martedì 24 gennaio 2017

M&S GENNAIO





Come abbiamo gia' avuto modo di dire, da settembre 2016 M&S CASA PARTICULAR ha cambiato marcia.
Merito dei truschini del mio socio per il posizionamento dei siti nei motori di ricerca, oramai siamo oltre le 200 visite al giorno.
Diciamo, senza entrare nei dettagli, che quasi un voletto al mese a testa per me e il mio socio, in linea di massima, salta fuori.
Sopratutto dicembre e' stato un mese importante ma anche gennaio, ad oggi, sta' facendo il suo mestiere.
Come sempre e' interessante segnalare le tipologie di clienti che ci contattano, in funzione del grande sviluppo che il turismo sta' avendo nella nostra amata isola.
Senza contare che iniziano a contattarci anche le agenzie di viaggi per i loro clienti.
Mentre a dicembre c'era l'urgenza di partire ed eravamo, letteralmente ,pressati dalla gente che, con le classiche tempistiche strettissime tipiche degli italiani, mentre facevano la valigia ci chiedevano un posto dove dormire due notti dopo, a gennaio molti ci hanno confuso con una agenzia di viaggi.
Ribadisco che per noi resta un hobby che pero' sta' sempre piu' sconfinando in un secondo lavoro.
Abbiamo dovuto mettere qualche paletto per arginare le tante richieste che ci arrivano, cercando di rottamare i perdigiorno per dedicarci a chi veramente ha voglia di partire.
Ci chiedono preventivi....
Un'agenzia di viaggio con un clik puo' risolvere il problema, lavorando con hotel e villaggi dove tutto il booking e' on line.
Noi siamo un'altra cosa.
Sul sito c'e' tutto, abbiamo specificato che i prezzi delle case sono, entro certi limiti, variabili in funzione della stagionalita', abbiamo evidenziato che il nostro....disturbo non e' compreso.
Quindi, volendo il preventivo se lo puo' fare chiunque, di conseguenza abbiamo informato che prima di prendere anche solo in considerazione una richiesta, il cliente ci deve inviare il biglietto fatto, numero volo e compagnia, magari anche un qualcosa di visivo....
Mail con “voi fateci sapere il prezzo che noi, poi, eventualmente, forse, valutiamo”....neanche le apriamo.
Comperi il biglietto, hai un'idea di con quale mano tenertelo quando fai pipi', a quel punto, ci contatti e noi ti risolviamo il problema.
Altre richieste che rimandiamo al mittente sono quelle al di sotto dei 3 giorni, e quelle di 3 giorni le trattiamo unicamente per una commissione che valga il disturbo.
Nell'organizzazione dei tour, noi ti troviamo la casa per la prima citta', quasi sempre La Habana, tu ci paghi la commissione e poi, a quel punto, ti risolviamo i problemi nelle altre citta' di cui pagherai la commissione a ricerca finita.
Non mi sbatto a cercarti tutto e poi tu magari....cambi idea.
A gennaio ci e' entrato il colpo per ora migliore della nostra breve storia.
Mi chiama al telefono un'italiano che vive a Ginevra e ha 3 locali.
Mi chiede una casa da 350 cuc al giorno per una settimana.
Il padre, caso vuole, ha 2 ristoranti pizzerie molto note proprio dalle mie parti, il giorno dopo arriva in palestra, ci salda, cash, la cospicua commissione e ci lascia 500 euro di acconto per la casa. Le case di lusso senza almeno il primo giorno adelantado manco ti prendono in considerazione.
Ho chiesto al proprietario del Bella Vita di Las Tunas, mentre confermavamo una prenotazione per lui, se conosceva l'italiano di Ginevra.
Mi ha confermato che ha proprio tutto' cio' che afferma di avere, non si tratta certo del tipo che soffre freddo ai piedi.
Sono arrivati a Cuba in questi giorni, si dovrebbe aprire un buon mercato con loro amici e conoscenti....di uguale livello.
Ovviamente, con l'aumento del traffico, qualche problema puo' saltare fuori.
Per la prima volta, una nostra cliente, e' arrivata nella casa prenotata a La Habana....trovandola occupata.
Una casa con cui lavoriamo sempre bene ma che....ha fatto il casino, per la prima notte ha risolto lui da un vicino poi l'abbiamo piazzata noi altrove.
La cazzata l'ha fatta il dueno, ma rispondiamo noi di tutto, appena rientrata la signora si e' vista restituire i 4 giorni di commissione che ci aveva pagato.
La reputazione e la credibilita' vanno sempre messe davanti a tutto.
A febbraio.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

23 commenti:

