giovedì 26 gennaio 2017

MENTRE CORRI


DAL BLOG DI ALESSANDRO ZARLATTI "IL BELLO DELL'AVANA"
La tua mezz'ora, due volte a settimana se non vince la pigrizia, pare faccia molto bene al cuore. Dicono così, al cuore soprattutto ma anche al resto, alle ossa, alla testa, al sangue. La tua mezz'ora sudata, che certe volte passa in un attimo, mentre altre volte sei costretto a spezzettarla in frammenti agonizzanti per comporla. Mezz'ora. Da quasi cinque anni all'Avana. Il tuo ritmo lentissimo a causa del quale tutti ti superano e ti umiliano, i giovani ovviamente, ma anche le donne, tutti, la tua musica nelle orecchie, il vento caldo. Oggi stavo correndo e mi sembrava che il tempo fosse passato proprio intorno alle mie corse, come un avversario dispettoso e imprendibile che ti passa a lato e ti sfotte. Correvo per Quinta ascoltando la Playlist con cui attualmente mi devasto le giornate, e ripensavo alle mie corse. 
I primi tempi andavo a correre a Santa Fe. Lì abitavo. C'era un campo molto grande ed un sentiero che ne percorreva l'intero perimetro. Era il 2012 e avevo appena iniziato quest'avventura ubriacante che si chiama Cuba. E immediatamente la mia vita disfatta e poi un'altra donna e poi i saluti a mia figlia, le promesse, e poi quel senso di colpa che m'inseguiva ad ogni passo. Cercavo di scattare in avanti ma quello mi raggiungeva. E allora speravo di morire là, in un attimo, un battito diverso del cuore e fine. E invece non morivo. E allora ricostruivo e allora andavo a correre sul Malecon, mesi dopo. Vivevo con un'altra donna e mia figlia la vedevo i fine settimana. E scendevo per calle M e arrivavo all'altezza dell'ambasciata americana. Mettevo le cuffie e pensavo alla bellezza della vita. Ascoltavo le canzoni del gruppo Camila e sognavo. Scrivevo molto e coltivavo l'illusione di fare qualche tipo di ordine nella mia esistenza. Ma l'ordine non esiste. E' un'allucinazione nevrotica e nient'altro. E allora era arrivata la pubblicazione del mio primo libro e allora sono andato a correre e ho pianto. E allora ho telefonato a quella che era stata mia moglie e abbiamo pianto insieme. In fondo i sogni non sono niente se non hai qualcuno con cui piangerne o riderne insieme, no? E allora correvo perché poteva essere la mia ultima corsa e non me ne sarebbe fregato niente. Ero felice. Ma non riuscivo a morire. E poi, continuando a correre, niente è rimasto com'era. E allora ho conosciuto un'altra donna e ci siamo inseguiti come bambini e ci siamo mandati migliaia di messaggi in bottiglia e allora non abbiamo trovato mai la sceneggiatura giusta che comprendesse due talenti come noi e allora andavo a correre nello stadio devastato tra Calle G e Malecon. Mi piaceva quella terra sporca, mi piacevano le gradinate distrutte come la dentiera di un matto, mi piaceva quell'odore di tutto. E correndo ci siamo stati lontani e vicini e intimi ed estranei e poi un giorno ci siamo dati un bacio che sembrava l'inizio e invece era una specie di addio. Ma gli addii non esistono neanche coi morti figurarsi coi vivi. E allora ho cambiato casa un'altra volta. E mia figlia cresceva e i miei amori cambiavano e correvo in Quinta. E inseguivo storielle da poco e ricevevo messaggi proprio mentre correvo e in certi momenti mi sentivo un gigante, in altri nessuno, e mi piaceva quell’alternanza. E correndo mi piacevo di più. Mi sentivo parte di questa città. Dei pischelli che mi superavano sugli skateboard, dei miei coetanei che arrancavano sputando bestemmie come me, mi sembrava il centro del mondo ed era il centro del mondo, ne sono sicuro. E sarei potuto morire ancora una volta e non sarebbe stato un dramma: cos'altro cercare, in fondo, se quello che volevi lo hai avuto? Ma correndo riscrivevo una nuova, difficile, lista dei desideri. Pare faccia bene al cuore, come la corsa, pare facciano bene alla vita, i desideri, il futuro, la metafisica di queste quattro ossa. E allora con lei facevo sul serio e allora lei faceva sul serio con me. E nella mia cuffia c'era Tiziano Ferro e Vasco Rossi e cantavo quelle canzoni mentre correvo e ballavo. La gente mi guardava ma non era importante. Quando si corre con la musica nelle orecchie e la vita va bene, o anche soltanto una donna ti ha sorriso dichiarandoti il proprio amore, allora bisogna ballare. E' bello ballare e cantare all'Avana al