giovedì 9 febbraio 2017

LA CUBA DI IERI






Questo racconto, che avevo gia' postato tempo fa, e' tratto dal mio primo libro “L'altro lato del bloqueo”, si intitola UNA GIORNATA PARTICOLARE.
Parla della Cuba di 13/15 anni fa, quella di cui a volte parliamo con un malcelato rimpianto.
Gli amici ci sono ancora, ad ogni mio viaggio almeno una volta passo a trovarli.
Sono cambiati, ma lo sono anche io, il tempo lascia sempre le sue tracce.
L'importante e' continuare a frequentarci, coi nostri limiti e i difetti che ci portiamo dietro, ma anche con la lealta' che sempre contraddistingue le buone amicizie.
Buona lettura.

Questo racconto non parla di nottate indimenticabili o di spiagge da sogno.
E' solo la cronaca di una normale giornata cubana, in un posto del campo.
A Las Tunas era l'ennesima mattinata di merda, il cielo
prometteva pioggia, che fare?
Passare la giornata in qualche locale?
Chiamare qualche amica?
Cercare qualcuna che ancora amica non e'?
Visto che sono fondamentalmente un animale diurno, prendo la macchina e passo al parco a raccattare il mio amico Mago.
Si va da Orlandito!
Orlandito lo conobbi un paio di anni fa al carnevale tunero.
Sui 30 anni, simpatico, sempre in movimento e dalla risata
coinvolgente.
Vive a Vivienda, 19 km da Tunas, sulla strada per Holguin, subito dopo Callixto.
Un pò più di un paese, un pò meno di una cittadina.
Assolutamente fuori da ogni giro turistico, sono il solo straniero.
La mia auto e' la sola post rivoluzionaria.
Facce dure e rugose da contadini, vita faticosa e pane ancora più duro.
Poi, ovviamente, c'e' gente che non fa un cazzo tutto il giorno.
Lo troviamo in mezzo a un capannello di gente, gioca a domino, sbraita e litiga con chi sostiene di saperne più di lui.....
Una classica scena cubana.
Orlandito di mestiere sarebbe barbiere, esercitava in piazza e gli affari andavano bene, poi "qualcuno" decise i spostarlo sotto il suo condominio e sono iniziati i tempi magri....
In più e' professore di scacchi presso una scuola di Las Tunas.
Il paese e' decoroso, le case sono abbastanza in buono stato, i condomini non cadono a pezzi.
Ci porta in piazza, oltre a una minuscola tienda, c'e' una terrazza dove si paga in moneta national.
Insiste per offrirci una birra.
Ci invita per la sera a casa sua, si mangia capra...... non mi fa impazzire ma ho voglia di una serata simile, di stare con questi amici.
Accetto a patto di occuparmi io del primo e di fornire le bevande .
Poi la vedo.
Bionda (tinta), camminata che non ha nulla del languido
ancheggiare caraibico. Modo di muoversi tosto, da vera guaijra.
Chiedo a Orlandito se la conosce, mi sorride e in 2 minuti e' al nostro tavolo.
E' bella, una bellezza dura, spigolosa.
Mi spiega che deve tornare al lavoro e che ha poco tempo.
Le chiedo che lavoro fa... "guardo i polli".
Non voglio sapere che lavoro sia "guardo i polli...", forse il pollo sono io.
La invito per la sera da Orlandito, accetta se la passo a prendere.
Mi spiega dove abita.
Quattro case in mezzo al nulla....
Nel primo pomeriggio si rientra a Tunas.
Vado alla tienda a comprare la pasta, 2 bottiglie di ron e un pò di lattine di tucola.
Concludo il tutto comprando una cassa di cerveza.
Spedisco il Mago al mercato a comprare il necessario per gli
spaghetti alla bolognese.
Verso le 20 si riparte per Vivienda.
Lungo la strada il Mago mi ricorda che bisogna passare a
prendere il ghiaccio.
Immaginavo una di quelle macchine che producono il ghiaccio in cubetti bel levigati....
Entriamo in una specie di finca, diroccata, in una stanza ci sono enormi lastroni di ghiaccio.
Non ho idea sul come si conservava ne' come si formava, era buio e avevamo fretta.
C'e' un tipo che, con una specie di piccozza, inizia a staccare dall'iceberg grossi pezzi di ghiaccio che finiscono nel mio bagagliaio.
Meno male che siamo vicini a Vivienda....
Arriviamo a casa di Orlandito, un condominio decoroso, lui e la sorella vivono uno di fronte all'altro nello stesso pianerottolo.
Vive col padre.
La classica casa cubana di chi non ha a che fare abitualmente coi turisti.
Hanno la televisione, lo stereo.
La sorella ha una bimba di 4 anni, con una serie di problemi, ti chiedi perché cazzo debba piovere sempre sul bagnato.
Lascio il Mago a cucinare la bolognese (frequenta
italiani....sa’....) su un fornello che era già antico ai tempi di mia nonna contadina buonanima.
Nella più completa oscurità mi inoltro nel nulla a vedere dove abita la guaijra.