  1. di Fabrizio Verde

    Il Venezuela bolivariano e le fake news del mainstream: questo binomio sembra proprio inscindibile. Il circuito informativo mainstream quando affronta la questione Venezuela non riesce proprio a dare le notizie senza far ricorso a quelle fake news che vengono denunciate e bollate come pericolose da quegli stessi media che poi le propalano senza soluzione di continuità.
    L’ennesimo esempio è quello riguardante la manifestazione convocata dall’opposizione venezuelana lunedì 23 gennaio. I dirigenti della Mesa de la Unidad Democratica (MUD) non sono riusciti a radunare un numero significativo di persone per la marcia organizzata contro il governo Maduro e per esigere nuove elezioni. A questo proposito parla chiaramente un video che la MUD ha tentato in tutti i modi di far sparire dalle reti sociali.
    Per la Reuters, invece, «decine di migliaia di venezuelani hanno marciato per chiedere le dimissioni di Maduro, utilizzando a corredo una foto risalente a una vecchia manifestazione dell’opposizione. Anche se l’agenzia di stampa, ha poi ammesso che la manifestazione è stata meno partecipata rispetto alle precedenti. Insomma, il classico metodo che tra fake-news e post-verità mira a confondere le acque. Inoltre viene scritto che ‘testimoni di Reuters’ hanno riferito che la Polizia abbia fatto uso di lacrimogeni contro i manifestanti a Caracas.

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  2. di Fulvio Scaglione* - Eastjournal

    Un po’ di giorni ad Aleppo. Il tempo per raccogliere le testimonianze di chi ha vissuto i quattro anni di guerra sui due lati del fronte: quello di Aleppo Ovest, più vasto e colpito duramente da migliaia di missili e dalle incursioni dei ribelli e dei jihadisti; e quello di Aleppo Est, la parte storica della città, ora ridotta in macerie dai bombardamenti e dai combattimenti casa per casa.
    C’è un capitale enorme di sofferenza umana sepolto in quella città. La guerra non è ancora finita ma, se pure finisse domani, ci vorranno anni per capire se i semi dell’odio e della divisione, così abbondantemente seminati, sono stati davvero sradicati. Per ora trionfano diffidenze, sospetti, vendette.
    Ma tra le rovine di Aleppo giace anche una novità politica, non meno enorme, anch’essa destinata a dare in futuro frutti gustosi o avvelenati. Lariconquista della città ha avuto un significato politico preciso: la Siria di Bashar al-Assad è rimasta a lungo sulla soglia dell’estinzione ma ora è salva. In questo senso: anche nel prossimo futuro esisterà una Siria assadiana. Ridotta nelle dimensioni, quasi azzerata dal punto di vista economico, sfrangiata nel tessuto sociale, con una popolazione stremata, dipendente dalla protezione della Russia ma esisterà. E sarà un interlocutore di cui bisognerà tener conto.
    Il che significa che per la prima volta dal 1989, cioè da quando il presidente George Bush senior, subito dopo il crollo del Muro di Berlino, lanciò la strategia della “esportazione della democrazia”, una operazione di “regime change” non è andata a buon fine. Non è riuscita. A differenza di tanti altri leader (Milosevic, Saddam Hussein, Gheddafi, per fare solo qualche esempio) Assad è ancora là, a Damasco, al potere. E pare destinato a restarci, qualunque sia il giudizio che possiamo o vogliamo dare del suo regime.
    Se non è un caso, è una svolta epocale. Che può avere conseguenze anche molto diverse. Può spingere gli Stati Uniti verso una politica di disimpegno verso le grandi questioni del Medio Oriente.
    L’irresolutezza di Barack Obama, nei confronti della questione palestinese ma non solo, è già stata un problema. L’isolazionismo di Donald Trump (concetto su cui bisognerebbe discutere, ma prendiamolo per buono) potrebbe lasciar mano libera alle ambizioni di Paesi che, come la crisi siriana ha dimostrato, non hanno né la cultura politica né la freddezza per impegnarsi ad alto livello su certi fronti di crisi: penso alla Turchia, all’Arabia Saudita… Nemmeno la Russia di Vladimir Putin, il più freddo tra coloro che partecipano all’attuale poker della politica internazionale, vuole accollarsi un simile impegno e infatti lancia continui appelli affinché il nuovo Presidente Usa partecipi ai colloqui di pace sulla Siria che si svolgeranno in Kazakhstan. Il vuoto, riempito da aspiranti stregoni, avrebbe le sembianze del disastro.
    Il mancato “regime change” in Siria, che è sostanzialmente una sconfitta per gli Usa e il loro sistema di alleanze, potrebbe però generare anche un altro effetto. Gli Usa potrebbero prendere atto di ciò che la Russia già riconosce, e cioè che nessun Paese, nel mondo d’oggi, nemmeno la superpotenza americana, può sempre regolare a proprio piacimento le sorti del mondo. Potrebbe insomma nascerne una nuova distensione, quel reset nei rapporti tra Est e Ovest che fu a suo tempo tentato da George Bush junior e da Barack Obama e che ha avuto solo sporadiche e molto provvisorie realizzazioni.
    Così le macerie di Aleppo diventano un possibile crinale tra la fine di un mondo “vecchio” e la nascita di uno “nuovo”. Tra il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà, non si potrebbe per una volta scegliere il realismo della necessità?