tramonto, col caldo. Perchè poi le canzoni finiscono e bisogna interpretarle lì, davanti a tutti, al massimo delle proprie possibilità, ognuna come fosse l'ultima. E allora cantavo e correvo. Da Calle 16 fino a calle 70, andata e ritorno. La solita mezz'ora. E pensavo alla prossima sera, alla prossima rappresentazione. E pensavo alle cose che si mettono in ordine per poi disfarsi di nuovo come i mandala e il vento. E allora la mandavo via dalla mia vita e correndo pensavo che sarebbe finita lì. E invece continuava a inseguirmi coi ricordi. E allora ricordavo quando correvamo insieme su Quinta e parlavamo. E poi la fatica ci toglieva il fiato e le parole ma non la voglia di correrci accanto. E allora ricordavo il giorno in cui aveva avuto un attacco di asma correndo e allora ci siamo resi conto di essere mortali e siamo diventati seri. Non tristi. Seri. Poi mi è venuto in mente il suo passo irregolare che me la faceva amare. Vaglielo a spiegare che era quello il centro dell'universo per me. E allora mettevo la musica più forte e allora smettevo di pensare e lei tornava lontana senza dirmi addio perché gli addii sono un'astrazione di chi non ha capito la vita. E allora arrivavano altre a corrermi accanto, a non lasciarmi solo e si appoggiavano alle canzoni, gli davano vita. Mi dicevano che la corsa è il tragitto, i volti che incroci, i sorrisi che lasci.   Oggi sono passati quasi cinque anni dalla prima volta e stavo correndo in Quinta ancora una volta. Dopo venti minuti mi sono fermato. Ho bloccato il cronometro ed ho iniziato a camminare. Non ero particolarmente stanco ma avevo voglia di cantare a squarciagola una canzone stupida che era appena passata nelle mie orecchie. L'ho rimessa da capo. Mi piacciono le canzoni stupide. Quelle che la gente considera poco. Spesso aprono crepe inaspettate. Senza volerlo, ma le aprono. "Niente di grave" di Max Pezzali. Ho iniziato a cantare mentre la gente che mi scorreva accanto mi guardava perplessa. "Niente di grave, tutto si aggiusterà...", a pieni polmoni. In un tardo pomeriggio unico di L'Avana. Perché la vita è sempre un ininterrotto tramonto. E quella canzone stupida mi faceva piegare i suoi significati ad un'idea soltanto: che non c'era niente di grave in questo assurdo tramonto che ci attraversa, ma solo sorrisi, canzoni da cantare forte, sguardi da incrociare, baci da dare, distanze indeterminate da percorrere al proprio ritmo fino alla fine. Correre ancora, perché pare faccia bene, benissimo al cuore. E il cuore è una cosa seria: è l’unica luce che non si spegne anche nei tramonti che sembrano infiniti. 
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Corro da una vita.
Corro fin da ragazzo quando ci si allenava per il judo, poi per tutto il resto.
Oggi corro anche perche' lo sport e' il mio mestiere.
Non sono mai stato un patito di questa disciplina, pur riconoscendone i grandi benefici che mi ha regalato, non l'ho mai particolarmente amata.
Correre per correre intendo.
Pero' ho amato farlo in determinate location.
Le vie di Budapest e di Berlino Est ai tempi del muro, gli atolli maldiviani, le spiagge delle Caicos, sotto gli alberi del coco de mer alle Seychelles, i tramonti greci, le ramblas di Barcellona, Sharm, le strade incasinatissime di Pucket, vicino al Dominicus a S.Domingo, la strada con ai 2 lati il mare a Favignana, il selciato di Pantelleria, le salite di Arbatax, il nulla di Ugento, il freddo di S.Martino di Castrozza e di Aosta, Il lungomare di S.Benedetto del Tronto, la vita ovunque di Jesolo, la spiaggia di Senigallia e tanto altri posti che ho dimenticato.
Cuba.
Quando trascorro qualche giorno a La Habana, il Malecon e' la sola location in cui voglio correre.
A Tunas, per anni ho corso in giro per la citta' al mattino ,unico in quegli anni a farlo.
Ora al mattino vado in palestra e corro alla sera, spesso in pista a volte por la calle.
Correre per le vie della mia citta', magari col Boss o gli Stones in cuffia e' una di quelle cose che ,davvero, ti fa sentire cittadino del mondo.
Mentre quando corro qua' ho sempre mille cazzi per la testa, quando sgambetto a Cuba ho la mente libera, mi godo i suoni, gli odori, la gente, i culi, le tette che ballano, le vecchiette sedute sull'uscio che mi guardano sudare come se fossi un pazzo.
Piu' semplicemente qua' e' lavoro...laggiu' divertimento puro.

