino.

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    1. La gente e' stufa dei politici di professione e da fiducia a ciarlatani come questo.

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    2. “Se acabaron las excusas, que los cubanos se vuelvan a su islita”

      “Ya no quedan más excusas: vuélvanse a su isla que ya el dictador no está más. Si no quieren volver en balsa, vuélvanse en avión, en helicóptero, el lancha, en los que sea, pero vuélvanse”, sostuvo Trump en una entrevista radial.

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  6. Volevo ringraziare pubblicamente BERTO titolare di Italsav che mi ha inviato una trentina di penne con splendido astuccio (foto) commemorative dei 90 anni del nostro Comandante en Jefe e uno stendardo in tela ritraente una gigantografia di Fidel guerrigliero nella selva.
    Probabilmente lo appenderemo in palestra fottendocene del politicamente corretto.
    Del resto, sin dall'apertura, abbiamo in bella mostra la bandiera cubana...
    Siamo tre soci, io, una cubana e uno che da una cubana ha avuto 2 figli...direi bastante cubania.

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    1. Sono in vendita le penne?

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    2. Taccagno...con trenta penne tiri alla pensione...jajaja...

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    3. Ho il privilegio di avere buoni e fidati amici...sono per loro e per te la prima volta che ci si incontra.

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    4. Grazie...a buon rendere!

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  7. Brevemente...

    I sondaggi si basano su un campionamento...il paradosso é nelľ impossibilità di conoscere la bontà del campione...

    Inoltre se pensiamo che i sondaggi Usa si basavano su campioni fortemente sbilanciati nelle grandi metropoli...la frittata é fatta...

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    1. Pero' una volta ci imbroccavano, probabilmente la gente racconta balle...

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    2. Probabilmente la serietà in questo mondo é un optional...leggasi differenza tra gente e gentaglia...

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  8. Con Fidel desaparece el último gran líder político del siglo 20, y el único que logró sobrevivir más de 50 años a su propia obra: la Revolución Cubana. Gracias a ella la pequeña isla dejó de ser el prostíbulo del Caribe, explotado por la mafia, para convertirse en una nación respetada, soberana y solidaria, que mantiene profesionales de la salud y de la educación en más de cien países, incluyendo el Brasil.
    Frei Betto
    Teólogo brasileño

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