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  3. Confermo il cambio di marcia nelle prenotazioni. In questo mese sono già stato contattato da due agenzie, una di bari e una spagnola. Il mercato è in forte crescita e le case non sembrano aumentare, sicuramente ci vorrebbe più tempo da dedicare a questo nuovo business che si sta aprendo!

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    1. Infatti sono oramai piu' le volte che ci rimbalzi che quelle in cui ci dai disponibilita'....mortacci tua...:-)

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  4. Alla fine si riceve quello che si da.
    Commercialmente questo , nelle civili società , è il dogma .
    Purtroppo noi siamo in un paese di parolai , intrallazzatori e pusillanimi.
    Ragion per cui diventa sempre necessario parare il bulgherone :-(

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    1. La cosa divertente e' che l'italiano da' per scontato che il tuo tempo sia meno prezioso del suo e tu lo possa perdere tranquillamente.
      Ma non funziona cosi'.

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  5. hola! forse ho individuato la casa nel sito nella seziona case di lusso, merita veramente. Da notare che certi tipi di clienti sono sempre non itagliani e questo si riallaccia al discorso dell'altro giorno che la isla è target per middle class di paesi con redditi veri che per noi sono classe alta. Certo che essere tipo 4 amici con un budget decente fa la differenza se si vuole disfutar di case di lusso. Anche se sono solo qualche giorno del genere lo faccio anche io a villa los pinos. chao Enrico

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    1. Dove abbiamo inviato i ginevrini.
      Relax Havana spa.
      Italiani....dipende...ad esempio se sei uno che, per mestiere fornisci un servizio sai che questo ha un costo.
      Di conseguenza nel momento in cui vuoi usufruirne tu, paghi per avere cio' che veramente vuoi.

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    2. molto bella a livello arichitettonico, personalmente preferisco quelle con piscina. Una domanda come sono a livello di regole con le ospiti? sono libertine oppure lusso uguale rigidità? Enrico

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    3. Non lo so e non lo voglio sapere.
      Avendo una casa de renta conosco i rischi quindi ogni dueno fa come crede, noi non mettiamo becco.
      Solitamente permettono gli ingressi ma piu' sono di lusso piu' sono rigidi con le annotazioni.
      Se ti fottono la casa non sono 10 o 20 mila cuc che volano via....

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  6. Secondo me oltre a guadagnare vi state pure divertendo. Giuseppe

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    1. Ci stiamo divertendo, il guadagno, che al momento non garantisce l'acquisto di una villa in costa Smeralda, e' sopratutto una conseguenza.

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  7. Confermo la svolta dell'ultimo trimestre. Purtroppo siamo esposti alle richieste di tanti perditempo, ma fa parte del gioco. Se solo riuscissimo ad arrivare nel mercato anglosassone così come siamo posizionati in quello italiano, allora si che la musica cambierebbe... Un passo alla volta.

    Simone M&S

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  8. Però con l'obbligo del biglietto in mano abbiamo scremato quasi tutti.

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  9. Serietà e professionalità vengono sempre ripagate con la stessa moneta...a marzo volevo rifare un salto a Cuba di un paio di settimane ma sono alla scuola di polizia per un corso e non ci danno ferie...se ne riparlerà a maggio..

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  10. Anche io pensavo di andare a marzo, ma ho troppe cose da fare, credo slittero' ad aprile o maggio.