P.S. Domani giornata in Liguria, parte il progetto estate con la trattativa per l'animazione in un camping village.
Di M&S ho parlato ieri, oggi entra a Grande Torino un cliente da un mese e mezzo e, come si vede dalle foto dei 3 corsi di oggi Fly Gym continua a crescere.
Fatti, non pugnette!

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA




31 commenti:

  1. È fallita anche la seconda fase della procedura di raffreddamento della vertenza Alitalia e i sindacati procederanno ora alla proclamazione di uno sciopero, che verrà annunciato tra oggi e domani. Nel corso della riunione di oggi, le parti, si legge nel verbale del Ministero del Lavoro, «si sono ampiamente confrontate», ma «all’esito dell’incontro il Ministero, sentite le parti, ha registrato l’impossibilità di pervenire ad una soluzione conciliativa e le invita a ridurre al minimo i disagi per l’utenza».
    La riunione di oggi al Ministero del lavoro fa seguito alla prima fase di raffreddamento, tentata in sede aziendale il 20 gennaio scorso e conclusasi con esito negativo. I punti di cui si è discusso, e che sono le motivazioni per cui i sindacati Fit Cisl, Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl trasporti intendono proclamare lo sciopero, sono: Piano industriale, disdetta del Contratto collettivo di lavoro, violazione del contratto e accordi.
    È possibile che la data dello sciopero di Alitalia sia il 23 febbraio, quando è già in programma uno sciopero del trasporto aereo proclamato dai sindacati di categoria.

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  2. Leggo sempre volentieri i post dei blog
    ....ma questa volta....con ironia...suggerisco di gustare cuba senza correre...ne risente el corazon pero hace bien por la alma

    Grazie per i vostri post

    gpongp.it

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  3. Non luogo a procedere per Lapo Elkann. Il procuratore di New York «ha deciso di lasciar cadere le accuse» nei confronti del manager italiano per la denuncia di finto sequestro della fine di novembre. A confermarlo è stato un funzionario del tribunale penale di Manhattan dove era in programma l’udienza.
    Il rampollo di casa Agnelli rischiava da due a dieci anni di carcere. Anche l’ufficio del procuratore distrettuale ha ribadito ufficialmente che le accuse contro Lapo sono cadute e il caso è chiuso. Elkann, visto lo sviluppo del procedimento, non si è dovuto presentare in tribunale a Manhattan. «Lapo Elkann è sollevato e molto felice» per la chiusura del caso nel tribunale penale di New York: lo ha detto l’avvocato Randy Zelin. L’avvocato di Elkann ha spiegato che il suo ufficio legale ha condotto un’inchiesta e ha presentato le sue conclusioni al procuratore, il quale ha determinato che la vicenda non costituiva un reato penale.
    E sollevato dalla sentenza si è detto Lapo Elkann: «La decisione di oggi mi rincuora e rinforza il sentimento di fiducia che da sempre ripongo nella giustizia americana». «Ho attraversato un momento difficile», ha ammesso e ha poi ringraziato la sua famiglia e tutti quelli che gli sono stati vicino, confermando il suo impegno a «sostenere le aziende cui ho dato vita».
    Lapo Elkann era stato arrestato e poi rilasciato dalla polizia di New York per aver simulato un sequestro allo scopo di ottenere dalla famiglia una somma di 10 mila dollari.

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    1. Un coglione patentato...punto!

      Ricordo il pastore tedesco di una cara vecchina, detta nonna Papera, che affittava delle camere zona 5 Terre..si chiamava Lapo El Can...non é una barzelletta giuro...vedendo quali sono stati gli sviluppi é però sicuramente un offesa per il cane.

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    2. Se eravamo noi....ci toccava il gabbio per anni....ma ieri Marchionne era con Trump...