Le strade della cittadina sono deserte, saranno le 21 30, un
cazzo di nessuno.
Non un lampione acceso, il nulla.
Cerco di riconquistare la caretera per Holguin, dopo un paio di svolte sbagliate che mi portano praticamente dentro a un bosco, la trovo.
Ho trovato la caretera, ora bisogna trovare la casa.
Guido per 3 o 4 km seguendo le indicazioni che la ragazza mi aveva lasciato al mattino, lascio la provinciale, svolto su un ponticello.
Sono veramente immerso nel nulla.
Vado a passo d'uomo, la strada e' sterrata ,vista la pioggia di quei giorni potrei sotto una pozzanghera trovare un cratere e sparire io e la macchina.
Arrivo in una piccola radura dove ci sono poche case.
Lei vive in una di queste, piccola e essenziale.
Mi aveva detto al mattino (a seguito di una domanda un po'
scherzosa sul fatto di ritrovarmi un eventuale marito non ben predisposto nei miei confronti e armato di machete affilato ad accogliermi) che si era separata da alcuni mesi,
ad andarsene era stato lui.
Mi stava aspettando, si era messa tutta in ghingheri.
Scarpa col tacco, non a punta come si usa, con la punta
arrotondata, come si usava.
Jeans abbastanza attillati e una blusa fuxia di quelle con le
piccole piastrine fosforescenti.
Ha messo probabilmente le cose migliori che aveva, molto
rossetto e un profumo cubano.
Era bellissima, sempre allegra e sorridente.
Insieme a lei, una amica (la fanciulla aveva pensato anche al Mago), bella cicciottella, vestita più o meno nello stesso stile e con lo stesso profumo.
Già mi immaginavo la faccia del mago....
Mentre cerco di uscire dal pantano di quel vicolo mi dicono che prima di mangiare vogliono bere qualcosa.
Andiamo in piazza a Callixto dove c'e' una specie di terrazza.
Penso;"prenderanno un bel refresco de lemon"....
Col cazzo.
Ron blanco di una marca misteriosa, non avevo con me moneta national.
Ha pagato lei.
Toglie il tappo, comincia a bere direttamente dalla bottiglia una generosa sorsata , quindi passa la bottiglia alla gorda e giù un altra sorsata.
La bottiglia arriva a me, ero a digiuno dal mattino, ne bevo solo un po'.
Mentre la bottiglia passa di mano in mano, le loro, si torna alla macchina e si riparte per Vivienda.
Mentre camminiamo verso l'auto, lei mi mette una mano sulla spalla come si faceva fra commilitoni in libera uscita a militare
Andiamo bene....
Si risale in macchina, inizia a piovere.
Mentre combatto nuovamente con la strada cercando di evitare i crateri, la bottiglia passa allegramente dalla mia guaijra, seduta al mio fianco a quella dietro.
Io salto il turno.
La ragazza continua, cameratescamente, a tenermi un braccio attorno al collo.
Si arriva a casa di Orlandito.
Oltre al padrone di casa abbiamo la sua novia scollacciata, un suo amico con la moglie, sua sorella, la bimba e il mago.
Appena il mago vede la gordita a lui destinata, mi guarda
sorridente facendo un gesto tanto caro alla Sig.ra Santache'.
La capra naviga in una inquietante salsa rossa, la pasta sta' per essere gettata in pentola, e qui, onde non dovermi cibare di quella roba molliccia e attaccaticcia che loro chiamano con coraggio "spaghetti", prendo in pugno la situazione.
Sulla cottura degli spaghi non accetto compromessi.
La pasta si mangia al dente, l'ospite ha sempre ragione....
Il sugo fatto dal mago era alquanto acquoso, gli lancio un
occhiata da.. "no es facil".
Mi dice che in Italia si mangia così e io, bonariamente, lo mando a cagare.
Colpa mia che faccio cucinare gli spaghetti alla bolognese a un Mago cubano.
Mentre si attende la cottura della pasta, le ragazze si scatenano in chisme locali.
Alla televisione c'e' la telenovelas e dallo stereo a palla escono le note di Eros in spagnolo.
Un casino.
Intanto le fanciulle fumano (meno la mia per fortuna) popular che tirano fuori da un pacchetto floscio bianco con scritte blu.
L'odore e' forte, terrificante.
Visto che il tavolo e' da 4 e noi siamo in 10 vogliono fare mangiare me, il mago e le 2 ragazze prima degli altri.
Non se ne parla, andiamo a prendere un altro tavolo a casa della sorella.
Anche se strettini si mangia come Dio, o chi per lui, comanda .
Tutti insieme.
La pasta non e' poi uscita male.
Assisto al consueto scempio degli spaghetti tagliati col coltello.
Non c'e' niente da fare, battaglia persa.
La capra..... beh la capra la assaggio appena, non ha un
bellissimo aspetto e poi quel sugo.......
Ovviamente riso a volontà e molta frutta.