    UN APPELLO
    Se conoscete case de renta a Varadero ce le indicate?
    Grazie

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  11. Mientras cientos de cubanos añoran cerca de la frontera con los Estados Unidos un pronunciamiento del presidente Donald Trump que les pueda abrir la puerta a territorio estadounidense, México inició las deportaciones de los nacidos en la Isla en situación ilegal en su territorio. Se trata de las primeras deportaciones de cubanos desde ese país desde e fin de la política de Pies secos / pies mojados.
    El Instituto Nacional de Inmigración de México (INM) anunció este viernes que colocó a 91 inmigrantes de la Isla en un avión de la policía federal que los devolvió a Cuba, luego de que el gobierno de La Habana aceptara su regreso.
    Se trata de un grupo de 20 mujeres y 71 hombres que se encontraban en el estado de Chiapas, desde donde fueron repatriados en virtud de los acuerdos bilaterales entre ambos países.
    Esta es la primera repatriación hacia la nación caribeña luego de la cancelación por la administración de Barack Obama de la política de “pies secos, pies mojados”, la cual favorecía la regularización de los cubanos que llegaban a los Estados Unidos.
    Los ahora deportados pretendían obtener el oficio de salida que les permitiera alcanzar la frontera estadounidense. De acuerdo al INM, esta es una medida prevista en la Ley de Migración, “que se les brinda a los extranjeros que no tienen un reconocimiento de nacionalidad de las autoridades de sus países, y que les brinda la posibilidad de transitar durante 20 días legalmente por territorio nacional para que puedan regularizar su situación migratoria en México o salir del país”.
    Sin embargo, a diferencia de lo ocurrido en ocasiones anteriores, las autoridades mexicanas decidieron repatriar a los 91 cubanos que se encontraban en un centro de detención de Tapachula, Chiapas, tras ser reconocida su nacionalidad por el Consulado General de Cuba en México.
    Resulta difícil de precisar el número de cubanos que fueron sorprendidos en su tránsito irregular hacia los Estados Unidos por la derogación de la política de” pies secos, pies mojados”. Más de un centenar ha alcanzado el paso fronterizo de Nuevo Laredo pero su entrada no ha sido permitida por los guardias de Estados Unidos, que citan el cambio en la política estadounidense hacia Cuba.
    Aun cuando el gobierno antillano ha mostrado la disposición de aceptar de regreso a los emigrantes, muchos de ellos han dicho que no piensan regresar a la Isla. Los obispos católicos cubanos llamaron la pasada semana a encontrar una solución para estas personas por la situación humanitaria que se genera.
    El año pasado, a consecuencia de la crisis migratoria en Colombia y Centroamérica, varios países firmaron acuerdos con Cuba y adoptaron medidas de emergencia contra la migración ilegal, incluyendo planes de deportación y el reforzamiento de sus fronteras, en respuesta a la oleada de cubanos que cruzaron sus fronteras y se concentraron en varios puntos de la geografía latinoamericana.
    La derogación de la política “de pies secos, pies mojados”, establecida en 1995 por la administración Clinton, permitía a los cubanos que tocaban suelo estadounidense permanecer en el país, mientras que los interceptados en el mar eran repatriados a Cuba. Después de un año en los Estados Unidos, los emigrados de la Isla podían solicitar la residencia legal permanente.
    En cambio, la nueva política firmada el pasado 12 de enero obliga a los cubanos a solicitar visas en su país de origen o enfrentar la deportación si entran ilegalmente, como sucede con los emigrantes de otras nacionalidades.
    No obstante, la Ley de Ajuste Cubano se mantiene en vigor a pesar de la oposición abierta del gobierno antillano, y los acuerdos migratorios vigentes entre Cuba y los Estados Unidos prevén un mínimo de 20 mil visas estadounidenses cada año para los naturales de la nación caribeña.
    Obama también eliminó el programa de parole para los profesionales cubanos de la salud que se encontraban de misión en terceros países. No obstante, funcionarios estadounidenses dijeron que se tramitarán los casos que estaban en curso antes del 12 de enero.

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  12. Ma una curiosità:le case del segmento 25-50cuc ok sono di cubani che le hanno ristrutturate e rese da renta ma villone come quelle che hai tu sul sito o quella di cui parli da 350cuc al dia ma di chi sono? Enti statali? Gente ammanicata al cerchio magico? Non credo siano di cittadini che le hanno convertite al buisness...ciao a tutti
    Andrea M.

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  13. Non ti puoi sbagliare.
    A meno di mega ladroni statali tutte le case o hanno uno straniero dietro o qualche cubano fuori dal paese da lustri che l'ha fatta costruire o ristrutturare.
    Oltre 10 case con cui collaboriamo sono di italiani che hanno un referente in loco.

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    1. Grazie della delucidazione Milco, qualche volta se ti va potresti postare qualcosa su cosa burocraticamente è necessario fare per costruire una casa nell'Isla? Si parla spesso di comprare o ristrutturazione mai di questo aspetto, c'è una mia amica che mi ha chiesto 'prestata' una modica cifra (800cuc) per comprare da una vicina una placca(Havana zona fabbrica chimica Suchel) e costruirci su...ciao e grazie ancora
      Andrea M.

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  14. Facile.
    Vai in vivienda e chiedi la licenza de costrucion, quando ti arriva inizi i lavori esponendo un cartello col numero della licenza.
    800 cuc una placa?
    In quella zona della capitale e' ben pagata.

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  15. Disculpe pero ya estamos ocupados, hasta el mes de Mayo...que tenga un buen dia.
    Lazaro

    RICEVUTO ORA DA UNA RENTA A VARADERO...OCCUPATO FINO A MAGGIO....

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