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  4. Bello il post inserito di sera. Giuseppe

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    1. Si ma ora se ne riparla....domenica sera o lunedi mattina.
      Buon week end

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  5. Milco non sei l'unico anche Matteo Renzi nel 2015 in occasione della sua visita a Raoul ha approfittato per fare jogging sul Malecon de L'Avana P68

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  6. hola! anche non sono un patito della corsa ma non posso trascurare i benefici sulla vascolarizzazione. A Cuba mi alleno anche io in un gimnasio particular mentre per l'aerobio cammino velocemente. Purtroppo anche li i frequentatori delle palestre non sanno allenarsi decentemente ed in più senza dieta i risultati sono scarsi a parte qualche negron con genetica superiore. Comunque fa effetto caricare i bilanceri con i dischi con scritto INDER . chao Enrico

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    1. Per non parlare quando i bilanceri sono differenziali di camion...

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  7. Mi piace come scrive questo Alessandro,veramente.paolino.

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    1. Concordo scrive bene lo Zarlatti...

      a volte pare molto convinto...ma forse é solo una mia impressione...

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    2. Vive a Cuba da anni.
      Non seve essere facile

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  8. Altrimenti....non sarebbe nostro ospite....

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  9. Oggi l'ARMATA ROSSA liberava Auschwitz.
    Nessuno dimentichi chi ha davvero debellato il nazismo.
    Gli stessi che seriamente combattono l'Isis...

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  10. Nei primi anni cubani ero solito correre la mattina verso le 7...incrociando gli sguardi straniti dei lavoratori...negli ultimi anni invece capita di vedere sgambettare altra gente...soprattutto al calar del sole...cosa davvero impensabile 20 anni fa...

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    1. Sempre dormito poco zio...

      Adesso solo qualche corsetta e ginnastica a corpo libero...cazzi vari permettendo...

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  12. Correre fa bene a 360 gradi...a me non piace correre per la strada, mi diletto alla camminata veloce col tapis roulant che ho in casa, sia estate che inverno uso sempre il tappeto, con termosifoni accesi in inverno e climatizzatore in estate, davanti a un film su sky, o ascoltando musica...faccio tapis roulant soprattutto per mantenermi in forma col corpo, ed evitare la fastidiosa pancetta che ai "ragazzetti" della mia età (45 anni) è già uscita da un po se non si tengono in forma, e odio andare in spiaggia con la pancia come se fossi embarazado :-), alla fine 30-45 minuti di tapis roulant 3 volte a settimana non sono un peso, e allo stesso tempo da dei benefici enormi al corpo, soprattutto per chi fuma.

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  13. Rientrato da Albenga, mi sono pure fatto una corsetta attorno ai laghi di Avigliana.....giusto per restare in tema.
    Direi che e' andata bene, ancora pochi dettagli per il vitto e dovremo concludere.
    Quest'estate si torna al mare!

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  14. A certe ore oggi correre sulla quinta avenida vuol dire respirare smog. Credo siano i 4-5 km in tutta cuba con un minimo di traffico .. mat.

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    1. Smog...e' una parola grossa riferito a Cuba...diciamo qualche scarico di camion....quello si...

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  15. E’ tutto pronto nella Sala Conferenze dello Stadio Olimpico Grande Torino per la conferenza stampa pre-Torino-Atalanta. Sta per prendere la parola il tecnico granata Sinisa Mihajlovic, accompagnato da Belotti e De Silvestri.

    “Ho detto alcune cose ai ragazzi, e voglio dirle anche a voi e ai tifosi: non esiste affrontare metà campionato senza un obiettivo. Il nostro è migliorare rispetto all’andata, facendo i conti partita dopo partita. E combatteremo anche contro noi stessi. Se nel ritorno avremmo fatto meglio, la nostra stagione sarà positiva. L’Europa è da raggiungere in due anni, ma ancora più importante è mantenere alto il nome del Toro, giocando aggressivi e con personalità. In campo ci sono anche la storia e l’importante della maglia. Per me non è retorica, fa parte del DNA di questo club: giocare in una squadra vuol dire incarnarsi nei colori. Noi lavoriamo tutti i giorni per correggere i nostri difetti: poi vedremo se alla fine faremo davvero meglio che all’andata, ma io e i miei ragazzi pensiamo di potercela fare.”
    Il tecnico granata introduce l’avversario, ricordando anche la gara di andata: “La partita contro l’Atalanta si prepara come le altre. Ci si adatta all’avversario, ma non cambia nulla: loro sono squadra rivelazione, giovani interessanti. Complimenti a Gasperini. Noi non ci sentiamo inferiori, e sappiamo di poter vincere. Mi ricordo quella partita (di andata) e ci mancavano molti attaccanti. Siamo stati recuperati su due gol che si potevano evitare. Era un’altra Atalanta, e noi siamo un altro Torino. Tutte e due siamo migliorati, e affrontiamo questa partita con giocatori migliori rispetto all’andata. Giochiamo in casa e vogliamo i 3 punti”.
    Sulle parole di Gasperini, poi: “Per lui è ultima chance del Toro? Non ho niente da rispondere. Noi faremo di tutto per vincere, ragionando partita dopo partita. Faremo il nostro massimo”
    “Cambio tattico? Quando saremo in condizione potremmo farlo, adesso noi. Iturbe non è ancora al meglio, e poi rimarrei senza attaccanti in panchina. Per ora soluzione in corso, poi più avanti si potrà anche provare dal 1′.”