Le 2 bottiglie sono quasi finite, la cassetta di birra e' agli
sgoccioli....
Finita la cena, classico dopocena cubano.
Chiacchiera e cazzeggio.
Il ron continua a girare, si sono aggiunte un paio di bottiglie senza etichetta portate dal nuovo arrivato, il papa' di Orlandito.
Fa un caldo boia.
I ventilatori muovono solo l'aria, rinfrescano poco.
Ci si piazza vicino al balcone, malgrado che ci si avvicinasse alla mezzanotte tutta la gente era sui balconi a chiacchierare.
Il padre di Orlandito inizia a parlare della situazione a Cuba prima del crollo del blocco socialista.
Sono discorsi carichi di rimpianto.
Secondo lui c'era tutto, la vita non costava niente
Forse e' solo il rimpianto di avere 15 anni in più, vedere che tutti i sacrifici di 3 lustri hanno portato molto meno delle aspettative.
Vivranno anche nel campo ma sono informati, conoscono molte cose che avvengono in Italia, mi chiedono di economia e di livello di vita.
Soliti discorsi, quando gli spieghi che quà non si naviga nell'oro e che noi, viaggiatori recidivi, siamo dei privilegiati, come sempre ribat tono che almeno noi possiamo viaggiare.
Le ragazze sono nell'altra camera, e' quasi l'una di notte.
Il padre di Orlandito, l'altra coppia e la sorella con la bimba se ne vanno.
Annoto mentalmente di portare qualcosa alla piccola al prossimo viaggio.
Si rimane in 6, io e la ragazza, il mago con la gorda e Orlandito con novia.
Ci trasferiamo nell'altra stanza dove c'e' un lettone, ci si siede.
Si e' bevuto parecchio.
Dovendo guidare e non essendo un bevitore accanito, ho cercato di limitarmi ma sono sull'andante.
Si passa alle vie di fatto.
Personalmente non amo esibirmi in pubblico, chiedo alla guaijra che si fa' e, soprattutto, dove si va'.
Visto l'andazzo e la semioscurità per i miei gusti giravano troppi ‘’volatili’’in uno spazio troppo ristretto...
Case de renta neanche a parlarne, lei mi propone di passare la notte a casa sua.
Le chiedo se ne era sicura, non si può, sono uno straniero,
sarebbe sostanzialmente lei ad avere casini .
Mi dice che non ci sono problemi, l'importante e' che non vada via troppo tardi da casa sua, più per altro per via dell'auto,.
Accanto a lei ci sono solo 2 case, sono amici suoi.
Visto che il mago si fermava a Vivienda un paio di giorni posso andare via tranquillo.
Saluto tutti e, con la mia fanciulla sempre appesa al collo,
nell'oscurità più totale, mi avvio verso l'auto.
Come sempre non si vede nulla.
Arriviamo allo svincolo che porta a casa sua, in macchina era rimasta la bottiglia comprata a inizio serata.
La finisce quasi tutta lei.
Parcheggio l'auto dietro la casa, in modo che non si veda dalla strada.
Si sentono grugniti di maiali e l'immancabile gallo che, come
avviene solo a Cuba, fa sentire la sua presenza a ogni ora.
La casa e' abbastanza grande, troppo per una persona sola.
C'e' il frigorifero e il televisore (cinese).
Per una che si occupa di pennuti mi sembra che la casa sia un po' troppo ben messa.
Lei mi parla di una sorella negli USA.
Tutto può essere.
Su un mobile in cucina ci sono alcune foto ,la maggior parte in bianco e nero, sono i suoi genitori.
Classiche facce da contadini di un tempo andato.
C'e' un'altra foto col marito il giorno del matrimonio.
Sembra un messicano, piccolino e baffuto.
Una decina di anni più di lei, col sorriso e la felicità che tutti hanno in quel giorno.
Sul tavolo la famosa pentola a pressione ritirata con la libreta il giorno prima a 145 pesos, ha pure quell'aggeggio per friggere che ti danno, sempre con la libreta a 125 pesos.
Sicuramente qualche aiuto le arriva, quella casa parla chiaro.
Mi sento un un’ intruso che curiosa nella vita di un altra persona.
E' stata una bella notte e io, che preferisco nella maggior parte dei casi dormire da solo, sono stato volentieri con lei fino a mattina presto.
Arriva il momento di andarsene, lei doveva andare a lavorare ed io dovevo sparire per evitare ulteriori chisme che comunque ci sarebbero state.
Non voleva nulla, era stata bene e tanto le bastava.
Mentre era in bagno ho fatto...quello che andava fatto.
Era giusto cosi'.
Mi ha dato l'indirizzo e il telefono della vicina dicendomi
semplicemente "quando vuoi, sono quà", nessuna richiesta,
nessuna promessa.
Non l'ho più vista .
I ritmi della classica vacanza mi hanno accompagnato negli ultimi giorni alla isola.
Meglio tenersi un bel ricordo che cadere inevitabilmente nella routine di una storia normale.