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  16. Mihajlovic continua: “Mercato? Non voglio parlarne. Ne parleremo quando sarà finito. I tifosi? Loro devono fare i tifosi, come han sempre fatto. Loro fanno tanti sacrifici per venire allo Stadio anche in trasferta. Finchè sono confronti civili, come è stato, si accetta tutto. Domani aiuteranno la squadra come sempre. Poi se dopo la partita non sono contenti faranno quello che è giusto, ma sempre in modo civile”.
    Mihajlovic prosegue: “Maxi Lopez? Non è cambiato nulla da una settimana fa. Belotti può ancora migliorare tanto. Non si deve imborghesire, deve continuare con questa fame e questa mentalità: non deve lamentarsi se subisce fallo, se gli fanno fallo è perché è forte. Lui è un ragazzo umile ed intelligente, e non si deve mai scordare da dove è partito e chi è. Non si deve montare la testa”.
    Poi, il tecnico parla del neo acquisto: “Iturbe? Come detto la settimana scorsa, abbiamo preso giocatori che non avevano giocato in quest’estate. Non è così scontato che tutti si riprendano, ma per molti è accaduto. Anche per Iturbe ci vorrà tempo, come è successo per Iago ad esempio. Bisogna avere pazienza. Iturbe l’ho voluto perché ha caratteristiche diverse dagli altri. Devo trovare fiducia e spensieratezza, senza che nessuno lo metta in croce. Ha carattere, e dipende anche dalla sua capacità di apprendere. Sono convinto che farà bene”.
    Ancora, Mihajlovic: “I miei ragazzi si allenano sempre bene. Solo che quando andiamo in campo non sempre vedo le cose che vorrei. Le partite non si vincono o si perdono domenica, ma anche durante la settimana: tuttavia, noi ci siamo sempre allenati bene. Poi succedono partita come quelle di Bologna, dove non abbiamo fatto per niente bene, giocando in maniera scolastica e prevedibile, senza spunti. Ci dispiace, ma domani è un’altra partita e faremo sicuramente meglio. E’ un campionato dove è quasi tutto deciso. Come ho già detto, per l’Europa servono più punti del solito: non è un campionato molto divertente secondo me, a volte per le squadre come noi diventa difficile, che siamo nel mezzo. Dobbiamo trovare sempre motivazioni per portare a termine al meglio la stagione. Siamo professionisti e questo è il nostro dovere”
    Infine, il tecnico: “Delusione? Non sono deluso. Ovvio, mi dispiace quando si perde. Il primo colpevole sono lì: io per ambizione voglio sempre vincere, ma non è sempre possibile. Quando succedono cose come a Bologna mi viene da pensare che forse avrei potuto fare qualcosa in più. Ogni allenatore cerca di dare il massimo, poi a volte se ripensi al passato capisci che invece potevi fare meglio. Prima della partita ho sempre avuto la coscienza pulita. Più che delusione, mi dispiace non essere riusciti a fare certe cose che potevano invece fare. Ma è una rabbia contro me stesso”

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  17. Torino (4-3-3): Hart; De Silvestri, Rossettini, Moretti, Barreca; Benassi, Valdifiori, Obi; Falque, Belotti, Ljajic. A disposizione: Padelli, Cucchietti, Castan, Baselli, Gustafson, Iturbe, Vives, Lukic, Boyè, De Luca, Ajeti. Allenatore: Mihajlovic.
    Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Zukanovic, Toloi, Caldara; Conti, Freuler, Grassi, Spinazzola; Kurtic; Gomez, Petagna. A disposizione: Gollini, Rossi, Cristante, Masiello, D’Alessandro, Migliaccio, Pesic, Kessie, Paloschi, Raimondi, Melegoni, Bastoni. Allenatore: Gritti.

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  18. Di nuovo dentro la quarta punta, centrocampo inesistenze come lo zingaro.
    Inguardabili.

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