33 commenti:

  1. Quasi 10 anni fa misi per la prima volta piede a Cuba, e a leggere questo tuo racconto mi sono riaffiorate nella mente simili situazioni che piacevolmente rivivo.

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  2. Caro Milco, mi sembra di rivivere ciò che racconti comunque sei un grande
    Mauro Pistelli

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  3. Il racconto lascia in bocca alla fine un gusto un po' amaro perche' uno si aspetta l'inizio di una nuova, fantastica relazione con una ragazza speciale. E invece si ritrova con un episodio che vola via veloce... Beh, che tempi caro Milco, quando si poteva lasciar passare "cose" come quella, ora rimangono i bei ricordi insieme alla convinzione che certe occasioni forse ci si riproporranno, se la Fortuna non ci abbandonera'. Bravo Milco, sei forte (lo sapevamo gia'). Emilio

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    1. Non sono neanche uno da fantastiche relazioni, fidati.

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  4. Difficile trovare a Cuba una che si scolli da addosso dopo il " buen palo " . Solitamente , quando sanno che il culo bianco ha gradito , si ripropongono e non mollano l'osso finché c'è da spolpare.
    O avevi posto paletti ben definiti da subito :-)

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    1. Io metto SEMPRE i paletti subito...sono uno da singoli giri di giostra.

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    2. me encantan las buenas hojas ja ja ja Enrico

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    3. Strano...non l'avrei detto... :-)

      Questa sera partita coi Villans poi bagna cauda al locale di un amico.
      Birillo e' gia' dalla dog sitter.....

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  5. Mi sarebbe piaciuto esserci in quegli anni. Giuseppe

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    1. Eh si ti sei perso parecchio, come io mi sono perso una certa Varadero.

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    2. Detto senza rinnegare nulla...

      Ti sei perso anche un certo squallore...per fortuna...

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    3. Si mi hanno detto anche questo. Giuseppe

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  6. hola! anche io quando noleggiavo el tur ( eravamo in due amici de confianza) ho avuto esperienze nel campo mas profundo e la zona tra le province di Camaguey e Victoria de las tunas sono molto prospere sotto questo punto di vista. Munirsi di lamette era consigliabile, oggi il modus operandi è ormai uniformato . chao Enrico

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    1. Infatti quei luoghi sono meno prosperi di un tempo....anche se.....

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  7. sitazioni che ho provato ma in oriente se conosci si trovano comunque ancora milco scrivi da manuale hai un bel dono ciccio simone il romagnolo

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    1. Mi piace scrivere e come diceva Guccini "Ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto."

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  8. Guardo i polli!

    Tremendissima sintesi...

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  9. Risposte
    1. Non credo sai...

      Adoro questi aforismi cubani al femminile...come la loro sessualità scevra da preconcetti cattolperbenisti...

      Discorso alcol a parte...in questo caso concorrenziale ad un magüt bergamasco...jajaja

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  10. O a un camallo del porto di Genova....

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  11. Il tecnico granata presenta la gara contro il Pescara e parla del momento del suo Torino. Al suo fianco il capitano Marco Benassi e Sasà Lukic, chiamato a sostituire dal primo minuto Mirko Valdifiori, squalificato.
    Fuori dallo stadio una trentina di tifosi stanno aspettando Sinisa Mihajlovic per chiedere conto della flessione. Appeso uno striscione: “Noi continueremo a lottare per voi… voi cosa volete fare?”
    “Qui nessuno molla e nessuno mollerà, io per primo e anche i miei giocatori. Se mi accorgo che qualcuno molla non farà più parte della squadra. Sul rigore di Iago non c’era nessuno in area? Avevamo piena fiducia in lui”.
    “Accontentarsi è il modo migliore per perdere la partita. Non ci sono match facili, ma sicuramente domani dipende da noi. Il Pescara ha fatto vedere buoni momenti di calcio come contro Lazio e Fiorentina, sarà equilibrata. Noi dobbiamo essere bravi, convinti e giocare con intesità. Domani dev’esserci una sola squadra a vincere: noi. Tutti faremo di tutto per vincere”.
    “Durante un campionato i momenti di difficoltà possono capitare, però bisogna uscirne. La stagione è un percorso lungo e difficile, ci sono i tunnel che magari si dimostrano più lunghi del previsto. Il nostro è un tunnel di risultati, ma sono sicuro che domani ne usciremo vincendo. Il gruppo è compatto, è tutto sotto controllo. I ragazzi sono i primi ad essere dispiaciuti per il periodo”.

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  12. “Sui giocatori recuperati deciderò oggi dopo l’allenamento”.

    “Io sono concentrato sul mio lavoro, la società si è sempre comportata alla stessa maniera dimostrandomi fiducia. All’inizio, come ora li sento vicini. Non siamo abbandonati a noi stessi, Petrachi c’è ad ogni allenamento, il presidente lo sento regolarmente”.
    “Un processo di crescita di una squadra prevede le difficoltà. La cosa più importante è trovare equilibrio tra prestazioni, solo così si crea un dna preciso. Questo è il mio primo anno al Toro, come per tanti giocatori. Ci va un po’ per capire le qualità individuali e di squadra. Il girone di ritorno ci darà risposte, anche se alcune già le abbiamo. Io voglio dare una cultura del lavoro, una giusta mentalità. Abbiamo risolto il problema dei gol su palla inattiva, stiamo lavorando sul pressing difensivo nella nostra metà campo. Il Toro ha cambiato tanto, ma stiamo migliorando”.

    “Noi sappiamo quello che stiamo facendo e quello che si può fare. Siamo noi da soli, nel bene e nel male. Pensavo di essere più vicino alla zona Europa in questo momento, ma non bisogna perdere fiducia e continuare a lavorare, pensando in positivo”.

    “Rimango convinto che Ljajic a fine campionato andrà in doppia cifra e, se così sarà, per lui sarà una stagione positiva”.

    “Il nervosismo di Iago non era per la sostituzione, ma per aver sbagliato il rigore e per altre due occasioni in cui poteva fare meglio. Daniele (Baselli, ndr) invece sa cosa ha sbagliato, ma gli ho parlato e sa cosa voglio da lui. È giusto che uno si arrabbi quando esce se sa di non aver fatto tutto quello che poteva. Poi uno può anche avercela con il proprio allenatore, ma non è questo il caso. Questa è la verità”.
    “Il mio compito è tirare fuori il meglio da ognuno dei giocatori. Se un giocatore rimane o non rimane dipende da tante cose. Io, come ho sempre fatto nella mia vita, do il massimo tutti i giorni, cerco di impostare un certo tipo di lavoro e vorrei che tutti stiano bene. Posso fare degli errori, ma ho la coscienza pulita perché ci metto tutto me stesso. Se ci sono poi altri aspetti, io non posso incidere. Il mio rapporto con tutti i giocatori è sempre leale, tratto tutti con rispetto”.

    “Stiamo giocando con il 4-3-3 perchè i nostri giocatori si riescono ad esprimere meglio con questo schema. Se qualcuno mi convince sul campo di poter giocare meglio con un altro tipo di gioco sono disponibile a cambiare, ma finora non è stato così. Iturbe sta migliorando, arriva da un lungo periodo di inattività, ma le ultime uscite sono state positive. Domani non partirà dall’inizio, ma a partita in corso potrà essere utile”.

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  13. TORINO (4-3-3): Hart, De Silvestri, Ajeti, Moretti, Barreca; Benassi, Lukic, Obi; Falque, Belotti, Ljajic. A disposizione: Cucchietti, Padelli, Molinaro, Acquah, Zappacosta, Maxi Lopez, Gustafson, Iturbe, Boyè. Allenatore: Mihajlovic

    PESCARA (4-3-2-1): Bizzarri; Zampano, Stendardo,Fornasier, Biraghi; Brugman, Memushaj, Verre; Benali, Kastanos; Caprari. A disposizione: Fiorillo, Crescenzi, Bruno, Muntari, Cerri, Pepe, Maloku, Delli Carri, Mitrita, Coda, Cubas. Allenatore: Massimo Oddo

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